Come raccontavo in un precedente post, la mia è una città ricca di misteri e leggende, fantasmi e spettri svolazzanti che di notte ingorgano le strade di Roma già tanto affollate. Ci mancava pure la Beatrice Cenci con la testa sotto il braccio tipo cartelletta delle tasse o la Donna Olimpia detta la Pimpaccia che, capelli al vento e frusta in mano, corre folle verso villa Pamphili con la carrozza piena delle casse di oro e gioielli ottenuti in anni di fedele servizio a papa Innocenzo X, suo cognato e amante. E che dire di Bartolomeo Pinelli, pittore e incisore, che ancora gira ‘mbriago sporpo per via del Lavatore alla ricerca della sua osteria preferita, come se non ci fossero già troppi ubriachi vivi che vanno facendo danni per la città. Nei vicoli di Trastevere è facile incontrare una donna incappucciata: non è Anna Oxa, é la moglie di Cagliostro che, dopo aver denunciato il marito al Sant’Uffizio passò il resto della vita in convento o in prigione fino alla morte avvenuta a 44 anni. E ora erra da piazza S. Apollonia, attraversa ponte Garibaldi e arriva a piazza di Spagna seguita passo passo dal geloso Cagliostro che neanche da morto riesce a separarsi dalla moglie bambina traditrice. E proprio a piazza di Spagna, dove fu arrestato, si può udire la risata agghiacciante e la sua voce che grida il nome della donna distogliendola dal suo girovagare. Per non dire delle apparizioni di Cola di Rienzo sulla scalinata dell’Ara Coeli e di quelle di Alessandro VI che vaga dalle parti di palazzo Farnese in preda ai rimorsi di una vita turpe. Inquietante poi è il luogo sul Colle degli Ortuli dove fu sepolto Nerone e sul quale fu piantato un noce. Nei secoli il noce crebbe a dismisura fra raduni di orde di demoni e sabba di streghe romane che vi si riunivano sotto, fino a che papa Pasquale II decise di abbatterlo e di far costruire al suo posto la chiesa di S. Maria del Popolo il cui altare maggiore sorge proprio dove era cresciuto per secoli il noce nefasto (il noce porta la croce). Insomma un viavai che neanche al Tritone all’ora di punta! Non che voglia mettere in dubbio la reale presenza di tanti bei fantasmi, ma mi sono sempre chiesta come facciano sti cristiani a riconoscere in giro per Roma personaggi come Cola di Rienzo o Lorenza Feliciani di cui la maggior parte della gente ne ignora la storia e ancor di più l’aspetto. Non c’è da meravigliarsi se, esasperata, ho scelto di trasferirmi in campagna perché nelle notti romane tra il traffico caotico e lo struscio infinito, i lamenti strazianti e lo sferragliar di catene di tutti gli spiriti in doglianze, a Roma non si dormiva più …