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Post n°282 pubblicato il 02 Marzo 2010 da angeligian
Mi ripugna parlarne, ma visitando il blog di un’amica ho notato una certa inclinazione verso questo imbecille della musica che fino a qualche settimana fa mi era del tutto ignoto e che è salito agli onori della tv per una frase detta durante un’intervista. Una frase che gli è costata l’espulsione dal Festival di Sanremo … per fortuna degli appassionati, e il cui invito a parteciparvi dà la misura di quanto sia caduta in basso quella manifestazione. Trattasi di un ometto brutto con una gran massa di capelli cacio e pepe e una barba a capretta che lo rende ancora più ridicolo. La frase incriminata era intesa a dare al popolo perbenista e appecorato un’impressione di genio e sregolatezza, in un’immagine di artista maledetto, alternativo e trasgressivo che di trasgressivo non avrebbe avuto niente neanche quarant’anni fa, quando i veri musicisti morivano a vent’anni di sesso, droga e rock’n’roll. Più droga e rock and roll che sesso in verità, perché fattoni com’erano credo che di sesso ne facessero ben poco. Parlo di gente come Brian Jones e Brian Eno (inglesi), Jimi Hendrix e Jim Morrison e Tim Buckley e Janis Joplin nati nell’America di Nixon e del Vietnam e morti per overdose e che hanno espresso con la loro musica il disagio di un momento storico in fermento. Non voglio emulare i vecchi rincitrulliti rimasti ancorati a Nilla Pizzi o a “Finché la barca va”, ma riconosco la genialità di un musicista come Jimi Hendrix, giudicato all’unanimità come il più grande di tutti i tempi con le sue distorsioni lancinanti, l’uso sperimentale dal finger-picking al wah-wah, dal plettro ai pedali, dal feedback all’effetto Larsen. Chi non ricorda The Star Spangled Banner del raduno di Woodstock? E che dire della poesia e dei suoni ammalianti di Jim Morrison? Lui é riuscito a espandere il rock oltre i suoi confini, oltre le "porte della percezione". Per non parlare dei classici intramontabili dei Beatles. Embé? ... Morgan? E chi è costui? |
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Di certo c'è stato un rapporto di grande complicità e solidarietà tra la finta campagna antidroga inscenata dai dirigenti della Rai e il drogato confesso Morgan. A volte le cose che si dicono in pubblico assumono valenza superiore a quello che, in privato, si inala. L'Italia è diventato il primo Paese d'Europa nel consumo di droga ove si incensano gli habitués della televisione, di quelli che vanno a "Porta a Porta" ma si scherza sulla sofferenza dei ragazzi che rimangono fuori dalla porta come il povero Cucchi che fu ammazzato di botte, dopo, forse, essere stato vittima della sua condizione di emarginato. Un saluto, Mario.
Ma quante scemenze mi tocca leggere. Basta guardare le statistiche dei morti ammazzati per strada o in risse etc. per capire i danni che fanno queste maledette merde di drogati, assatanati. Che dopo pochissimi anni sono di nuovo in giro; a far altri danni? Aspettiamo di sapere con grande sgomento. Buona notte, Angeligian, nu vas, sempre.. Ant
Nel commento mi riferivo specificamente solo a quelli che vengono incensati in TV, in regime autoreferenziale, compresi i dirigenti che, drogati o meno, secondo me, si sono comportati, in modo pessimo, come tali.
Tu precisi che la colpa che i figli si drogano è sempre dei genitori. Ammesso che ciò fosse vero ti chiedo come si può condannare, a priori, un ragazzo che non ha ricevuto la necessaria guida o protezione neppure dalla sua famiglia?
Nel commento ho fatto riferimento specificamente alla "sofferenza dei ragazzi", cioè di quelle PERSONE che si trovano a vivere quella fase della vita intermedia tra la fanciullezza e la giovinezza. Cioè di persone certamente bisognose di guida e protezione.
Il riferimento al caso di Cucchi era pertinente in quanto, in quel caso, ancora in quei giorni, il povero cadavere era ancora indisponibile alla famiglia.
Non è agevole comprendersi fra persone, Angela. Di certo ognuno è responsabile di ciò che fa o afferma, non certo di ciò che gli altri percepiscono o comprendono di se.
Un caro saluto, Mario.