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L’intellettuale di sinistra si evolve come specie a sé nei tardi anni ‘70, quando definirsi comunista incominciava ad assumere un significato sinistro, a causa della sgradevole abitudine sovietica di fare propaganda all’estero con i carri armati. L’intellettuale di sinistra organizza incontri a casa sua per una visione privata de “L’armata Potëmkin” (versione restaurata) e lo guarda fino in fondo lottando rabbiosamente contro Morfeo. Fa seguire la proiezione da una discettazione impegnata e da piccoli snack mentre avrebbe tanta voglia di un Happy Meal da McDonald’s e di un cinepanettone vietatissimi per un vero intellettuale. L’intellettuale di sinistra è contro l’omofobia ma se scopre suo figlio con il rossetto e la giarrettiera si tappa in casa per la vergogna e medita il suicidio. L’intellettuale di sinistra predica l’uguaglianza economica, ma poi si scopre che si fa fare le scarpe a Londra, fa collezione di Rolex e Patek Philippe, indossa cravatte di Marinella, porta solo maglioni di cachemire perché ha la pelle delicata. L’intellettuale di sinistra è contro la scuola privata ma poi iscrive i figli e i nipoti nelle scuole più prestigiose (e più care) della capitale e quando crescono li manda a studiare nei college all’estero così imparano le lingue. Pretende l’integrazione dei figli degli immigrati nelle scuole pubbliche nostrane, poi si lamenta delle classi troppo numerose e dell’inadeguatezza dell’insegnamento. Ha voluto fortemente gli aiuti statali alla Fiat poi si spazientisce in mezzo al traffico perché “oggi la macchina ce l’hanno cani e porci”. E’ contro l’allontanamento degli zingari, ma se gli si avvicina un rom sposta il portafogli dalla tasca dietro a quella davanti … non si sa mai. Non discrimina gli omosessuali ma se pensa che qualcuno voglia ingannarlo dice: “Quello me lo vuole mettere nel c…”. Come tutti. E se qualcuno gli dà del frocio ricorre alle mani. Come tutti. Ma lui non è come tutti, no. Inveisce contro chi non paga le tasse, ma poi si scopre che non ha dichiarato l’intero valore della casa ai Parioli o che porta i nipotini a Disneyland con l’aereo di Stato o che ha venduto un giornale e ha dichiarato all’erario meno di un quarto del ricavato. L’intellettuale di sinistra appartiene a una élite privilegiata e se non la pensi come lui ti tratterà come una merdaccia di cane, ti darà dello sporco fasci-nazista razzista, e pure ignorante perché non esiste uomo di cultura che non sia di sinistra. E mentre tu ti fai le vacanze al lido di Ostia, lui alla faccia dell’uguaglianza economica, civile e politica, se ne andrà a sciare a Cortina in inverno e sulle onde del mar di Ponza in estate perché in fondo in fondo non lo deve mica salvare lui questo maledetto paese. (da un‘idea di L.Castellani)
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