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« Il MES | Le banche, queste sconosciute » |
Ricapitoliamo. Una mattina, oh bella ciao, un vecchio comunista rincitrullito decide che gli italiani sono cretini, sbatte fuori il premier eletto e insedia al suo posto un certo MM già noto per i guasti prodotti all’economia italiana negli anni dal 1981 al 1989, uomo di finanza e di panza, nipote di un grosso banchiere (questa informazione è stata rimossa da Wikipedia), strettamente legato ai cosiddetti poteri forti, ex Commissario alla Commissione europea da dove fu rimosso per certe faccende di nepotismo e di cattiva gestione, il quale in un vídiri e svídiri diventa al contempo premier italiano, ministro per le finanze e, nonostante sia convinto che il lavoro fisso sia monotono, anche senatore A VITA. Pagato dai cretini, s’intende. Mette su una squadra di 17 tecnici scelti in buona parte dalle fila bancarie e finanziarie, ai quali ne aggiunge prima tre (tra cui il suo amico più Amato dagli italiani) e poi altri due, non si sa mai. El Bananeiro-Usurpatore mette subito in chiaro che lui vuole “equità e crescita”, ma poi gli scappa detto che un paese per crescere ha bisogno di una bella crisi e lì si scatena. Tasse, balzelli, aumenti, tagli. Il tutto non equo … equissimo o, se preferite, equerrimo. In breve tempo ti sforna una riforma del lavoro che abbatte l’articolo 18, lascia senza stipendio e senza pensione migliaia di lavoratori, affossa i precari e annulla cinquant’anni di lotte sindacali. In altrettanto breve tempo riforma le pensioni, istituisce l’IMU la tassa sugli immobili che per equità dovranno pagare tutti proprio tutti … vabbé, tutti tranne le banche, i sindacati, i partiti, gli enti ecclesiastici, i palazzi storici e i castelli (che in buona parte appartengono a banche e a nobili rampolli) e eziandio i costruttori in quanto tutte associazioni “no-profit”. (Ma perché, invece casa mia è “profit”?). Ah, anche El Bananeiro è no-profit e non paga l’Imu sulla megatrivilla (tre ville) sul lago Maggiore con sei ettari di vigna e bosco che si è recentemente comprato con i soldi dei cretini. Tali riforme fatte in brevissimo tempo dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che tutto era già pronto, programmato, preparato e che di colpo di Stato si è trattato. Oh, bella ciao. L’ultima che si è inventato è la spending review, che poi sarebbe la revisione della spesa, ma lui parla così: “default”, “governance”, “spread”, “enforcement” perché i cretini capiscano ancora meno. E la sua spending review ricalca quella devastante operata in Grecia dai suoi compari tecnocrati finanziari a riprova che nelle intenzioni di MM non vi è posto né per l’Italia né per gli italiani. El Bananeiro Stanco, laggiù nell’Eurozona terra di sogni e di chimere, sul suo cavallo bianco ci fa le chiappe nere. E taglia. Taglia gli sprechi? Noo! Taglia i costi della politica? Noo! Taglia i grossi patrimoni? Noo! Taglia gli enti inutili? Ma vattene! Allora taglia le pensioni d’oro e gli stipendi dei supermegamanager? Seee … lallero, e che è Natale?! Ho capito: taglia la sanità, l’istruzione, la giustizia. Grazie, Monti, i cretini ringraziano sentitamente.
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