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« E noi cosa aspettiamo? | 27/06/2015 » |
Chi non vorrebbe una società dove non esistano differenze di classe? Tutti. Chi crede nella capacità che una tale società si realizzi? Gli abbocconi. Gli stolti. I sognatori.
Mi rivolgo a quelli che credono che la sinistra sia vicina al popolo sin da quando un ebreo-ateo-satanista, massone affiliato alla Loggia di Colonia degli illuminati di Baviera, poi confluito nella "Lega degli uomini giusti" (come Mazzini), sovvenzionato dalla grande finanza americana (come Kalergi), redasse nel 1848 "Il Manifesto del comunismo" con l'intento di turlupinare il popolo sproloquiando di "uguaglianza sociale" e spronandolo alla lotta di classe. Mi riferisco a Karl Marx, nome fittizio di Kiessel Mordechai, uno dei fondatori del comunismo ovvero di un'ideologia che ha portato morte, distruzione e povertà ovunque abbia attecchito nel mondo. In pratica, ha raggiunto lo scopo che si erano prefissati gli Illuminati settant'anni prima vale a dire ottenere il controllo del mondo attraverso: - la creazione nelle masse di discordie di ordine religioso, etnico, economico, politico, sociale; - la concentrazione del potere nelle mani di organismi gestiti dall'élite finanziaria (v. Monti); - la corruzione dei politici e la scelta di Capi di Stato tra i più servili (v. Napolitano); - il controllo delle scuole e dell'istruzione per allevare i loro pulcini (Bocconi, Yale, Financial Computing Centre ecc.); - l'eliminazione di ogni forma di governo e di religione esistente; - il controllo della stampa per manipolare la masse (v. Repubblica); - l'induzione a vivere del piacere e del superficiale (v. balli e sballi). La realizzazione di tutto ciò è stata possibile grazie al denaro e a gente senza scrupoli, di cui abbiamo un'ampia rappresentanza nel nostro paese.
Il comunismo, o socialismo scientifico come lo definì lo stesso Marx, prevedeva la rivoluzione proletaria con il conseguente abbattimento della società capitalistica e l'instaurazione di un'idilliaca società di uguaglianza, democrazia e giustizia sociale. E bé, non andò proprio così. Da noi la fine del vecchio ordine capitalista e l'inizio del nuovo ordine capitalista coincise in modo eclatante con l'assassinio di Aldo Moro (v. CIA/Kissinger) per via delle 500 lire (v. Kennedy e il dollaro d'argento) e proseguì in modo devastante con il divorzio del Ministero del Tesoro dalla Banca d'Italia voluto da quel gran cornuto di Beniamino Andreatta. E poi, vabbé, arriviamo ai giorni nostri con Prodi, Amato, Ciampi, Monti, Letta, Renzi, tutta la bella sinistra ingualdrappata, ma le ingiustizie sono aumentate, il capitalismo è più forte che mai e noi sguazziamo nella disuguaglianza sociale.
Il comunismo non ha mai fallito. Il comunismo illuminato ha raggiunto in pieno il suo scopo: violenza, orrore, povertà e caos sono il nostro (e il loro) sendero luminoso
(Notare il simbolo massonico della mano destra sotto la giacca)
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