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ROMANZO

Post n°517 pubblicato il 18 Luglio 2010 da Antonio_Vicentini
 

Un romanzo è un racconto lungo, in prosa, che narra le vicende di uno o più personaggi, su uno sfondo che può essere di fantasia oppure storico.

 

La parola “romanzo” deriva da un aggettivo del francese antico: romanz. L’aggettivo indicava le lingue sviluppatesi dal latino, che ancora oggi chiamiamo lingue romanze. Come sostantivo, il termine “romanzo” passò a indicare una narrazione, dapprima in versi, poi solo in prosa.

 

GLI ANTENATI DEL ROMANZO

Gli antenati del romanzo sono componimenti molto antichi, che risalgono all’epoca aramaica, assiro-babilonese ed egizia. Testi narrativi che possono essere considerati antenati del romanzo furono scritti anche nell’antica Grecia e soprattutto nella Roma imperiale. I migliori esempi nella letteratura latina sono il Satyricon di Petronio Arbitro (che visse ai tempi di Nerone e morì suicida per ordine dell’imperatore) e Le metamorfosi di Apuleio (123-200 d.C.).

 

LA NASCITA DEL ROMANZO

La nascita del romanzo come lo intendiamo oggi è però più recente. I primi esempi di questo nuovo genere letterario sono i romanzi picareschi, nati nella Spagna del Seicento. I romanzi picareschi prendono il nome dal loro protagonista, il pìcaro, un vagabondo simpatico, furbo, astuto e allegro, spesso ricercato dalla polizia, che passa di avventura in avventura.

Il primo grande romanzo della letteratura occidentale è Don Chisciotte, scritto nei primi anni del Seicento dallo spagnolo Miguel de Cervantes (1547-1616).

 

IL ROMANZO NEL SETTECENTO

Il romanzo acquistò fama e popolarità durante il Settecento, quando l’ascesa sociale della borghesia aveva ampliato il numero di persone che sapevano leggere. Nacquero in questo secolo alcuni romanzi che sono ormai considerati classici. Il più famoso è Robinson Crusoe, dell’inglese Daniel Defoe (1660 circa-1731).

 

Nel 1726 fu pubblicato un altro romanzo che oggi è considerato un caposaldo della narrativa di tutti i tempi: I viaggi di Gulliver, dell’inglese Jonathan Swift (1667-1745). Il romanzo è una satira nei confronti della società dell’epoca, ma alcuni brani sono ormai un classico della letteratura per l’infanzia. Molto divertenti, e celebri, sono ad esempio le avventure di Gulliver nel paese di Lilliput, dove gli abitanti sono piccolissimi, e nel paese di Brobdingnag, abitato dai giganti.

 

romanzi d’ambiente hanno spesso come protagoniste giovani donne alla ricerca di un marito. Ne sono eccellenti esempi le opere di Jane Austen, ad esempio Orgoglio e pregiudizio, composto nel 1813.

 

IL ROMANZO NELL’OTTOCENTO

L’interesse dei romantici per la storia passata del proprio popolo contribuì all’affermarsi di un nuovo genere di romanzo, che avrebbe avuto molta fortuna per tutta la prima parte del secolo: il romanzo storico. Nel 1820 lo scozzese Walter Scott (1771-1832) pubblicò Ivanhoe, ambientato ai tempi della crociata di Riccardo Cuor di Leone; il romanzo è considerato il capostipite del nuovo genere.

 

Al genere del romanzo storico appartengono anche I promessi sposi di Alessandro Manzoni, pubblicati in una prima versione nel 1827 e nella versione definitiva nel 1840. Il romanzo è ambientato nella Lombardia del Seicento, all’epoca della dominazione spagnola, e racconta la contrastata storia d’amore tra Renzo e Lucia.

 

Nella seconda metà del secolo, quando prevalse l’interesse per la scienza e il metodo scientifico, si sviluppò il romanzo naturalistico. Il fondatore di questo nuovo genere fu il francese Emile Zola (1840-1902), che in romanzi come Germinal (1885) descrisse obiettivamente la condizione dei minatori. Sulla scia del naturalismo, in Italia nacque il verismo, che ebbe come teorico Luigi Capuana (1839-1915) e come esponente principale Giovanni Verga.

 

L’Ottocento è anche l’epoca d’oro del romanzo russo. Fëdor Dostoevskij (1821-1881) descrisse le contraddizioni dell’animo umano in racconti e romanzi come Delitto e castigo (1866) e I fratelli Karamazov (1879-1880). Un altro grandissimo scrittore fu Lev Tolstoj (1828-1910). Il suo romanzo più famoso è Guerra e pace (1865-1869), che si svolge tra il 1805 e il 1812, cioè all’epoca della campagna napoleonica in Russia.

 

IL ROMANZO NEL NOVECENTO

L’inizio del Novecento portò una vera e propria rivoluzione nel modo di scrivere i romanzi e anche nei temi affrontati: sempre più spesso si rievocavano ricordi e pensieri o si cercava di rappresentare le paure nascoste nella parte più profonda della nostra mente.

 

In Italia, il triestino Italo Svevo (1861-1928) pubblicò La coscienza di Zeno nel 1923. Il romanzo è il diario immaginario di Zeno Cosini. Zeno è un uomo di mezza età che, dopo aver cercato per molti anni, senza successo, di liberarsi del vizio del fumo, decide di provare a rivolgersi a uno psicoanalista. Questi gli dà come compito quello di scrivere su un diario gli episodi più importanti della sua vita. Il diario si interrompe improvvisamente: Zeno ci racconta che ha interrotto la psicoanalisi perché guarito. A guarirlo è stato lo scoppio della prima guerra mondiale.

 

La terribile esperienza della seconda guerra mondiale fu materia di molti romanzi comparsi nell’immediato dopoguerra. Primo Levi (1919-1987), di religione ebraica, rievocò le condizioni di vita dei deportati nel campo di sterminio di Auschwitz in Se questo è un uomo. L’esperienza partigiana è invece il tema di alcuni romanzi di Beppe Fenoglio (1922-1963). Tra gli altri romanzieri italiani dell’epoca ricordiamo anche Italo Calvino (1923-1985), Cesare Pavese (1908-1950) e Leonardo Sciascia (1921-1989).

 

IL ROMANZO OGGI

Negli ultimi decenni, i romanzi più interessanti sono stati scritti fuori dall’Europa. Di particolare importanza è la letteratura latino-americana, che unisce alla durezza di una realtà difficile, a volte spietata, la poesia di miti e leggende riprese dai racconti delle società indigene precolombiane. L’autore più conosciuto è il colombiano Gabriel García Márquez (nato nel 1928). Il suo romanzo più noto è Cent’anni di solitudine, pubblicato nel 1967 e ambientato nell’immaginario paese di Macondo, dove si intrecciano tutte le possibili situazioni dell’esistenza umana: atti di eroismo, crudeltà, avventure, amore, fantasticherie e solitudine.

 

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Un blog di: Antonio_Vicentini
Data di creazione: 08/02/2008
 

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Nessuno è padrone di niente, tutto è un'illusione...dai beni materiali alle ricchezze spirituali.
Chi ha già perso qualcosa che riteneva di avere garantito finisce per capire che nulla gli appartiene...
Meglio vivere come se fosse l'ultimo giorno della vita e tenere con se ogni attimo, emozione, sorriso o parola che ci viene regalata....

 

 

 

CITAZIONE.....

-

Non è importante quanto dura una vita ma importante il tempo che il tuo ricordo e quello delle tue imprese rimangono impresse nella memoria di chi verrà dopo di te.

Non vivere come un uomo qualunque, poiché la vita di un uomo qualunque dura solo una vita.

 

QUANDO PENSI

 

Quando pensi che tutto sia perso, è proprio quello il momento di ricominciare, raccogli ciò che di buono sei riuscito a creare e portalo con te, il resto lascialo.

Vestiti di un sorriso e di tanta speranza allena il tuo cuore per le future battaglie e impara da quelle che tu chiami sconfitte.

Ricorda, c'è un tempo per piangere e un tempo per sorridere, SEMPRE se questo è il giorno della tua lacrima ricordati che domani si potrà trasformare in sorriso se tu lo vorrai.

Gli ANGELI ti sono accanto qualunque cosa tu vivi, quando ti senti più sola è perché non tendi loro l'orecchio del cuore.

Liberati dai pensieri negativi allenta il legaccio che da sola ti stringi nel tuo grande cuore e continua a respirare, vedrai che il ritmo del tuo cuore aumenterà con i battiti della tua vita.

Ascolta gli altri, ama e sorridi, riappropriati di ciò che sei e VOLA, vola più in alto del sole e sii felice... perchè è questo che desidera Dio da te, oggi e sempre...
SII FELICE.

 

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