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Nessuna creatura al mondo vive in modo completamente autonomo. Ogni organismo vivente dipende infatti dall’ambiente circostante, dalle piante e dagli animali che ha intorno. Prova a pensare: quando si compra una pianta da piantare in giardino, si chiede al venditore dove è meglio sistemarla, se preferisce stare all’ombra o al sole, di che tipo di terreno ha bisogno e di quanta acqua, e se ha “nemici” come insetti e lumache. Quel giardino, insomma, è un piccolo mondo che può offrire alla pianta un certo tipo di terreno, una certa quantità di nutrimento e di acqua, certi esseri viventi e così via. Se queste precise caratteristiche sono adatte alla pianta, essa potrà entrare a fare parte di quel piccolo mondo. CHE COS’È UN ECOSISTEMA? Una comunità di organismi che vivono in una particolare area, e hanno a disposizione un particolare tipo di terreno, una certa quantità di luce e di acqua, forma quello che gli scienziati chiamano ecosistema. Un ecosistema è dunque un piccolo mondo che ha caratteristiche particolari: può essere piccolo come la cavità di un albero riempita d’acqua, oppure grande come una foresta. Può ospitare pochissime specie, oppure ne può ospitare centinaia o migliaia, come un oceano o una foresta tropicale L’ENERGIA DEL SOLE Un qualsiasi ecosistema è alimentato dal Sole. Il Sole fornisce l’energia luminosa che permette alle piante verdi di produrre sostanze nutritive tramite un processo chiamato fotosintesi. A parte ciò, quasi tutte le altre forniture di alimenti e di energia provengono dall’interno dell’ecosistema stesso. Ogni ecosistema contiene piante e animali, oltre ai loro resti in decomposizione. IL RICICLO DEI MATERIALI In un ecosistema, tutti i componenti sono in equilibrio. Le piante verdi forniscono le sostanze alimentari e l’ossigeno di cui gli animali hanno bisogno. Gli escrementi degli animali, e i resti morti e in decomposizione (sia di piante sia di animali) vengono riciclati nel terreno per essere utilizzati dalle nuove piante in sviluppo. Le nuove piante, a loro volta, forniscono sostanze alimentari e ossigeno per altri animali. L’ALTERAZIONE DELL’EQUILIBRIO Spesso l’uomo altera l’equilibrio di un ecosistema. Ad esempio, nell’altopiano Kaibab, in Arizona (USA), il numero dei cervi in passato era limitato dagli animali che li predavano: coyote, linci, puma e lupi. Nel 1906, i cacciatori decisero di uccidere questi predatori. Senza i loro nemici naturali, nel giro di 20 anni il numero dei cervi aumentò da 4.000 fino a 100.000. Il cibo non era più sufficiente per così tanti cervi! Gli animali strapparono tutte le piante, e senza le piante il terreno veniva gradualmente eroso. Alla fine, la maggior parte dei cervi morì di fame durante due inverni successivi molto rigidi. ECOSISTEMA E CATENE ALIMENTARI Gli esseri viventi di un ecosistema sono collegati fra loro da ciò di cui si nutrono, in quella che viene definita catena alimentare. Una catena alimentare descrive “chi mangia che cosa”. Ogni catena alimentare comincia con le piante. Una catena alimentare semplice, in un giardino, potrebbe cominciare con una pianta di lattuga (produttore), che viene mangiata da una chiocciola (consumatore primario: erbivoro). Poi un tordo (consumatore secondario: carnivoro) mangia la chiocciola. Più tardi, il tordo viene mangiato da uno sparviero (consumatore terziario: carnivoro). La catena formata da lattuga → lumaca → tordo → sparviero è un esempio di catena alimentare semplice. Le frecce di una catena alimentare procedono sempre dall’alimento a chi se ne alimenta. Un’altra catena alimentare semplice è: erba → topo campagnolo → donnola. Ma molti altri animali mangiano l’erba, oltre ai topi campagnoli. Fra di essi si trovano conigli, cavallette, lumache, chiocciole, pecore, mucche e cavalli. I topi campagnoli possono anche divenire preda di altri animali oltre alle donnole, ad esempio ermellini, volpi o gufi. A loro volta, i topi, gli ermellini, le volpi e i gufi possono avere pulci e altri parassiti sul corpo. Solitamente, le catene alimentari non sono semplici linee diritte. Anzi, ogni pianta o animale può collegarsi e fare parte di molte altre catene alimentari. Questa relazione, più complessa, è nota come rete alimentare. L’IMPORTANZA DEI DECOMPOSITORI Continuamente, nel mondo, nascono nuove piante e nuovi animali. Se potessero vivere per sempre, la Terra sarebbe già sovraffollata! Tutti gli esseri viventi, invece, finiscono per morire, senza però che noi si affondi fino al ginocchio nei corpi morti di piante e animali. Questo perché un gruppo di organismi viventi si è specializzato nel nutrirsi di piante e di animali morti. Gli animali che si nutrono dei resti morti di piante e animali, ad esempio i coleotteri e le mosche (e le loro larve), insieme con lombrichi, millepiedi, lumache, chiocciole e onischi, sono chiamati decompositori. Essi scompongono la materia in pezzi minuscoli, che poi espellono con gli escrementi. Batteri e funghi portano a termine il lavoro di trasformazione dei materiali vegetali e animali in sostanze chimiche che le piante e gli altri esseri viventi possono riutilizzare. I decompositori sono una parte fondamentale di molte catene e reti alimentari. L’EQUILIBRIO NATURALE Tutti gli esseri viventi sono collegati fra loro in reti e catene alimentari. Non sorprende quindi che l’alterazione di una parte, anche piccola, di un ecosistema possa produrre effetti incalcolabili da qualche altra parte. Il modo in cui animali e piante di un ecosistema dipendono l’uno dall’altro è chiamato equilibrio naturale. Un altro esempio di come l’equilibrio di un ecosistema possa essere alterato viene dall’India. In alcuni paesi europei si mangiano le zampe di rana. Poiché molti degli stagni e dei fossati dove le rane vivevano sono stati prosciugati o inquinati, in Europa si è verificata una carenza di rane. Di conseguenza, ci fu chi ebbe l’idea di catturare le rane toro che vivono nelle risaie dell’India per venderle ai ristoranti europei. Quando però le rane insettivore furono tolte dalle risaie, gli insetti iniziarono a moltiplicarsi in modo incontrollato: in breve tempo i raccolti di riso diminuirono, come risultato degli attacchi degli insetti. PROSSIMO –ECOLOGIA – Fonti di energia non rinnovabili
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Chi ha già perso qualcosa che riteneva di avere garantito finisce per capire che nulla gli appartiene...
Meglio vivere come se fosse l'ultimo giorno della vita e tenere con se ogni attimo, emozione, sorriso o parola che ci viene regalata....
CITAZIONE.....
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Non è importante quanto dura una vita ma importante il tempo che il tuo ricordo e quello delle tue imprese rimangono impresse nella memoria di chi verrà dopo di te.
Non vivere come un uomo qualunque, poiché la vita di un uomo qualunque dura solo una vita.
QUANDO PENSI
Quando pensi che tutto sia perso, è proprio quello il momento di ricominciare, raccogli ciò che di buono sei riuscito a creare e portalo con te, il resto lascialo.
Vestiti di un sorriso e di tanta speranza allena il tuo cuore per le future battaglie e impara da quelle che tu chiami sconfitte.
Ricorda, c'è un tempo per piangere e un tempo per sorridere, SEMPRE se questo è il giorno della tua lacrima ricordati che domani si potrà trasformare in sorriso se tu lo vorrai.
Gli ANGELI ti sono accanto qualunque cosa tu vivi, quando ti senti più sola è perché non tendi loro l'orecchio del cuore.
Liberati dai pensieri negativi allenta il legaccio che da sola ti stringi nel tuo grande cuore e continua a respirare, vedrai che il ritmo del tuo cuore aumenterà con i battiti della tua vita.
Ascolta gli altri, ama e sorridi, riappropriati di ciò che sei e VOLA, vola più in alto del sole e sii felice... perchè è questo che desidera Dio da te, oggi e sempre...
SII FELICE.