Sgosh!

Alle 7,30 mio fratello come al solito sbatte sportelli, tossisce, fa suonare almeno 2 sveglie dalle suonerie più improbabili, e poi con il suo scooter supertruccato esce dal garage stimolando tutti i miei peggiori sentimenti.
Alle 8 invece ci sono i muratori che attaccano il flessibile... e zzzzzz... e zzzzzzzzzzzzzzzzz.... e zzzzzzzzzzz zzzzzzzzzzz zzzzzzzzzzzzzzzz... E io che penso a mille indicibili modi per liberarmi.

Stamattina, complice il dolce suono della pioggia battente, approfitto di qualche minuto di pausa per riassopirmi.

Trrrrrr... Trrrrr... Trrrrrrr... Maledetta vibrazione. Guardo con occhio torvo la provenienza di tale chiamata. Amica X. Perforamento di timpani in arrivo.

"Pronto." Mi esce una voce da film di Dario Argento.
"Ma buongiorno! Sei contenta di sentire la mia voce appena sveglia?" Sarà sicuramente ad un numero di decibel normalmente non consentiti dalla legge.
"Oddio..." No, non proprio.
"Dai su, io sono al mercato, vieni?" Ma se pare stia venendo giù il diluvio??
"Ma sta piovendo..." protesto debolmente.
"Dove ci vediamo?" Appunto... messaggio ricevuto vedo.
"Uhm... non lo so..."
"Ok dai, io sono dalle tue parti, vengo lì e ti sveglio."
"Fantastico. Però voglio anche un bacio."
"Tra due minuti sono lì"

Casa mia dista circa un km dal centro. Decidiamo (=decide) che è il caso di avviarsi a piedi. Arriviamo in piazza e ho già le scarpe da ginnastica zuppe. Ad ogni passo sento i miei piedini fare "ciaf ciaf" e detesto quella sensazione. Rischio un paio di volte di essere annaffiata da qualche venditore ambulante disgraziato che ha la malaugurata idea di versare l'acqua raccolta sul suo tendone ad un passo dalla sottoscritta, sulla folla. Le proteste e le bestemmie di chi è stato colpito dall'inondazione improvvisa non si contano. Ovunque gente che con l'ombrello devasta il mio cuoio capelluto. La mia amica ride di gusto, io sono talmente rincoglionita che quasi non mi ricordo chi sono.

La mia amica è una taglia 38. Ha questa meravigliosa abitudine di fermarsi a provare qualsiasi cosa, che comunque le sta semrpe bene. "Come mi sta questo? E quest'altro? Meglio blu o verde? Non pensi che questo mi stia troppo corto? Come credi che starei con questo?". Io ho già inserito la segreteria telefonica e rispondo sempre la stessa frase "Ma certo cara, tu sei bellissima con tutto." e se ne accorge quasi subito. Io avvisto giusto giusto una maglietta che mi piace e senza tanti "la prendo non la prendo" decido di comprarla. Lei mi guarda spaventata "Sei sicura che ti stia??". Santo cielo, è taglia unica. Si allarga talmente tanto che posso entrarci dentro con tutta la mia famiglia, certo che mi sta. Fare spese con chi può vestirsi anche solo di coriandoli è devastante per la mia autostima.

Dopo un paio di ore in cui ho sviluppato un'avversione totale per qualunque capo di vestiario femminile finalmente decide che si è fatto tardi ed è ora di riavviarsi a casa. Io ormai non mi sento più i piedi, ho solo voglia di buttarmi sul letto e dormire.

Arrancando giungiamo innanzi al mio cancello quando, orrore degli orrori, mi assale improvvisa la consapevolezza che ho lasciato le chiavi di casa IN CASA. Provo a suonare il campanello, ma nessuna risposta. Mio fratello dorme come un sasso. L'altro fratello è scomparso. Mia nonna, che abita di fronte e possiede le chiavi di riserva, è uscita. Mia zia, che abita a pochi metri e ha le chiavi per entrare a casa di mia nonna, è ancora al lavoro. La mia amica se la ride a crepapelle mentre io con la mia proverbiale agilità cerco di scavalcare il cancello e soprattutto di non precipitare al suolo. "Forse il garage è aperto" le dico, e corro sul retro a controllare. Quel maledetto garage è SEMPRE aperto, tranne oggi. Chiuso. Sprangato.

Pazientemente mi siedo sulla fioriera ad aspettare l'arrivo di qualche familiare e prepararmi alla solita ramanzina. Mia madre giusto ieri mi ha fatto notare che le mie occhiaie stanno diventando sempre più profonde.
Ma che strano. Sgrunt.