Creato da carpediem56maestral0 il 23/09/2006

come le nuvole

le guardi e credi di poter parlare di loro, di aver catturato la loro essenza ed ecco che sono altro e ancora altro e non le puoi incasellare, descrivere e neppure toccare...

 

 

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Post N° 350

Post n°350 pubblicato il 02 Giugno 2008 da carpediem56maestral0
 

  Solo un piccolo grande amore…

 

La comitiva si riuniva sulla spiaggia verso le sette di sera e rimaneva lì, a far collezione di tramonti, fino all’ora di cena.

I suoi componenti, tra i sedici e i ventidue anni, erano quasi tutti belli, di certo abbronzati, con un alta percentuale di magri e una maggioranza di strampalati.   

Sara era, in tutto e per tutto, una di loro.

In quella calda estate, ognuno di loro respirava, a pieni polmoni, l’ebbrezza di scappare via da casa in sella ad un motorino, senza un pensiero al mondo, con i capelli al vento grazie ad un codice della strada ancora permissivo.

Tutti si sentivano, chi più chi meno, eroi immortali, destinati a grandi ed irripetibili vite.

La comitiva era un magma fluido, che inglobava e sosteneva e in cui confluivano, di continuo, apporti vitali di gente nuova,  mentre altri sparivano per un pò,  alla ricerca di quella intimità necessaria al nascere di una storia d’amore.

Tullio, il cugino di Chiara, entrò a farne parte che la stagione era inoltrata.

Veniva da Roma e aveva fatto il viaggio in sella alla sua splendida Honda 750.

Con Sara fu antipatia a prima vista, rapida ed immotivata.

Lei pensò che lui se la tirasse troppo, lui che lei si dava arie eccessive.

L’avvicinamento fu dunque lento, graduale e si caratterizzò, soprattutto, per quel lieve, dolce e costante prendersi in giro, badando bene a non tirar troppo la corda, alla ricerca di conferme circa l’interesse reciproco.

Poi, quando fu palese che bastava solo sfiorarsi perché incredibili reazioni chimiche avessero luogo,Tullio ruppe gli indugi e le chiese di uscire in moto, loro due da soli. Lei accettò.

Cominciarono così due settimane di quelle che, a distanza di decenni, avrebbero ricordato nell’intimità della propria anima, allorquando avessero voluto soffrire un pò.

Non mancò nulla in quella brevissima parentesi d’estate prima dell’inevitabile separazione.

Né baci, prima timidi e poi sempre più appassionati, né folli corse in moto, nell’aria tiepida di quel settembre adolescente.

Lei riportò persino la più classica delle bruciature da tubo di scappamento, su di un polpaccio, e la mostrò in giro orgogliosa, come un segno di appartenenza, simile alle ragazzine americane che indossano la giacca, di due taglie più grande, del loro boyfriend.

Lui le disse che mai aveva provato una attrazione così forte per le altre ragazze e lei sapeva che non mentiva, perché il suo stesso corpo era fonte di continuo stupore.

Il pomeriggio prima della partenza di Tullio,  la tristezza si estese all’intero mondo.

Nuvoloni neri e una pioggia torrenziale accompagnarono la loro ultima uscita in moto e li condussero, bagnati ed ansanti, a cercare rifugio all’interno di una grotta sul mare.

Poterono così struggersi per la separazione e giurarsi amore eterno, mentre un pubblico ululante di onde scarmigliate, suggellava il tutto.

Nei giorni successivi lei quasi non toccò cibo e la notte ripescò, infinite volte, stesa a pancia in su in terrazza, il ricordo di quei baci di cui provava a resuscitare ogni sfumatura.

I suoi genitori, naturalmente, non si accorsero mai di nulla.

In seguito fu tutto uno scriversi. Un fuoco d’artificio di grafomania, una miriade di lettere appassionate, romantiche, stucchevoli, retoriche ed immortali.

Poi , pian piano, impercettibilmente, lo scambio epistolare si trasformò in un diario della loro vita lontani.

Lei intuì che, così come nella sua esistenza, altri amori erano entrati in quella di Tullio, ma non per questo sentì venir meno il legame speciale che li univa.

Fu dunque sorprendente quello che accadde di li a pochi mesi, allorquando, una sera di aprile, Sara se lo trovò davanti all’improvviso, all’uscita dalla sua lezione di scuola guida.

Lei era insieme alle sue amiche e rideva  inconsapevole, stringendosi nel giubbino, per ripararsi dal freddo.

A stento, lo riconobbe nella versione invernale.

Incredibilmente, invece di provare un tuffo al cuore per la piacevole sorpresa, si sentì invasa da  irritazione e sconcerto.

Scambiarono poche parole ingessate mentre, in disparte, le amiche aspettavano incuriosite.

Poi lei gli disse che doveva tornare a casa e che si sarebbero risentiti. Tullio la informò che si poteva fermare solo due giorni.

Nelle ore successive, al telefono, Sara si giustificò affermando di non riuscire a trovare nessuna scusa per allontanarsi da casa e la conversazione proseguì stentata, mentre in lei la voglia di scappare via, turandosi le orecchie, era sempre più pressante.

Tullio non riusciva a comprendere cosa stesse succedendo, dove avesse sbagliato, chi era la ragazza di ghiaccio che taceva dall’altro lato del telefono.

Non si incontrarono più, né quella volta né mai.

Sara, nemmeno in seguito riuscì a capire il perché della sua crudeltà. Tullio avverte un dolore sordo quando gli accade di ripensare a lei.

 

Questo racconto partecipa all’iniziativa di Tuttiscrittori (alias la dolce Elliy), dal titolo “Mi sono innamorato(a) di te”…  

 

 

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Commenti al Post:
ilmondodiAle
ilmondodiAle il 02/06/08 alle 19:56 via WEB
Tu sei una scrittrice nata, non ho alcun dubbio! E questa storia è fantastica perchè mi ha riportato all'estate dei miei 17 anni...Anch'io mi innamorai durante le vacanze estive e fu proprio come hai descritto tu...Tranne che per il finale. Lui venne a trovarmi dopo qualche mese e l'amore riesplose più forte di prima. Siamo stati insieme due anni. Sto sorridendo perchè è sempre bello ripescare nei cassettini della memoria le cose che ci hanno reso felici...Ciao Carpe, un abbraccio, Ale:-))
 
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 03/06/08 alle 16:22 via WEB
Ciao, dolce...;-)))
 
Basta_una_scintilla
Basta_una_scintilla il 02/06/08 alle 20:06 via WEB
Molto bello carpe, mi ha fatto ritornare alla mente antichi ricordi. "La comitiva era un magma fluido, che inglobava e sosteneva e in cui confluivano, di continuo, apporti vitali di gente nuova" com'era vero...la mia compagnia era in montagna ma allo stesso modo inglobante ed anche io ho portato con orgoglio una bruciatura da marmitta. Peccato che Sara non sia riuscita a darsi una risposta...forse sarà stata solo paura. Ma dato che già il racconto di Writer doveva finire male, questo non potevi farlo finire bene?? Un sorriso a te
 
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 03/06/08 alle 16:23 via WEB
Nella realtà, ahimè, quasi mai una storia d'amore se la conclusione è lieta, vale la pena di essere raccontata....un bacio...;-)))
 
annisexanta
annisexanta il 02/06/08 alle 21:06 via WEB
Pensavo fosse tutto vero...complimenti ;°)
 
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 03/06/08 alle 16:24 via WEB
Beh....forse...chissà....;-)))
 
soloperituoiocc_1968
soloperituoiocc_1968 il 02/06/08 alle 21:09 via WEB
Mi pare inveitabile Carpe che il tuo racconto hariportato anche me alle esati della mia adolescenza, a quando gli addii erano strazianti...a quando ci si giurava amore eterno.
Ma mi riporta anche alla constatazione che raramente quegli adolescenziali amori estivi soppravvivevano all'autunno, a quel rivedersi infagottati nei nostri abiti invernali.
Sempre gli stessi, ma pure così diversi, privati della magicità delle notti estive.
Bello Carpe.... buona serata. Chiara
 
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 03/06/08 alle 16:24 via WEB
Grazie, cara...un bacio!;-)
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 03/06/08 alle 01:05 via WEB
mannaggia non posso commentare nel merito per "par condicio" rispetto agli altri partecipanti. mi limiterò a un saluto, per ora! baci Carpe! elliy :))
 
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 03/06/08 alle 16:25 via WEB
"Per ora"....E' una promessa! ;-))))
 
newsinedicola
newsinedicola il 03/06/08 alle 08:51 via WEB
dè, a me mi dispiace per tullio, poveromo .. perchè ora te 'un lo specifihi ma magari quel giandone s'è fatto mezz'italia in moto per andà a trovà sara che intanto aveva già conosciuto altri ragazzi e s'è capito chiaramente che di tullio forse le garbava solo la moto... e tullio impara ad andarla a trovà senza prima avvisà ... no perchè m'è successo anche a me e ti posso assiurà che dopo quella volta lì, ora prima di mettermi in viaggio per fà una "bella sorpresa" a qualcuno, una telefonatina per tastà il terreno, la fò ... e comunque il racconto m'è garbato parecchio, anche se detto tra noi avrei preferito l'happy end ma nella vita, hai ragione te, le 'ose belle, quasi sempre finiscono e per chi lo 'apisce alla fine (come per tullio e la sottoscritta)è quasi sempre una mazzata tra capo e collo :) francesca
 
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 03/06/08 alle 16:29 via WEB
Ehehehhe...Ritengo che, checchè se ne vada cianciando in giro, le "sorprese", raramente piacciono davvero....;-)))))Ciao, Frà
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 03/06/08 alle 10:39 via WEB
Un altro gioco narrativo? Che bello! Io ho provato senza saperlo a scrivere di nuovo, ma altro tema. Il tuo racconto è bellissimo, le sensazioni degli adolescenti devono essere le stesse ad ogni latitudine perchè mi è sembrato di rivivere le mie. Brava, bravissima Carpe!
 
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 03/06/08 alle 16:26 via WEB
Anche il tuo racconto è notevole! un abbraccio...;-)))))
 
upmarine
upmarine il 03/06/08 alle 13:47 via WEB
Ciao sono Tullio. Non e' che per caso sai dirmi cos'era successo? E' per via del fatto che la mise invernale fosse cosi' eccentrica? Bastava dirlo e mi sarei tolto la gonna e i tacchi a spillo.
 
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 03/06/08 alle 16:28 via WEB
Tullio, perchè? Potevi scrivermelo! Bruciare così, in 12 cm di tacco a spillo e due profondi spacchi laterali, mesi di focosa passione!!!!..(ma almeno il pisello l'hai conservato? Sai, oggi domani un concorso...)...;-)))))))))))))
 
   
upmarine
upmarine il 04/06/08 alle 00:16 via WEB
Ed avresti scoperto che sono ancora Tullio e non Tullia. Quindi, ancora Tullio, ma non dovevamo vederci piullo. Dopo questa, sei autorizzata a non rivolgerti più a me con la tua solita grazia.
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 03/06/08 alle 16:45 via WEB
Sto provando ad immaginare del perché e del per come... Un enorme fraintendimento? Non so. A me, da adolescente, è capitato di ricevere delle lettere di Arturo (ambeh?), ma l'ho saputo molto molto dopo, quando mia madre mi ha confessato il tutto. Lei vedeva arrivare le lettere e non me le consegnava. Pensare che non era mai successo niente con Arturo perché ero innamorata di Carlos (suo fratello), il quale... è una lunga storia. Un'altra ;)
Sei bravissima, Carpe. Continua a partecipare a questi giochi letterari, ti prego!
 
d_dap
d_dap il 03/06/08 alle 17:17 via WEB
sì sì carpe continua a scrivere di questi racconti e continuerò a leggerti tutto di un fiato che poi non me ne rimane a me per scrivere... che poi racconterei così male che ti addormenteresti ehehehe
 
adoroilmare57
adoroilmare57 il 03/06/08 alle 19:16 via WEB
..decisamente un bel racconto..eppure non dovrei meravigliarmi più, ogni volta che passo a trovarti leggo testi stupendi..complimenti davvero..Ma...un pò di autobiografia c'è? ^-^
 
AbrahamVanElsing
AbrahamVanElsing il 03/06/08 alle 19:28 via WEB
fà molto anni '70... complimentoni, struggente e delicato :))
 
tiamoetiamo
tiamoetiamo il 03/06/08 alle 20:16 via WEB
ti faccio i miei più sinceri complimenti...notevole, Brava! Smacksss ;)
 
releardgl
releardgl il 04/06/08 alle 00:09 via WEB
brava carpe...mi hai fatto fare un piacevole tuffo con le tue parole....sempre fantastica
 
ilike06
ilike06 il 05/06/08 alle 00:47 via WEB
carpedine... che brava :*
 
fosco6
fosco6 il 06/06/08 alle 00:08 via WEB
Non faccio commenti ai racconti che partecipano a delle kermesse letterarie...come l'altra volta mi permetto di direr solo che sei molto BRAVAAAAAAA...Cioa...CARLO!
 
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