TuttacolpadellaLuna

Sei tu invece che nel descriverla hai superato Glattauer:) La settima onda dovrebbe essere anche quella più amata, e quindi più attesa dai surfisti, quella migliore da cavalcare perché più alta di tutte. Arriva, prima o poi arriva, e dovessi continuare a contare ancora tanto, so che la riconoscerò;) Un abbraccio a te!

Aspetta e spera che poi s'avvera. L'importante è che non arrivi prima la vecchiaia!! ahahahah E non perdere il conteggio....ahahahah AUGH Paint! :)

anche senza la settima onda, una bella nuotata in mare ... https://www.youtube.com/watch?v=BuWuc4DDB18

Se ami le onde, quelle del mare a cui fa riferimento in modo più esplicito Glattauer, o tutte quelle forme voluttuose che le onde possono rappresentare, non puoi non accettare la sfida esplicita della settima onda. È, almeno nel mio caso, un atto di orgoglio del quale ho cercato di fare ammenda, ma poi ci sono ricaduto perché credo faccia parte di quella stilla energetica fondamentale nell’essere umano che si chiama curiosità e che conduce alla scoperta di cose nuove. Anche quest’anno poi, mai sazio di emozioni salate, ho di nuovo incontrato una settima onda, giusto nel momento in cui la cavalcavano i delfini: ma loro possono farlo con disinvoltura.
Con l’augurio di non smettere mai di aspettare la settima onda ti auguro: Buon Vento!

E' singolare la settima onda...Io l'ho sperimentata più volte osservandola dalla riva del mare, ma ancora meglio immersa nell'acqua fino alla vita. La settima onda è quella che riesce ad arrivare a spruzzarti fino al collo quando le altre ti hanno lambito solo i fianchi, o quella che ti arriva un po' più intensa dandoti quel leggero disequilibrio mentre ad occhi chiusi ti godi a galla il loro moto costante verso la riva. Ma tu comunque l'hai descritta benissimo...:)) Un abbraccio alla settima potenza..^__*

È un bel dubbio:) La non “conoscenza” dell’amore potrebbe forse portare ad una maggiore serenità, perché ci si dannerebbe meno per la sua mancanza, ma come si potrebbe rinunciare a viverlo? Nonostante i grandi dispiaceri, resto convinta che sia l’unica cosa per cui valga davvero la pena anche di soffrire.Che poi non è detto, e che cavolo...:))
Ciao!:)

Eh...le patacche ho imparato abbastanza a riconoscerle, ormai:) Sarà poi che con l’età si dà più importanza al proprio tempo e non si è più disposti a perderne, ma mi viene subito di “lasciar stare” se una cosa sa di storto sin da subito. Sto benissimo da sola e una presenza accanto a me deve essere un valore aggiunto alla mia vita, non altro. Sì, tu guardami le spalle, bodyguard mio, ché spesso mi frega la mia indole fiduciosa e di cretinate potrei farne comunque ancora tante;) Ti abbraccio!

Grazie a te, Carmine.

mi viene in mente un dubbio direi quasi amletico. E' meglio conoscere l'amore per poi averne nostalgia quando non c'è più o è meglio non conoscere per non sentire la mancanza?a volte una risposta prevale sull'altra, in un senso o nell'altro. Io di mio una volta ho preferito amare anche se sapevo che poteva finire e sarei stata male e così è stato....resta un ricordo che non avrei avuto se non avessi amato. Ho fatto bene? ho sbagliato? non lo so ancora, comunque l'ho vissuto e quando c'era mi sentivo in orbita ed è stato bello. ciao! :)

A quell "aveva",...ora è tempo che tu sostituisca un verbo presente. Prendendo il meglio di quell'essenza perchè è quello che ti meriti e anche più.
E sò che qui..inizia la sfida, e il gioco delle speranze. Attenta solo alle patacche, tesoro mio. In questo mi conosci...Ti starò accanto e appiccicata e guardinga, finchè non ti sentirò veramente felice...
:))
Buonanotte bimba bella:)