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Citazioni nei Blog Amici: 47
 

QUELLO CHE NON TI HO DETTO MAI

Non ti ho detto mai
veramente quello che tu sei per me
è difficile spiegare quello che
ti riempie gli occhi e il cuore
e dà senso alla tua vita.
Nessun uomo, sai
e nessuna donna può dividerci
è una palla di cemento oramai
questo nostro sentimento
che stringiamo tra le dita.

Questi giorni sai
belli o brutti sono sempre belli e noi
siamo pieni di incertezze ma ci sei
con le tue carezze, tu...
A volte in mezzo al mare anche noi
rischiamo di affogare dentro ai guai
ci sappiamo consolare, come sai
rimanendo lì distesi
ad occhi chiusi
ad una nuvola appesi.

Io non so se poi
il destino avrà un suo ruolo su di noi
tale da riuscire a separarci o no
ma io prego sin da adesso
che il futuro sia lo stesso.

Ma se un bivio un dì
ci aspettasse per dividerci così
che restassimo da soli
tu già sai che vivrei per aspettarti
io ti proteggerei lo sai
con il vento piano ti accarezzerei
con il primo raggio io ti sveglierei
ed io spero di saperti
lì con qualcuno, che possa amarti.

 

 

La vita continua

Post n°307 pubblicato il 19 Giugno 2011 da zingiber
 

 

Quasi non so nemmeno più come si inserisce un post nel mio blog.
E' passato tanto tempo... Tanto, davvero.
Sono stati mesi difficili. Ora, c'è relativa calma.
Papà se ne è andato quasi un mese fa. Dopo mesi di totale assenza di cognizione di sé e di chi gli stava intorno, una polmonite fulminante se lo è portato via.
Ed ancora non riesco a piangerne la perdita.
Di riuscire ad andare sulla sua tomba, neanche a parlarne.
Dietro la sua immagine ricordo da distribuire ad amici e parenti, ho fatto scrivere: "Nessuno muore sulla terra, finché vive nel cuore di chi resta". Forse è per questo che non riesco a capacitarmi che non ci sia più, perché lo sento ancora vivo, presente, vicino.
Gli sono stata accanto fino all'ultimo, come gli avevo promesso in un lontano post di qualche anno fa. E' spirato mentre cercavo di dargli sollievo dal caldo e dalla febbre, sbarbandolo, lui, che teneva tantissimo a quella sua barba ormai bianca, che ultimamente provvedevo io a tenergli regolata e in ordine.
Composto nella bara, non sembrava nemmeno più lui.
Ma ora è libero. Libero da quella gabbia fatta di vuoto dove la malattia lo aveva relegato. E so che lui MAI avrebbe voluto vivere come ha vissuto gli ultimi mesi della sua esistenza.
Sei sempre con me, papà. Ti voglio bene.

 

 
 
 

Il tempo passa..

Post n°306 pubblicato il 13 Dicembre 2009 da zingiber
 

E' passato molto tempo, dall'ultimo mio post.
I giorni, le settimane, i mesi, sono scivolati via, ed è già quasi Natale un'altra volta. Mia mamma si è ripresa bene dallo scompenso cardiaco che ci ha fatto prima temere per la sua vita, poi per la sua salute mentale, infine per la sua ripresa fisica, e che l'ha tenuta in ospedale per quattro mesi, due dei quali in terapia intensiva, attaccata ad un respiratore artificiale.

Ora è vittima di qualche acciacco stagionale e dell'età, ma sembra reggere bene. Papà invece ha iniziato il declino. Dopo il ritorno a casa di mamma, è peggiorato vistosamente ed ora non riesce più a badare a se stesso; necessita di essere accudito quasi in ogni cosa, dal vestirsi, all'andare in bagno, al trovare la dritta via per le stanze di casa.

Le mie giornate sono quindi dedicate alla cura dei miei cari: i bambini, i miei genitori. Alla fine riesco a ritagliarmi un po' di tempo per me, che trascorro generalmente riposando o navigando qui e là in internet.

Mi sono allontanata dalla chat, che salvo rarissimi momenti, non rappresenta più per me quell'occasione di svago che era invece in passato. Sarà che ho più occasione di frequentare gente "reale", un po' per la scuola, un po' per i rapporti di vicinato, un po' per le uscite per le commissioni di casa, spesa inclusa. Divertimento, poco o nulla. C'è sempre qualche imprevisto che mi manda a monte i programmi. Pazienza: mi guadagnerò un posto in paradiso. :o)

Il mese prossimo, poi, ricomincerò a lavorare, come prima, da casa, grazie al mio "capo" (lo chiamo affettuosamente così), che ha pazientemente atteso che potessi tornare operativa.

Tornare a "casa" mi ha permesso di rivedere volti del passato, che credevo ormai sepolti sotto la patina dell'oblio, e che invece, inaspettatamente, rispuntano fuori, tra baci, abbracci e sorrisi.
L'ultima, proprio due giorni fa: la mia migliore amica delle elementari. Non la vedevo da almeno 25 anni.
E' stata una vera emozione, in pochi minuti, ritessere le fila dei ricordi, aggiornarci sugli eventi da quando ci siamo perse di vista.

E poi c'è sempre Giuseppe, presente come sempre, ancor più premuroso ed amorevole, ora che ha "adottato" anche i miei genitori sotto la sua ala protettiva.
Mamma e papà lo hanno accolto bene. Papà mi ha addirittura detto: "Tienilo stretto, non fartelo scappare! E' davvero un brav'uomo".

I bimbi si sono ben integrati nella nuova realtà, e beneficiano delle maggiori comodità della situazione logistica: Federico frequenta un corso di chitarra, mentre Davide ha da poco iniziato quello di basket, mentre con la scuola, è il secondo anno che partecipa a quello di nuoto. Ha fatto parecchi progressi, ora sa leggere, seppure stentatamente, e molte parole ancora lo mettono in difficoltà. Scrive benissimo, ed è ordinato. E' molto affettuoso, e buono d'animo: se qualcuno è in difficoltà, si fa in quattro per aiutarlo. Federico sta vivendo l'età della "stupidera", come si dice qui da noi, ed è più difficile da gestire, ma a scuola va bene, salvo sporadiche "cadute" che recupera prontamente.

Io ancora devo completare il mio percorso di recupero di me stessa, ma sono decisamente a buon punto.
Uno stimolo non indifferente è stato il dover organizzare gli spazi della nuova casa, decidere gli acquisti dell'arredamento mancante e necessario per rendere vivibile e godibile l'appartamento. Ancora aspetto il falegname per alcuni lavoretti, ed ho ante e scaffali impacchettati negli angoli, ma spero a breve di terminare il tutto. La sarta mi sta sistemando le tende, e Giuseppe mi sta facendo tutti i vari lavoretti di completamento, armato di trapano e cacciavite.
Abbiamo così ora un bellissimo divano tutto rosso, dal quale guardare la televisione posizionata in un angolo, su una mensola. Sotto la mensola, provvisoriamente, trova posto un grazioso tavolino d'antiquariato dove i bimbi tengono il loro televisore piccolo, la Wii e la Playstation, mentre accanto al frigorifero c'è il mobiletto del computer con la stampante; una libreria nera e rossa, divide la cucina/soggiorno dal disimpegno che porta nel reparto notte. Su un mobiletto dello stesso colore campeggia lo stereo, e negli scaffali sottostanti, fanno bella mostra di sé tutti i miei vecchi dischi in vinile.
Scatoloni di libri in garage, aspettano di essere aperti e sistemati nei ripiani, mentre i quadri, ancora impacchettati nel "pluriball", sono appoggiati al muro in camera mia, in attesa del momento buono per essere appesi.
Ma giorno per giorno casa "cresce", diventa sempre più bella, e finalmente la sento "MIA".

Al mattino, aprendo le imposte delle portefinestre del balcone, rivolte a nord, lo spettacolo mozzafiato delle cime del gruppo dell'Adamello bianche di neve, mentre al tramonto si colorano di rosa.

Sono tornata a casa.

 
 
 

Ricominciare, sì, ma quando??

Post n°305 pubblicato il 05 Aprile 2009 da zingiber
 

Voltare pagina...
Questo era l'intendimento alla base della mia decisione di tornare a casa, a Costa Volpino.
Fin da subito sapevo che la cosa non sarebbe stata facile: la forzata convivenza, anche se temporanea, in casa con i miei genitori, mi riempiva d'angoscia, visti i burrascosi trascorsi tra di noi, ora appianati, sì, chiariti, sì, ma con quel fondo di "rodimento interiore" che ancora nei momenti di nervosismo saltava fuori da parte di mia madre, soprattutto.
E poi, i bambini, assolutamente non abituati a vivere in condominio, vivaci, chiassosi, vivi... Condizione che mal si attaglia a due persone "anziane", ormai abituate alla loro stanca routine.
Da subito i contrattempi: l'inquilino che tarda ad andarsene, che una volta andato, se la piglia comoda con la consegna dell'appartamento, lasciato in condizioni pietose e da tinteggiare. Lavoro impossibile da eseguirsi a causa dell'imperversare della pioggia, che avrebbe impedito una riuscita a regola d'arte. Dall'altro lato, preparare tutta la mia roba nella vecchia casa s'è rivelato assai problematico, sempre per via del maltempo: se qui era pioggia, là era tutta neve, e quindi impossibile arrivarci, o, meglio, arrischiarsi a portar via qualcosa.
Finalmente a fine gennaio tutto è pronto per il trasloco definitivo. Contatto il mio vicino di casa, che ha un piccolo negozio di mobili, per concordare la data per effettuare il trasferimento dei mobili. E mi dice che fino a fine febbraio, non se ne parla proprio: ha un grosso lavoro per un albergo, e non ha tempo da dedicarmi.
Pazienza. Cerco di organizzarmi diversamente, ma mia mamma comincia a non stare bene.
Piedi gonfi, affanno, astenia... Le capita spesso, durante la cattiva stagione, ma mai con l'edema degli arti inferiori: decenni da fumatrice incallita, su polmoni non prettamente "sani", l'hanno portata ad avere una salute estremamente cagionevole. Giorno dopo giorno la situazione peggiora, e la porto in ospedale il 12 febbraio. Scompenso cardiaco, grave, per giunta, vista la sua situazione polmonare.
Quattro giorni in unità coronarica, poi il blocco renale, l'ipercapnia, e il coma. Trasferita in rianimazione, passa 13 giorni in coma farmacologico. Al risveglio è lucida, ma ancora la sua vita dipende dal respiratore artificiale, collegato tramite la tracheostomia.
Poi, lentamente, ripiomba in uno stato di incoscienza, dal quale si risveglia definitivamente due settimane fa, dopo averci fatto temere il peggio per un suo totale recupero a livello neurologico.
Domani la trasferiranno in un altro ospedale, per la riabilitazione sia fisica che respiratoria. Deve rieducarsi a respirare senza l'ausilio della macchina, per poter tornare a casa, in condizione di quasi autonomia. Non sarà infatti più la "roccia" che era prima, e il mio voltare pagina s'è trasformato in una radicale sostituzione del libro della mia vita.
Libro che son sempre stati gli altri a scrivere per me, anche ora, allorquando mi trovo mio fratello a voler decidere per me della mia vita e di quella dei miei bimbi.
Ma non glie lo permetterò.
La cosa più importante per me ora, è che mia madre torni a casa ristabilita, che poi ci sarà ancora molto da fare, per permettere al suo cuore di poter tornare a lavorare meglio.
Papà, in tutta questa storia, è stato meraviglioso: dopo lo sconforto iniziale, e conseguente stato confusionale che lo ha portato a fare cose "strane", si è ripigliato talmente tanto che al controllo semestrale lo hanno trovato leggermente migliorato. Poi s'è lasciato nuovamente andare, ed ora "viaggia" allo stesso ritmo di prima che mamma s'ammalasse, ma non è fonte di grossi problemi, per fortuna. E nelle discussioni con mio fratello, prende sempre la mia parte. :O)
La difficile situazione a casa, ha naturalmente influito anche sui bimbi, purtroppo trovatisi un po' trascurati. Soprattutto Davide, che ha più bisogno d'aiuto, a causa del suo ritardo cognitivo.
Ma ha una dottoressa fantastica, la quale mi ha proposto, con molto tatto, un aiuto a casa per lui, in modo da farlo "scaricare", e permettergli di ritrovare la serenità perduta in questi due mesi di travaglio per tutti.
E c'è sempre il famoso trasloco da organizzare... (a dire il vero, mio fratello ha già deciso per il 18 di questo mese... :o) Mica tutti sono fortunati come me, ad avere chi decide cosa, come e quando fare le cose!).
Ringrazio tutti quanti hanno avuto la pazienza di leggere fin qui, e tutti coloro che continuano a supportarmi, malgrado la mia forzata lontananza da queste "lande".
Un abbraccio.

 
 
 

19 marzo, festa del papà

Post n°304 pubblicato il 19 Marzo 2009 da zingiber
 

Insieme per dire : Papà ti voglio bene !

Mio papà Gianni l'ho perso quando ero una bambina e dopo soli 2 anni dal rientro in Italia. Ad aprile compirebbe 85 anni.
Chissà come sarebbe stato ...

Ricordo un papà affettuoso che, lavoro e stanchezza permettendo, giocava con me, ci portava a fare i picnic, costruiva le altalene ogni volta che cambiavamo casa e spesso, molto spesso, mi difendeva dalla sgridate (meritate) per quanto avevo combinato.
Una delle ultime immagini che ho ben impresse nella mente è quando mi ha portata in giro vestita da spagnola per carnevale e, andando dal tabacchaio che gli ha chiesto chi fossi, con un sorriso a 78 denti e tutto orgoglioso ha risposto "Ma è la mia fidanzata !!". 
L'ultimissima è quando siamo andati a giocare a palle di neve, nell'inverno del 1972.
Ero felicissima, non avevo mai visto la neve. Anche in quella occasione è stato lui a condividere questa mia prima esperienza.
LADYPAM1
 

è il mio piu grande amico,
quello che mi consola quando ho bisogno,quello che mi capisce solo con
uno sguardo,ma soprattutto è il mio papà....e non lo cambierei per nulla al
mondo.....

FATA1979

Mi piace sorridere nel ricordare quando era giovane e si portava dietro me e mia sorella al negozio di materiali per idraulico, era un ragazzo giovane, quando gli chiedevano quanti anni avevamo lui non lo sapeva mai, ci chiedeva piano “  bambine che classe fate?” per non fare una pessima figura. Siamo ancora le sue bambine e ogni anno ci fa la
calza della Befana, va al bar e sceglie i soldi di cioccolata, le lecca lecca, le sigarette di gomma americana “ le calze
per le ragazze” dice tutto felice.
Mannaggia Papà ormai sono una vecchia babbiona e non sai ancora quanti anni ho?
Ti voglio bene per questo, perché sei rimasto quel ragazzo che cercava di fare l’uomo con una nazionale senza filtro in bocca, perché tu sarai sempre quello e io sarò sempre la tua bambina.
SISSUNCHI

Davvero non so cosa dire mio padre era mio padre molto più di un amico
riusciva a farmi star bene
ma senza mai farmi dimenticare che era mio padre e non un amico
c'era sempre quel sottile limite da non passare mai
e non era mai difficile rispettare un ' invisibile regola mai  dichiarata
mai sottolineata mai richiesta, semplicemente lasciata intendere
con semplici gesti o sguardi di dolcezza o di fermo richiamo
per il resto non c'è molto da aggiungere
era il vissuto quotidiano a renderlo speciale
tanto quanto mia madre, che si è rivelata altrettanto
se non ancor più "forte" di lui

UN FIGLIO
 

Mi fai tenerezza, quando affidi alla mia, la tua mano ancora forte; quella stessa mano che mi dava sicurezza, mentre ti trotterellavo intorno, curiosa di tutto quanto tu facessi, tanto che mi chiamavi "il mio bòcia".
La tua vita, ormai un diario dal quale una mano maligna ha strappato numerose pagine, lacerandone molte altre, ti ha lasciato ora impaurito e smarrito, ancor più dopo la tempesta che ha schiantato il bastone della tua vecchiaia, tingendo di fosche tinte il tuo incerto futuro.
Non so se mamma potrà ancora starti, starci accanto, ma di certo io ci sarò, e terrò stretta nella mia, la tua mano fiduciosa.
Ti adoro, papà caro.
"la tua figlia sgangherata..."
ZINGIBER

Oggi voglio ricordarti con le parole che siamo cresciuti, imparando da te con i tuoi comportamenti il significato.
La Vita : è amore. 
La Parola : vale piu’ di molte firme.
Il Rispetto : è tutto, lo devi dare se vuoi riceverlo.
Un abbraccio infinito Papà mi manchi molto!!!
La tua …. 
IOGLAM

Io mi sento 1 po' in colpa, xke' quando mio papa', con la sua malattia (sla) peggiorava di giorno in giorno sarei dovuta andare a trovarlo ma
continuavo a rimandare, 1 po' x la pigrizia di fare un viaggio di 3 ore, pensando ke gli altri muoiono ma non mio papa'! Nel contempo sapevo anke
ke se non mi fossi sbrigata ad andare da lui e sarebbe morto prima ke mi
decidessi, il senso di colpa non mi avrebbe mai lasciata, e in effetti
 e' stato cosi'..... non so proprio ke dire... ciao pa'! :-)

LUCY63


Abbiamo unito il nostro amore perché possa diventare un abbraccio immenso per dire ai nostri Papà  “ti voglio bene”anche a quelli che non leggeranno, ma sono vivi nei pensieri di chi li ama, di chi li ricorda.


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Rolling stones

Post n°303 pubblicato il 22 Febbraio 2009 da zingiber
 

Fai progetti, ricominci a sognare.
Rimettere su casa dà una ventata di novità alla tua vita. E allora, via, cercando in rete le cose che più rispondono alle tue esigenze.
I bambini sono ben integrati nella nuova scuola, Davide fa progressi, e tutto sembra andare per il meglio.
Ma no... Non tutto.
Un sassolino inizia a rotolare giù dalla montagna, portando appresso altri sassi, fino a che diventano un'intera frana.
E in capo a pochi giorni, ti ritrovi a fare la spola con un freddo reparto di ospedale, dove la cortesia dei medici non riesce a sciogliere le tue angosce, mentre fissi quel viso che fino a pochi giorni prima, quasi tra le lacrime, ti ha detto: "sei tornata la mia bambina".
Unica consolazione: l'essere riuscita a dirle e a dimostrarle quanto le vuoi bene, dopo anni di "guerra fredda" e di incomprensioni.
Ora sta tutto nella sua forza, nella sua determinazione, nel riuscire ad aggrapparsi a quest'ultima piccola soddisfazione, per ritrovare la voglia di vivere, e sconfiggere il male che sta tentando di sopraffarla.
Ogni giorno un piccolo passo, ogni giorno un po' di forza in più. E vedrai che anche il tuo cuore ora stanco, ritroverà la voglia di battere al ritmo giusto, e sul tuo volto ora addormentato, riapparirà il sorriso.
Forza mamma, siamo tutti con te.
Ti voglio bene.

 
 
 

A PRESTO!!

Post n°302 pubblicato il 01 Settembre 2008 da zingiber
 

Ho scritto poco, ultimamente... E' stato un periodo, tanto per cambiare, difficile, e mi sono invariabilmente chiusa in me stessa.
Le vicende delle vita mi hanno portato mesi fa, per il bene di molte persone, a decidere di trasferirmi, e tornare a "casa", nel paese dove sono cresciuta e vissuta fino a prima di sposarmi.
Ora è arrivato il momento: lunedì prossimo inizieranno le scuole, e i ragazzi inizieranno a frequentare le stesse scuole che frequentai io, e quindi, anche se l'appartamento ancora non si è liberato, ci dobbiamo comunque trasferire, momentaneamente in casa con i miei genitori.
Questo implicherà il non potermi collegare regolarmente, e dover necessariamente rinunciare a un sacco di abitudini, per amor di pace. Ma lo faccio volentieri.
Perché questo trasferimento significa per me e i miei bambini, l'occasione per ricominciare una nuova vita, che spero migliore di quella condotta in questi ultimi anni. Spero anche di trovare un lavoro, che mi dia sicurezza e stabilità, venutemi gradatamente a mancare nell'ultimo lustro.
Mi mancheranno i tramonti invernali da questo balcone sulla pianura, mi mancherà il clima estivo, quell'aria leggermente meno umida e meno calda rispetto a quella che si respira 500 mt più in basso, dove invece mi troverò la prossima estate. Ma avrò un sacco di comodità in più: scuole vicine, negozi vicini, una famiglia sulla quale poter contare e per la quale contare, vicini simpatici, opportunità maggiori per i bambini, un ambiente che li può aiutare nella loro emancipazione e nell'allentare la necessaria dipendenza finora avuta nei miei confronti.
E più avanti, se vorranno proseguire gli studi, una maggiore vicinanza a quasi tutti gli istituti di grado superiore, e la possibilità di poterli frequentare con meno sacrifici e disagi, per tutti.
Davide avrà finalmente la possibilità di sganciarsi da questa scuola "chiusa", impreparata a far fronte alle problematiche di bambini con difficoltà, e di trovarsi in un ambiente più "aperto", più al passo con i tempi e più referenziato e collaudato in quelli che sono i disagi da superare avendo a che fare con bambini "difficili" da gestire.
Sarà difficile il periodo di coabitazione con i miei genitori: anziani e insofferenti, faticheranno un po' a tollerare la vivacità dei bambini, ma credo che questa servirà loro a scuotersi dal loro torpore e dalla loro autocommiserazione, da stimolo per restare attivi, impegnati.
In attesa che si liberi la "nostra" casa. Quella che sto iniziando a sognare la notte, con i mobili tutti a posto, con i tendaggi nuovi, le lampade nuove della camera da letto, le possibili combinazioni dei mobili, il divano nuovo...
Ancora non ho acquistato nulla... nemmeno conosco le metrature dell'appartamento, ma ho dentro l'entusiasmo di una novella sposa, pur andando a vivere da sola con i miei piccoli.

Un capitolo a parte lo merita il padre dei miei figli, che in questi ultimi tempi, come spesso succede in estate, ha dato il peggio di sé.
Dopo aver promesso due settimane di vacanza in montagna ai bambini, dopo aver arbitrariamente ridotto a 10 questi giorni (contravvenendo a quanto stabilito dalla sentenza di separazione... fosse la prima volta!), dopo 8 giorni ha bellamente "scaricato" il "pacco" consistente in due bambini maschi di 11 e quasi 8 anni, alla sottoscritta, non prima di aver effettuato una furiosa litigata, durante la quale mi ha minacciata di picchiarmi, davanti ai nostri figli, e aver altrettanto arbitrariamente deciso quanto "meritassi" come assegno di mantenimento.
In seguito è sparito, si è volatilizzato. S'è visto mercoledì scorso, quando è venuto a prendere i bambini, i quali sono letteralmente scappati dicendo: "Non vogliamo venire da te, stasera!". Non c'è stato verso di convincerli, e se ne è andato con le pive nel sacco. Ha poi "saltato" il week end con loro, adducendo una fantomatica impossibilità a poterli tenere con sé (comunicata via sms), e non s'è più fatto sentire. Perfino il giorno del compleanno di Federico, ha aspettato le 20.30 prima di farsi vivo per gli auguri...
Che schifo! Che schifo! Che schifo!
Mi chiedo come si possa diventare così schifosamente egoisti ed insensibili, persino nei confronti dei propri figli, quando, continuo ad avere dimostrazione di amore e affetto, di sincera preoccupazione e premura da parte di chi, con loro, non ha alcun legame di sangue, ma che ha conquistato i loro cuori con la dolcezza e la disponibilità.
Da un lato mi rendo conto di avere un sacco di rogne cui far fronte, che potrebbero farmi pensare di essere sfortunata, e per certi versi lo sono. Ma dall'altro ho avuto l'immensa fortuna di sopravvivere dando alla luce Davide, di averlo potuto crescere, e di aver conosciuto questa persona meravigliosa che da 4 anni e mezzo ormai, fa parte della mia vita. E queste fortune appannano le sfortune, le fanno percepire meno gravi.
Un abbraccio a tutti coloro che leggono, con la speranza di poter tornare a scrivere presto.
Ciaooooooooooooooo!!!

 
 
 

MISCELLANEA...

Post n°301 pubblicato il 01 Luglio 2008 da zingiber
 

Oggi ho parlato con il Dirigente Scolastico dell'istituto comprensivo dove Federico e Davide frequenteranno l'uno la prima media, l'altro la terza elementare.
Per lo meno ho avuto l'impressione che sapesse di cosa stessi parlando, in merito alle problematiche di Davide.
Speriamo bene.
Nessun problema per l'insegnante di sostegno. Mi ha sollecitato la valutazione per l'eventuale dislessia. Anche lui, come me, pensa che non vi sia tempo da perdere, e che il bimbo vada recuperato il prima possibile.

Mamma e papà non stanno bene.
Papà sta peggiorando. L'ineluttabile avanzamento della sua patologia sta facendo sempre più scempio della sua capacità di ricordare e di organizzarsi. Comincia anche a diventare aggressivo. E mamma non ce la fa più.
La sua depressione va di pari passo con l'aggravarsi delle condizioni di papà.
Spero di potermi trasferire presto, per portare un po' di sollievo ad entrambi. Mio padre un poco mi ascolta, mentre con mia madre è ormai un muro contro muro.
Si prospettano tempi poco felici.



Ieri ho scoperto che quell'essere senza cervello di mia suocera, va dicendo a tutto il paese che non curo i miei figli, che faccio patir loro la fame, che non preparo loro da mangiare, che non seguo Davide come andrebbe seguito.
Ho detto al mio ex marito di parlarle, perché se lo faccio io, la ribalto di sotto dal muro, nella strada sottostante.
Mi manca solo che qualcuno, a causa delle sue chiacchiere senza costrutto, mi mandi gli assistenti sociali per verificare la situazione!!!
Che poi, vorrei vedere come fanno ad affermare che sono bimbi che non mangiano: Federico pesa 44 Kg, ad 11 anni, e con un'altezza di circa 150 cm, mentre Davide, che ha un'altra costituzione fisica, ne pesa 25 a 8 anni, con un'altezza di circa 130.
Non la sopporto più!


Il mio amore è al mare...
La cosa che ci accomuna in questi giorni è che siamo entrambi ustionati dal sole.
Quando va in vacanza, mi pongo in stand-by. Però mi sono già stufata.
Per fortuna una settimana passa alla svelta.



I bimbi hanno iniziato il GREst, ieri pomeriggio. Oggi già hanno saltato, in quanto dovevo andare a Costa Volpino per l'iscrizione dei bambini a scuola, per ordinare i libri per Federico (ammazza quanto costano!!! 273 euro!!!). Davide, molto "interessato" alla cosa, gli ha detto: "Se ti bocciavano risparmiavamo i soldi dei libri... e poi venivi nella mia stessa scuola, invece così non ti vedo più!".
Ho fatto una passeggiata a piedi con Federico, il quale ha apprezzato il fatto di avere un'edicola rifornitissima a 200 mt da casa (in questo paese dimenticato da Dio, ne deve fare almeno 5 - ovviamente in auto - e non trova mai nulla che fa al caso suo): "Quanti giornali, fumetti e riviste hanno in quell'edicola, mamma!!! Sarebbe il mio paradiso!!". Praticamente i miei stessi pensieri. Ho sempre sognato avere un'edicola.
Almeno una buona notizia, in tutto questo bailamme, c'è: pare che i bimbi, a detta del dentista, non abbiano bisogno di apparecchi correttivi per la dentizione. Speriamo bene. Anche se Davide è già alla seconda carie sui denti da latte...
Domani andranno in gita con il parroco per tutta la giornata: visita al museo della guerra bianca, alle pendici dell'Adamello, e poi, visita all'ossario sul Tonale.
Alle mie orecchie non sembrerà vero poter finalmente ascoltare il silenzio.

Al prossimo bollettino di guerra.

 
 
 

ARAGOSTA BOLLITA...

Post n°300 pubblicato il 01 Luglio 2008 da zingiber
 

Due pomeriggi in piscina, e malgrado la protezione solare pari a 30, sto a metà tra un semaforo rosso e un'aragosta bollita.
Però mi sono divertita un sacco.
Non ricordo da quanto non stavo in acqua per così tanto tempo...
Una vera pacchia: l'acqua tiepida, per non dire quasi calda, il sole, e alberi tutt'intorno.
I miei bimbi e una compagnia di amici gradevolissimi, con i quali ridere, giocare, scherzare... e mangiare, ovviamente.
Due giornate all'insegna dell'allegria, per poter anche solo per poche ore accantonare i problemi.
Anche i bambini si sono divertiti tantissimo, malgrado la non grandissima familiarità con l'acqua (Davide senza braccioli non si fida, e Federico è ai primi rudimenti del nuoto).
Grazie a voi tutti, ragazzi, per le fantastiche ore passate con voi, e un grazie alla padrona di casa, per averci ospitati.
Un bacio.

 
 
 

BRILLANTE WEBLOG 2°

Post n°299 pubblicato il 26 Giugno 2008 da zingiber

Grazie a

POT - POURRI

(Il Blog di Angelika63)

per aver assegnato questo premio al  mio Blog 

RIFLESSIONI

per la seconda volta!

Cos'è il premio Brillante Weblog?

Viene assegnato a siti/blog che si distinguono per la loro brillantezza sia nei contenuti che nella grafica ed il suo scopo è di promuovere e gratificare la parte di blogosfera che risponde ai requisiti.

Regolamento

  • *Mostrare la pagina contenente il premio ricevuto citando chi vi ha premiato e linkando il suo blog;
  • *Scegliere almeno sette blog/siti che secondo te hanno le caratteristiche indicate;
  • * Mostrare i loro link ed avvisarli del premio;
  • * (Facoltativo) Esibire foto e profilo di chi ti ha premiato e di chi hai premiato.

Ecco i blog che secondo me rispondono ai requisiti richiesti:

  •  Mi racconto
           parole in libertà 
     
  • *  The Seventeenth Day
           pensierini non quotidiani di tutto quanto avreste voluto dire ma, ma, ma...
  • *  Momenti
           ... vorrei per sempre restare ostaggio di un amore... senza scampo
     
  • *  Vita da allure
           Tutto quello che avreste voluto sapere ma che non avete mai osato chiedere 
  • *  Chi dice donna...
        Excursus nell'universo femminile... visto da uno SHOGUN
     

 
 
 

FULMINI E SAETTE!

Post n°298 pubblicato il 25 Giugno 2008 da zingiber
 


Ci sono i periodi neri...
Quelli che si possono rappresentare come delle terrificanti nubi temporalesche che si approssimano all'orizzonte, scure, minacciose, e che si sa che finiranno con lo scatenarsi proprio sulla tua testa.
Come il temporale che un paio di settimane fa o tre ha messo fuori uso temporanemente la mia ADSL.
Poco male: la Telecom provvede!
Ma quella maledetta saetta, dalla quale pensavo di esserne stavolta uscita indenne (in otto anni mi son "bruciati" cinque modem a causa di fulmini durante temporali), ha fatto il suo guaio (lo sapevo che litigare con la megera porta male...).
La mia amata stampante, il mio "gioiellino" della quale andavo tanto fiera, anche perché è un regalo della persona che amo, ha subìto danno, e con i prezzi che applicano ora per le riparazioni, sembra che sia più conveniente acquistarne una nuova.
Uff...

 
 
 

OGGI SON NERA!

Post n°297 pubblicato il 25 Giugno 2008 da zingiber
 

Non ho mai avuto un gran rapporto con mia suocera... Al di là dei soliti stereotipi tra suocera e nuora, non siamo mai andate d'accordo. Mi consola il fatto che nessuna delle altre mie cognate, e nemmeno il mio unico cognato non figlio suo, siano riusciti a instaurare con lei un rapporto normale, il che significa che, su sei persone che la pensano allo stesso modo, forse il problema non è nostro, ma suo.
In vent'anni ne ho viste di tutti i colori, ho subito di tutto... Oggi sono esplosa, forse in tutto questo tempo è la terza volta che lo faccio.
Nel 2001 abbiamo acquistato l'abitazione dove risiediamo, parte da lei, parte dai miei cognati suoi figli, insieme a buona parte del cortile, e a tre garages.
Il fatto che siano ormai roba nostra, non ha dissuaso né mia suocera né mio cognato che ancora vive con lei, dal continuare ad utilizzarli parzialmente alla bisogna (accoppiamento del cane, macellazione di vitelli e pecore, e via dicendo).
In uno di questi, inaccessibile alle auto, ho ammassato tutti i giochi che i bambini hanno via via scartato nel tempo, ci sono le loro biciclette, le scorte di viveri per i gatti, e altre cose, tra le quali, un paio di scatoloni che uso per "parcheggiarvi" gli abiti miei e dei bambini, visto che in casa non mi ci stanno più, e che in vista del futuro trasloco, è inutile che mi metta a ribaltare gli armadi per trovar loro una sistemazione, quando, fra due o tre mesi, dovrò smontare tutto.
Ieri entro in questo garage per prendere il detersivo della lavatrice, e trovo dei pezzi di stoffa a terra, fradici. Li raccolgo, e mi rendo conto che sono stati ritagliati da una maglia di Davide e da un mio top di biancheria intima.
Stamani, tranquillamente, faccio vedere le pezzuole a Davide, e chiedo se sia stato lui a tagliarli. Altrettanto tranquillamente  mi risponde: "E' stata la nonna" (come sospettavo: il taglio era troppo preciso, e poi conosco la sua abitudine di ridurre gli abiti vecchi a straccetti più piccoli di un fazzoletto.
Sto per uscire per andare in ufficio, Davide è già andato da lei, quando la sento fuori dalla mia finestra del bagno, che si avvia verso la stanza che ha attigua alla mia camera (praticamente una doppia cucina per non sciupare quella in casa).
La chiamo, le faccio vedere le pezze, le chiedo come mai si sia permessa di andare a prendere della roba mia senza chiedermelo. Nicchia, addossando la colpa a Davide che, in quel momento, scende dal piano superiore, con altri straccetti in mano. Gli chiedo di farmi vedere, e, come immaginavo, fanno parte della stessa maglia e dello stesso top. "Dove li hai presi?", gli chiedo. E lui: "Su dalla nonna, nella sua scatola degli stracci".
A questo punto non ci ho più visto, le ho intimato di non azzardarsi mai più ad appropriarsi di cose mie senza chiedermi il permesso, così come aveva fatto con l'ombrello poco più di un mese fa, "regalandolo" poi a Davide (bella forza, era già nostro!), e ho aggiunto che dovrebbe vergognarsi di cercare di addossare la colpa a Davide delle sue malefatte.
E poi mi stupisco del perché suo figlio, padre dei nostri, cerchi di addossare a questi ultimi le colpe delle sue marachelle... Con un tale esempio!!
Comunque sono incazzata nera! Oggi mordo...

 
 
 

BRILLANTE WEBLOG

Post n°296 pubblicato il 24 Giugno 2008 da zingiber
 

 

Grazie a

FUFFYTOSAMENTE

(Il Blog della mia adorata Milladgl0)

per aver assegnato questo premio al  mio Blog

RIFLESSIONI

Cos'è il premio Brillante Weblog?

Viene assegnato a siti/blog che si distinguono per la loro brillantezza sia nei contenuti che nella grafica ed il suo scopo è di promuovere e gratificare la parte di blogosfera che risponde ai requisiti.

Regolamento

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Ecco i blog che secondo me rispondono ai requisiti richiesti:

  •  Pesa il gatto
           come affrontare in pratica quasi ogni cosa... e incasinarsi sempre piu'
  • *  LA ECO DELLA CERNIA
           pensierini non quotidiani di tutto quanto avreste voluto dire ma, ma, ma...
  • *  VIOLA DI SISSYNA
           DAMMI... RICORDI... ORA!
  • *  SOGNI
           ARCOBALENO
  • *  tante hontas
           credevo di essere una cicciona ed invece sono una BBW
  • *  chissà che sarà
           niente di che...

 
 
 

ARACNOFOBIA!!

Post n°295 pubblicato il 23 Giugno 2008 da zingiber
 

Fin da piccola ho sempre odiato i ragni. Andando indietro con la memoria, non riesco a ricordare un evento traumatico che possa aver scatenato questa fobia, e anche mia mamma ha sempre confermato questa mia ossessione presente fin dai tempi delle prime parole: "Mamma, gnagno!", le dicevo, indicandole l'immonda bestia.
Crescendo, pur consapevole dell'infondatezza di questa paura, non riuscivo a vincerla, arrivando ad assumere comportamenti assurdi e ridicoli, e a prendermi spaventi madornali.

Il terrore mi paralizza, proporzionalmente alle dimensioni del ragno.
Stasera ero beatamente sdraiata sul mio letto, chiacchierando al telefono con l'amore mio, e cercando di risolvere un crucipixel, quando, con la coda dell'occhio, noto una macchia scura sulla parete.
Una frazione di secondo, per capire che si trattava di un ragno, piuttosto grosso, non dei soliti che si trovano in casa, quelli con le gambe sottilissime.
Balzo a sedere nel letto, tenendolo sotto controllo, innervosita da quella sgradita presenza. Al telefono mi consulto sul da farsi. Ogni proposta viene immediatamente da me scartata, per paura che l'aracnide possa saltarmi addosso. Avete mai visto ragni fare balzi di un metro in altezza? No? Ebbene, nemmeno io, ma in quei momenti, li credo capaci di tutto.
Decido di passare alle maniere forti: spiaccicarlo con la scopa. Mi muovo per andarla a prendere e quello schifoso, vedendo che mi sposto, comincia a correre sulla parete, finendo con il cascare in mezzo a tutti i cavi del PC. Piglio la torcia, ma del ragno nessuna traccia. Si sarà nascosto dietro il comò o il comodino.
Tengo sotto controllo la situazione, poi mi rimetto sdraiata, e continuo con le mie faccende.
Ad un certo punto, mi scappa l'occhio sulla lampada sul comodino, e lo vedo: è lì sopra. Lui non mi vede, mi sposto, e visto che è variata la "location" devo prendere altre misure per debellare il nemico. Altro consulto con Giuseppe, il quale mi suggerisce di spruzzarlo con qualche sostanza spray. Sono nuovamente seduta nel centro del letto, con gli occhi stavolta puntati sulla lampada accesa, e medito il da farsi. Per avere le mani libere, metto in viva voce la chiamata.
Sto per alzarmi, quando anche lui decide di muoversi, e spunta dalla sommità della lampada. Caccio un urlo terrorizzato. Talmente forte che persino il ragno si spaventa e si lascia cadere oltre l'orlo del comodino. Sposto il mobile. Lo vedo. Ho sottomano la bomboletta del prodotto per i mobili, ma al primo "pffft", innestando il turbo, inizia a correre sul comodino a velocità incredibile. Si apposta sul filo a spirale della cornetta del telefono. Comincio ad avere una crisi isterica, mentre Giuseppe mi chiede preoccupato che sta succedendo, e cerca di tranquillizzarmi.
Piglio allora la scopa, mi avvicino per cercare di farlo cascare a terra e poi schiacciarlo con questa, ma lui, che pare Schumacker alla guida della Ferrari, con uno scatto da centometrista, risale il filo, corre sulla cornetta, sul bordo del display alzato, sul piano del comodino, e sparisce di nuovo.
"Stavolta non mi freghi!", penso io, "Se osi rispuntare fuori, ti stendo!". Nel frattempo tornano i bambini, che, coraggiosi come me, decidono di rintanarsi nella loro cameretta (per una volta che non si accampano nel mio letto, e che potrei finalmente dormire decentemente, c'è il ragno ad impensierirmi).
Chiedo a Federico di portarmi il Baygon Verde, quello per gli scarafaggi e le formiche, ignara dei possibili effetti sui ragni, ma decido di tentare. E poi, cosa non disprezzabile, ha una lunga e sottile cannula che mi permette di restare a distanza di sicurezza dalla bestia.
Dopo un quarto d'ora circa, ecco che riappare, sul muro tra il comodino e il mio letto.
Le otto zampe distese al massimo, completamente aperte. Lo illumino con la torcia. E' di un vitreo colore verde, con l'addome giallo. Schifosissimo all'ennesima potenza, e corre come un dannato, devo stare attenta alle mie mosse.
Agito la bomboletta spray, e mi avvicino dall'alto. Sono a pochi centimetri, ma decido di non rischiare. Non so se e quando mi verrà data un'altra opportunità, non posso sbagliare, pena una notte insonne.
Premo il pulsante.
"Pfffffft". La schiuma gli cade addosso, cola sul muro (chissenefrega, tanto fra tre o quattro mesi sarò fuori da questa casa abitata da ogni strano essere strisciante), e lui sparisce di nuovo, stavolta sotto il letto.
Sposto i cuscini, per evitare che magari, risalendo, vi si arrampichi sopra. Male che vada, decido di dormire sdraiata di traverso, ai piedi del letto.
Federico chiede notizie del ragno, gli dico che è fuggito sotto il letto. Decide comunque di farmi compagnia e sale su quella morbida zattera che è il nostro rifugio anti ragno.
Trascorre qualche altro minuto, e ad un certo punto, Federico, che sta cercando una rivista da leggere sul comodino dalla sua parte del letto mi chiede: "Che colore era il ragno? Verde? Qui c'è qualcosa che somiglia ad un ragno, ma è più piccolo di quello che mi hai detto".
Scendo dal letto, armata di scopa, e vado dall'altra parte.
Lo vedo.
E' sdraiato pancia all'aria, con le zampe ripiegate, nella tipica postura dei ragni morti.
L'unica che riesca ad apprezzare.
"Funziona!!! Il Baygon funziona!!!", il grido di esultanza esce incontrollato.
Terminata ormai la battuta di caccia, con la scopa convoglio la preda fuori di casa, in cortile, in mezzo ai sassi.
Stanotte potrò dormire tranquilla.

 
 
 

Post N° 294

Post n°294 pubblicato il 22 Giugno 2008 da zingiber
 

Ya no estás más a mi lado, corazón
En el alma sólo tengo soledad
Y si ya no puedo verte
Porque Dios me hizo quererte
Para hacerme sufrir más

Siempre fuiste la razón de mi existir
Adorarte para mí fue religión
Y en tus besos yo encontraba
El calor que me brindaba
El amor, y la pasión

Es la historia de un amor como no hay otro igual
Que me hizo comprender todo el bien, todo el mal
Que le dio luz a mi vida
Apagándola después
Ay qué vida tan oscura
Sin tu amor no viviré

Mi mette i brividi...
(prima di cliccare, interrompere "Dio come ti amo!")

 
 
 

FEDERICO E I CRUCIVERBA

Post n°293 pubblicato il 21 Giugno 2008 da zingiber
 

10 orizzontali - Stato degli USA avente per capitale Dallas:

LUCIOS!

14 verticali - Si grida ai cantanti:

BUUUH!

21 orizzontali - Dio greco dell'amore:

RAMAZZOTTI!!

16 verticali - Il Ringo dei Beatles:

PAVESI!!

 
 
 

Non Abbiam Bisogno di Parole

Post n°292 pubblicato il 18 Giugno 2008 da zingiber
 

 
 
 

CI SEI...

Post n°291 pubblicato il 18 Giugno 2008 da zingiber
 

Ultimamente faccio sempre più fatica a far fronte ai miei impegni.
Arbitrariamente ne tralascio alcuni, senza alcuna logica, senza tenere conto delle loro priorità.
Faccio lo struzzo, infilando la testa sotto la sabbia, e cerco di portare avanti il resto delle incombenze.
Poi arriva la resa dei conti, e nel frattempo il problema accantonato si è fatto più urgente e imponente.
In questi momenti capisco perché molte persone ad un certo punto della loro vita decidano di tagliare ogni ponte con il passato, e spariscano, per ricominciare altrove, in luoghi dove nessuno li conosce.
Le spiagge della Giamaica ultimamente fanno sempre più spesso capolino nei miei pensieri.
Ma poi penso a cosa potrebbero mai fare i bimbi senza di me, e resto ancorata alla realtà, con tutti i suoi problemi da risolvere.
Per fortuna ci sei tu. Sempre.
Mai una parola di biasimo da parte tua. Sempre e solo conforto, comprensione e incitamento. E tanto amore.
Dovrei ascoltarti più spesso.
Non merito tutta questa fortuna, il fatto di avere accanto a me persone che mi vogliono bene veramente.
Grazie Giuseppe. Grazie Ely. Grazie Luca.

 
 
 

IL BLOG DI CHAT40!!!

Post n°290 pubblicato il 15 Giugno 2008 da zingiber
 

Oggi ho aperto il blog di chat40!
Lo potete trovare nella lista dei miei blog amici, e DOVETE aggiungerlo alla vostra!
Ovviamente servono i vostri contributi (non pecuniari... state tranquilli) per renderlo più bello e, soprattutto, VOSTRO!
Un bacio.

 
 
 

Pagelle!

Post n°289 pubblicato il 14 Giugno 2008 da zingiber
 

La scuola è terminata.
Stamattina sono andata a ritirare le pagelle.
Già sapevo che Davide sarebbe stato promosso, e viste le premesse, ero consapevole di trovarmi una pagella dai voti "politici".
Lui, ansioso per il risultato, e convinto di essere bocciato, nemmeno mi ha lasciata scendere dall'auto. Come ho aperto lo sportello per scendere, mi ha chiesto: "Sono stato bocciato???".
Quando gli ho detto che era stato promosso, non ci credeva, pensava lo volessi prendere in giro.
L'ho abbracciato forte, e rassicurato. Gli ho fatto i complimenti per la promozione, dicendogli che sono orgogliosa di lui.
Poi è stato il momento di gloria di Federico. Che dire? Rispetto alla pagella del primo quadrimestre, ha decisamente migliorato le sue "quotazioni": un solo "distinto", in mezzo ad una fila di "ottimo" che renderebbe orgogliosi chiunque.
Stupito, incredulo, contentissimo... finalmente anche lui orgoglioso e consapevole dei suoi risultati e delle sue potenzialità.
Spero che questo sia per lui da stimolo per continuare così.

 
 
 

Post N° 288

Post n°288 pubblicato il 13 Giugno 2008 da zingiber
 

 
 
 
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PRIMAVERA

E solcherò il tuo corpo
come se fosse terra
cancellerò quei segni
dell'ultima tua guerra

E brucerò col fuoco
quest'erba tua cattiva
e ti farò con l'acqua
più fertile e più viva

E pregherò che il sole
asciughi questo pianto
e pregherò che il tempo
guarisca le ferite

Poi costruirò una serra
intorno al tuo sorriso
farò della tua vita
un altro paradiso

Sarò il tuo contadino
e tu la terra mia
combatterò col vento
che non ti porti via

Poi spargerò il mio seme
nella tua verde valle
e aspetteremo insieme
che venga primavera
che venga primavera

 

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