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GANDHI GARLAND

la verita' vi rendera' liberi

 

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GANDHI GARLAND

la verita' vi rendera' liberi

 

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IERI ABBIAMO FATTO GLI ITALIANI,

DOMANI FACCIAMO L'EUROPA DEI CITTADINI E DELLE COMUNITA'

Questo Blog sta dalla parte dei cittadini europei onesti, oppressi e delusi dai governi  degli stati nazionali, divisi da lotte di potere e dagli interessi dei pochi,  incapaci di dare risposte pratiche e concrete alle domande e ai bisogni dei cittadini e delle loro comunita.


 

 

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Monicelli e la Rivoluzione

Non e’ un caso che Monicelli proprio ieri si sia buttato dal balcone dell’ospedale dove era ricoverato , quando wikileaks rendeva pubbliche le verita’ demolitrici. Monicelli era un rivoluzionario e un coraggioso. Non aveva paura di morire e ha deciso di morire perche’ sapeva che il mondo avrebbe parlato di lui e delle sue idee e si e’ immolato, a 95 anni, per darci il coraggio di fare la rivoluzione.

Nessuno osa dire che si e’ ucciso perche’ depresso, ma in TV stanno rimandando in onda le sue interviste, come quelle che sono qui di fianco, sulla sinistra del vostro schermo.  Lo sapeva e, non avendo piu’ nulla da perdere, ha fatto l’unico gesto che gli rimaneva per dirci… “e’ il momento, cogliete l’occasione, o andra’ tutto a ramengo e sarete responsabili voi tutti che sperate che le cose si risolvano con un cambiamento minimale. Rivoluzione vuol dire cambiamento radicale!”

Non possiamo ignorare che il momento e’ favorevole per una rivoluzione… non possiamo neppure ignorare che sta gia’ avvenedo, la rivoluzione.  Gli studenti, gli operai, gli immigrati, salgono in alto, sui monumenti, sui tetti e sulle gru per far sentire il loro appello a rimuovere le ingiustizie, a cambiare il sistema, e mobilitano cosi' le coscienze con dimostrazioni nonviolente.

Non possiamo ignorare i libri, i giornali, le trasmissioni televisive che denunciano i misfatti, le collusioni e le connivenze criminali, le truffe e gli abusi delle caste.

Non possiamo ignorare neppure l’impatto che avranno le verita’ rivelate da wikileaks, gli effetti collaterali che avranno sulle relazioni internazionali,  sulla fiducia e il rispetto dei popoli per i loro leaders e governi.

Purtroppo, nella nostra cultura occidentale, per le esperienze del passato, la parola rivoluzione e’ intesa come rivolta violenta del popolo incazzato, evoca immagini di disordini, di scontri, di guerre civili, di tiranni e gerarchi ammazzati pubblicamente, di eroi guerrieri che salgono al potere e dettano le regole del nuovo regime che sostituisce il vecchio. Non e’ il caso oggi di ripetere quelle esperienze.

Aldo Capitini, un militante nonviolento di Perugia, religioso, antifascista e vegetariano , scriveva  "Non si può pretendere di tramutare il vecchio col vecchio, la legge con la legge, la violenza con la violenza...”  (POLITICA E TRAMUTAZIONE, nel "IL MATTINO DEL POPOLO" del 30/6/48)

E ancora…" E' nella società che le trasformazioni radicali di struttura avvengono mediante una rivoluzione  che elimina tirannie, profonde ingiustizie, oppressioni. La nonviolenza tende a stabilire una società esente da qualsiasi oppressione, sfruttamento, violenza sul singolo, per cui essa propugnerà quei modi ( noncollaborazione ecc. ), che già inizialmente non significhino oppressione per nessuno, ma appello all'altrui ragione, e non la distruzione dell'avversario."  (RELIGIONE APERTA Pag. 158)

 Una rivoluzione è una serie di atti, di solito collettivi, rivolti a cambiare il possesso del potere, a trasformare le strutture sociali e politiche, a influire sugli animi delle persone. Ma ogni rivoluzione ha un suo carattere. E quella che noi sosteniamo ha il carattere di essere la più totale che sia stata proposta, non solo per gli animi nel profondo e per le strutture che debbono essere adeguate ad una società veramente di tutti, ma soprattutto per la convocazione di tutti ad operare il nuovo corso.  Non si tratta di formare un gruppo di convinti e di lanciarli nell'azione  ma di far partecipare tutti. (POTERE di TUTTI, pag.158)

" Più volte fino ad oggi sono state fatte rivoluzioni, e ci sono quelli che vogliono anche ora fare una rivoluzione. Noi non abbiamo paura di questa parola, anzi ci diciamo senz'altro rivoluzionari proprio perché non possiamo accettare che la società e la realtà restino come sono, con il male, che è anche sociale, ed è l'oppressione, lo sfruttamento, la frode, la violenza, la cattiva amministrazione, le leggi ingiuste. Rivoluzione vuol dire cambiamento di tutte queste cose, liberazione, rinascita come persone liberate e unite."  (RIVOLUZIONE APERTA pag.9)

Capitini era un pioniere del pensiero nonviolento italiano che si ispirava al Vangelo e alle imprese di Gandhi che in India, adottando strategie nonviolente, era riuscito a far arretrare un impero liberando il suo popolo.

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Commenti al Post:
anonimoveneziano5
anonimoveneziano5 il 30/11/10 alle 20:44 via WEB
Hai perfettamente ragione sul termine rivoluzione, riescono a fartelo passare come qualcosa di negativo, mentre cio' che asseriva Monicelli era un non accettare piu' queste condizioni e formarsi come esseri umani...esseri umani che pensano alla comunita', al senso civico, alla morale, a un'etica completamente sparita...quest'uomo e' stato un grande...un abbraccio
 
 
fuorischemi
fuorischemi il 01/12/10 alle 01:26 via WEB
eh si... un grande che aveva capito che cosi' non si puo' andare avanti e tu hai capito bene quello che intendeva dire quando diceva che tutta la classe politica,tutta, doveva essere spazzata via... Come quando apri il frigo tornando dalle vacanze e scopri che avevi dimenticato un pezzo di formaggio che si e' coperto di muffa. Finche' resta li', puzza e non si puo' usare il frigo e tanto meno andare a fare spesa. Bisogna buttarlo via e pulire tutto con acqua e aceto!
 
manunnmollaeride
manunnmollaeride il 30/11/10 alle 23:34 via WEB
bellissimo post, mi hai fatto emozionare!!!
 
 
fuorischemi
fuorischemi il 01/12/10 alle 01:18 via WEB
Ti diro' che mi sono emozionato anch'io nello scriverlo!
 
gjannis
gjannis il 01/12/10 alle 12:15 via WEB
grazie d'essere comparso nel mio blog,ed è interessante leggere il tuo. Mario Monicelli era un grande,una figura,e una cultura che quelli lì se la sognano,e spero che quello che ha detto della Rivoluzione Italiana,prossima ventura,sia l'incubo per una certa classe politica,anche se aihmè forse sarà solo utopia,ma.... unn saluto.
 
 
fuorischemi
fuorischemi il 01/12/10 alle 15:33 via WEB
il piacere e' reciproco... l'analisi di Monicelli della crisi del sistema Italia e' corretta e lucida... credo che, tranne i tifosi irriducibili dei partiti, l'80/90% degli italiani pensa le stesse cose. Il sistema politico e finanziario, si reggono sulla stima e la fiducia. Se quella scema (diminuisce), e va' sotto i minimi, il sistema crolla. Borsa, banche, governo, senza fiducia, vanno a rotoli. L'utopia e' che la gente continui a credere alle balle e alle bolle. Le verita' che vengono a galla sono come le mine messe sui pilastri per far crollare in verticale un grattacelo, all'americana! hahaha
 
micina610
micina610 il 01/12/10 alle 16:19 via WEB
Monicelli è stato un uomo di grande intelligenza e di grande spessore, un uomo che in maniera molto lucida ha fatto un'analisi di questo paese, oramai ridotto alla deriva... ma niente è perduto... io penso e spero ancora in una rivoluzione intesa come un rinnovamento positivo e credo che gli insegnanti della scuola, i precari, gli agricoltori che mietono nemmeno più i raccolti,i disoccupati, i cassaintegrati, si unissero gli uni con gli altri .. e se si avesse il coraggio e la forza di scendere nelle piazze riusciremo a cambiare le sorti di questo paese
 
 
fuorischemi
fuorischemi il 01/12/10 alle 17:24 via WEB
si stanno unendo e stanno scendendo nelle piazze... solo che li unisce la protesta e non un progetto alternativo. Anche se cambiasse la mano che governa, destra a casa e sinistra al timone, non cambierebbe il sistema e non andrebbero lontano... neanche se la sinistra fosse forte. E' il sistema che e' marcio, da rottamare. Per questo ho pensato di proporre il sistema che aveva pensato Gandhi per l'india post-indipendenza... http://valsesiacomunitaeuropea.blogspot.com/
 
fiammarossa56
fiammarossa56 il 02/12/10 alle 11:10 via WEB
Ciao Mario.Caro Compagno, ti saluto anche qui.Ieri sera per onorare la tua memoria e il tuo insegnamento ci siam bevuti una bottiglia di Chianti mentre guardavamo "La ragazza con la pistola" Al prossimo giro di ruota,con amore Fiamma
 
ste20092009
ste20092009 il 02/12/10 alle 12:47 via WEB
il gesto che Monicelli ha fatto all'età di 95 anni dovrebbe far riflettere tutti.. che motivi può avere una persona per farla finita in quel modo e per di più a quell'età dopo l'illustre vita che ha condotto?! ..l'esempio che ha dato ricorda vagamente l'etica dei samurai o sbaglio?! un saluto...
 
 
fuorischemi
fuorischemi il 03/12/10 alle 18:03 via WEB
Beh.. il samurai faceva harakiri quando l'onore era perduto. Mario e' sempre stato un rivoluzionario e un provocatore non-violento e a me piace leggere il suo gesto come l'ho descritto. Sapeva che quando muore un personaggio, un grande, tutti ne parlano e, in tv, mandano spezzoni di passato, di opere e parole (e cosi' e stato) e se la morte e' tragica, ne parlano di piu'. Cosi' a 95 anni e ormai dimenticato, e' riuscito a comunicare agli italiani, questa volta con serieta', i messaggi che aveva dato tante volte, seriamente nelle interviste o ironicamente nei suoi film.
 
giorgiw84
giorgiw84 il 02/12/10 alle 16:46 via WEB
Salve fuorischema, scusa se mi permetto di commentare questo post senza essermi presentata. Io non so il motivo per cui Monicelli abbia fatto questo gesto,(non ero nella stanza di quell'ospedale e tantomeno nei suoi pensieri)pace all'anima sua. Certo, se è come hai scritto tu è un'atto eroico (però da non copiare). Come sai seguo da un pò il tuo blog e apprezzo molto il tuo operato, anzi un pò ti invidio perchè vorrei fare le stesse cose che fai tu. sono una donna del sud, mamma disoccupata in piena crisi economica e tutto quello che ne consegue. In questi giorni ho apprezzato gli universitari che si sono fatti sentire e dicevo ai miei amici che dovremmmo seguire il loro esempio tutti cassintegrati, disoccupati, precari ecc..riunirci tutti a Roma e dire basta a tutto questo. Ma ieri sera, (guarda caso) su youtube trovai dei video sulla rivoluzione che ci fù nel 1991 in Argentina, successe che tutti quelli del governo si dimisero ma poi la gente si trovò nel disastro più totale e senza governo. Ecco io penso che in questo momento non ci siano persone oneste per formare un nuovo governo..non so come la pensi tu. Penso che molta gente nel suo piccolo come me si batte per la giustizia e per cambiare il sistema, ma ad uno ad uno nel nostro piccolo, non arriverà a cambiare il sistema.. Come hai detto tu per cambiare le cose ci vuole un progetto..e in tv tra i politici non ne vedo uno valido. Mi piacerebbe avere un tuo parere sulla serie di video che ho nel blog...David Icke La piramide della cospirazione globale. Ti ringrazio per questo spazio, e mi scuso per le parole semplici ma io non so parlare di politica. Buona serata
 
 
fuorischemi
fuorischemi il 03/12/10 alle 18:22 via WEB
In Argentina non erano preparati al crollo... gli e' arrivato all'improvviso e non sapevano come organizzarsi senza un governo centrale. Per questo che vorrei che il progetto delle autonomie locali europee federate nell'Europa dei popoli arrivasse alla gente prima del collasso, perche' sarebbe l'opportunita' di liberarci degli stati nazionali, vecchi, obsoleti, troppo costosi da mantenere e delle caste dei politici che non hanno piu' la 'cultura' dello stato, ma solo quella del potere sui grandi numeri.
 
Stancamente81
Stancamente81 il 02/12/10 alle 20:39 via WEB
Ti ringrazio ancora per aver letto il mio blog e nel frattempo mi complimento con te per il tuo, che è molto interessante. Senza dubbio Monicelli è stato un grande personaggio e io condivido le parole da lui pronunciate durante le interviste pubblicate qui al lato. Sono d'accordo soprattutto con la questione che l'italiano ha bisogno dell'uomo forte, che pensi per lui e si occupi delle sue questioni ("Ce l'ha avuto per vent'anni!", dice Monicelli). Da un certo punto di vista, però, condivido anche le parole di "giorgiw84" nel suo commento... Le rivoluzioni hanno bisogno di grandi energie e sacrifici (come dice Monicelli). In questi giorni si sono sollevati gli studenti, ma da qui a una rivoluzione ce ne passa di acqua sotto i ponti! C'è ancora troppa gente che ha bisogno di qualcuno che pensi al posto suo, troppa gente che ha ancora il cervello con la garanzia del negozio che l'ha venduto! L'italiano non pensa, non riflette, e soprattutto NON LEGGE, ma si piazza davanti alla tv a vedere programmi ignobili e tg censurati, quando invece dovrebbero leggere, leggere e leggere. Libri e giornali. Informarsi per potersi difendere. Ci vorrebbe, per esempio, una educazione politica rivolta a tutti, dai nonni ai bambini delle elementari. Solo così la rivoluzione non finirebbe come, per esempio, in Argentina. Questa sarebbe una rivoluzione lenta ma costante, pacifista, generata dalle idee e che scalzerebbe piano lo schifo che c'è ai vecchi piani alti. Ma forse, come al solito, i miei sono soltanto i pensieri di un'idealista pacifista vegetariana...
 
 
fuorischemi
fuorischemi il 03/12/10 alle 18:33 via WEB
Io vedo che la rivoluzione avanza e non la vede ancora nessuno. Rivoluzione e' cambiamento radicale e non necessariamente messa in atto dal popolo che la vuole. Quella che avanza non e' una rivoluzione di popolo e' una rivoluzione 'economica e finanziaria' e gli stati e i governi ne saranno travolti. Il popolo deve prepararsi e organizzarsi a fare a meno di tante cose cui era abituato, incluso lo stato. E si puo' fare... non e' un dramma, anzi, una liberazione! Dovro' spiegarmi meglio con qualche post! Ripassa se vuoi. ciao
 
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