il vecchio prof
«Quando miro in cielo arder le stelle; Dico fra me pensando: A che tante facelle? Che fa l’aria infinita, e quel profondo Infinito seren? che vuol dir questa Solitudine immensa? ed io che sono?»
LE DOMANDE DI UN UOMO VERO
IL CIRCO DELLA FARFALLA: STUPIRSI DI NOI
Lo ripropongo perché aiuta nella ricerca:
c'è uno sguardo che ti permette di
recuperare il senso e la dignità dell'esistere
... limiti compresi
(un quarto d'ora speso bene)
LETTERA A DANTE
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Allora quando il lavoro è finito
(e, magari, sembra averci ammazzati per non lasciar più spazio altro che per il sonno e magari neppure per quello);
quando ci si alza dai tavoli delle cene perché gli amici non bastano più;
quando non basta più nemmeno la figura della madre (con cui, magari s'è ingaggiata, scientemente o incoscientemente, una silenziosa lotta o intrico d'odio e d'amore)
e si resta lì, soli, prigionieri senza scampo, dentro la notte che è negra come il grembo da cui veniamo e come il nulla verso cui andiamo,
comincia a crescere dentro di noi un bisogno infinito e disperante di trovare un appoggio, un riscontro;
di trovare un "qualcuno"; quel "qualcuno" che ci illuda, fosse pure per un solo momento, del poter distruggere e annientare quella solitudine;
di poter ricomporre quell'unità
lacerata e perduta.
G.Testori
su L'Espresso 1975
LA GOCCIA
Post n°112 pubblicato il 18 Maggio 2015 da frattale58
Cara Elisa, ieri si è compiuto il tuo sogno più bello. Anzi è iniziato. Ha cominciato ad essere realtà ciò che hai tanto desiderato. Una fine ed un nuovo inizio. Si conclude un percorso che ti ha portato alla certezza su quel giovane che è diventato tuo marito. Inizia un'avventura che è densa sì di pericoli, problemi e difficoltà, ma anche di bellezza, di amore e di costruzione. E per un padre non c'è orgoglio più grande che vedere i propri figli lanciarsi nella vita, accettare la sfida che la vita è una promessa che si compie. Perché è proprio così. In tanti ti diranno il contrario, ma non i tuoi amici, quelli veri. Rimani attaccata alla verità e alla bellezza di tutto ciò e sarà sempre più drammaticamente bello. E tu Romeo, lo so che farai di tutto perché tra voi sia sempre più bello. Che tu possa dire ogni giorno "tesoro, ieri è stata una giornata meravigliosa, ma da oggi ogni giorno sarà una festa" E poi c'è qualcuno che dice che la felicità non esiste ....
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Post n°111 pubblicato il 03 Aprile 2015 da frattale58
Auguro a tutti una Pasqua di serenità e che possiate sperimentare l'abbraccio di misericordia di cui parla Francesco.
Vi chiedo una preghiera per tutti i morti di queste settimane. In particolare per i ragazzi del Kenia massacrati perché cristiani.
Tutto questo sangue versato rende sempre più evidente la necessità di un amore che ci chiami e ci perdoni ... di Cristo. |
Post n°110 pubblicato il 25 Dicembre 2014 da frattale58
Auguro a tutti un Natale non solo felice e sereno, cosa di cui tutti abbiamo un grande bisogno, ma soprattutto un Natale che raccolga in Lui tutta la nostra speranza di salvezza, nella sua apparente debolezza ... e nella nostra reale debolezza. La fede, per me, è nata dall'incontro con Gesù. Un incontro personale, che ha toccato il mio cuore e ha dato un indirizzo e un senso nuovo alla mia esistenza. Non si tratta di qualcosa di esteriore o di forzato, dunque, ma di qualcosa che emana da dentro e che si impone da sé. Gesù in effetti colpisce, spiazza, innova. PAPA FRANCESCO
così è un Altro che salva la nostra vita, la porta alla conoscenza del vero, la porta all'adesione alla realtà, la porta all'affezione per il vero, la porta all'amore alla realtà. Se si accetta quest'annuncio come un ipotesi di lavoro, allora il respiro ritorna, tutto diventa più semplice, si dice pane al pane e vino al vino, vita alla vita e morte alla morte, amico all'amico, si diventa più contenti e tutto diventa ancor di più origine e stupore. E quanto più uno cerca di vivere questo tanto più capisce la sproporzione, e cammina umilmente, perché questo Altro che interviene mi prende ogni momento, mi prende e mi riprende, mi rilancia, e compirà l'opera che ha iniziato: ci fa giungere al destino. LUIGI GIUSSANI
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Post n°109 pubblicato il 22 Dicembre 2014 da frattale58
Ci sono due modi di affrontare l’inferno, uno è farne talmente parte da non vederlo più, l’altro richiede fatica e apprendimento continui, e consiste nello scorgere chi e cosa nell’inferno, non è inferno farlo durare e dargli spazio. … Come nei quadri di Caravaggio in cui un fascio di luce, la cui provenienza rimane sempre misteriosa, investe la storia dell’uomo: alcuni li risveglia dalla loro tenebra, altri ci restano nella tenebra. Dipende da come ciascuno si relaziona a quella luce imprevista e improvvisa. La luce squarcia l’inferno e illumina ciò che inferno non è. Sta a ciascuno scegliere se farla durare e dargli spazio, come fece Puglisi 21 anni fa, fino a morirne. …
E chiunque questo lo può fare, senza essere un eroe da mettere come quella signora che in un giorno di pioggia ho visto chinarsi Dipende tutto da cosa ci facciamo con gli occhi per strada, “Siete troppi vi diminuiremo”. D'Avenia su La Stampa, 21 dicembre 2014 |
Post n°108 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da frattale58
è la realtà che viviamo senza il tarlo dell'abitudine, evitando gli automatismi del comportamento, che può provocarci a porre domande, e quindi apre al nostro cambiamento. Perché se non sentiamo più nemmeno il bisogno di cambiare ... |
Post n°107 pubblicato il 18 Luglio 2014 da frattale58
«Quando è morto anche David, il suo migliore amico, non voler più vivere in un Paese i cui figli sembrano destinati Ha perso due figli, Amir morto in un attentato terroristico «Nulla al mondo riuscirà a restituirmi mio figlio», continua Roni: «Ma è importante che ci incontriamo. Mohammed Najiv, arabo della striscia di Gaza, «Noi, che abbiamo perso i nostri figli nella guerra fra i due popoli, Noi, madri e padri, vogliamo arrivare a un accordo fra i due popoli, Erano in dieci nei primi anni Novanta, quando è nata l’associazione. Tutti genitori che hanno perso i figli durante il conflitto israelo-palestinese, «Abbiamo cominciato ad incontrarci vincendo le reciproche diffidenze Stiamo soffrendo per lo stesso dolore, pur non parlando la stessa lingua». «Così come sono uguali», racconta Osama, Non con teorie, ma attraverso azioni concrete. Chi fa parte di Parent’s Circle gira con l’ambulanza per tutto il Paese, Eppure il messaggio resta: anziché spargere il sangue è tempo di donarlo. Laila ha perso due dei tre figli durante la seconda Intifada. (Tratto da un articolo su Tracce di Andrea Avveduto) |
Post n°106 pubblicato il 05 Luglio 2014 da frattale58
"Verso le periferie del mondo e dell'esistenza. Il destino non ha lasciato solo l'uomo"
con questo titolo il 24 agosto avrà inizio a Rimini il 25° Meeting per l’amicizia fra i popoli.
Al Meeting incontrerò degli uomini che mi mostreranno un modo nuovo di rispondere alle sfide che ci troviamo ad affrontare: dai cristiani uccisi in Nigeria, Siria, Irak …. ai migranti disperati, fino ai giovani senza lavoro.
Una realtà che ha i tratti della violenza e della guerra, della povertà umana e della crisi economica.
Quattordici mostre, oltre cento convegni, testimonianze e spettacoli che hanno come comune denominatore:
il desiderio di uscire e andare incontro agli altri, che «sono sempre un bene, un misterioso dato da cui lasciarsi provocare».
«O accogliamo l'altro come dono, oppure, considerandolo una minaccia, costruiremo il nostro muro. Ma la storia ci insegna che i muri non reggono. Solo se partiamo dal fatto che l'altro è un'occasione di bene per noi, potremo intraprendere una nuova via».
Il tema cruciale del cambiamento della storia, si capisce che è il cuore dell’uomo e non il potere.
E' il «potere del cuore», ovvero «amare e vedere nell’altro veramente un fratello».
Davanti alle periferie dell'esistenza, basta davvero il potere del cuore?
Siamo convinti che l'uomo sia una risorsa adeguata per affrontare tutto quello che stiamo vivendo?
«tu non ci crederai ma tutto quello che c'è a questo mondo serve a qualcosa». (dal film La strada di Fellini) |
Post n°105 pubblicato il 10 Giugno 2014 da frattale58
Sabato 14 giugno c’è la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. Un aiuto concreto, un dono a chi non ha da mangiare, un grande atto di carità cristiana. Davanti ai supermercati ci saranno settantamila volontari per organizzare questa raccolta che la Fondazione del Banco Alimentare promuove da 1 7 anni. L'unica cosa è che questa volta, alla vigilia dell'estate, questo "sabato 1 4 giugno" ha il carattere di una "giornata straordinaria". Non si era mai fatta una "Colletta straordinaria"; è determinata da un'emergenza, che è figlia diretta della grande crisi economica che sta sconvolgendo tutta l'Europa: solo in Italia ci sono 4 milioni e 814 mila persone che non hanno da mangiare. La crisi "colpisce" in modo durissimo e si riflette non solo nella chiusura di aziende, sulla disoccupazione, sul calo dei consumi, ma su un inevitabile aumento della povertà. In questo modo, crescendo il fabbisogno, i magazzini degli enti assistenziali che distribuiscono il cibo ai poveri sono in difficoltà e 4 milioni di poveri rischiano di non ricevere più aiuti alimentari e pacchi famiglia nei prossimi mesi.
Anche questa volta io ci sarò, a fianco del nostro popolo. Perché non perda la speranza. |
Post n°104 pubblicato il 30 Aprile 2014 da frattale58
è nato Raul, il primo nipote! Dopo circa 12 ore di travaglio Anna ha il suo bel bambino .... e io sono nonno! La vita ha una bellezza in sè, evidente, ma soprattutto fa vedere la sua realtà di dono, assolutamente gratuito. Un Amore che raggiunge me e mi comunica la sua preferenza. Grazie Anna, grazie Emanuele, grazie Raul .... che siete in questa bellezza. ma soprattutto grazie Signore che ci accompagni nella scoperta di Te, attraverso momenti di gioia come questo .. e momenti tristi di sofferenza. Tra loro misteriosamente uniti. Accogliere gli uni e gli altri è parte di questo meraviglioso e drammatico dialogo ... che si chiama vita.
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Post n°103 pubblicato il 20 Aprile 2014 da frattale58
La Pasqua in Nigeria «Le radici. Contano quelle. Se sono forti, non hai paura. E la nostra radice è la fede». Ma che significato ha la Pasqua in un Paese che vive una continua Passione?
Siamo abituati a «soffrire sorridendo», come dice una nostra canzone. A volte da fuori può sembrare che il Paese sia sul punto di disintegrarsi, di spaccarsi. Ma noi abbiamo la capacità di stare uniti. La Pasqua per noi ha questo senso: noi cristiani possiamo essere indeboliti, feriti, sembrare sconfitti, ma c’è la Risurrezione. E questo annuncio continua a diffondersi Ignatius Kaigama arcivescovo di Jos e presidente dei Vescovi della Nigeria |
Post n°102 pubblicato il 18 Aprile 2014 da frattale58
... Sempre con gli ultimi sulle strade del mondo, don Oreste Benzi ha concepito e messo in atto una società dove lo scarto non esiste e in cui nessuno è perduto: «L’uomo non è il suo errore», spiegava a ladri e assassini, cui rivelava «tu non sei un ladro, sei un uomo che ha rubato, non un assassino, ma un uomo che ha ucciso», e così li convertiva. «Nessuna donna nasce prostituta», ripeteva ogni notte tra i falò, prima di regalare un Rosario e il suo numero di cellulare... A migliaia lo hanno seguito. «Mettiti in dialogo col tuo bambino», consigliava alle donne in procinto di abortire, lasciando una carezza sul loro ventre ancora pulsante di vita. E quando da mamme tornavano a trovarlo con il bambino al collo, ridendo le apostrofava in dialetto, «la t’è ’nde bin», ti è andata bene... Con questa leggerezza cambiava il mondo, dimostrando quanto sarebbe facile rovesciarlo del tutto: nella sua società capovolta gli ultimi erano al vertice, non per elemosina ma perché «una volta accolti, modificano la nostra vita. Non dare per carità ciò che è dovuto per giustizia»... «Infaticabile apostolo della carità», lo definì Benedetto XVI. Da un articolo di Lucia Bellaspiga (su Avvenire) Questa è la Speranza che nasce dal sangue versato oggi sulla croce. Stasera parteciperò alla Via Crucis a fianco degli uomini e delle donne che in tutto il mondo consumano la loro vita, perchè ogni uomo possa incontrare questo amore che lo rende pienamente uomo. |
Post n°101 pubblicato il 22 Marzo 2014 da frattale58
Luca in un commento al precedente post mi scrive: "purtroppo finchè ci sarà vita ci sarà conflitto!" Caro Luca, la vera questione non è se ci sarà o meno conflitto in questa terra... è se io o te siamo così anestetizzati da non sentire più niente, non sentire quel dolore sordo, quel senso di giustizia ferito, quella domanda di cambiamento di sé che ci faccia sentire uniti ad ogni essere umano che soffre e che muore. O in noi vince il cinismo. Ma in me lotto perché vinca la speranza che io posso cambiare ...e quindi ogni uomo può cambiare. Basta un incontro vero, e la speranza riprende vigore.
Su un blog leggevo dell'ingiustizia che noi costantemente accettiamo come normale, e tra le altre cose diceva: "... Viene da pensare che questa tanto decantata e impellente modernità sia in realtà un processo collettivo di atrofizzazione delle coscienze. Non c’è più giustizia né idealità: solo un immenso e legalizzato si salvi chi può. Un ritorno agli istinti peggiori della specie. Un me ne frego liberatorio, perché il mondo fa talmente schifo che conviene accettarlo così com’è. Forse è pure comprensibile, l’egoismo è un fatto di natura. Ma non è neanche intelligente.... L’impegno (piccolo, grande, fondamentale o inutile che sia) per un’altra società non è solo giusto: è anche conveniente per se stessi. Troppo difficile da spiegare in un mondo fatto su misura di chi ha spento il cervello." Una conclusione triste, ma la battaglia si combatte prima di tutto in noi, ed è una battaglia per la verità, senza ideologismi che dividono gli uomini in buoni e cattivi (e noi siamo sempre tra i buoni!). Ed essere "salvi" non coincide con l'essere ricchi. |
Post n°100 pubblicato il 06 Marzo 2014 da frattale58
"Solo perché non accade qui, non vuol dire che non stia accadendo”. E’ questo lo slogan scelto da Save The Children per descrivere le conseguenze del conflitto siriano sui più piccoli. “Da tre anni - si legge sul sito dell'Organizzazione non governativa - la Siria è al centro dell’attenzione internazionale a causa di una rivolta che si è trasformata in una cruenta guerra civile. All'interno della Siria quasi 9,3 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria, con oltre 6,5 milioni di sfollati interni. Secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite, infatti, il 2013 ha visto un'esplosione del numero di famiglie disperate in fuga dalla Siria”. Il numero dei bambini rifugiati nei paesi vicini “ha ormai raggiunto e superato il milione, arrivando a febbraio 2014 a 1.264.842. Secondo le stime delle Nazioni Unite, più di 7.000 bambini sono stati uccisi finora nel conflitto, anche se il numero di vittime minori potrebbe essere molto più elevato visto che gran parte dei decessi in Siria vengono registrati senza informazioni relative all’età". "Non puoi salvare il mondo" è la frase con cui si liquidano gli idealisti energici, quelli che sbattono la testa contro i muri dell'egoismo altrui. La grande bugia che serve a proteggere gli ignavi e i disperati. Perché serve Speranza per ricordarsi, in ogni istante, che il mondo è già stato salvato. È quello che ha detto ieri il Papa: Prendiamoci il tempo, quello quaresimale, per rendere "più viva la consapevolezza dell'opera redentrice di Cristo".
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Post n°99 pubblicato il 22 Febbraio 2014 da frattale58
È stata inaugurata al museo «Terror Háza» di Budapest la mostra dedicata Oggi ospita su quattro piani un percorso dedicato alle dittature nazista e comunista.
Cosa può interessare a noi occidentali? «A prescindere dall’età e dalla nazionalità noi tutti siamo nati a Budapest, siamo andati a scuola a Praga, ci siamo fatti le ossa nei lager sovietici e infine abbiamo raggiunto la maturità nei cantieri di Danzica». (Vladimir Bukovskij dissidente russo )
Tutti desideriamo che qualcosa cambi nella nostra Italia (e non solo) ... ma come? Mi ha colpito il fatto che la nuova Costituzione ungherese si apra con queste parole: “Dichiariamo che, dopo i decenni del XX secolo forieri di decadenza morale, è necessario un rinnovamento spirituale e intellettuale”. Perciò solo rivolgendoci alle nostre radici cristiane possiamo ripristinare la fiducia dei cittadini e costruire un paese rinnovato».
È facile intuire che una dichiarazione del genere possa infastidire |
Post n°98 pubblicato il 27 Gennaio 2014 da frattale58
Ciò che è accaduto settant'anni fa rimane come veleno anche oggi. Quando l'uomo non è più riconosciuto come uomo, ma vale se è potente, se ha le tue idee, o se è utile al tuo progetto, se è in grado di produrre, se è sano ....... noi riproduciamo quel veleno che nasce da qualunque ideologia. Dobbiamo affermare con forza che la nostra dignità di uomini non proviene dai diritti che loStato ci concede (che comunque è giusto ci vengano riconosciuti). L'uomo viene prima, ed è rapporto con il Mistero, che è in continuo dialogo con il nostro desiderio (di bellezza, di verità di giustizia, di amore vero). Ma noi abbiamo il dovere di nutrire questo desiderio, altrimenti prevale l'altro desiderio: quello del possesso, dell'egoismo, del tornaconto, del meschino uso del fratello. E' come la storia dei due lupi ... prevale quello a cui noi diamo da mangiare. I ragazzi dell Rosa Bianca hanno nutrito il desiderio di bellezza, fino a sacrificare la loro vita, in un tempo in cui ha prevalso l'odio e la paura. In modi diversi non è anche oggi così? |
Post n°97 pubblicato il 11 Gennaio 2014 da frattale58
<<Probabilmente è difficile trovare un’altra epoca in cui la quantità di persone umiliate è così grande, una società borghese, individualista, che pensa alle proprie frigidità, ai suoi ristoranti (…) che non vuole vivere. Dichiara senza dubbio di voler vivere ma ha posto la vita a un livello così basso da non avere più la possibilità di proseguire nella Storia; vegeta, e nessuna società ha vegetato a lungo.>> A. Camus
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Post n°96 pubblicato il 01 Gennaio 2014 da frattale58
Lui ci dà la forza per andare avanti! Un augurio a tutti di un anno in cui la nostra speranza non sia delusa. |
Post n°95 pubblicato il 23 Dicembre 2013 da frattale58
Ho letto un piccolo brano di Chesterton su Santa Klaus, ed è così simile alla mia esperienza che potrei averlo scritto io: «Quel che è successo a me è l’opposto di quello che sembra l’esperienza della maggior parte dei miei amici. Invece di rimpicciolire fino a diventare un puntino, Santa Claus è cresciuto sempre di più nella mia vita fino a riempirla quasi del tutto. È successo in questo modo. Da bambino mi trovai di fronte a un fenomeno che richiedeva una spiegazione. Avevo appeso alla sponda del mio letto una calza vuota, che al mattino si era trasformata in una calza piena. Non avevo fatto nulla per produrre le cose che la riempivano. Non avevo lavorato per esse, né le avevo fatte o aiutato a farle. Non ero nemmeno stato buono – lungi da me! E la spiegazione era che un certo essere, che la gente chiamava Santa Claus, era benevolmente disposto nei miei confronti… Credevamo che una benevola agenzia ci avesse davvero dato quei giocattoli per niente. E, come dico, lo credo ancora - ho semplicemente ampliato l’idea. Allora chiedevo solo chi metteva i giocattoli nella calza, ora mi chiedo chi mette la calza accanto al letto e il letto nella stanza, e la stanza nella casa, e la casa sul pianeta e il grande pianeta nel vuoto. Una volta mi limitavo a ringraziare Santa Claus per pochi soldi e qualche biscotto. Ora lo ringrazio per le stelle e i volti per strada, per il vino e il grande mare. Una volta pensavo fosse piacevole e sorprendente trovare un regalo così grande che entrava solo per metà dentro la calza. Ora sono deliziato e stupito tutte le mattine di trovare un regalo così grande che ci vogliono due calze per contenerlo, e la gran parte ne rimane fuori. È il grande e incredibile regalo di me stesso per la cui origine non posso offrire alcuna ipotesi, eccetto che Santa Claus me l’ha dato in un fantastico momento di benevolenza». |
Post n°94 pubblicato il 20 Dicembre 2013 da frattale58
«L’incontro con Cristo, il lasciarsi afferrare e guidare dal suo amore allarga l’orizzonte dell’esistenza, le dona una speranza solida che non delude. La fede non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita. La fede non è luce che dissipa tutte le nostre tenebre, ma lampada che guida nella notte i nostri passi, e questo basta per il cammino. All’uomo che soffre, Dio non dona un ragionamento che spieghi tutto, ma offre la sua risposta nella forma di una presenza che accompagna». (Papa Francesco) In qualsiasi punto siamo nel nostro cammino al vero, queste parole sono una boccata di speranza; che la nostra ricerca, il nostro vivere, non è destinato al nulla. Che non ci capiti di rimanere troppo a metà strada .... battendo i piedi sulla soglia, tra il freddo e il gelo, da una parte, e, dall’altra, il presentimento del calore che emana dalla dimora. |
Post n°93 pubblicato il 05 Dicembre 2013 da frattale58
«In verità siamo tutti in attesa». Così dice la voce narrante di un racconto di Cesare Pavese (“Piscina feriale”): ...C’è un gruppo di persone che passano il tempo ai bordi di una bella piscina color verdemare, inebriata di luce: chi si tuffa, chi prende il sole. Non importa chi sia, tutti sono “in attesa” di qualcosa che sconvolga o dia senso a quella quiete, a quella bellezza, a quella compagnia che nasconde la solitudine: «Ciascuno di noi pensa che se la piscina fosse deserta, non reggerebbe a starsene solo, sotto il cielo». Nessuno può sfuggire in questo racconto a ciò che hanno di più proprio uomini e donne attorno o dentro alla piscina verdemare della vita: «Non si sfugge nemmeno nell’acqua alla solitudine e all’attesa». Ecco cosa siamo: un miscuglio di solitudine e attesa. Prof 2.0 |
ULTIMI COMMENTI
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...per certa gente
è serio il problema dei soldi,
è serio il problema dei figli,
è serio il problema
dell'uomo e della donna,
è serio il problema della salute,
è serio il problema politico:
tutto è serio
eccetto la vita.
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Chiedete a un padre
se il miglior momento
non è quando i suoi figli
cominciano ad amarlo
come uomini,
lui stesso, come uomo,
liberamente,
gratuitamente....
quando i suoi figli
cominciano a diventare uomini
.... E lui stesso, lo trattano
come un uomo libero..
Peguy
DAL PRIMO POST
- PER AMORE SI Può MORIRE
- QUELLA TRISTEZZA CHE DIVENTA AMORE
- INTERMEZZO SCOLASTICO
- QUALCUNO HA VISTO IL CIRCO DELLA FARFALLA?
- IL COMMENTO DI UNA QUATTORDICENNE
- CHE GIORNATA!
- LETTERA DI UN CONDANNATO A MORTE DELLA RESISTENZA
- LAVORARE PER CHI?
- DEDICATO A MIA FIGLIA
- COSA STA ACCADENDO?
- COME COLMARLO QUESTO ABISSO?
- DIALOGO TRA UN PROF ATEO E EINSTEIN
- QUESTO DESIDERIO DEL DESTINO..
- La verità è sempre bella ...
- LA BELLEZZA DEL VIVERE
- com'è difficile valutare..
- UN CAMMINO INSIEME...
- PERCHE' ...
- FINE ANNO: UN GRAZIE MOLTO BELLO
- PENSI MAI AL FUTURO?
- COM'E' PESANTE LA MIA CONDIZIONE
- CAMBIARE LO SGUARDO?
- INNAMORATEVI
- LA FORTUNA ...
- VUOI ESSERE FELICE ORA O DOMANI?
- Before I Die
- Un inizio anno da protagonisti del cambiamento
- Meeting Rimini: 'Emergenza uomo' tema edizione 2013
- CHE COS'E' L'UOMO PERCHE' TE NE RICORDI?
- CHI AMA IL MISTERO E' IL VERO AMICO
- L'INFINITO, QUI E ORA, NELLE COSE DELLA VITA
- IL MESSAGGIO DEL PAPA AL MEETING
- IL MEETING PER L'AMICIZIA FRA I POPOLI
- Il Bosone della felicità
- DELLA TENEREZZA E DELLA DELICATEZZA
- Che differenza tra SAPERE E SCOPRIRE!
- LA ROSA BIANCA: i volti di una amicizia
- DELLA SPERANZA...
- EDUCARE ALLA SPERANZA
- UN GIORNO DEDICATO AL NOSTRO POPOLO
- UN LIBRO DA NON PERDERE
- IO E TE LA GABBIA E L'IMPREVISTO
- A FIANCO DI CHI CERCA
- L'IMPREVISTO E L'INSONDABILE MISTERO
- LA VITA CHIEDE la continua ricerca di significato
- IL VIAGGIO DEI MAGI
- L'IMPREVISTO ...
- L'ABITUDINE ...
- DOPO IL PARTO IL NULLA?
- DELLA SPERANZA (continua)
- LA MORTE E LAVITA
- PER AMORE
- CONTRO I PAPà
- Dialogo (immaginario) sulla noia tra Moravia e Leopardi
- UN GIUDIZIO SULLE ELEZIONI
- GRAZIE
- SIAMO IN ATTESA DI QUALCOSA DI GRANDE
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