Valle dei pensieri

Germano. Ho letto la tua mail questa mattina, poi sono venuto sul tuo blog e ho riletto attentamente ogni tuo commento e ogni commento del tuo(ex) amico. Poi sono andato su bolinanews a rileggere anche i commenti postati li e, conclusione personale: non hai perso nulla, credimi. Ne incontrerai di tipi così nella tua vita e tu dovrei essere pronto ad evitarli o, se proprio non resisti, a prenderli a calci nel deretano. Mi duole realizzare che, il vostro feroce litigio, si sia scatenato a causa dei miei commenti nei confronti di questo bischero di carlofedele ma, d’altro canto, mi rallegra sapere che alla fine hai potuto conoscere il vero Carlo grazie a questa vostra diatriba. E’ ammirevole il tuo ripetuto tentativo di riappacificazione ed è deprecabile il suo atteggiamento ottuso e meschino. Comunque non ti scrivo per parlarti di quel comunista inguaribile, ma per portarti la mia testimonianza diretta. Quando ho ricevuto la tua mail ieri e ho letto che si stava parlando di tossicodipendenza, di libertà d’azione e di suicidio, sono stato toccato nel profondo e, andando contro la mia politica di non intervento nel mondo blog- già sai le mie motivazioni- ho deciso di intervenire. Oggi, qui, dinanzi ai tuoi numerosi lettori, ho deciso di raccontare una storia che mi uccide ogni volta che ne parlo e che, per tale motivo, ti avevo pregato di non diffondere; tuttavia, data l’insensibilità, il finto moralismo e l’ottusità del tuo ex compare, ho deciso di fare uno sforzo disumano e di aiutarti a portare avanti le tue ragioni. Come sai, due anni fa, ho perso il mio unico figlio maschio a causa di un incidente stradale. Ciò che però non ti ho mai detto- piango e ho voglia di morire ogni volta che lo richiamo alla mente- è che, chi guidava l’auto era un amico di mio figlio che faceva uso delle cosiddette droghe “leggere” in maniera pesante e, la sera dell’incidente, aveva fumato hashish e preso un paio di pasticche. Non potrò mai sapere come sono andate veramente le cose e cosa spinse mio figlio ad essere così imprudente da non imporsi per guidare al posto del suo amico e questa è una cosa che credo non riuscirò mai a superare. Disprezzo i finti tolleranti come carlofedele e il loro ingenuo seguito. Tante volte, pensando al fatto che non vedrò mai più ridere mio figlio, che non riuscirò mai più a stringerlo, a dargli la buonanotte e guardare con lui un film, mi passa la voglia di vivere e sento l’ irrefrenabile desiderio di raggiungerlo . Non mi importa sapere se abbiamo un anima, a volte vorrei semplicemente sparire e ritrovarlo, nel nulla come nel tanto “propagandato” paradiso. Poi però penso a mia moglie- che fino a due mesi fa continuava a lavare, piegare riporre nell’armadio i vestiti di Piero- e a mia figlia e trovo la forza per andare avanti…non ci fossero loro a condividere il mio dolore, mi sarei già tolto la vita con ogni probabilità ma mai avrei dato consigli ad altri aspiranti suicidi. Polystyrene tu parli di rispetto per le scelte dei tossicodipendenti ma io ti chiedo: come fai ad illuderti che, le loro scelte, siano sul serio completamente ininfluenti per chi non le condivide? Mio figlio aveva scelto di morire?- ti preciso che Piero non ha mia fatto uso di droghe né leggere, né pesanti e che, alla fine, a causa dell’ingiustizia intrinseca del mondo, il suo amico si è salvato e lui ci ha rimesso la vita-. Poi la sai un’altra cosa? Non ho denunciato il ragazzo che era alla guida dell’auto, la sua vita è distrutta e i sensi di colpa lo accompagneranno per tutta la sua esistenza…la sua “punizione” se l’è inflitta da solo e gli è bastato guardarmi negli occhi ai funerali di mio figlio per capire cosa ha fatto. Ci sono dei limiti, cari miei, al di là dei quali non bisognerebbe mai andare, in nome di una morale libertina e odiosamente relativista, ci sono dolori che non si possono nemmeno lontanamente immaginare. Germano, ti mando un abbraccio- di quelli che purtroppo non posso più dare a mio figlio- e spero vivamente che i tuoi genitori siano consapevoli della fortuna che hanno ad avere un figlio come te. Tu sei un promessa e so che, prima o poi, diventerai qualcuno. Lascia perdere i mediocri isterici come Carlo e guarda avanti. Ti sei scontrato con presunti titani che si sono poi rivelati dei lillipuziani presuntuosi e permalosi, che vivono solo grazie ai consensi e non riescono a sopportare i “dissidenti”. Continua così e non fermarti…non dimenticherò mai le tue parole profonde e il conforto che ti sei sforzato di darmi, non dimenticherò mai il tuo attaccamento alla vita, la tua incredibile intelligenza, la tua maturità e il tuo spirito ardente tipico- e irrinunciabile- dei giovani come te. Ultima riflessione per l’amico carlo: sei una persona talmente abbietta e debole, da non esserti reso conto di una cosa: con il tuo atteggiamento ottuso, avresti- almeno teoricamente- potuto distruggere i sogni e le ambizioni di Germano. Hai distrutto senza remore tutto il suo lavoro, il suo studio e non ti sei mai sforzato di indicargli una via alternativa- anche se la tua vita alternativa è da idioti patentati-. Quando lui ha tentato di tenderti la mano- e lo ha fatto fin troppe volte- tu gli hai sbattuto la porta in faccia. Sei una persona triste e meschina e sono proprio quelli come te che, indirettamente, possono spingere un giovane a drogarsi e a smettere di credere in se stesso. Un ventenne deve essere guidato e non distrutto ma tu, evidentemente, sei anche un pessimo padre e non hai capito come fosse realmente il mio giovane amico e quali fossero le sue potenzialità e le sue idee. Ecco perché mi sono allontanato dagli esaltati come te e dalla loro politica impositiva e cieca. Detto questo, Germà, io lascio e chiudo questa breve- e triste- parentesi sul web. Ti avevo detto che non era per me la virtualità e che le persone, spesso, lasciano il buon senso da un’altra parte quando scrivono da dietro un monitor. Ci sentiamo tramite mail se e quando vorrai. Stammi bene, continua a sognare e lottare e passa delle buone vacanze. Con affetto smisurato, Mario…