« si poteva fare??? | whatever words i say........ » |
è la lettera gentilmente pubblicata su http://www.giornalettismo.com grazie a precariaxpiersilvio Cosa sta accadendo in Alitalia Per cercare di capire quel che sta accadendo oggi in Alitalia non si può prescindere dalla divisione avvenuta nel 2005 tra Alitalia Fly e Alitalia Servizi sancita dall’accordo del 2004 voluto e firmato da azienda, governo e sindacati…Come oggi, anche allora c’era la minaccia del fallimento, e lo smembramento dell’azienda avrebbe dovuto servire per il salvataggio dell’azienda, secondo i dettami del neo liberismo. Peccato che, nonostante ciò, Alitalia (la Fly) da quel momento ha inesorabilmente accelerato la discesa verso il baratro, cosa che non è accaduta alla Servizi. Qualcuno (la C.U.B. Trasporti, sindacato di base) già allora sosteneva che questo piano era funzionale alla vendita ad Air France della sola Fly, “alleggerita” dei settori confluiti nella Servizi che Air France considerava “doppioni” dei settori che già aveva al suo interno (nello specifico amministrazione, informatica, call center, manutenzioni, tratte di lungo raggio, ecc) con profonde ripercussioni a livello occupazionale. Mentre gli altri sindacati invece miopemente firmavano l’accordo senza peraltro nemmeno aver avuto alcun mandato in tal proposito dai lavoratori. Oggi questo sta accadendo: il governo italiano dopo non aver fatto assolutamente nulla per rilanciare l’azienda, nonostante le promesse in campagna elettorale, ha portato la vendita della sua compagnia di bandiera in una condizione in cui l’acquirente può imporre il “prendere o lasciare”. L’ha fatto imponendo un interlocutore privilegiato, eliminando lui stesso ogni possibile concorrenza che avrebbe potuto servire per non abbattere il prezzo (come qualunque ragionevole venditore farebbe…), e imponendo scadenze non necessarie, mettendo così i Francesi in una posizione di assoluto potere nella trattativa. E’ evidente che l’obiettivo di Air France non è il rilancio di Alitalia, ma renderla una compagnia a carattere regionale eliminando Malpensa a favore dell’hub di Parigi. Contestualmente è previsto il ridimensionamento della flotta Alitalia con la dismissione di aeromobili e tratte e, conseguentemente, molti lavoratori italiani in breve tempo diventerebbero esuberi. Nel frattempo i “poveri” lavoratori della Servizi verranno esternalizzati con cessioni ramo d’azienda in piccole società che dureranno il tempo necessario alle migrazioni di attività in Francia, e, una volta migrate, non avendo più attività lavorative, è facile immaginare la perdita del loro posto di lavoro, senza nemmeno gli ammortizzatori sociali attuali, quelli previsti oggi per Alitalia. Cosa si può fare oggi per non veder fallita la nostra compagnia di bandiera e nello stesso tempo non mettere sulla strada migliaia di lavoratori? A prescindere dall’ipotesi Air France (…peraltro l’unica al momento che resiste alle boutade della campagna elettorale) si dovrebbe imporre l’integrità della ex-Compagnia di Bandiera, facendo tornare tutti i lavoratori dentro l’Alitalia. Inoltre lo Stato dovrebbe partecipare al rilancio dell’azienda ricapitalizzando in modo consistente per far ridecollare l’Alitalia. D’altra parte un tale investimento non dovrebbe essere considerato aiuto di stato, e, quindi, non dovrebbe incontrare nessun ostacolo da parte della comunità europea. In cambio, però, avremmo una compagnia ancora di bandiera risanata e un settore industriale strategico, come è il Trasporto Aereo italiano, non dilapidato. http://www.giornalettismo.com/archives/238/cosa-sta-accadendo-in-alitalia/
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lili
ciao bella!!! :)
:*
lili
in realtà ammetto di nn essere espertissimo in generale, però sull'argomento mi sono necessariamente documentato un po'.... e quello che richiediamo non è un semplice aiuto in barba alla concorrenza, ma una ricapitalizzazione pubblica in funzione del risanamento, ma come investimento, che lo stato, in quanto proprietario, può fare benissimo.... l'ha fatto anche lo stato francese per airfrance..... quello che non può fare è un aiuto in contravvezione alle norme sulla concorrenza
io non credo a cordate italiane, però penso che un'eventuale vendita di un'azienda in parte risanata (e già con l'eliminazione di malpensa come hub alitalia si abbatterebbero tantissimo i costi, pur producendo problemi sociali che vanno risolti....) sarebbe preferibile ad una svendita di un'azienda così come è ora sull'orlo del fallimento....
purtroppo a livello mediatico il ripetere di continuo frasi come quella che lo stato nn può intervenire perchè sarebbe vietato dall'ue, genera confusione e le fa sembrare verità....
non so se sono stato chiaro, perchè in realtà la questione è complicata.....
ciao ory, un bacio! :)