IL RITORNO DI ESTIA
...figlia primogenita di Crono e Rea, sorella di Zeus, Demetra, Era, Ade e Poseidone... dea del fuoco e del focolare domestico
ASTENSIONISMO ATTIVO
dal blog di Peppe:
L'astensionismo attivo ovvero rifiuto della scheda. Come ben sapete l'astensionismo passivo non fa percentuale di media votanti e riguardo alle elezioni legislative, il nostro sistema di attribuzione non prevede nessun quorum di partecipazione. Altresì le schede bianche e nulle,fanno sì percentuale votanti,ma vengono poste, dopo la verifica in sede di collegio di garanzia che ne attesti le caratteristiche di bianche o nulle, in un unico cumulo da ripartire nel cosiddetto premio di maggioranza. Esiste però un metodo astensivo, che garantisce di essere percentuale votante, ma consente di non far attribuire il proprio non-voto al partito di maggioranza. E’ infatti facoltà dell'elettore di recarsi al seggio e una volta fatto vidimare il certificato elettorale, AVVALERSI DEL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA, assicurandosi di far mettere a verbale tale opzione. E’ possibile inoltre ALLEGARE IN CALCE AL VERBALE,UNA BREVE DICHIARAZIONE IN CUI, SE VUOLE, L'ELETTORE HA IL DIRITTO DI ESPRIMERE LE MOTIVAZIONI DEL SUO RIFIUTO (es: "Nessuno degli schieramenti qui riportati mi rappresenta"). Ecco un modo giusto e intelligente per dire: "IO NON CI STO!"
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da Wikipedia:
Il sorriso è un'espressione del volto umano
"Un giorno senza sorriso è un giorno perso." (Charlie Chaplin)
Il sorriso si produce stirando la bocca, inarcando le labbra ed eventualmente mostrando i denti. Nonostante ci si riferisca propriamente al sorriso pensando alla sola bocca, l'espressione coinvolge anche gli occhi. La carica espressiva e comunicativa del sorriso deve proprio allo sguardo la sua profondità. Un sorriso sincero e istintivo stira le labbra di netto e rende più vivace e profondo lo sguardo. Al contrario, un sorriso forzato o di circostanza non cambia lo sguardo, limitando a contrarre i muscoli della bocca. L'espressione comune "sorridere con gli occhi" intende proprio questo aspetto.
Un sorriso può diventare una risata, ma differisce dal riso nell'essere meno impulsivo e nervoso, quindi più duraturo, più moderato e di maggior profondità emozionale.
Il sorriso manifesta serenità, benessere e apertura nei confronti di un'altra persona. L'espressione viene usata sia per manifestare uno stato emotivo, sia come strumento di comunicazione nel rapportarsi con gli altri. Nel primo caso il sorriso è spontaneo e quasi involontario, compatibilmente con il carattere e le attitudini della persona. Nel secondo caso invece il sorriso è incanalato in un codice di comportamento, e può essere dunque semplicemente una forma convenzionale di approccio. Un sorriso può essere dunque più o meno sincero e spontaneo, e non sempre sottintende un atteggiamento di apertura verso l'altro quanto piuttosto l'espressione di un personale stato d'animo. Il sorriso rappresenta comunque nella cultura comune l'espressione della felicità. È quindi preso a riferimento e spesso stereotipato: nei disegni dei bambini, le persone vengono rappresentate con pochi semplici tratti con un'espressione sorridente. Questo accade spesso anche in illustrazioni e immagini di carattere umoristico, come cartoon o vignette. Il sorriso è poi l'espressione privilegiata per le pose nelle fotografie; è uso comune, nella posa di una foto, pronunciare la parola inglese “cheese” per stirare la bocca alla vocale i, producendo quindi il sorriso.
Il sorriso si presenta spontaneamente in tutti i bambini, non viene dunque appreso per imitazione. Nasce come reazione fisiologica per poi diventare una espressione con intenti comunicativi. In questo senso il sorriso può essere considerato un comportamento tipico e distintivo della specie umana nei confronti delle altre specie animali. Nei neonati, quello che sembra un sorriso è un semplice stiramento delle labbra. Esso si osserva soprattutto durante il sonno, ed è la conseguenza di stimoli dell'attività del sistema nervoso, o da stimoli rumorosi esterni, ad esempio la voce di una persona.
Verso la quinta settimana di vita del bambino, il sorriso viene provocato alla visione di un volto umano, ancora non ben definito, e quindi ancora non riconosciuto dal bambino. Questo viene considerato il primo sorriso sociale. Allo stiramento della labbra si aggiunge lo strizzamento degli occhi.
Dal quarto mese, il sorriso acquista un'ulteriore maturazione, diventando non più una reazione ad uno stimolo, ma una vera e propria espressione dell'individuo. Durante la conoscenza dell'ambiente e il riconoscimento degli oggetti, del proprio corpo e delle altre persone, il bambino utilizza sempre più il sorriso come linguaggio, rivolgendosi prima agli oggetti che ha intorno, come ad esempio le proprie mani, e poi alle altre persone, diventando a tutti gli effetti uno dei primi strumenti comunicativi. Anche l'espressione in sé ormai non coinvolge più solo la bocca ma tutto il volto.Dopo i sei mesi, il sorriso diventa definitivamente una forma di socializzazione.
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SERGIO CAMMARIERE
Cosa non farò per dirti che...
Cosa non farò per quest’amore,
per dirti cosa sei per me.
Dormo ancora solo in questa stanza,
dove al buio i sogni vanno via,
resta solo il peso della mia
malinconia.
L’amore non si spiega,
fa girare il mondo e poi...
Se non c’è diventa tutto inutile,
non puoi farne a meno mai,
nemmeno quando poi
sarà solo silenzio e freddo tra di noi.
E volando superando i monti
verso cieli bianchi di libertà.
E volando finchè tutto il mondo
solamente un punto sembrerà...
E ora cosa non farò per amare...
Cosa non farò per te...
Tu sola sei l’amore,
tu sola per me.
Dimmi che vorrai stare al mio fianco,
dimmi che sarai solo per me,
dimmi che consolerai il mio pianto
ed io vivrò solo per te.
Dammi ancora solo un po’ di tempo,
giusto quanto basta perché poi
Torni ancora tutto come prima
tra di noi.
E volando superando i monti
verso cieli bianchi di libertà.
E volando finchè tutto il mondo
solamente un punto sembrerà
E ora cosa non farò per amare...
Cosa non farò per te...
Stella del mio cuore,
splendi su di me.
E ora cosa non farò per amare...
Non mi chiedere perché...
L’amore non si spiega,
tu sola sei per me!
STOP ALLA PEDOFILIA!!!
I DUBBI DELL'AMORE
"Se una mattina io
mi accorgessi che
con l'alba sei partito
con le tue valigie
verso un'altra vita,
riempirei di meraviglia
la città.
Ma forse dopo un po'
prenderei ad organizzarmi
l'esistenza,
mi convincerei
che posso fare senza,
chiamerei gli amici
con curiosità
e me ne andrei da qua.
Cambierei tutte le opinioni
e brucerei le foto,
con nuove convinzioni
mi condizionerei,
forse ringiovanierei
e comunque ne uscirei.
Non so quando,
non so dove.
Ma se domani io
mi accorgessi
che ci stiamo sopportando
e capissi che non
stiamo più parlando,
ti guardassi e
non ti conoscessi più...
io dipingerei di colori i muri
e stelle sul soffitto,
ti direi le cose
che non ho mai detto.
Che pericolo la quotidianità
e la tranquillità.
Dove sei?
Come vivi dentro?
C'è sempre sentimento
nel tuo parlare piano?
E nella tua mano,
c'è la voglia di tenere
quella mano nella mia?
Tu dormi e non pensare
ai dubbi dell'amore.
Ogni stupido timore
è la prova che ti dò.
E rimango e ti cerco...
non ti lascio più!"
(Fiorella Mannoia)