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TUTTI GLI ATTIMI

Post n°234 pubblicato il 02 Marzo 2010 da claudiomoraldi

 

TUTTI  GLI  ATTIMI                                    

Detestabile alle volte il desiderio di un sorriso,

donato da una lacrima lontana,

che si infrange in un giorno triste

ed in freddi strani rituali opachi…

zitti, attoniti,

ovunque è silenzio

e un sottofondo di sorrisi incerti,

occhi lucidi.

 

In un solo istante torniamo ad essere

lontani dalle nostre sicure certezze,

poiché tutto adesso è saturo,

di alberi secchi, marci,

in detestabili attimi,

che formano per ora una sorta di trance!

avvinti e soli,

torniamo alla vita,

 

e di rimando pensiamo da soli,

pensieri confusi,

 

varcando la soglia di un mondo sottile,

acuminato e devastante,

intriso di tutti

gli attimi della vita,

a cui, non possiamo sottrarci.

 

Claudio MORALDI

 
 
 

Entropia nella disperazione 2010 Febbraio

Post n°233 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da claudiomoraldi

Entropia nella disperazione 2010 Febbraio

 

Rivoli sanguinolenti cadono piano da resti

di coscienza che si perdono in questo

torpore di anni,

privandomi di

positivi sentimenti elementari.

 

Accasciarsi nell’ombra

coperto da un gelido sole,

riscaldato soltanto da me!

 

Vivo nel giorno lo stento

di un sogno sfumato,

che torna per darmi la caccia,

ancora e ogni volta

ed ogni volta mi trova!   

 

Sanguinate torno nel buio,

in una cella di plastica mentale,

che uccide lentamente

con efficacia specifica,

sapendo di essere solo in spazi,

dove la vita e reale

e la morte un calmante,

per anime tristi.

 

Accucciandomi nel mio angolo,

mi fermo del tutto,

per ricadere domani

in un inevitabile giorno monotono,

distrutto dal sole che nasce.

 

Non riuscendo a capire la vita,

sacrifico pian piano,

ogni giorno, una parte di me.

 

Claudio Moraldi

 

 

 

 

 

 
 
 

Il tempo che passa

Post n°231 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da claudiomoraldi

Il tempo che passa       (A mio Nonno Claudio)

 

Racchiuso nel tempo mentre il tutto muore,

lento adagio, nei sui passi incerti quasi cadenti,

barcolla un momento come a cadere, e finire….

nell’ombra del suo momento e spegnersi,

per dire ho avuto la fortuna di esserci,

ed ora posso anche finire!

destituito da un giorno che passa, 

che schiaccia persone impotenti,

persone che vedono ancora,

in loro un lungo futuro,

persone ormai stanche, 

grate di essere state,

finora portate dal vento della vita

a braccetto e rincuorate da lei.

 

In un giorno di sole questi fatti

sembra no meno influenti di burrascosi temporali

che ci appannano gli occhi per non vedere il futuro.

Cattivo e desolato scosso in mille forme,

che ritornano a noi nella fretta,

di un singhiozzo strozzato o di una lacrima solitaria.

 

La debolezza nei cuori ha uno strato sottile,

ci calma l’anima e ci rende più umani,

 

disumanamente io, voglio essere ricordato.

 

Claudio MORALDI 

 

 

 
 
 

IL TORPORE DEL DOTTOR JEKYLL

Post n°230 pubblicato il 18 Gennaio 2010 da claudiomoraldi

IL TORPORE DEL DOTTOR JEKYLL

 

Una brezza ci accarezza, 

per farci arrossare,

ma il calore e lieve e il vento forte,

ci scombussolano e sbatteremo,

in detriti di carta che volano verso di noi.

Si scontrano con idee confuse,

che formano pensieri,

che sanno di viola rancido

e si concretizzano alle volte in inflessioni,

di piccoli filamenti di noi stessi,

e in una nuova versione.

Io non apprezzo me stesso,

ma soprattutto disprezzo la gente

con raffinata cura e determinata spregiudicatezza.

Così da divenire a seconda del caso,

una persona nuova peggiorata dalla vecchia,

e cancellare una parte buona che avevo.

 

Visioni di ossa secche, morenti, nel sole di marzo,

in  un finto caldo ci abitua a vederci,

insipidi e infinitamente soli così come siamo!

 

E nell’ombra un gelo nascosto dal manto oscuro,

di un altro giorno che passa,

ricordandoci che siamo umani.

 

poiché domani si muore,

e morendo domani,

oggi si vive di più! 

 

E il rancore di oggi,

si dissiperà nella strada,

che passa srotolandosi nella vita pian piano,

e non varrà il prezzo allora,

di un solo giorno furioso!

 

Claudio Moraldi

 
 
 

“Caduta Bancaria Mondiale”

Post n°229 pubblicato il 01 Ottobre 2009 da claudiomoraldi

“Caduta Bancaria Mondiale”

 

Erano strani giorni di pane e vino

e di sapore di pianto,

che creava una realtà

troppo accesa,

volti scuri,  negli occhi

degli altri tormentati,

tristi…. Amari. Mille anime

perse in un giorno,

che distrugge i sogni

e sanguina.

 

Li sul banco di un macellaio,

stanco e troppo amareggiato,

per essere; così vivo,  

e per caso, morto dentro.

 

Nella sua interezza

si ribella al sapere,

condiviso dell’informazione

quotidiana.

Scandisce

le sue ultime ore,

nel paradiso

dei sogni persi.

 

Troverà quello

che distrattamente,

gli hanno promesso

senza dirlo,

con parole scritte a voce

e sancite in distratte firme.

 

che rivelano vite distrutte

e anni buttati.

 

C.Moraldi

 

 
 
 

L’arberi ce ‘nsegnano

Post n°227 pubblicato il 09 Luglio 2009 da claudiomoraldi

L’arberi ce ‘nsegnano

 

L’arberi crescheno piano

ner vento pe pià la forma

che l’artri vedranno.

li rami se sviluppano

avviluppandose come a di:

“Hao ma proprio a me sto perenne  

dolore d’ avecce l’aria 'n faccia e sulle reni”

ma ‘ntanto crescheno e la pianta piangendo,

diventa forte e se sviluppa in

un mischio de colori

che la renne più bella.

Ma ormai storta tra li rami 'er busto

quasia a volè di: so viva!....

ho vissuto, so vecchia

ma nun moro, pe adesso armeno

poi…pazienza!

io er tempo mio l’ho fatto!

nun rimpiango gnente

e me dispiace solo, da nun vede

la gente, che se ferma 'n po qua sotto!

me dispiace solo, da vive 'n un paese

che e rattrappito, storto,  sofferente.

Come 'n arbero, assai più vecchio

der quale sono io,

ormai senza foje, che se secca alle radici,

lentamente.

 

 

Claudio MORALDI

 
 
 

CRONACA NERA

Post n°226 pubblicato il 05 Marzo 2009 da claudiomoraldi

Cronaca nera

 

Freddi delitti affrontati consci,

nelle mani sangue altrui;

Quello che potevi evitare,

quello, che potevi deludere,

il rimpianto di un giorno comune

ed insieme la colpa!

 

Inossidabili prove

nelle mani dei RIS,

la parola di un giudice

che vanifica il tutto,

davanti ad una faccia

“pulita” di pochi anni

e di poco sapere,

cresciuta nel marcio

o nel bene,

siamo tutti colpevoli

per atti di noia!

 

Mentre famiglie distrutte nell’ora di cena,

si caricano di lacrime amare,

in attesa di una giustizia che tarda a venire,

nel rispetto del suo regressivo,

impulso e di animi spenti,

soltanto da fati di cronaca nera.

 

C. Moraldi 

 

 
 
 

Gente da niente in città cadenti

Post n°225 pubblicato il 02 Febbraio 2009 da claudiomoraldi

Gente da niente in

queste città cadenti

 

"Gli stupri non costano nulla,

e non valgono niente

per la giustizia Italiana."

 

strade calme sicure,

in questo caos,

che colma il ripieno di un Italia ingiusta.

 

e straziata dl rumore,

di una strana e irata voce lontana,

di quelle che, gridano piano,

tanto per non dare fastidio

o per attutire i rumori in sottofondo.

 

chiedendo e ora di giustizia

all’amico ma poi gettando infamia,

sulla sporcizia che si nasconde,

sotto il tappeto, tutti i giorni,

tutto il tempo e a tutte le età.

 

Rassegnati, si andrà a casa con la speranza,

in un domani migliore,

sicuri che l'oggi e stato intaccato,

almeno un poco, a forza di talk show,

programmi fatti di care pubblicità

e di opinione pubblica.

 

e chi vince domani,

sono i figli,

oggi sono considerati tanto male.

 

C. Moraldi

 

 
 
 

Post N° 224

Post n°224 pubblicato il 13 Ottobre 2008 da claudiomoraldi

 

 

Cittadino X

 

Guarda… satira e vento,

sparsi tra soldi

stampati di fresco,

in combutta con un giorno

di perdite finte e forti,

eppure improduttivamente nervose,

che spazzano posti reali.

Per sorgenti fittizi,

innaffiati di America ed Europa,

miliardi e miliardi,

in un ciclico zero.

 

La folla fallita,

guarda folate di fresco denaro,

sciogliersi al sole,

un pallottoliere oleato.

 

E un giorno di tutti,

e per questo arrendersi

di giacche nere,

c’è un mondo reale che vive costante,

e che ama, che odia, che spera,

che sopravvive fregandosene

di crisi e di banche.

Sono quelli che non hanno

futuro da anni.

 

Che vivono al limite

di un pezzo di carta,

che dice che si! sono si! produttivi,

ma non servono a niente!

e il rinnovo va bene,

finché il lavoro e in

attivo o finché

“non troveremo di meglio”,

nessuna regola nessun reclamo.

E si sommano anni su anni,

e ti ritrovi vecchio,

non vale la pena di avere famiglia,

in un mondo in cui il rischio d’impresa

e la finanza fittizia,

sorpassano il bene comune,

di un cittadino X.  

 

 

C.Moraldi

 
 
 

Post N° 223

Post n°223 pubblicato il 07 Ottobre 2008 da claudiomoraldi

IL POVERO IMPICCATO

 

La fiera del tempo è passata, e non si e visto il

Pagatore, che viene tintinnando il suo borsello

Soddisfatto, e la gente che vince la fila,

si appresta più avanti, a vedere meglio

l’impiccagione del  povero di turno,

“a chi tocca a chi tocca oggi,

non ne basterà solo una,

la gente ha fame e bisogna distrarla

dalla vita che vive, e dargli

una parvenza di giustizia e decoro”

mentre la strada può dirsi soddisfatta,

il becchino è stato pagato

e porta via il morto, che è servito al suo scopo.

Per una volta tanto, tutti sono contenti

e la fiera e finita.

la gente per oggi non parla di fame,  di tasse,

ancora una volta la vita continua costante il suo flusso.

anche se il morto aveva rubato per fame.

Non importa tanto il motivo, ma il cosa si fa

nel paese del ritorno.

Dove un giorno si ama, un panno tricolore

e un altro, si chiede la secessione.

Come in un vecchio film americano,

ci manca John Wayne e gli Indiani,

lui non può, ma gli indiani stanno arrivando.

Per ripopolare la nazione, ed è un bene?

C’è un solo innocente:

E il povero impiccato, forse morto invano.

 

C.Moraldi

      

 
 
 

Post N° 222

Post n°222 pubblicato il 06 Ottobre 2008 da claudiomoraldi

Ventinove e duemilaotto

 

Sempre qui,

in questo mare di pensieri marci,

che franano e ci lasciano andare

nel vuoto di un buio profondo,

rassegnati, a non sperare ancora.

 

Si sopravvive comunque,

in queste strade colorate,

di mille scaglie di vetro vecchio,

cocci! Siamo rimasti con voi,

che ci aprite piano le carni,

aspirandone il sangue pulsante,

di un corpo sconfitto e mortificato,

da un atteggiamento arrogante.

 

In questi tempi in cui nessuno

ha paura ma si fallisce,

in cui esistono il benessere e gli agi,

ma si vive in case che non

potremo permetterci mai,

in cui tutto il mondo e più vicino,

ma siamo ogni uno da solo

in singole unità,

come celle o alveari immensi

non comunicanti.

Siamo la solitudine del

progresso che incombe,

come un ombra che striscia,

con indifferenza e paura.

 

E in questi tempi muoiono

anche i ricchissimi,

per stati d’ansia stratificati

da un sottile tempo imperfetto,

creato per i vincenti di tutte le età.

il ventinove cede al duemilaotto,

il suo primato di castello

di carte e di figurine scambiate,

le regole saranno le stesse,

il futuro stavolta,

riguarda anche  i potenti.

 

C.Moraldi   

 
 
 

Post N° 217

Post n°217 pubblicato il 31 Luglio 2008 da claudiomoraldi

Quello che credo

delle donne

 

Le donne sono mondi diversi da noi,

irose e scaltre, forti e seducenti,

con il loro pezzo di vita in più,

che gli scivola nel corpo,

come un cubetto di ghiaccio

freddo, in un giorno di sole.

Ti mostrano tutto,

ma non ti danno nulla.

Con la loro smorfia sul viso,

quasi a dirti guardami anzi

 “perché stupido non mi guardi”

e nell’intimo di se stesse,

già ti hanno dimenticato,

se non ti vogliono veramente!

oppure non ti hanno mai visto,

hanno occhi diversi dai nostri,

che non guardano ma setacciano,

scrutano vedono molto di più!

E si lasciano andare

in calde profusioni di sguardi,

che sanno soffrire o ridere e

farti chiedere il perché delle cose!

Non possiamo avere entropia,

con persone così,

perché stranamente esse

soffrono o amano a seconda di noi,

e per mezzo dei nostri sbagli,

si fortificano o affogano

in pozze di lacrime stanche,

ma non sono sconfitte!

perché quello

che si vede in superficie

non è sempre il vero!

 

C.Moraldi   

 
 
 

Post N° 216

Post n°216 pubblicato il 30 Luglio 2008 da claudiomoraldi

Prima ode alla vita

del 07-2008

 

Amo la vita

per questo,

non cerco amori

di passaggio,

che nel vento si perdono,

come palloncini

troppo gonfi,

e saturi di

allegrie false,

che si rilascino

il mattino dopo.

 

Per vivere una vita

a due dita da terra

o afflosciandoci piano,

fino a finire senza amore,

soltanto consuetudini

ripetute nel tempo,

che e una striscia

di elastico tirata,

con i suoi mille

doveri e le sue

mille rinunce.

 

Quando avrò deciso

il mio destino,

sarà il mio!

 

E non quello di

una persona sconosciuta,

che mi somiglia e

che fa cose che

piacciono a me.

 

È troppo bella la vita,

per viverla da soli

ed e tanto triste,

viverla con estranei.  

 

C.Moraldi

 
 
 

Post N° 215

Post n°215 pubblicato il 28 Luglio 2008 da claudiomoraldi

 

Il funerale


Sette non più sette

distinti soltanto

dal nome.

Dove il prezzo rimane

nascosto!

Ancora nei pochi e lievi

tratti distrutti,

di poche persone che sanno,

il ricordo e la pena,

di un giorno,

in apparenza normale,

ma in profondità,

la tristezza e la conclusione,

di un nero,

che viene con la pioggia,

in un grigio giorno amaro,

che sa dire, senza dire.


Un ombrello ora piange

Col suo fare tranquillo.

Di alberi e case e tutti,

Riuniti una volta per

Tutte, in colori di banca

che vedono male.

Un giorno che passa,

e che fa crescere,

una volta di più.


Nella vita una tappa

obbligata e silenziosa,

e per tutti comune!

abbracci furtivi

che sanno di sale,

e resi alla sera

una triste folata,

di cose perdute

o mai dette.



C.Moraldi

 
 
 

Post N° 214

Post n°214 pubblicato il 28 Luglio 2008 da claudiomoraldi

 

Per il momento si vive


Vivo la vita con la

soddisfazione di sempre,

riverso su di un albero morto

accatastando per la pioggia

ombrelli ormai vecchi...buttati.


Siamo foglie bruciate dal sole,

e macerate nel vento,

arrivate nel selciato,

putride,

irriconoscibili agli occhi,

di un bambino che gioca nel fango.


E ci avviciniamo a piccoli gruppi,

di città distrutte,

da altri popoli,

che come noi sconfortati,

da un senso di vuoto perenne,

si lasciano andare,

a violenze gratuite

ed emozioni roventi,

in questo strano destino

che ci lascia scolpito

un futuro incerto.


A noi che non siamo cattivi,

ma impariamo la meschinità,

e dimentichiamo la storia,

in piccoli pezzi

di arredamenti

che fa paura,

e soldati bambini

si ergono da case,

che non sono

e non saranno mai nostre,

ma prese in prestito da banche,

che esigono un

prezzo troppo alto,

e alle volte ci

cacciano per multe banali.

C.Moraldi


 
 
 

Post N° 213

Post n°213 pubblicato il 22 Luglio 2008 da claudiomoraldi

22/07/2008

Pensieri 2008

 

Faccio calcoli

distratti,

in strati di mente,

da cui arriva

piano e lento

e discontinuo,

il risultato.

 

E non mi accorgo

nemmeno,

di essere in attesa

di qualcosa

di rimando,

poiché la traccia,

del mio

sottopensiero,

si perde nel nulla....

o continua

a intervallare

irregolarmente.

 

Quando ho

la percezione

di un’allerta,  

che mi confermi,

che chiaramente

stia riflettendo,

su qualcosa

di confuso,

che alla fine

prende forma,

in tratti spigolosi,

nella mia mente,

che alla fine,

si concretizza

in un’idea.

 

C. Moraldi

 

 
 
 

Post N° 212

Post n°212 pubblicato il 21 Luglio 2008 da claudiomoraldi

21/07/2008

 

Tutta la vita davanti

 

Nelle luci basse di

un lampione fioco,

vedo ombre di

gente grigia,

e con la nebbia

del primo mattino,

una coltre

di vita spenta,

si rincorre

perpetuamente,

in saluti muti

e strascichi

di discorsi scollati.

 

Il ronzio delle

lampadine,

suona quella musica,

di sciarpe e cappotti,

come mille

cicale d’estate,

si amano al

vento caldo,

di un triste

tempo limitato.   

 

il rigurgito

della strada

sull’asfalto

ormai,

e un mare

di un colore

uniforme,

e sobrio come

un uomo

di mezz’età,

che porta a casa

una ragazza ubriaca.

 

con ancora

tutta la vita

davanti,

con sogni e

speranze in

fase avanzata,

e mature

a venire,

sbocciati di fresco

in un sorriso

sincero,

che parte

dagli occhi,

e contagia

alla vita.

 

C.Moraldi     

 
 
 

Post N° 209

Post n°209 pubblicato il 18 Luglio 2008 da claudiomoraldi

A dispetto dei tempi

 

I giorni tutti uguali,

si girano intorno

evitandosi, con

raffinata cura.

 

e il medesimo

disprezzo,

quello dei mediocri,

sul viso...

si vede nel di nuovo,

un padrone

che caccia,

un passante,

in un tratto

di strada,

vuota e sicura.

 

a dispetto dei tempi,

nulla e nessuno

e cambiato davvero,

e ciò che

abbiamo da tempo,

sono solo

paure ereditate,

da anni.

 

C.Moraldi

 
 
 

Post N° 207

Post n°207 pubblicato il 18 Luglio 2008 da claudiomoraldi

18/07/2008

Il bene ed il male

che è dentro

ogni uno di noi

 

Deserti al sole

Sono i tuoi occhi,

quando incrociano

i miei distrattamente,

senza forza, ne

desiderio di un sussulto,

che arrivi fino a me.

 

E mi ritiro nell’oscurità,

di un tunnel,

di macchine danzanti,

che senza fretta

tornano a casa,

dopo un lavoro

estenuante faticoso,

estremamente inutile,

di noia necessaria.

 

E il tuo viso mi appare…

sconcertato dal futuro,

che dovremmo avere,

che abbiamo!

….via, via perduto,

come strade intricate,

tra minuscoli palazzi,

aggrovigliati in un

tessuto sociale o

in un urbanistica

astratta.   

 

Il ricordo rimane,

di momenti precisi,

desti in pensieri di carta,  

che brucia lentamente,

e si mischia piano

al presente,

che troneggia su quello,

che rimane di noi.

 

Abbracciamo scelte diverse,

come parenti lontani,

visti per caso

una volta per sbaglio,  

lasciamo alle spalle

vere intenzioni,

come bicchieri riposti,

in teche di

vetro o armadi sfarzosi,

a prendere polvere.  

 

Non siamo noi,

non lo saremo mai più!

eppure ancora una

volta ci stupiamo,

di essere cresciuti,

al ridosso di gente,

che cambia e che

ci ha cambiato,

a nostra insaputa,

e senza un consenso,  

un nostro vero volere.

 

distinguiamo

il bene dal male,

ma non sappiamo

che farne,

e quest’ultimo,

ci si porge in

sfumature di grigio,

che vagano

arrivando più al nero,

che al bianco.

 

C.Moraldi

 
 
 

Post N° 206

Post n°206 pubblicato il 17 Luglio 2008 da claudiomoraldi

17/07/2008

 

Distrattamente, ti muovi

 

Ti muovi distrattamente,

col tuo fare impetuoso,

di scrivanie ribaltate

e sedie smosse, fin

nella radice.

 

Intanto,

un candido bocciolo,

più rosa del resto di te,

viene fuori col caldo.

O col tuo indifferente

agitarti di mille donne,

non ancora mature.

 

Risvegli pienamente

la parte di me,

non ancora sopita,

ma avviata ad essere

sonnecchiante.

e ora allerta,

con un fremito,

composto di mille,  

piccoli brividi alla base.

 

Ti vedo così,

desiderosamente nelle

mie fantasie di adolescente,

e non come uomo!  

perché la ragione perde,

dove l’istinto

ha il consenso dei sensi.

 

 

C.Moraldi    

 
 
 
 
 

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