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Dove inizia e dove finisce la libertà...

Post n°2350 pubblicato il 09 Gennaio 2015 da g1b9
 

 

Checkpoint  Charlie

A chi impugna mitragliatrici per sterminare matite, e a chiunque si sottometta a qualcosa di diverso dalla propria coscienza, ci piacerebbe spiegare che avventura faticosa e fantastica sia la libertà. Ma non lo faremo, perché la libertà non si può spiegare. Si può soltanto respirare senza pensarci, come l’aria, e come l’aria rimpiangerla quando non c’è più. A differenza dei dogmi, non reclama certezze e non ne offre. I suoi mattoni sono i dubbi e gli errori, gli slanci e gli abusi. I suoi confini sono labili, mobili. E la sua rovina è l’assenza di confini, che le toglie il piacere sottile della trasgressione.   La forma estrema, per molti incomprensibile, di libertà è la satira. Offensiva, provocatoria e irrispettosa per definizione, ribalta ostinatamente il punto di vista, perciò è detestata dai possessori di verità assolute e dai fautori delle religioni, categoria ideologica di cui fa ormai parte il Politicamente Corretto caro agli americani.  La satira non è mai blasfema, perché non si occupa dell’assoluto, ma del relativo. Non di spiritualità, ma di umanità. La satira non manca di rispetto a Dio, casomai agli uomini che usano Dio per dominare altri uomini. La vignetta di Charlie Hebdo che più di ogni altra è costata la vita ai suoi autori raffigurava un Profeta disperato per il tasso di stupidità degli integralisti islamici. Non era un attacco a Maometto, ma a un gruppo di fanatici superstiziosi e ignoranti che in suo nome ammazza le donne che vogliono andare a scuola e i maschi che bevono e fumano. L’attenuante della provocazione che è echeggiata in queste ore sul «Financial Times» - la bibbia di un’altra religione dogmatica, quella dei soldi - è il sintomo di quanto sia ancora lunga e avvincente la marcia verso la libertà. C’è stato un tempo non lontano in cui le corna erano considerate un’attenuante per l’uxoricida e la minigonna per lo stupratore. Arriverà il giorno in cui anche l’accettazione dell’uso, e persino dell’abuso, di satira diventerà qualcosa di scontato. Intanto la guerra continua, e si combatte dentro di noi. 

 massimo gramellini

Commenti al Post:
aldo.giornoa64
aldo.giornoa64 il 09/01/15 alle 18:19 via WEB
CIAO GIOVANNA, COMPLIMENTI PER IL POST. UN BUON FINE SETTIMANA ED UN ABBRACCIO ALDO.
 
gatta_433
gatta_433 il 09/01/15 alle 18:25 via WEB
cosa ce di piu' bello della propria liberta' cara Givanna,sentirsi liberi dentro senza che nessuno debba sempre dire la sua o cambiarti perchè non gli vai bene come sei...... ti lascio una carezza e tanti sorrisi ^_*********per una buona serata e sereno week end tua amica Agnese....
 
un_uomonormale
un_uomonormale il 09/01/15 alle 18:47 via WEB
In questo contesto, il fattore religioso si sovrappone ad una competizione per il potere che rischia, di questo passo, di spaccare in due il Paese. Per quanto i Boko Haram siano estremisti pericolosissimi e abbiano come obiettivo dichiarato quello di fondare un nuovo califfato. Nel nome di Dio, si sono consumate le più mostruose e devastanti guerre. Buona serata Giovanna!
 
donadam68
donadam68 il 09/01/15 alle 19:59 via WEB
Chi impugna mitragliatrici per sterminare matite, ....mah mia cara Giovanna cose a dir poco assurde, quanto mai impensabili al giorno d'oggi, terrorismo!?!?!o solo fanatismo!?!?!? ma la libertà non si può spiegare, certamente non un attacco a Maometto, ma solo superstizione e tanta ignoranza... sembra però almeno che sia finita questa triste esperienza quasi ormai sventata....
 
luce78_2
luce78_2 il 10/01/15 alle 04:30 via WEB
“I musulmani, come i comunisti, non sopportano la satira”, Giorgio Forattini è lapidario sul drammatico attacco terroristico al settimanale francese di satira Charlie Hebdo, a Parigi".
 
monellaccio19
monellaccio19 il 10/01/15 alle 11:47 via WEB
La satira non sarà blasfema, ma gli uomini non hanno bisogno di essere provocati quando si conosce bene il loro fanatico fondamentalismo. Ovviamente la satira in oggetto, prende Maometto e/o Allah come preteso per colpire l'immaginario umano. Su quel "immaginario" poi c'è tanto da discutere e non lo si fa....sfottendoli sul vivo. Ovviamente le reazioni spropositate, assurde e ignobili che compiono hanno solo bisogno di pretesti, e noi scioccamente glieli forniamo in nome di una libertà che sfiora menefreghismo e anarchia. Molto discutibile la posizione di Gramellini. Buon giorno Giovanna.
 
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