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Un blog creato da g1b9 il 10/01/2009

Sentimentalmente

Tutto ció che mi dá emozioni....

 
 

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   Nel mio blog utilizzo  immagini trovate sul Web. Alcune siuramente hanno il copyright;  qui sono usate con scopo culturale , divulgativo  e critico, tuttavia toglierò immediatamente l'immagine, qualora questo uso dispiacesse agli autori.

 

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Messaggi di Settembre 2017

Ancora Boldini . Dipinti particolari , esterni. Mi affascinano!

Post n°3680 pubblicato il 15 Settembre 2017 da g1b9
 


 

 Dedico questo post alla mia amica Licia, che ha apprezzato un precedente articolo su Giovanni Boldrini, così potrà conoscere altre sue opere.
 Ripreso da un altro mio blog dedicato alla pittura.

 

 

 

Duchessa  Marlborough col figlio

GIOVANNI  BOLDINI

(Metropolitan Museum.New York)

 

 

L'Amaca

GIOVANNI BOLDINI

(collezione privata)

 

Conversazione al caffè

GIOVANNI BOLDINI

( Roma_ Museo d'Arte Moderna)

 

 

Passeggiata estiva.

GIOVANNI BOLDINI

(Collezione privata)

 

 

 

 Boldini è stato amato, invidiato , apprezzato , criticato, come tutti gli artisti. Indubbiamente non si piace a tutti, specialmente quando si ha successo e lui, successo e fama  ne conobbe durante la sua vita, che  passò attraverso quel periodo che tutti chiamiamo  La belle epòque.

 

Appunto qui di seguito alcuni appunti critici che ho trovato su questo straordinario pittore, per me lo è, e adoro i sui quadri.


 "Giovanni Boldini incarna il genio vibrante e facile, la maestria posta sempre meglio al servizio del piacere dei sensi, l'artista della decadenza estrema dotato di parecchi fra gli espedienti che vennero ignorati dai maestri italiani delle grandi epoche" (Blanche, 1931)
 I suoi ritratti sono "condotti con un'esecuzione spedita, sciolta, di tocco e di bravura, che rivela abbondanza di doni nativi ma troppo spesso devia verso una facilità di cattiva lega" (Brizio, 1944)
 "Era un artista ultra chic, in suo modo particolare, specialmente quando ritraeva lungiformi signore dell'alta società internazionale che appaiono dipinte come sotto un vetro traslucido. Esperto di quel mondo e della letteratura francese che lo ha rappresentato, interpretava molto bene la più alta eleganza femminile in un'epoca in cui era anche troppo rivestita dagli artifici dei sarti e delle modiste, figurativamente legata in pose ambigue che stanno tra il salotto e il teatro. Ma quei ritratti hanno un forte potere d'incanto: rivelano spontanee e sicure doti di pittore..." (Berenson, 1958)
 Le donne ebbero sempre un ruolo di primo piano nella sua vita, nel ritrarle egli ne esaltava le caratteristiche migliori, allungava gambe, mani, piedi per esaltare il fascino naturale.
 
Raggiunta la celebrità e la ricchezza non smise di impegnarsi nel lavoro, che programmava minuziosamente: ogni suo quadro era preceduto da schizzi, appunti e prove per ottenere la perfezione formale. Persino i suoi caratteristici, rapidissimi colpi di pennello, le cosiddette "sciabolate" che imprimevano vita e movimento, erano accuratamente studiati. (Anonimo)
 Le donne di Boldini, sono nature flessuose e disinibite che mostrano senza reticenza un modello di bellezza erudito e, spogliandosi, affermano la loro autodeterminazione di individui maturi e emancipati, pienamente consapevoli della propria femminilità.
 
Nature fantastiche e conturbanti, raggiungono eccitate lo studio dell'artista, impazienti di sfuggire al protocollo dei loro palazzi, di slacciare i rigidi corpetti di stecche di balena, per abbandonarsi, libere finalmente, nel tepore del boudoir, di sentirsi loro stesse protagoniste, ammirate e soprattutto comprese, di fronte al “fauno”, a quel piccolo uomo al quale non sanno tacere i loro più reconditi desideri. Boldini non le giudica, perché giudicarle significherebbe rinnegare la sua natura dissoluta ma, anzi, le incoraggia a esprimersi, raccoglie le loro confessioni, le loro angosce e le induce a riflettere sulla fatuità del tempo e dell'amore che vive di un solo attimo. L'artista sa cogliere a volo quel momento, quello irripetibile, in cui la bellezza appare più sfolgorante e in cui le sue muse si mostrano più disinvolte e naturali. Eppure questi ritratti ricolmi di tanta bellezza sono spesso turbati dal  senso di provvisorio, che aleggia  che freme negli sguardi ora struggenti, ora superbi o malinconici, di femmine insoddisfatte e irrequiete, colpevoli di vanità, complici compiaciute e sopraffatte da quella immagine certamente sconveniente che il genio italiano darà di loro. L'artista esalta il loro ego ritraendole spesso soltanto un attimo prima che, sopraggiungendo l'autunno della vita, la loro bellezza appassisca per sempre, che le loro foglie di rose profumate comincino a cadere. A volte, come uno stregone, raccoglie i fragili petali e con un gesto d'amore ricompone quei fiori appassiti restituendogli un attimo di eterna primavera. (Panconi, 2008)
 Per noi la Belle Epoque fu soprattutto il tempo di De Nittis, di Corcos, di La Gandara, di Stevens, di Tissot, di Sargent, di Helleu, di Whistler, di Beraud, di De Jonghee e, sopra ogni altro, di Boldini, geniale capostipite di questa generazione di pittori cosiddetti à la mode giunto a Parigi proprio nel 1871, dando origine all'irresistibile stile Boldini.
 
Il 1871 dunque quale data di inizio della lunghissima esperienza francese di Boldini e quindi della Belle Époque che, in senso estetico e figurato, sbocciava, deflagrava e concludeva la propria parabola, parallelamente alle rappresentazioni caratterizzate del peintre italienne de Paris, prima esordiente e giovane pittore di belle speranze, poi fulgido astro dell'arte internazionale e infine, proprio negli anni fatidici del primo conflitto mondiale, afflitto da una grave malattia della vista che segnò l'inizio del suo declino umano e artistico. “…Tutto andava di bene in meglio. Questo era il mondo in cui nacqui, all'improvviso, una mattina del 1914, ogni cosa giunse inaspettatamente alla fine…”. (Panconi, 2011)

 
 
 

L'appartenenza...

Post n°3679 pubblicato il 15 Settembre 2017 da g1b9
 

 

L'appartenenza è l'innato desiderio umano di essere parte di qualcosa di più grande di noi. Poichè questo intenso desiderio è così primario, spesso noi cerchiamo di acquisirlo attraverso l'adattamento e cercando approvazione, che, non solo sono falsi sostituti per l'appartenere, ma spesso ostacoli  ad esso. Poichè la vera appartenza avviene soltanto  quando noi mostriamo il nostro autentico io al mondo, il nostro senso di appartenenza non può mai essere maggiore della nostra capacità di accettarci.

 

 

 

 

 
 
 

Genitori e insegnanti... a chi compete educare?

Post n°3678 pubblicato il 14 Settembre 2017 da g1b9
 

 

 

 Come è facile fare un figlio,  difficilissimo invece è fare i genitori. E nella cronaca quotidiana emergono sempre più spesso casi che riportano a gravi problemi di genitorialità. Da profana della materia mi verrebbe facile individuare il problema nello sfaldamento della famiglia e nel cambiamento del concetto stesso di famiglia, che sicuramente hanno la loro importanza, ma sono maggiormente convinta che nella nostra società non si sappia più amare nel senso giusto,  confondendo il dare molto, il concedere molto con l'affetto. Ci si dimentica  di pretendere rispetto  a quella che deve essere l'autorevolezza dei genitori. Ecco che i nostri ragazzi sono viziati,capricciosi, la famiglia pretende dalla scuola quello che  sarebbe compito loro e non degli insegnanti. Ben vengano manifesti come questo e soprattutto si cerchi, nelle scuole,  di educare al sentimento, all'amore ed al rispetto degli altri, oltre all'educazione sessuale, che dovrebbe essere propedeutica al sesso responsabile ed alla genitorialità.

 
 
 

Io ho bisogno...

Post n°3677 pubblicato il 13 Settembre 2017 da g1b9
 

 

 Io ho bisogno della solitudine, ho bisogno di spazio, di aria. Ho bisogno di ampi prati attorno a me e le mie gambe  che calpestano strade,  ho bisogno di una vita semplice; tuttavia non so se  preferisco  il lento mormorare del mare o il forte rumore della città. E questo perchè amo il mio mondo astratto in cui vivo,  le profonde, delicate,
indistinte, a volte oscure sensazioni mute che sperimento con piacere grande.

 

 

 
 
 

Il Boldini...quasi sconosciuto..

Post n°3676 pubblicato il 12 Settembre 2017 da g1b9
 

 

In occasione di Pistoia Capitale Italiana della Cultura, presso il Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi gestito da Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, dal 9 settembre 2017 al 6 gennaio 2018 è in  corso la  mostra:

“GIOVANNI BOLDINI. La Stagione della Falconiera”.

 

 

L’esposizione,rappresenta una delle esposizioni più importanti  e interessanti nel cartellone delle iniziative di Pistoia Capitale. Il titolo della mostra prende ispirazione da un ciclo di pitture murali a tempera che Giovanni Boldini ha eseguito durante il suo periodo toscano, sul finire degli anni sessanta dell’Ottocento, presso la Villa La Falconiera, che apparteneva allora alla mecenate inglese Isabella Falconer.

 

 Di queste pitture murali si perse subito la memoria. Rappresentano un unicum in Europa, non solo per quanto riguarda la produzione artistica del grande pittore ferrarese, ma in generale della corrente macchiaiola, alla quale il Boldini aderì, in modo personalissimo, prima di trasferirsi a Parigi (1871), dove diventò il più importante ritrattista internazionale e icona stessa della Belle Époque.  A ritrovare questi dipinti fu la vedova Emilia Cardona Boldini, alla fine degli anni Trenta del Novecento, vagando  per la Toscana alla ricerca di un ciclo di pitture , che sapeva essere stato dipinto da  Giovanni Boldini  in epoca giovanile . Giunta a Villa La Falconiera , dopo averla ispezionata e ritrovati  i murales in una rimessa di attrezzi agricoli ,che altro non era che l’antica, ormai irriconoscibile, sala da pranzo della mecenate inglese Isabella Falconer,la vedova decise di acquistare la proprietà nel 1938 .

 Vi trasferì da Parigi tutte le cose appartenute a Boldini, dalle suppellettili ai dipinti, ivi stabilendo la propria dimora. La conoscenza di questo  importante ciclo pittorico è  stata tuttavia  graduale. Solo dopo il distacco  dai muri della villa (1974), il restauro e la collocazione nel Palazzo dei Vescovi a Pistoia è divenuto oggetto di studi ,ma è tuttora poco conosciuto al grande pubblico.

 

" La Stagione della Falconiera"
 riporta in luce lo straordinario momento creativo vissuto del maestro ferrarese in epoca giovanile, quando muovendosi tra Pistoia, Firenze e Castiglioncello,  conobbe personaggi e artisti , che furono fondamentali per la sua evoluzione pittorica. Questi lavori rimangono unici per il genere nell' entourage dei Macchiaioli  Del periodo macchiaiolo del Boldini saranno in esposizione sedici capolavori realizzati durante gli anni toscani (1864-1871), provenienti da collezioni private e da pubblici musei.

Tra questi la Marina (1870)

 

 e il raffinato ritratto di Adelaide Banti in abito bianco (1866)

 

e il ritratto del Generale Spagnolo,

 

considerato il capolavoro che  proiettò il giovane Boldini nell’emisfero dei più grandi ritrattisti di tutti i tempi. Queste opere sono un esempio unico nella storia della pittura dell'ottocento italiano.

 

 
 
 
 
 

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Don't let someone become a priority in your life , when you are an  optional in their life... Relationships work best when they are balanced.

 

 

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