Sentimentalmente

Perchè no?

C'è chi vede le cose come sono e dice: "Perché?". Io invece sogno cose mai viste e dico: "Perché no?".

George Bernard Shaw

Voglia di te...

Non accontentatevi e lasciate che si lamentino...

 Non considero più valido questo detto ai giorni nostri, dopo la rivoluzione russa, due guerre mondiali, vivendo una guerra perenne spezzettata in molti luoghi della nostra terra, già sufficentemente martoriata dal progresso industriale e tecnologico.L'umanità  ha certamente capito che questo mondo è ingiusto,  e che la terra avrebbe sicuramente le risorse per garantire a tutti una vita dignitosa, degna di essere chiamata vita.Per cui va bene che chi ha poco non si accontenti e cerchi con tutte le sue forze di avere di più. Ma come riuscire ad avere di più se chi ha tanto si lamenta perchè non ha abbastanza e riesce ad avere sempre il potere dalla sua parte? Sicuramente sarà un'impresa disperata,  perchè chi ha soldi ha in questi il potere di far guidare la barca verso le mete da lui desiderate, sottovalutando, tuttavia ,che la  gente comune ha i numeri,e molti di questi numeri non sono più dalla parte negativa sulla linea del cultura . Molti sono ben oltre lo zero ,  non si spaventano più dei giudizi negativi che la boria del potere affibia loro, i numeri negativi si sono elevati  al quadrato e certamente riusciranno a cambiare le cose, spero  e auguro a tutti pacificamente. Da milioni di anni gli uomini sono in cammino e la storia ci insegna che tutti i grandi imperi, tutti i potentati prima o poi sono caduti. Pertanto non  si accontenti chi ha poco e lavori per godere di ogni conquista, ignorando chi ha e non conosce altra gioia che guardare il conto  in banca, l'andamento dei mercati, con l'ansia ed il timore continuo che tutto vada a rotoli... non è una bella vita, ve l'assicuro!!

Una nonna ai suoi nipoti. (lettera aperta)

 Una volta si diceva " tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare", ora sento spesso dire, invece," tra il dire e il  fare  c'è di mezzo  il coraggio. La differenza tra i due, a mio avviso, sta solo nei termini. Il mare indica un spazio quasi incommensurabile, ed il coraggio invece? Il coraggio  si misura generalmente sull'esito del fatto, sulla scommessa, soprattutto il coraggio vero non  si deve cercare in noi,da qualche parte, se non c'è  "uno non se lo può dare", come diceva Don Abbondio.La persona che ha coraggio non si nasconde mai dietro un dito, si comporta allo stesso modo di fronte ad una piccola come ad una grande cosa da affrontare. Chi ha coraggio non rimanda le sue decisioni, pondera ed agisce il prima possibile, non si smarrisce nei dubbi del ma, del chissà ..e poi, sa che quello che fa è rischioso , lo ha valutato...e spesso chi ha coraggio non rinuncia alla sua impresa, anche se questa ha un costo altissimo per lui.La sola cosa, per cui vale tuttavia questo mio pensiero,è che l'impresa deve essere di grandissima  rilevanza morale, etica, sociale,  un qualcosa che ha base nel rispetto grande della  propria dignita personale.
 Mi rivolgo ai giovani che rischiano la vita per un selfie in un luogo pericoloso :quello non è coraggio, quello è il narcicismo della superficialità nell'essere tra i primi su un social, nell'apparenza del successo espresso da centinaia di like. Il coraggio,ragazzi cari, alla vostra età, nel momento in cui state costruendo il vostro essere  ,sta nel rivendicare la vostra unicità nell'appartenenza, il coraggio sta nella capacità di dire tanti no a quello che sapete essere sbagliato, il vostro coraggio deve essere nel convincimento della dissuasione per chi si mette sulla strada cattiva, abbiate il coraggio di insistere,di resistere, di diventare noiosi, abbiate il coraggio di ammettere che, dentro di voi, non sono morti i valori veri, abbiate il coraggio di inventare mode nuove e ritroverete la serenità e la gioia di vivere di quella che è la vostra giovinezza. Vivetela in modo da poterla ricordare   con gioiosa nostalgia e non come un periodo  che , da adulti, vorreste cancellare.
 Buon coraggio a tutti per una buona vita!

Un dipinto di Bogdanov-Belski e la matematica.

Nel 1895 il pittore russo Nicolai Bogdanov-Belsky dipinse una lezione di un tale prof. Rachinsky, che, lasciato l'insegnamento di scienze naturali all'università, si dedicò all'insegnamento della matematica nella scuola del suo piccolo paese, con un'attenzione particolare al calcolo "a mente", basato sull'applicazione delle proprietà dei numeri.

Ecco il quadro.

Nicolai Petrovich Bogdanov Belski (1868-1945)
"Un esercizio complicato", ovvero
"L'aritmetica nella scuola di carità di S.A. Rachinski" (1895)

 Il calcolo proposto non si vede moltissimo sulla lavagna .Allora vi riporto il calcolo mentale che il prof. aveva posto ai suoi studenti:

Vi dico che il risultato è 2, e sta a voi scoprire quale proprietà di questi numeri possa essere stata utilizzata per risolvere il calcolaccio a mente.