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Messaggi del 03/01/2015

L'origine della befana...

Post n°2338 pubblicato il 03 Gennaio 2015 da g1b9
 

L'origine della Befana

 

La figura della Befana ha origini più antiche dell’Epifania dalla quale ha preso il nome e si perde nella notte dei tempi;una tradizione dei popoli celtici, che erano insediati in tutta la pianura padana e su parte delle Alpi,i quali celebravano strani riti officiati da maghi -sacerdoti chiamati druidi, durante i quali grandi fantocci di vimini venivano dati alle fiamme per onorare divinità misteriose e crudeli, se in epoche antiche i vimini imprigionavano come vittime sacrificali, animali e, talvolta, prigionieri di guerra.

  La Befana è una vecchia brutta e gobba, con il naso adunco e il mento aguzzo, vestita di stracci e coperta di fuliggine, perchè entra nelle case attraverso la cappa del camino.La leggenda vuole che la notte tra il 5 e il 6 gennaio, mentre tutti dormono, la befana voli sopra i tetti e, calandosi dai camini, riempia le calze, lasciate appese dai bambini, di doni e dolcetti ai bambini buoni  e a quelli cattivi  pezzi di carbone.La Befana si festeggia nel giorno dell'Epifania, che di solito chiude le vacanze natalizie.

Oltre che in Italia troviamo il culto della Befana in varie parti del mondo: dalla Persia alla Normandia, dalla Russia all’Africa del Nord, ma sempre è una figura buona e generosa .In tale culto, molti, intravvedono il mito della Dea genitrice primordiale, signora della vita e della morte, della rigenerazione della Natura (primavera).Per altri  la Befana riassume l’immagine della Dea antenata, custode del focolare, luogo sacro della casa.Non a caso la Befana si serve proprio dei camini, che simboleggiano il punto di collegamento fra la terra ed il cielo, per introdurre l’allegria nelle case, svolazzando con la sua fantastica scopa.

"La Befana ha portato un po’ di carbone perché siete stati un po’ cattivi, però, ha portato anche i dolci perché dovete essere buoni": erano queste le frasi che accompagnavano la mattina l’apertura delle calze (di lana, fatte ai ferri dalla nonna) dove, immancabilmente tra dolci e fichi secchi, trovavano posto, oltre al carbone, anche castagne, mele, noci, noccioli e un "portogal" un profumatissimo arancio,il carbone lasciato nelle calze dei nostri nonni, non era quello fatto di zucchero che è un piacere sgranocchiare, ma era vero carbone che poi si utilizzava per preparare le caldarroste che i bambini avrebbero mangiato dopo la tradizionale tombola.Bei tempi!

Anticamente,  la dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l'anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovinetta Natura, una luna nuova.

In molte regioni italiane infatti, in questo periodo, si eseguono diversi riti purificatori simili a quelli del Carnevale, in cui si scaccia il maligno dai campi grazie a pentoloni che fanno gran chiasso o si accendono imponenti fuochi, o addirittura in alcune regioni si costruiscono dei fantocci di paglia a forma di vecchia, che vengono bruciati durante la notte tra il 5 ed il 6 gennaio.

 

La leggenda della Befana

Secondo il racconto popolare, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia.Malgrado le loro insistenze, affinchè li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci. Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù . Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.

 

 

 

 

 
 
 

La vita è oggi e tu non sei ieri...

Post n°2337 pubblicato il 03 Gennaio 2015 da g1b9
 

Per parlare di te mi  racconto una favola che conosco a memoria, ma dove tu sei sempre una  sorpresa, che mi piace regalarmi ed allora tu sei un fiore e mi racconto come hai seminato e curato quell'angolo di cuore perchè fiorisse ,e fiorisse ,per te soltanto ,col fiore più bello, un fiore delicato e profumato che si chiamava  passione, passione immensa, dolce, in cui amavo perdermi fino alle lacrime...ed ogni lacrima tu la trasformavi  in una perla,dai mille colori dell'iridescenza, una perla da infilare per ognuno di quei minuti che erano ore, giorni solo nostri, quando il mondo non esisteva e nemmeno il tempo, senza una parola, ascoltando solo il silenzio ed il battito dei nostri cuori. E poi io raccontavo questi segreti all'acqua che  scorreva perchè solo lei sapesse e potesse ascoltare la mia felicità. E ti racconto ai pensieri del mattino, che aprono al giorno, ti racconto all'ultimo pensiero della sera prima di sprofondare nel sonno colla speranza di restare con te tutta la notte,  tenendoti per mano, guardandoti negli occhi, nei quali vorrei annegare  per sempre.

 

 
 
 
 
 

RELATHIONSHIP

Don't let someone become a priority in your life , when you are an  optional in their life... Relationships work best when they are balanced.

 

 

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