Sentimentalmente

Far Northeast...

 Oggi il paesaggio  è dilatato come un orizzonte in progressione. Sotto il portico  la sedia a dondolo è in balia del vento, l'aria sa di polvere, di  freddo , d'infinito; un raggio di sole riflette uno specchio, dove scorrono vecchie immagini, ingiallite, sbiadite dal tempo, sogni abbandonati in emozioni di sete sgualcite ,palcoscenico di un teatro di burattini, marionette, immobile pubblico di uno spettacolo che va avanti senza copione, attori incuranti della scena, sordi al regista, cuori senza briglie nell'immensa prateria della vita. Ho bisogno di riposare, fermo la sedia e mi siedo... una vecchi bambola, avvolta in un sciallone, abbandonata tra i cuscini... volgo gli occhi al cielo. Cerco il tuo volto tra le nuvole che si rincorrono su una giostra impazzita , in balia del vento, disegno con un dito il tuo sorriso ... e subito la nuvola si disperde  portando  via  la mia felicità, peregrina tra l'ieri, che non esiste più, l'oggi ,spazzato dal vento , che solleva ogni cosa in un turbine di  polvere verso il domani che è un foglio bianco... Bagliori colorati di vita danzano nell'aria!

Le farfalle volavano... eppure era inverno...

Restavamo ore a parlare...  mentre avrei dovuto dormire in quel letto di casa, da cui ero fuggita uscendo dalla finestra... ma le pareti  di quella soffitta avevano i riflessi del quarzo, che le  pietre grezze rifettevano, abbagliate dalle fiamme del camino. E le sere gelide d'inverno erano calde, davanti a quel fuoco,  il suo abbraccio una culla  calda, profumata.. Avevo le farfalle che volavano nella pancia.