SentimentalmenteTutto ció che mi dá emozioni.... |
ANÉMONES D’AUTOMNE SOUS LA FUMÉE…
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Messaggi del 12/03/2015
Terreno spinoso, ma entro al quale prima o poi tutti ci siamo trovati o ci capiterà ,spesso nostro malgrado: parlo di tutte quelle occasioni della nostra vita sociale in cui dobbiamo confrontarci con voci, pettegolezzi, offese e segreti che dovrebbero rimanere tali.Non fingiamo che non sia vero… quanto tempo si passa a discutere di quello che è maligno, negativo, e che non dovrebbe esistere. Voglio partire dal presupposto che non siamo noi le fonti di tali voci negative – non ci sarebbe scusante alcuna nei confronti dell’etichetta: spargere malignità, offendere qualcuno semplicemente non fa parte dell’etichetta in nessun caso! La situazione a cui voglio riferirmi è invece quella in cui noi siamo le "vittime" di tali voci od offese ,cosa sgradevole, ma purtroppo molto comune con cui impariamo a scontrarci di solito fin dai tempi della scuola , e oggi diffusa e dilagante grazie ai dei vari social network. Circolano brutte voci, commenti maligni, fino a insulti veri e propri… che fare? Spesso chi si diletta in questo genere di attività è molto probabilmente una persona negativa, non ben equilibrato nel suo contesto sociale, insicura e probabilmente invidiosa. Chiunque ci conosca bene riconoscerà la falsità delle sue accuse,la inquadrerà immediatamente come una persona poco raccomandabile, e riconoscerà la falsità delle sue parole. Ma chi non ci conosce abbastanza, che potrebbe credere alle menzogne che ci colpiscono? Ci preoccupa? Allora cerchiamo di analizzare con freddezza ciò che viene detto, e quanto questo sia credibile o per voi fastidioso… in molti casi, sono solo sciocchezze che è sufficiente ignorare: non sono degne di attenzione o di una risposta (che anzi potrebbe render loro più interessanti di quanto non siano). Di fronte a questioni di poco conto, cattiverie, malignità e calunnie, è meglio quindi opporre una completa indifferenza: una maniera intelligente per reagire alle provocazioni smontandole di ogni valore. Chi diffonde i pettegolezzi e’ probabilmente qualcuno che soffre di mania di protagonismo o di complesso di inferiorita’ e dimostrando di sapere piu’ degli altri, gode dell’attenzione che carpisce al suo pubblico. Rispondergli gli da forza. Ma se l’offesa fosse più grave? Innanzitutto, non abbassarsi mai al livello di chi provoca: non si risponde all’insulto con altre volgarità e cattiverie. Mai. Si passerebbe immediatamente dalla parte del torto, dove invece vogliamo rimanga platealmente chi ci attacca senza motivo. Se vogliamo replicare per mettere a tacere una falsità, farlo sempre con la massima educazione e cortesia, chiarendo la vostra posizione senza attaccare colei o colui a cui rispondete. Se poi potesse esserci stato un malinteso o un nostro errore in buona fede all’origine del velenoso attacco ,che ci è rivolto, affrontiamo la persona scusandoci e cercando di appianare la situazione: le scuse sincere dovrebbero essere apprezzate. Se i tentativi andassero a vuoto, a questo punto lasciamo che il nostro assalitore continui a dare di sè questo indegno spettacolo, superiori nel nostro silenzio, sapendo di aver fatto quanto era civilmente possibile fare per sanare la situazione. Meglio cercare in futuro di evitare questa persona negativa, Quindi dobbiamo ricordare: cercare sempre di non alimentare il pettegolezzo, tenere per se i segreti, e soprattutto non rispondere mai alle offese con altre volgarità: questa è la ricetta del bon ton per un quieto vivere sociale… cosa ne pensate? Vi è capitato di trovarvi in queste situazioni?
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