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Un blog creato da g1b9 il 10/01/2009

Sentimentalmente

Tutto ció che mi dá emozioni....

 
 

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Messaggi del 18/01/2016

Il Blue Monday è una bufala?

Post n°2966 pubblicato il 18 Gennaio 2016 da g1b9
 

Bufala o formula matematica, è il “Blue Monday”: davvero un giorno triste?
Secondo uno psicologo di Cardiff il terzo lunedì di gennaio è il giorno più infelice dell’anno. Al di là dei calcoli, comunque se ne parla





Bufala o no, l’inverno è lungo, le feste sono finite e le ferie lontane, anche il freddo non aiuta. Ed ecco che il Blue Monday, “ il giorno più triste dell’anno” che, ormai per consuetudine, cade il terzo lunedì di gennaio, fa parlare di sè: trova riscontri in casuali incidenti, dalle storte alle cadute, o in improvvisi malesseri, su Twitter è trend topic con commenti e consigli su come sconfiggerlo, dai dolci al pensiero di una bella spiaggia tropicale . Le aziende lo utilizzano come pretesto per campagne pubblicitarie dei loro prodotti, infallibili rimedi contro lo sconforto.


 COME È NATO IL “BLUE MONDAY” 


A essere convinto della legittimità della “ricorrenza” è il suo ideatore, Cliff Arnall, psicologo che ha collaborato con l’Università di Cardiff, che tramite una complicata equazione (che prende in considerazione alcune variabili come il meteo, i debiti accumulati per i regali di Natale, il calo di motivazione dopo le feste e la crescente necessità di darsi da fare) ha stabilito una decina di anni fa che questo è proprio il giorno più nero dell’anno, quello in cui ci sentiamo più tristi. La sua indagine, commissionata da Sky Travel per scoprire la data più adatta a prenotare un viaggio, ha fatto tendenza e non si è più fermata. Per inciso Arnall è lo stesso della formula del giorno più felice dell’anno, fra il 21 e il 24 giugno, stabilito grazie a un altro studio e un’altra formula, questa volta su commissione di una azienda di gelati. 
 
PERCHE’ È UNA BUFALA 


A nulla sono valsi i tentativi dell’Università di Cardiff di prendere le distanze dallo studio di Arnall e di riconosciuti esperti di smontarne il fondamento scientifico: la formula non regge, i parametri sono stabiliti in maniera vaga. Dal 2005, in questo periodo, la storia puntualmente ritorna. In Gran Bretagna il tema viene preso molto sul serio, tanto che è stato calcolato che proprio in questa giornata aumenta il numero di assenze dal lavoro. Il nome arriva dal singolo dei New Order (dissero di aver scritto Blue Monday in risposta alla delusione per il fatto che il pubblico dei loro concerti non aveva mai chiesto bis).
 
GLI PSICHIATRI: “IL LUNEDI’ METTE DI CATTIVO UMORE” 


«Si gioca sicuramente sul giorno di questa particolare “ricorrenza” -commenta il presidente della Società italiana di psichiatria, Claudio Mencacci - infatti cadendo di lunedì le persone sono evidentemente di umore peggiore» e invita a “leggere” la giornata in modo un po’ controcorrente: «Anche la tristezza è un’emozione, dunque viviamola come tale e questa giornata, in un certo senso, la rivaluta». Cosa ben differente, precisa però il presidente Sip, "è parlare di depressione, che è una vera patologia."

 

 

 
 
 

La mia età sono io...

Post n°2965 pubblicato il 18 Gennaio 2016 da g1b9
 

"Ho l’età in cui le cose si osservano con più calma, ma con l’intento di continuare a crescere. Ho gli anni in cui si cominciano ad accarezzare i sogni con le dita e le illusioni diventano speranza. Ho gli anni in cui l’amore, a volte, è una folle vampata, ansiosa di consumarsi nel fuoco di una passione attesa. E altre volte, è un angolo di pace, come un tramonto sulla spiaggia. Quanti anni ho, io? Non ho bisogno di segnarli con un numero, perché i miei desideri avverati, le lacrime versate lungo il cammino al vedere le mie illusioni infrante valgono molto più di questo. Che importa se compio venti, quaranta o sessant’anni! Quel che importa è l’età che sento. Ho gli anni che mi servono per vivere libero e senza paure. Per continuare senza timore il mio cammino, perché porto con me l’esperienza acquisita e la forza dei miei sogni. Quanti anni ho, io? A chi importa! Ho gli anni che servono per abbandonare la paura e fare ciò che voglio e sento..."


José Saramago

"Se puoi vedere, guarda. Se puoi guardare, osserva”. Così recita la citazione in apertura del suo capolavoro più conosciuto, “Cecità”. E in effetti nessuno come lui ha saputo studiare l’Uomo, “nella sua grandiosità e nelle sue debolezze” in un quadro di così grande respiro.
Particolare il suo stile, a cominciare dalla punteggiatura – periodi lunghi anche piu’ di una pagina – originali le sue storie che spesso  iniziano con un avvenimento inaspettato, surreale e assurdo senza  spazio o tempo.  Lascia così al centro dell’attenzione solo l’uomo, l’animo umano nelle sue pieghe più nascoste; e le racconta con una sottile ironia e una vena di profondo disincanto.



 
 
 
 
 

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Don't let someone become a priority in your life , when you are an  optional in their life... Relationships work best when they are balanced.

 

 

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