Si legge sempre di meno, si comprano sempre meno libri, non parliamo poi dei libri di poesia che non hanno mercato se non un ristrettissimo mercato di nicchia. Certi tesori,quindi sono destinati ad essere dai più ignorati. Ma se si ha la fortuna di conoscere qualcosa di bello, non pensate che si dovrebbe condividere?
... ma, per gli altri pasti, Harvey consiglia le ricette del sor RENATO P. !!!
Minestra di riso ed indivia
Ingredienti (per 4 persone): 10 foglie di indivia; 1 cipolla grandezza media. 140 gr di pasta (cannolicchi, orecchiette ecc.) Tagliare a pezzetti l'indivia mondata e lavata.
In una pentola mettere 1 cucchiaio di olio dove fare indorare
la cipolla tagliata a fettine molto sottili. Aggiungere
per la varietà degli argomenti trattati e per l'innata comunicativà
Ringrazio con tutto il cuore!
NOI CON
Le adesioni di HARVEY
LA MUSICA CHE GIRA INTORNO
Spazio musicale dedicato ad alcune persone
, specialissime , amiche di Harvey
Titolo :Denny
Autore : Ivano Fossati
Non c'è giustizia nè pace
Qua intorno
Tutte le ore di un anno E tutto il tempo del giorno Io giù da un letto sicuro Mi butto alle sei Un caffè di acqua sottile Ti porto
Nessuno sa e nessuno Nemmeno mi capisce Nessuno vede l'amore Nessuno lo intuisce
Io fra i tuoi occhi splendenti Ci sto perduto nel mezzo Se accendessi un'altra luce Non la vedrei
Non c'è lavoro nè pace Qua intorno Non c'è futuro nè paga Qua in fondo
C'è il mio capo al cancello Che aspetta Un'altra sigaretta Poi vado E lui di certo non sa E di certo non capisce Lui non lo vede l'amore E nemmeno lo intuisce Io fra i tuoi occhi splendenti Sto perduto nel mezzo Se si accendesse un'altra luce Non la vedrei
Certi giorni non so nemmeno Come pregare Certe volte non so davvero Cosa aspettare Certe notti sono sicuro Che sbaglio io Toccami la mano e lo saprò Non c'è giustizia nè pace Qua intorno Tutte le ore di un anno E tutto il tempo del giorno Io giù da un letto sicuro Mi butto alle sei Un caffè di acqua sottile Ti porto, Denny
Nessuno sa e nessuno Nemmeno capisce Nessuno vede l'amore Qualcuno lo intuisce
Sto fra i tuoi occhi splendenti Perchè l'attimo è ora Toccami la mano e ti sentirò Toccami la mano e capirò Accendi quella luce e la vedrò
VERBA VOLANT...
...SCRIPTA MANENT! Ovvero il delirio giornaliero di Harvey
"Mi guidano, quando scrivo, lampi d'imbecillità."
(Achille Campanile)
Il libri che sto leggendo :
***
IL GRAFFIO...
...ovvero il segno della zampata della gatta di Harvey!
Ringrazio ancora di cuore Michele Nigro per avermi offerto la possibilità di riportare questo suo intervento apparso sul blog della rivista "NUGAE" da lui diretta.(http://rivistanugae.blogspot.com/)
Influenzato e francamente colpito dalle recenti notizie riguardanti la scellerata e colorata incursione presso la Fontana di Trevi a Roma ad opera di un sedicente gruppo "Ftm Azione Futurista 2007", ho sentito l'esigenza di richiamare in causa il rivoluzionario Manifesto del Futurismo di Marinetti & Co. ... Quando qualcuno ripesca antiche filosofie o vecchi intenti programmatici di matrice politico-artistica da servire in salsa moderna, è bene andare a rinfrescare gli studi e la memoria sugli originali obiettivi di un movimento che non fu banale e goliardico come qualcuno potrebbe pensare nel vedere le acque rosse della Fontana di Trevi: per valutarne analogie, emulazioni, alterazioni, scimmiottamenti e altri dannosi rifacimenti!
Certo una cosa colpisce o almeno fa riflettere per qualche secondo: il Futurismo si sviluppò durante la prima decade del secolo scorso; questi neofuturisti sporcaccioni e imbrattaioli, guarda caso, fanno capolino durante la prima decade del XXI secolo... Coincidenze studiate, casualità, nostalgie vissute durante l'epoca di Internet? Mah...!
“ MANIFESTO DEL FUTURISMO " le Figaro”
20 Febbraio 1909
1) Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità. 2) Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. 3) La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità penosa, l’estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. 4) Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo...un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia. 5) Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. 6) Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l’entusiastico fervore degli elementi primordiali. 7) Non v’è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all’uomo. 8) Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente. 9) Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore del liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. 10) Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria. 11) Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le marce multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che fiutano l’orizzonte, e le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta.È dall’Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il FUTURISMO perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d’archeologi, di ciceroni e d’antiquari. Già per troppo tempo l’Italia è stata un mercato di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri.
Girando per i blog mi è capitato di imbattermi in commenti entusiastici riguardo all'insano gesto di quelli che hanno aver colorato di rosso l'acqua della fontana di Trevi. Non condivido assolutamente tanta ammirazione, sicuramente degna di cause migliori. Personalmente, di fronte al programma dei Futuristi - quelli veri, intendo - i quali esaltavano l'eroicità dell'azione e della vita, volendo contrapporsi ad un certo manierismo tardo-ottocentesco, il gesto di questi meschini imbrattatori dei nostri tempi, alla ricerca di una fama fin troppo facile e scontata in un mondo distratto (che si accorge solo di chi lo distoglie anche per un attimo da pensieri più seri) mi fa solo tristezza. L'arte non si tocca e non si "maneggia" in modo così rozzo. E se è vero, come diceva Bernardo di Chartres, che noi siamo solo nani sulle spalle di giganti (quelli che ci hanno preceduto nei secoli passati, i quali ci permettono di guardare oltre la loro visuale originaria, malgrado la nostra limitata statura), non vorrei che, in futuro, chi dovesse salire sulle nostre spalle, finisca per ritrovarsi molto più in basso di quanto eravamo noi, suoi predecessori. Un caro saluto, Harvey
Molto bello il commento precedente, che condivido in pieno. Ringrazio te, harvey, per aver riproposto il Manifesto del Futurusmo e per averci dato l'opportunità di riflettere, a partire dalle fonti storiche. Cari saluti. Mario
Molto interesante.Dal mio punto di vista il gesto compiuto ai danni della Fontana di Trevi e' un gesto VOLGARE.L'autore(esibizionista) e' semplicemente in cerca di visibilita':altro che futurismo.
Bye :-)
...avete perfettamente ragione...
come dicevo ieri per telefono a Gabriella: il maggior pericolo è l'emulazione da parte di chi non ha nemmeno intenti "estetici"...
Oggi il colore, domani un acido...
Odio anch'io i "passatisti", ma ci sono altre forme di espressione.
Invito gli aderenti ad Azione Futurista a leggere i numerosi testi esistenti sul futurismo... E' vero: Giacomo Balla saltava sui tavoli, ma c'era un'anima dietro questo esibizionismo... dietro di voi che cosa c'è?
consiglio questo sito http://www.futur-ism.it/home.asp
E tutto questo oltre ogni credo politico :dietro questa mia ed anche vostra posizione, infatti , c'è solo un grande rispetto nei confronti dell'arte ,non c'è un discorso ideologico legato a schieramenti di parte!. Certo, c'è gente che muore nel mondo,ci sono guerre, distruzioni ,calamità (naturali e non ), l'universo è in espansione- qualche scienziato potrebbe persino dire-e magari alcuni avranno trovato sciocco che abbia voluto prestare spazio al dibattito circa questo avvenimento :ma l'arte è patrimonio dell'umanità e incidendo su essa è l'uomo che si viola, che non si rispetta.Dietro a questi atti " di libertà" c'è un pensiero che, talvolta, arma la mano! Certo che lo so , la gente continua a morire e si consumano giornalmente ingiustizie di ogni tipo: per questo personalmente è come se portassi una croce ogni giorno," il selvaggio dolore di esser uomini" , lo definiva Pasolini: ma questo che vuol dire?Mica siamo quelli del grammo e della goccia, vero?
Un saluto e un bacio a txenergy, Michele, Mario e Penna
Harvey
Secondo me, è un discorso che parte da un concetto di ipocrisia. Ipocrisia sull'arte. La maggior parte delle statue, per esempio, fu fatta per stare all'aria aperta. Metterle in un museo, allora, è un oltraggio all'artista che le concepì per una funzione diversa. L'arte non è fatta per essere rinchiusa nei musei, è solo un fatto speculativo che avvenga questo.
E veniamo alla fontana di trevi. A me, la cosa ha divertito. Più male alla fontana fanno certamente le migliaia di turisti che ogni giorno la vanno a vedere, gettando dentro per di più monete che certo bene non fanno. E quindi, il vero concetto è: i turisti sì, possono danneggiare la fontana, chiunque altro no.
Ecco dove sta l'ipocrisia. Io vieterei la fontana a tutti i turisti. Sei turista? Sì, allora non rompere le palle co' 'ste monetine, vattele a tirare nel cesso di casa tua.
Bell'intervento : mi lasci basita.
Se ti rispondessi alimenterei una polemica che non mi va di alimentare.
D'altronde per me,da sempre, vale la massima di Voltaire: "Non sono d'accordo con te, ma
darei la vita per permetterti di esporre la tua opinione".
L'hai fatto (come sai fare) quindi, considero il capitolo definitivamente chiuso
Bye
HARVEY
Ciao,scusami ma sono alquanto disorientato dal tuo commento.Le statue certo originariamente erano all'aria aperta(almeno qualcuna)e sono state trasferite in luoghi controllati per preservarle da agenti atmosferici e da signori come il sedicente futurista!Divertente la volgarita' ai danni della fontana, mi suona come uno sfotto'sinceramente; e quindi lo prendo come tale.Riguardo i turisti:la bellezza dele opere d'arte e' un patrimonio di tutti; e quindi tutti, hanno diritto di ammirarle.Poi che si debbano mettere delle regole e' un'altro discorso ma ben lontano da quello che esprimi tu :-)Ti saluto.
Inviato da: amandaclark82
il 30/12/2016 alle 17:05
Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 17:53
Inviato da: harveythepooka
il 22/10/2012 alle 14:37
Inviato da: OmbreDiParole
il 22/10/2012 alle 14:27
Inviato da: idiota57
il 29/08/2012 alle 09:40