Creato da jo_march1979 il 28/01/2007

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Dei petali di Michel Faber

Post n°35 pubblicato il 10 Aprile 2007 da jo_march1979
 
Tag: libri

N.B. Attenzione! Ci sono UN SACCO di spoiler sulla trama del libro...

Di ritorno dal weekend pasquale con una gran voglia di verdure bollite e di familiari muti, mi siedo a raccontarvi dell’ultimo libro che ho finito di leggere, che merita qualche riflessione più dettagliata di quelle nel box in basso a destra.

Ho comprato Il petalo cremisi e il bianco di Michel Faber perchè ero stanca di sentirmi dire “Ma come, una maniaca del romanzo vittoriano come te ancora non l’ha letto?”

Bene, l’ho letto.immagine

Conclusione: non so se lo ricomprerei (al momento tenderei ad investire quei 12 euro più che altro in un manuale di sopravvivenza alla propria famiglia).

La trama: in una cupa Londra di fine ‘800 Sugar,  prostituta ricercatissima, attira l’attenzione del dandy  spiantato William Rackam. L’uomo, folle di passione per lei, decide di averla in esclusiva, dapprima nel bordello in cui lavora, e poi in un appartamento tutto per loro. Per farne la propria mantenuta, si rimbocca le maniche e assume a direzione dell’impresa di famiglia, che fino ad allora aveva sommamente schifato preferendo inseguire i suoi sogni letterari.

William Rackam ha una moglie malata e instabile, Agnes, da cui ha avuto una bambina un po’sfigata, Sophie. L’ex prostituta Sugar, che inizialmente, pur accettando le offerte di William, lo schernisce, diventa sempre più ossessionata dalla sua vita e dalla sua famiglia, e riesce ad ottenere il posto di istitutrice della piccola a casa Rackam, ovviamente in incognito.

Sugar diventa indispensabile: è l’angelo guida della piccola, la segretaria di fiducia di William, del quale in pratica gestisce le aziende, e resta ovviamente un’amante focosa e pronta a tutto. Dopo un po’, tuttavia, William si fa prendere da scrupoli moralistici, e – spoiler – dopo la scomparsa di Agnes, la moglie mezza pazza, decide di risposarsi: non con Sugar, che intanto si è quasi desessualizzata, ma con una signora rispettabile. Per questo decide di cacciare Sugar da casa sua, ma lei lo previene, -altro spoiler- fuggendo, e portandosi via la piccola Sophie.

 

Questa, in estrema sintesi e tagliando via trame e personaggi secondari, è la storia del Petalo cremisi e il bianco (a proposito: si capisce perchè il libro si intitola così solo verso pag. 900, dalla scena in cui Sugar fa cadere dai diari di Agnes alcuni petali secchi, di colore appunto cremisi e bianco. Immagino che simboleggino Sugar e Agnes. Ma anche no). La cosa migliore del libro, a mio parere, è la ricostruzione della Londra vittoriana, realistica, dettagliata, cruda ma mai volgare. Davvero uno splendido affresco. Per il resto ho qualche perplessità.

So che molti hanno abbandonato il libro per via dello stile di Faber, che, per coinvolgere il lettore, gli si rivolge direttamente, spesso in modo neanche tanto carino, del tipo “Tu , stupido! ti è piaciuto questo personaggio? Bene, non lo rivedrai più. Adesso invece guarda dove ti dico io, e solo fin quando te lo dico”. Se ne deduce che molti non ne sopportano l’atteggiamento presuntuoso, da so-tutto-io (per forza, il libro l’ha scritto lui, chiaro che ne sa più del lettore, cosa se la tira a fare?).
Devo dire che a me questo aspetto non ha dato particolarmente fastidio, forse perché a me quelli che si atteggiano a primi della classe in fondo piacciono – sarà per questo che sto brigando per sposarne uno - . A me, che ho da ormai 10 anni il D’Alema fan club, che fastidio può dare un autore un po’ presuntuoso?

La cosa che mi ha irritato è piuttosto l’inverosimiglianza della trama: qualcuno mi spieghi come ha fatto  Sugar, una prostituta dedita da tenera età alle pratiche più turpi, a farsi una cultura enciclopedica, quasi superiore a quella di William, che ha studiato a Oxford – o in un posto del genere-. Con tutto il rispetto per le prostitute, semplicemente non poteva avere né i mezzi, né il tempo per imparare (tra l’altro: come si procurava i libri?). Stesso dicasi per le competenze di contabilità e di gestione di impresa: o Sugar ha la scienza infusa e l’autore si è dimenticato di dircelo, o si deve ammettere che la trama è un tantino improbabile.

Poi mi si deve anche spiegare come  faccia William, che all’inizio del libro è chiaramente un inetto, a diventare capitano d’impresa in sei mesi, solo per avere abbastanza soldi da mantenere Sugar. Mi si dirà: è la forza dell’amore. A me, più che altro, viene in mente un proverbio citato spesso da un mio amico, che recita più o meno – scusate la volgarità- “Tira più un pel di …che una coppia di buoi”.

William dimostra tutta la sua stupidaggine, secondo me, quando accoglie Sugar in casa come istitutrice di sua figlia ( e qui ritorna la domanda: come fa una prostituta, cresciuta nel bordello tenuto da sua madre, verosimilmente senza essere andata a scuola e meno che mai stata a contatto con bambini, a fare l’insegnante?). Dal momento che Sugar  è la prostituta più famosa di Londra, non gli sorge proprio il dubbio che qualcuno la riconosca?

Il finale del libro profondamente irritato: in pratica non si conclude niente. Sugar va via, ma verso dove, perché? Che fine fanno lei e la bambina?
La moglie di Wiilliam, Agnes, è scomparsa ma non è affatto detto che sia morta, anzi. Che fine ha fatto pure lei?
Sugar ha trascorso metà della sua vita a scrivere un libro, le cui centinaia di pagine sono disperse dal vento nelle ultime scene. Qualcuno le raccoglie?finiscono nel nulla dopo che l’autore ce ne ha parlato per un quarto del libro? O dobbiamo aspettare il secondo volume per saperlo?

C'è chi lo definisce finale aperto, io lo chiamerei piuttosto finale del cavolo.

 

 

Commenti al Post:
bluewillow
bluewillow il 10/04/07 alle 21:05 via WEB
Questo libro è nella mia lista di possibili acquisti da un secolo, prima o poi lo leggerò, anche se devo dire che neanche a me piace molto che il narratore si manifesti in modo esplicito se è di tipo onnisciente. Diverso il caso in cui sia uno dei personaggi a narrare la storia. Comunque apprezzo molto i libri con accurate ricostruzione storiche e questo è un punto a favore di Faber. Ciao buona serata :)))!
 
 
jo_march1979
jo_march1979 il 10/04/07 alle 22:27 via WEB
Mi dispiace se ti ho rovinato la sorpresa rivelando la trama!comunque non è una delle cose fondamentali di questo libro, come avrai modo di vedere quando lo leggerai. Fammi sapere che ne pensi! Ciao Jo
 
cow75
cow75 il 10/04/07 alle 21:16 via WEB
vedo che stai leggendo l'ombra del vento...beh non ti dico niente...solo che ho dato il nome al mio blog prendendo spunto da questo fantastico libro
 
 
jo_march1979
jo_march1979 il 10/04/07 alle 22:30 via WEB
Sono arrivata a metà, e mi sta piacendo molto. Leggerò con attenzione il tuo blog!ciao e grazie di non avermi dato spoiler (a differenza di quello che ho fatto io con Faber...);) buona serata Jo
 
Shinin.Layla
Shinin.Layla il 10/04/07 alle 22:45 via WEB
Volevo leggerlo anche io... ma ora non so se lo comprerò! Buona notte!
 
 
jo_march1979
jo_march1979 il 11/04/07 alle 10:51 via WEB
Qui nei commenti prevale l'idea che sia meglio "L'ombra del vento". Facci un pensiero!ciao Jo
 
Voodoo_DoLLy
Voodoo_DoLLy il 11/04/07 alle 08:37 via WEB
Vedro' di farmelo prestare, magari, invece di comprarlo! Invece "L' ombra del vento", che hai inserito nel box a lato, mi e' piaciuto veramente molto. P.S.: come ti capisco, per il discorso delle verdure bollite e dei familiari muti!!! Un bacio!
 
 
jo_march1979
jo_march1979 il 11/04/07 alle 10:53 via WEB
Concordo, "l'ombra del vento" è veramente bello - stanotte l'ho letto fino alle 3-. Buona giornata cara!baci PS. L'anno prossimo ci organizziamo pasqua insieme in una grotta lontana dai pranzi di famiglia? :)
 
   
Voodoo_DoLLy
Voodoo_DoLLy il 11/04/07 alle 11:55 via WEB
Si', che bella idea!! Stile "gioco del silenzio"...!! ;))
 
jassina
jassina il 11/04/07 alle 09:42 via WEB
carino il tuo BLOG, ci sono arrivata per caso. Un bacio
 
 
jo_march1979
jo_march1979 il 11/04/07 alle 10:56 via WEB
Ti ringrazio. Bacini Jo
 
Eric_Van_Cram
Eric_Van_Cram il 11/04/07 alle 11:45 via WEB
L'ombra del vento l'ho letto. Ti farei un bello spoiler, del tipo che l'assassino è il maggiordomo, se tu non avessi dichiarato di averlo già terminato, rovinandomi il gusto di farti un dispetto. Non mi ha convinto tantissimo il personaggio di cui si innamora il protagonista da giovane, manco mi ricordo più come si chiama, ho pensato che l'autore vi avesse ritratto una tizia che gli stava parecchio antipatica per avere modo di vendicarsi, tanto è caricato di sfighe e difetti :)
 
 
jo_march1979
jo_march1979 il 11/04/07 alle 17:27 via WEB
Intendi Clara, la ragazza cieca? in effetti è l'unico personaggio non funzionale alla trama, e obiettivamente è piuttosto antipatica. Sono d'accordo con te, l'autore si sarà voluto vendicare di qualcuna che non c'era stata quand'era ragazzino:)
 
   
Eric_Van_Cram
Eric_Van_Cram il 12/04/07 alle 10:34 via WEB
Hai centrato perfettamente la questione :)
 
beth68
beth68 il 11/04/07 alle 13:58 via WEB
so che sono laconica, oggi porta pazienza tesoro (e grazie di cuore); solo una frase: concordo col cavolo. ^^ bacione. sorellina.
 
MedeAthena
MedeAthena il 11/04/07 alle 18:57 via WEB
Che poi mi ricorda un pò Jane Eyre...l'uomo affascinante e colto, la moglie pazza, l'istitutrice che vive una relazione clandestina con l'uomo, la figlia sfigata...no?
 
 
jo_march1979
jo_march1979 il 11/04/07 alle 19:19 via WEB
Hai ragione! Anche se Jane Eyre non era esattamente la prostituta più scafata di Londra...comunque il libro è pieno di citazioni e allusioni a romanzi inglesi dell'800; all'inizio è un gioco divertente darvi la caccia ma poi diventa un po' pesante...Bacio Jo
 
   
MedeAthena
MedeAthena il 11/04/07 alle 19:49 via WEB
Ahahah sì, Jane è decisamente un personaggio lontano da Sugar! Anch'io ho letto L'ombra del Vento, e ho trovato Clara una grandissima squinzia. Baci ;)
 
ascaso1974
ascaso1974 il 12/04/07 alle 10:05 via WEB
Il che rende una volta di più inspiegabile la sollecitudine con cui critica e stampa s'inchinano a questo o quel fenomeno, quasi che il successo di un autore non debba essere conseguenza della sua opera ma fattore predeterminato e da essa indipendente..
 
 
jo_march1979
jo_march1979 il 12/04/07 alle 13:16 via WEB
Effettivamente i meccanismi di valutazione dei critici spesso sono un mistero...non perdonerò mai chi mi ha schifato Middlesex (di Eugenides), che è tra i più bei libri che abbia letto!Ciao Jo
 
bluewillow
bluewillow il 12/04/07 alle 14:50 via WEB
quando lo leggerò ti dirò se mi trovo d'accordo con quanto hai scritto, ciao buona giornata :)))!
 
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