Se ascolto l’ironia rannicchiata in fondo alle cose, essa si scopre lentamente. Strizzando un occhio piccolo e chiaro, dice: “Vivete come se...”
Nonostante le molte ricerche, tutta la mia scienza è qui.
Camus, Il rovescio e il diritto
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Post n°113 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da jo_march1979
La scorsa settimana ho trascorso alcuni giorni a Salerno, a casa del Colui ammalato. Il mio fidanzato non è uno di quegli uomini che se hanno la febbre a 38 fanno testamento, ma mi ero resa conto che stava male, e ho deciso di dargli una dimostrazione pratica della formula “In salute e in malattia”– hai visto mai che poi si convinca a recitarla in apposita sede –. L’ho trovato a letto, con la febbre quasi a 40, debole e assonnato. Nell’istante in cui i miei occhi si sono posati su di lui, che bruciava di febbre e brividi, la mia personalità latente di infermiera si è improvvisamente manifestata. Poi ho saputo che il fratello ventenne, che lo stava assistendo, aveva pensato bene di preparagli a pranzo una cosina leggera e adatta a un malato: risotto alla pescatora. A quanto pare, era anche un po’ piccante. A questa notizia sono stata completamente posseduta da A sera sembrava star meglio, ma alle 3 di notte si è svegliato: febbre altissima, brividi. Scottava da morire. Anche dopo la tachipirina, non migliorava. A quel punto ho cominciato a preoccuparmi: come potevo farlo stare meglio? Mi sono rivolta a Candy Candy, e ho fatto bene, perché mentre la invocavo ho avuto una visione: cartone animato giapponese, protagonista a letto, fanciulla innamorata di lui che gli mette una pezzuola bagnata in fronte. Ho recuperato una striscia di tessuto e ho cominciato a bagnargli la fronte. Tra un’applicazione e l’altra dormivo, dal momento che quando mi ero svegliata per assisterlo ero in piena fase R.E.M, e mi bastava chiudere gli occhi per continuare il mio sogno esattamente dove l’avevo interrotto. L’applicazione di pezze bagnate gli ha dato sollievo, e finalmente ci siamo rimessi a dormire. La mattina dopo stava ancora male, al punto che ha anche smesso di misurarsi la febbre ogni 15 minuti come il giorno precedente. Sono andata a fare la spesa e, girando tra gli scaffali alla ricerca di cibi adatti a un maschio ammalato e uno sano (Colui e fratello) ho avuto una rivelazione: io faccio la spesa da femmina. Panini integrali, latte scremato, yogurt magro, sofficini, una mousse come massima botta di vita. Ho telefonato al Colui nel panico: cosa mangiano gli uomini? Rimediato il pranzo in qualche modo, sono tornata alla mia attività infermieristica. La giornata è trascorsa tranquilla, ma a sera mi sono resa conto che lui stava ancora male: ha guardato con me Questa è la mia terra 2 senza muovere obiezioni. Il giorno dopo, finalmente la febbre si è abbassata. Come effetto immediato del miglioramento, il mio amore è diventato – era malato (ma va’, non me n’ero mica accorta); – misurarsi la febbre non lo divertiva più (anche le cose più meravigliose perdono effetto dopo la milionesima volta); – aveva bisogno di una doccia (e non aveva torto).
Visto che stava meglio, l’ho lasciato solo un paio d’ore per andare a sbrigare alcune commissioni, e quando sono tornata (dopo aver mancato la fermata dell’autobus ed essermi fatta 3 km di lungomare a piedi, ma questa è un’altra storia) l’ho Indecisa se prenderlo come un segno di miglioramento o peggioramento, ho evitato di approfondire l’arogomento, gli ho preparato un altro pranzo da malato, gli ho mentito sull’urgenza di una doccia e l’ho compatito un po’. Rabbonito dal trattamento, è ritornato mansueto. Quando ha cercato di convincermi a certe pratiche, argomentando che lo faceva anche Candy Candy ma in Italia hanno censurato le scene, ho capito che stava decisamente meglio e mi sono decisa a tornare a Napoli. Arrivata a casa l’ho chiamato per avere aggiornamenti e la Candy Candy che era ancora in me ha avuto un mancamento: per festeggiare la febbre a 37 e mezzo il fratello stava preparando salsicce e fagioli. A questo punto mi sorge un dubbio: e se a suo tempo, invece di spiegarmi la faccenda di api e fiori, mi avessero preparato al fatto che gli uomini al posto dello stomaco hanno un’impastatrice, non avrei affrontato meglio il mondo? |
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caspita io ero appassionata di candy candy sai °_°
la sindrome da io ti salverò è la piaga che attanaglia la donna di ieri oggi e me sa pure domani!
saluti divertiti