Creato da jo_march1979 il 28/01/2007

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Di bambole e vita vera

Post n°134 pubblicato il 05 Maggio 2008 da jo_march1979
 

Per un esame alla SIS ho preparato una tesina sull’identità di genere – argomento inaspettato per chi conosce i miei interessi–. Ho cominciato con Orlando, il personaggio di Virginia Woolf che nasce cavaliere e un bel giorno si risveglia donna, e sono finita a parlare di Barbie. Della mia bambola preferita sapevo vagamente che era stata oggetto di contestazioni, perché rappresenterebbe un modello femminile stereotipato. Facendo ricerche ho scoperto che  è un miracolo se a contatto con lei non sono diventata un’oca integrale o, al contrario, una virago che odia ogni simbolo di femminilità.

Povera Barbie, additata come un mostro, un modello fuorviante. Io non capisco tanto livore nei suoi confronti. L‘hanno accusata di indurre all’anoressia con il suo vitino da vespa, al punto che la Mattel ha dovuto allargarle il punto vita. Io da bambina ero piuttosto ingenua, ma non così cretina da non capire che una Barbie è una Barbie, e tutte le Barbie si somigliano, mentre una donna vera è una donna vera, e ognuna è diversa dall’altra.

 L’hanno tacciata di sessismo, perché un modello del 1992 (introvabile, non si trova più nemmeno sul catalogo ufficiale) parlava, dicendo tra le varie frasi: “La matematica è difficile”, perpetuando così lo stereotipo delle ragazze negate per le materie scientifiche. Qualcuno mi dimostri che la matematica è facile, grazie. Io non credo di essere negata per la scienza, ma ho avuto come professore di matematica un pover’uomo, ex-ingegnere, che era finito a insegnare perché, con i suoi calcoli sbagliati aveva fatto crollare un palazzo. Ditemi voi se non ho fatto meglio a dimenticare quel poco che ci ha insegnato, per sicurezza.

Hanno accusato Barbie di dare informazioni false e fuorvianti, perché la sua amica Midge, incinta (regolarmente sposata, la vendevano in confezione con il marito Alan) dava alla luce il suo bambino aprendo una porticina sulla pancia. Alzi la mano chi, a  cinque anni, sapeva tutta-la-verità-nient’altro-che-la-verità su come nascono i bambini. Ad esempio, mia sorella A. si è cullata per anni sulla possibilità di riportare la nostra sorella minore F. al negozio dov’era stata presa.

Barbie è stata incolpata di essere un modello troppo sessuato per le bambine e preadolescenti che la maneggiano: in realtà farebbe l’orgoglio di ogni madre, dal momento che sta da una vita con Ken (tranne qualche tira e molla) e non ci ha mai fatto niente. Niente matrimonio, niente bambini, niente vacanze insieme (che possa dipendere dal fatto che Ken, secondo fonti spurie, preferisca Big Jim, è un altro paio di maniche). Altro che quei puttanini delle Bratz, ragazzotte con le labbra rifatte e lo sguardo lascivo: Barbie è di quelle che difendono come un falco la propria verginità.

 

Hanno accusato Barbie di essere fuori dal mondo: vacanze ai Tropici, spider rosa, vestiti da gran sera. Vedendo questo bel vivere, le ragazzine si iluderebbero che la vita è tutta rose, fiorie “Let’s go shopping”. E invece no, c’è la prova definitiva che Barbie è perfettamente calata nel contesto contemporaneo: la sua amica Becky, purtroppo sulla sedia a rotelle, non può andare a trovarla perché la sedia non riesce a passare attraverso la porta della casa di Barbie. Se non è vita reale questa.

Commenti al Post:
soleluna.rp
soleluna.rp il 06/05/08 alle 00:13 via WEB
io sono cresciuta con la barbie (altro che cicciobello & C). ma l'unica controindicazione che le ho trovato è che dà dipendenza: ancora oggi spendo fior di quattrini per accrescere la mia collezione, comprandone all over the world. baci
 
 
jo_march1979
jo_march1979 il 06/05/08 alle 08:29 via WEB
Come ti ho già detto in passato, attenta a non darmi troppi dettagli sulla tua bellissima collezione, o potrebbe sparire da un giorno all'altro...;)
 
   
soleluna.rp
soleluna.rp il 07/05/08 alle 02:02 via WEB
è sottochiave...;)
 
scarlett84
scarlett84 il 06/05/08 alle 00:43 via WEB
Caspita, ma vuoi mettere la classe della Barbie???Io adoravo lo stuolo delle sorelle di B.: c'era Skipper, Stacey e poi la più piccola, come si chiamava?? era adorabile!!!Chissà che fine avranno fatto...chissà se Skipper ora frequenterà ragazzi "cattivi" x contrastare la sorella, e Stacey si sarà data all'alcolismo?bah! bacione, mia Jo
 
 
jo_march1979
jo_march1979 il 06/05/08 alle 08:31 via WEB
Credo che la piccola si chiamasse Kelly; e sono convinta della tua teoria su Skipper Bacio dottoressa ;)
 
Eric_Van_Cram
Eric_Van_Cram il 06/05/08 alle 09:42 via WEB
fai conto che, avendo giocato da piccolo con le pistole ad acqua, secondo alcune teorie psicologiche avrei dovuto diventare un violento guerrafondaio... :)
 
bilberry13
bilberry13 il 21/05/08 alle 23:07 via WEB
Allora... innanzitutto il tuo blog è una favola è questo post è uno spettacolo. Ho letto anche io i famosi articoli in cui si parlava di Barbie e dell'anoressia, in realtà è un argomento molto più complesso di quanto appaia e secondo me tutti i torti non li hanno, anche perchè i meccanismi di emulazione agiscono a livello inconscio e quindi anche se le bambine capiscono che è una bambola non possono che ammirare lei e il suo vitino da vespa abbastanza irreale.
Per quanto riguarda le Bratz non condivido. Tu li definisci puttanini. Messa così sembrano cosini quasi simpatici. Io avrei sostituito una I con una O.
La fine del post è a dir poco Geniale. Non sapevo che esistesse Becky però...
 
 
jo_march1979
jo_march1979 il 22/05/08 alle 11:51 via WEB
Grazie delle osservazioni! hai perfettamente ragione, le cose sono più complesse di così: quello che volevo sottolineare è che si confondono causa ed effetto: la Barbie che spinge le ragazzine a diventare anoressiche, ma riproduce un modello di magrezza già presente nell'immaginario collettivo. Le bambole sono oggetti. è la loro interpretazione che fa macelli: una bimba non abbandonata a se stessa non avrà contraccolpi emotivi nemmeno con i puttan*ni delle Bratz , credo ;). Non so se Becky sia arrivata sul mercato italiano, ma di certo è stata una figura impagabile per la Mattel, e, chissà perchè, la versione su sedia a rotelle non si trova più!
 
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