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Del giovane Holden a Springfield

Post n°56 pubblicato il 14 Giugno 2007 da jo_march1979
 
Tag: libri, tv

Ho da poco finito di leggere Il giovane Holden (dell’autore americano J. D. Salinger): so che sono fuori tempo massimo perché in genere è una lettura adolescenziale, ma che volete farci, da ragazzina ero troppo impegnata a deprimermi.

Forse proprio il ricordo della mia adolescenza emotivamente tempestosa mi ha permesso di capire questo libro, scelto soprattutto perché è un classico della letteratura contemporanea che mi mancava.

Complice una traduzione vecchiotta e non sempre felice e il ricordo di una pessima recensione fatta dal mio amico Pasquale, inizialmente Il giovane Holden non mi sembrava  niente di che.

La voce narrante del romanzo è quella del protagonista Hoden Caulfield, un sedicenne difficile di famiglia benestante, che, espulso dall’ennesima scuola, torna nella sua New York, dove vaga per un paio di giorni e notti, cercando di ingannare il tempo in attesa di tornare a casa dai suoi.

All’inizio Holden sembra proprio –licenza poetica - uno stronzetto: sboccato, orgoglioso di essersi fatto cacciare di nuovo da scuola, schifato  e ipercritico verso tutto e tutti. Il libro sembra svolgersi senza capo né coda, con Holden che pesca dalla memoria episodi disparati, dai suoi compagni di scuola al fratello morto. Intanto si ficca in tutti i bar di New York, fumando come un pazzo e cercando, con poco successo, di farsi vendere alcoolici nonostante sia minorenne.

Mi veniva da chiedermi: ma perché questo libro è considerato un romanzo di formazione? Poi, continuando a leggere, mi sono resa conto della bravura dell’autore nel lasciar trasparire, dietro l’apparenza ruvida e sfacciata di Holden, la sua fragilità e confusione di fronte ad un mondo che non gli piace ma a cui sa che dovrà prima o poi adeguarsi. E ho capito che Il giovane Holden non è un romanzo di formazione tradizionale in cui il lettore assiste dall’esterno alla maturazione del giovane protagonista.

E’ un romanzo di formazione perché narra dall’interno quello che ogni adolescente pensa e immagina, ma non dice. Senza censure: la  tragicomica scoperta del sesso, la ribellione ai genitori, l’odio per i professori, la difficoltà di relazionarsi con i coetanei.


Strada facendo, Holden si rivela un ragazzino che fa il duro ma ha una gran paura, e che cerca disperatamente qualche conoscente per non restare da solo mentre cerca il coraggio di dire ai genitori che è stato di nuovo espulso.

Ci sono dei passaggi che mi hanno fatto tenerezza, soprattutto nella parte in cui Holden cerca la sua sorellina, che nella sua innocente intelligenza, si rivela un’ancora di salvezza per lui- nonché il personaggio migliore del libro-: lo dissuade a scappare di casa e lo convince a parlare con i genitori.
Il tutto senza i  toccanti dialoghi e gli intensi flussi di coscienza tipici dei romanzi di formazione per fanciulle- che tanto amo-: tutto è sfumato dal pudore di Holden a svelare la sua sensibilità, e lasciato all’intuito del lettore nel leggere tra le righe (immagino che quando un adolescente maschio voglia parlare dei suoi sentimenti più profondi non metta i manifesti ma cerchi appunto di comunicarlo senza troppe parole. Però, poiché di maschi teenager ne ho frequentati pochi e strani, tipo nella mia classe del liceo, non ne sono sicura).

Comunque, se avete cominciato a leggere Il giovane Holden e il linguaggio grezzo o l’antipatia del protagonista vi impediscono di continuare, vi suggerisco un trucco per farvelo piacere di più. Io l’ho fatto senza rendermene conto, influenzata da quello che avevo appena visto in TV, perché i due personaggi si sovrappongono molto bene.


Insomma, immaginate Holden come Nelson, il bulletto dei Simpson. Vi assicuro che funziona.

 
Rispondi al commento:
RosexelA
RosexelA il 15/06/07 alle 08:21 via WEB
Devo essere sincera: non ho mai letto questo libro perché non mi ha mai fatto una buona impressione...un po' come te. Ora però mi hai incuriosita: proverò a leggerlo, anche se nemmeno io sono più un'adolescente! :P Però l'accostamento con Nelson mi ispira molto.... mi hai fatto venire in mente l'episodio in cui si fidanzò con Lisa...ragazzi, che coppia!! ;D
Buona giornata!
 
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