Creato da jo_march1979 il 28/01/2007

Signora mia

Mezze stagioni e altri teoremi

 

Messaggi di Settembre 2007

Un filo di tacco e un filo di trucco

Post n°81 pubblicato il 27 Settembre 2007 da jo_march1979
 

Al giorno d’oggi non ci sono più le donne di una volta, signora mia.

Oggi le donne hanno perso la loro feminea identità: fanno lavori da uomini, viaggiano da sole, fanno gare di rutto libero (nevvero, amicaManu_80?), non si sposano...Che tempi, signora mia.

Meno male che qualcuno ogni tanto ha una buona idea e propone alle fanciulle moderne un ineguagliabile punto di riferimento per riappropriarsi delle regole proprie del gentil sesso. Così l’anno scorso l’illuminata Rizzoli ha pubblicato La Grande Enciclopedia della Donna, compendio dell’omonima opera in volumi uscita negli anni ’60. Il sottotitolo recita: tutto quello che dovete sapere per diventare ragazze mogli madri perfette.

L’indispensabile, delizioso volume (corredato di splendide foto d’epoca) mi è stato regalato dalle mie sorelle per il mio vent...esimo compleanno. Un’età (qualunque essa sia, non sottilizziamo) in cui occorre avere delle coordinate. E quali riferimenti migliori di quelli di un mondo in cui, come dice Lella Costa nella prefazione, Bree Van der Kamp (la rossa ossessiva di Desperate Housewives)non era solo un modello da seguire, ma l’unico vincente?

Così, mi sono immersa nella lettura.

Oggi, a beneficio delle numerose Piccole Donne che frequentano questo blog, propongo i passi più salienti del libro, scritto negli anni ’60, quando il boom economico dava un grande impulso di cambiamento alla società. Occorrevano regole, anzi LE regole  per chi si affacciava al mondo.
Quindi le sezioni del volume analizzano i vari aspetti della vita femminile, cominciando dall
Angelo del Focolare, ovvero L’impeccabile padrona di casa si distingue perchè affronta ogni occasione applicando al meglio le regole dell’arte del ricevere.

Di conseguenza, uno dei problemi più spinosi per l’Impeccabile eccetera è quello dei posti a tavola.
Fino a oggi il mio unico criterio per i posti durante un pranzo è stato
Ognuno per sè e Dio per tutti; i miei gentili ospiti si potevano azzuffare come preferivano per chi arrivava primo a grufolare.
D’ora in poi invece mi atterrò scrupolosamente allo scientifico schema disegnato sull’Enciclopedia, che prevede la Signora di Riguardo accanto al Signore Colto, seduto di fronte al Giovanotto Spiritoso, opportunamente sistemato di fianco alla Bella Ragazza, sorvegliata a vista dalla Signora Raffinata di fronte a lei. Così si combinano i matrimoni, signora mia.

Segue la terribile evenienza del Pranzo senza servitù, al giorno d’oggi assai più frequente di quanto non si pensi. Il paragrafo “Svolgimento di un pranzo senza servitù” rimarca come la padrona di casa debba servire a tavola senza comportarsi -orrore!- come una volgare cameriera.

Le pagine dedicate a doveri di Ospiti e Padroni di casa impongono all’ospite di non pulirsi le scarpe con la tenda. Ringrazio di cuore gli autori perchè finora non ci avevo mai pensato; ora so cosa fare in casa d’altri.

 

La parte che preferisco è dedicata agli innumerevoli problemi di una donna che si avventura nel vasto mondo. Il capitolo I problemi della donna che vive sola può essere sintetizzato in poche parole: l’unico uomo che oltrepassi la soglia della Donna che Vive Sola può essere solo un sacerdote, purchè abbia in bella vista il boccettino con l’olio dell’estrema unzione.
Altrimenti, la D. V. S. impieghi le sue energie nel difendere come un falco la sua reputazione. Poi, se le avanza tempo, lavora.

La Signora che Fuma (oggi una donna che fuma è uno spettacolo consueto) non fuma per strada, non fuma a tavola, non fuma mentre balla. Riassumendo, fuma come una ladra.

Il mio capitolo preferito in assoluto si intitola Al Bar:  oggi nessuno si stupisce di vedere una donna entrare in un bar a prendere da sola una consumazione [...] purchè la signora mantenga un contegno appropriato. Il contegno appropriato consiste nel correre dalla porta al bancone del bar ignorando ogni essere vivente sul proprio percorso.
La signora
[...] eviterà di chiedere giocondamente “Una grappa!” e, almeno in pubblico dirigerà la sua scelta su più eleganti e meno robuste bevande. [...]Al momento di andarsene raccolga velocemente le sue cose e attraversi il locale con passo rapido ma non travolgente.

 

Potrei andare avanti per altri mille post, parlando della Donna al Volante e del conseguente problema dei posti in auto (e poi, solo una vera signora sa dove si mette la borsetta quando si guida!), dell’Arte di utilizzare gli avanzi (ovvero, come arrivare da domenica a domenica cucinando al massimo tre volte), di come crescere i figli in questo mondo moderno (“Ha solo 13 anni e vuole già le calze di nylon”), di come curare il proprio aspetto, (“Cambiate volto con il toupet”), di come maneggiare il marito, a metà tra il Signore-e-Padrone e un povero imbecille (“Prendiamoci cura degli hobbies del marito”)...

Potrei andare avanti, ma poi, mi chiedo, se diventiamo tutte Signore, chi manderà avanti la baracca a casa, a scuola, al lavoro e da qualsiasi altra parte?

 
 
 

Dei principianti in TV

Post n°80 pubblicato il 25 Settembre 2007 da jo_march1979
 

 

Anche quest’anno, puntuale come le piogge d’autunno, la fine dei saldi, l’aumento dei prezzi e Verissimo, è tornata Miss Italia.

E’ anche finita, sia lode al Signore. L’edizione di quest’anno non mi è piaciuta per niente. Io amo le trasmissioni televisive stabili, collaudate, sempre uguali a se stesse: Miss Italia è un faro, un punto di riferimento pari solo a SanRemo.

E quest’anno Mirigliani e sua figlia Patrizia non mi hanno rinnovato tutta l’impostazione del programma?

Grosso sbaglio. Per rinverdirne l’immagine hanno affidato la conduzione a due novellini, due conduttori alle prime armi che hanno sbagliato tutto, dall’inizio alla fine: Mike Bongiorno e Loretta Goggi.

Non sapevano quando entrare in scena, litigavano in diretta, non riuscivano a  presentare le miss. Con la mancanza d’esperienza tipica dei principianti, non sapevano improvvisare: l’esuberante conduttore, ogni volta che introduceva una concorrente sarda, non sapeva far altro che dire “Guardate neh com’è alta, una volta invece i sardi erano tutti bassi”.

La giovin conduttrice invece, fresca dei suoi studi all’Accademia degli Amici di Maria de Filippi, continuava a riproporre i suoi cavalli di battaglia: imitazioni a diaframma impostato, battute degli anni ’70.

Tra i due c’era poco feeling- si sa, i giovani litigano, vivono di emozioni- ma erano completamente d’accordo nel non sapere mai cosa fare:

“E ora...presentiamo la miss 76 (con il nome della 62, ndr)... no, apriamo il televoto? ma non dovevi presentare l’ospite? va beh, diamo la pubblicità...”.


Meno male che in questo caleidoscopio di novità ho ritrovato dei punti saldi, che mi hanno rassicurato.

Prima di tutto, le miss offese perchè i giurati le valutavano solo in base alla bellezza. Ovvero: perchè  il giurato Guillermo Mariotto ha chiesto di poter vedere con comodo il cosiddetto Lato B, che nelle precedenti edizioni era sbirciato senza ausilio di telecamere con notevole scomodità per i giurati, condannati al torcicollo. Il fatto che la scollatura del costume arrivasse all’ombelico invece non ledeva la dignità di esseri pensanti delle Miss, a quanto pare.

Poi, la protesta perchè non ha vinto la più bella. Non si capisce mai chi voti la più bruttina tra le tre finaliste: com’è come non è, quella più appariscente (quest’anno terza classificata, alta due metri, una massa di ricci e occhi come fanali) perde sempre, a vantaggio della solita fanciulla a metà tra Maria Goretti e Silvia Toffanin.

Infine, nella tempesta di innovazioni e sperimentazioni ho trovato un solido scoglio rossiccio: Pippo Baudo. Stava più sul palco che in giuria: cercava di far fare la pace ai due rissosi presentatori, tentava di dissimulare la disorganizzazione totale, implorava i conduttori di non mormorare a microfoni aperti. Insomma, prendeva le misure del palco per l’anno prossimo: il solo e unico nuovo che avanza è lui.

 
 
 

Di 5 attori

Post n°79 pubblicato il 20 Settembre 2007 da jo_march1979
 

Rompo l'auto-esilio per partecipare a una catena su invito di Soleluna.rp. Devo indicare 5 attori che amo.

Ho dovuto pensarci un po': avendo superato l'adolescenza (ma di poco, eh, sia chiaro), ho perso l'abitudine di annotare i miei attori preferiti. Facendo mente locale, è uscito che  amo:

Charlie Chaplin, perchè è un poeta;

Jack Nicholson, perchè adoro  la sensazione di terrore che mi suscita la sua espressione diabolica;

Johnny Depp (lo ammetto, lui l'ho pescato dalla Smemoranda del liceo);  sono una sua fan della prima ora e l'avevo puntato fin dai tempi del dolce Edward Mani di forbice;

John Corbett, alias Aiden in Sex and the City (fidanzato con Carrie per un paio di serie). Faccio coming out: appartengo alla minoranza etnica di donne che non possono soffrire Big. Direi che il personaggio di Aiden incarna l'uomo della mia vita, se non l'avessi già in carne e ossa.

E infine

Stewie Griffin, ovvero Il male con il pannolino. Mi si potrebbe obiettare che non è un attore vero e proprio, dal momento che è disegnato. Ma avete mai visto un bambino  interpretato meglio?

 
 
 

Della saggezza cinese

Post n°78 pubblicato il 17 Settembre 2007 da jo_march1979
 

Riprendo e sottoscrivo quest'aforisma della mia amica MeiYue:

Ditemi la verita' CV è l'acronimo di Cazzo che Vita!!!

 
 
 

Annuncio di servizio

Post n°77 pubblicato il 14 Settembre 2007 da jo_march1979

La web mater vi dà appuntamento al più presto.

Non appena finirà il lavoro per l'imminente scadenza del 30 luglio 2007 (avete letto bene, qui per dettagli).

La webmater si rimette all'opera con la calma e la professionalità che la contraddistinguono.

 
 
 

Dei progetti di vita possibili

Post n°76 pubblicato il 10 Settembre 2007 da jo_march1979
 

In questo periodo sto:

- lavorando ad un progetto per l'università che scade il 30 luglio 2007(ovvero: siamo in un ritardo folle e non recuperabile nemmeno con la macchina del tempo).

- facendo il praticantato da giornalista presso una testata locale, paragonabile solo al Papersera.

Esempio dei miei articoli tipici: Panico in provincia. Nonna Papera denuncia il furto di altre due galline. Sospettato Ciccio).

- mandando così tanti curricula che le aziende mi rispondono solo per dirmi di non mandargliene ancora.

- ansimando d'invidia per le amiche sposate/nubende/incinte.

Considerato tutto, ho capito che devo cambiare vita e cercare di realizzare i miei sogni.

Per questo deciso per l'unica soluzione possibile, in sintonia con la  mia vita attuale:

mi apro un allevamento di MioMiniPony.

 
 
 

Del cordoglio nazionale

Post n°75 pubblicato il 07 Settembre 2007 da jo_march1979
 

Ultimamente i personaggi famosi muoiono a due a due, nel giro di 24 ore.

Bergman- Antonioni, Sabani-Pavarotti.

Per i lutti degli ultimi due giorni,  a mio parere vale il bieco punto di vista di Eric_van_Cram.

Nonchè il fondamentale apporto del servizio pubblico. Il Tg 1 ha presentato con molto orgoglio un filmato ripescato chissà dove, che si distingue per buon gusto e fiuto giornalistico:


GIGI SABANI CHE IMITA PAVAROTTI.

Un vero scoop, non c'è che dire.

PS. A proposito di lutti duplici, qualcuno ha notizie dei fratelli Vanzina?

PPS. Grazie al Colui per la segnalazione del TG1.

 
 
 

Delle multiple identità della webmater

Post n°74 pubblicato il 04 Settembre 2007 da jo_march1979
 

Nei commenti a uno dei miei ultimi post è ritornato spesso il discorso sull’identità come chiave della discriminazione. Ne sono convintissima da quando ho letto un libro dello scrittore libanese trapiantato in Francia  Amin Maalouf, intitolato in italiano L'identità e dedicato alle sfaccettature sociali del nostro essere.

Sull’esempio di questo scrittore  ho cominciato a riflettere sulle mie identità multiple, che sono risultate più di quelle che avevo previsto. Ve ne propongo qualcuna:

- Jo a Napoli è cilentana;

- Jo in Cilento ormai è napoletana;

- Jo a Salerno in visita al colui  è un ibrido geografico, un po’ campagnola e un po’ partenopea.

- Jo in giro per l’università di Napoli L’Orientale è una signorina dai vestiti scialbi;

- Jo in giro fuori dall’università di Napoli l’Orientale (ad esempio a Salerno) è una fricchettona dalle lunghe gonne a balze e dalle sciarpe colorate.

- Jo in giro per l’università di Napoli L’Orientale non è presa sul serio: professori e impiegati le danno del tu e sovente la trattano con sufficienza.

- Jo in giro per l’università di Napoli L’Orientale è presa molto sul serio: studenti di pochi anni più giovani le danno del lei e la trattano con eccessiva deferenza.

- Jo che va in giro per un Paese arabo è una straniera ergo sessualmente disponibile;

Conseguentemente - Jo che va in giro per un Paese arabo è una piccola donna di facili costumi;

- Jo che va in giro per un Paese arabo mandando al diavolo in lingua locale chi la importuna  è probabilmente libanese.

- Jo che va in giro per un Paese arabo è una piccola donna senza senso del pericolo;

- Jo che va in giro per un Paese arabo è una fiancheggiatrice del terrorismo (sic);

- Jo che va in giro per un Paese arabo è un’operatrice di pace (sic).

 

- Jo che sta con lo stesso ragazzo da millemila anni è da invidiare;

- Jo che sta con lo stesso ragazzo da millemila anni è da compatire.

 

- Jo che entra in una stanza piena di uomini è due tette abbinate a un sorriso rigido;

- Jo che entra in una stanza piena di donne è una borsa abbinata a un sorriso incerto;

 - Jo che entra in una stanza piena di uomini è una femmina;

- Jo che entra in una stanza piena di donne è una ragazzina.

- Jo che entra in una stanza piena di studentesse ventenni è una sfigata.

 

Non chiederò chi è Jo, perché alla fine non interessa particolarmente saperlo (e per chi proprio volesse farsene un'idea,  do nel mio profilo una risposta di origine pirandelliana). Invece invito (nei commenti, nel proprio blog, come preferite) chiunque voglia farlo a raccontare in quanti si è nel proprio corpo. E quanto ci si può stare larghi o stretti.

 
 
 

Delle letture estive

Post n°73 pubblicato il 03 Settembre 2007 da jo_march1979
 

Rieccomi, di ritorno da una settimana a Procida, trascorsa nel riposo totale.
Riposo reso ancora più assoluto dalla mancanza in casa di radio, computer e televisione. Di modo che, per passare il (molto) tempo libero, tra le varie opzioni, si è dato ampio spazio alla lettura compulsiva di giornali e riviste. Ovviamente si è fatta una rigorosa selezione tra le testate più trash.
Dopo una settimana di arricchimento culturale, festeggio il mio ritorno all'inciviltà con una piccola rassegna stampa delle notizie più significative (in ordine più o meno cronologico).

- Su Repubblica di sabato scorso, paginone dedicato alla storia di una giornalista inglese che non si è lavata per 6 settimane, con lo scopo di denunciare lo spreco e l'inquinamento nati dalle nostre abluzioni.
Potrei anche capire che per superiori fini ecologici la giornalista abbia eliminato il sapone: ma l'acqua? così, ad occhio e croce, mi pare una sostanza abbastanza naturale e poco inquinante. Poi, se si calcola la quantità di acido muriatico usato dalla coraggiosa reporter per disincrostarsi alla fine delle sei settimane, si trova che ha inquinato anche di più.

Infine, io avrei fatto un reportage, più che sugli effetti della mancanza di pulizia della giornalista, sulla reazione di chi ha dovuto vivere vicino alla giornalista medesima. In particolare, avrei dedicato un approfondimento al suo compagno, che per 6 settimane ha avuto vicino qualcosa sempre meno simile a un essere umano e più vicino a un incrocio tra un topo morto e un cane bagnato.

- Luca Cordero di Montezemolo su Eva, in un impressionante nudo integrale frontale. Aspetto fiduciosa il Pulitzer per il giornalista che, nei commenti alle inequivocabili foto, ha parlato di Zizì presidenziale.

Nei giorni successivi, mentre sulla stampa seria tutto tace riguardo questi scatti rubati al presidente di Confindustria, altri giornali pullulano di lettere di signore sconvolte dalla visione delle grazie nascoste di Montezemolo.
Si segnala una lettera a Carlo Rossella su Chi in cui una signora, ancora ad occhi sbarrati per la foto, chiede all'elegante direttore se abbia mai visto Montezemolo sotto la doccia, e possa quindi confermare la veridicità delle foto.

- Elisabetta Gregoraci che dichiara su Chi: "Flavio (Briatore) ha invitato quaranta amici a cena sullo yacht; ha fatto abbassare la musica e mi ha chiesto di sposarlo. L'eleganza del gesto mi ha lasciato senza parole".
Anche io sono senza parole, al pensiero dell'eleganza di un uomo che ti chiede di sposarlo con il megafono davanti a 40 persone.

Su qualche altro giornale segue foto di Gregoraci radiosa con diamante grosso come un'anguria al dito, che, invitata a non so che matrimonio, sfoggia un vestito più bianco di quello della sposa. A proposito di eleganza.

- Rosy Dilettuso (vincitrice del reality La pupa e il secchione), riciclata insieme ad altri svip in un reality su Sky che racconta l'esperienza dicendo: "Ho vinto le mie paure: quella degli insetti e quella di spezzarmi le unghie".
Con certe fobie non si scherza.




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- Il femminile Anna ha lanciato campagna No ai senza talento: sul giornale non si parla di sgallettate, tronisti, Corona, e quant'altro.
Iniziativa ammirevole: peccato che poi abbiano una rubrica scritta da Nicky Hilton, sorella scema di Paris.




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- Barbara Palombelli ("giornalista") che, non ricordo più dove, rilascia un'intervista scialba e piatta come solo lei sa fare, ad un intervistatore che in foto appare con due cravatte (quando uno nasce provocatore).
Dopo aver cantato numerose lodi alla tv generalista, che è fatta bene, che è educativa, che è intelligente e blablabla, alla domanda "Quindi i tuoi figli guardano Rai e Mediaset?" la Palombelli risponde: "Per i miei figli niente tv generalista, solo MTV e Fox".

Viene da chiedersi: ma se la tv generalista (detta anche tv dei poveri, a questo punto), è cotanta meraviglia, perchè non permette di guardarla ai figli? Forse perchè ci lavora lei?

 
 
 

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