TREZEGUET HA FIRMATO A VITA SARA' BIANCONERO FINO AL 2011!
L'annuncio del presidente Blanc: "Abbiamo discusso a lungo, trovando un accordo che soddisfa tutti". Il centravanti franco-argentino, 140 gol in 7 stagioni, ha esternato tutta la propria soddisfazione: "Sono orgoglioso di legare il mio nome per altre quattro stagioni alla Juventus. Ho fatto una scelta decisiva per la mia carriera e per la mia vita: questo è un club che mi ha dato tanto e con il quale voglio continuare a vincere". Cobolli Gigli approva: "David ha la mia stima e quella di Ranieri. Il gesto con lo Spezia ormai è acqua passata. Anche con Camoranesi lavoriamo per un accordo. Nel cda di oggi più che dell'addio di Bettega parleremo di mercato, abbiamo ancora colpi in canna" Ora i bianconeri possono pensare in grande.
TREZEGOL PER SEMPRE BIANCONERO! - Arriva a tarda sera il sigillo di ceralacca, cioé l’autografo del protagonista, sul trattato di pace fra Juve e David Trezeguet, che era stato stilato dopo un pomeriggio di colloqui: l’attaccante resterà bianconero, prolungando il contratto fino al 30 giugno 2011, come ufficializzerà poco dopo le dieci di sera la nota del club.
«Sono orgoglioso - ha detto Trezegol - di legare il mio nome per altre quattro stagioni alla Juve. Ho fatto una scelta decisiva per la mia carriera e per la mia vita: questo è un club che mi ha dato tanto e con il quale voglio continuare a vincere. Negli ultimi quindici giorni ho apprezzato l’impegno della società e la considerazione che i dirigenti hanno dimostrato nei miei confronti. Un atteggiamento che mi ha convinto a mettere da parte le incomprensioni e a pensare solo al futuro, per ricominciare al più presto a regalare emozioni ai tifosi». Quei palmi aperti in mezzo al prato, a mostrare alla tribuna i 15 gol stagionali, e quel gesto delle mani (filo via) del 10 giugno scorso, sono già scoloriti: da cartolina del divorzio, resteranno lo scatto di una bizza.
Rivista sedici giorni dopo, somiglia tanto a una virata negoziale, uno scatto già visto nella storia bianconera di David. Minacciò che avrebbe tagliato la corda pure tre anni fa, poi Fabio Capello, narra la leggenda, o Luciano Moggi, suggerisce la cronaca, trovarono gli argomenti per fargli cambiare idea. Bastava incontrarsi a metà strada, come sempre. Aveva ragione l’ad bianconero Jean-Claude Blanc, che dopo lo show di Trezeguet parlò allo stadio pacatissimo, come fosse a un convegno: «David ha lanciato un messaggio davanti ai media, ma le discussioni devono essere fatte nell’ambito della società». Così com’era giusta l’intuizione del ds Alessio Secco che mai aveva considerato sprangata la trattativa. «Con David – ha detto alla fine Blanc – abbiamo discusso a lungo e alla fine abbiamo trovato un punto di equilibrio che soddisfa entrambi. Da parte nostra c’è sempre stata l’intenzione di confermare un campione che in sette anni ha scritto la storia della Juve. Abbiamo chiarito in modo definitivo le reciproche posizioni e adesso non possiamo che essere soddisfatti per un accordo che rende la squadra competitiva ai massimi livelli».
Come nel dilemma del prigioniero, alle due parti è convenuto cooperare, per poter spremere il massimo dall’accordo. Il precedente, che pesava 4,5 milioni all’anno, sarebbe spirato a giugno 2008: lì David sarebbe potuto andare via gratis. La Juve, ovviamente, non poteva permetterselo. L’intesa s’è trovata spalmando uno stipendio decurtato (ora, a 3,5 milioni) su quattro anni. Trezeguet, trent’anni il 15 ottobre, in queste settimane dev’essersi accorto che, alle sue cifre, fuori dalla porta non è che ci fosse la fila. Incassa un successo pure il club bianconero che contiene le spese, garantendosi comunque uno dei migliori attaccanti europei. Considerando pure che, per dar la caccia all’eventuale successore, la Juve avrebbe dovuto aprire nuovamente il forziere: da Huntelaar a Gilardino, non si metteva nessuno sul carrello a meno di 15-18 milioni di euro (a prezzo di saldi). Trezeguet, ovviamente, va benissimo a Claudio Ranieri che, come comprensibile assicurazione, aveva solo chiesto la convinzione del giocatore: e con una telefonata ne aveva voluto infatti sondare l’animo da battaglia. Ieri mattina s’era mostrato ottimista anche il presidente, Giovanni Cobolli Gigli: «Ho l’impressione che tra club e giocatore il cammino si sia accorciato». Alla fine, a distanza di biro.
COBOLLI: "ABBIAMO ANCORA COLPI IN CANNA". - Repubblica ediz. Torino - Ottenuto il sì di Nedved per almeno un altro anno, la Juve ha sciolto in serata un altro nodo: la grana Trezeguet. Il centravanti franco-argentino al rientro dalla vacanza in Messico ha firmato il rinnovo del contratto fino al 2011. Sarà ancora lui l´arma letale dell´attacco bianconero. Ora, sistemato l´attacco resta da risolvere anzitutto l´ingaggio del difensore che farà coppia con Grygera. Soluzione a portata di mano, pare: Milito è vicinissimo alla firma in cambio di un assegno bianconero di 17 milioni. Ultimo nodo: la necessità di sfoltire la rosa; alcuni partiranno come merce di scambio (Miccoli), altri per far cassa, come Kapo che finirà in Spagna (in lizza Maiorca e Betis Siviglia) per tre milioni.
Presidente Cobolli Gigli, anche Sacchi dice che la Juve potrebbe essere subito da scudetto. Ci crede?
«Noi non ci esaltiamo. Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo arrivare fra le prime quattro. Poi se verrà qualcosa in più tanto di guadagnato».
Come dire, meglio viaggiare a luci spente e sorprendere tutti?
«Affatto. Abbiamo le luci accese e ben puntate verso posizioni ambiziose come sarebbe accedere subito alla Champions League».
Facciamo il punto sul mercato?
«Direi che siamo a buon punto. Blanc, Secco e Ranieri stanno lavorando bene. Ma il mercato della Juve è tutt´altro che finito e porterà ad un assetto competitivo».
Capitolo Trezeguet. L´impressione che l´accordo fosse vicino è stata confermata dalla firma. Soddisfatto?
«Le strade si erano riavvicinate moltissimo negli ultimi giorni, i contatti sempre più frequenti. Il rinnovo è la conclusione di questo pressing».
Dimenticato dunque il famoso gesto di addio dopo l´ultimo gol segnato allo Spezia?
«Non è stato un bel gesto ma la gente ha capito tant´è vero che quando è uscito dal campo David è stato applaudito. Sono atteggiamenti che possono accadere, anche se sarebbe meglio evitarli».
Quanto ha inciso la stima di Ranieri per Trezeguet?
«David sapeva che l´allenatore ma anche il presidente lo considerano un grande campione».
Da Trezeguet a Camoranesi. La trattativa è molto più difficile?
«Sia chiaro che noi lavoriamo per tenerlo. Siamo in una fase negoziale in cui ci si incontra e ci si scontra per arrivare ad una soluzione positiva».
Con quale percentuale i due «ribelli» rimarranno alla Juve?
«Non faccio percentuali. Non sarebbe corretto nei confronti di chi ci lavora e quotidianamente tesse le fila».
Cosa ci dice dell´addio di Bettega?
«Quando ci si lascia dopo tanti anni di gloria, il rischio di dire troppe parole è quello di sbrodolarsi. L´abbiamo ringraziato per ciò che ha fatto. E adesso avanti ognuno per la propria strada».
Stamattina ci sarà il Consiglio di Amministrazione. Parlerete delle dimissioni di Tardelli o dell´addio di Bettega?
«Sarà soprattutto una riunione di routine, di quelle che facciamo con cadenza mensile. L´ordine del giorno prevede l´esame del budget, che sarà da presentare al governo del calcio entro fine mese. Poi ci sarà anche un ragguaglio sul mercato da parte dell´amministratore delegato».
OGGI IL CDA: CONGELATO IL DOPO BETTEGA - La Stampa - Dovrebbero uscire in otto, lo stesso numero che si conterà all’entrata, gli uomini del cda della Juve che si riunisce stamattina alle 10,30 nella sede di corso Galileo Ferraris, a Torino. Nessuno, infatti, dovrebbe sostituire il dimissionario Marco Tardelli: o, almeno, non oggi. Non è un’urgenza, anche perché il cda può funzionare anche così. Non dovrebbe spuntare alcun sostituto anche per coprire il ruolo che era, e lo sarà fino a sabato, di Roberto Bettega: qualche giorno fa il club aveva ufficializzato la decisione di non rinnovare il contratto al consulente per il mercato dell’ad Jean-Claude Blanc. Forse, ma più avanti, qualcuno potrebbe arrivare, ma sempre con il ruolo di consulente, perché a pilotare il mercato ci sarà il ds Alessio Secco. Fra i nomi che restano in ballo c’è quello di Oreste Cinquini, ex ds di Cagliari, Parma, Lazio e Bologna, buon conoscitore di Ranieri e di calcio.
TARDELLI: "ADDIO, MA SENZA RANCORE". - Tuttosport - Tardelli, c’è il primo CdA senza di lei. Sensazioni?
«Nessuna. Sono molto tranquillo e rilassato. Mi godo le vacanze e la tranquillità. Nessun rimpianto ».
Se n’è andato anche Bettega: una sua vittoria?
«Io non ho mai chiesto di cacciare Bettega. Ho sempre e solo chiesto chiarezza sulla sua posizione: o stava nell’organigramma, perché era pulito o stava fuori del tutto dalla società perché era colluso con la vecchia gestione. Quella posto da consulente mi sembrava troppo ambiguo. Alla fine hanno deciso di non rinnovargli il contratto, ma è stata una loro decisione. Io al limite ero più contento se lo integravano nell’organigramma ».
Secondo lei dovrebbero sostituirlo, con uno come Cinquini?
«Questo, siceramente, lo lascio decidere a loro. Non sono più affari miei».
Cosa pensa delle prime mosse di mercato della Juventus?
«Almiron e Tiago sono due ottimi giocatori. Non dei fenomeni, ma degli ottimi campioni. D’altronde la disponibilità è quella che è, non si può mica andare a prendere Lampard...»
Hanno preso anche Iaquinta.
«Altro ottimo giocatore, un bell’acquisto. Anche se il colpo migliore, finora, è stata la conferma di Buffon. Quella è la pietra sulla quale costruire la rinascita ».
Insomma, sta nascendo una buona Juve?
«Lo spero con tutto il mio cuore. Lo spero per i tifosi e per il club al quale continuo a volere bene, ma sinceramente non voglio interessarmene più».
Non vi siete lasciati molto bene...
«Io non provo alcun rancore. Non potevo più stare in quella posizione e in quella situazione ».
E adesso?
«Aspetto qualcuno che abbia voglia di fare calcio in modo pulito per mettersi al suo servizio».
Come dirigente o come allenatore?
«So fare molto bene entrambe le cose... Dite che sono presuntuoso? (ride) ».
BETTEGA TIMBRA FINO ALL'ULTIMO GIORNO - Tuttosport - La macchina, una Thesis scura, è sempre lì, parcheggiata al solito posto nel cortile di corso Galileo Ferraris 32 e ieri mattina lui è entrato nella sede bianconera come sempre ha fatto negli ultimi tredici anni, quasi a voler dimostrare che il contratto, quello che scade fra quattro giorni e non verrà rinnovato, lo onorerà fino in fondo. Anzi, c’è qualcuno che sussurra: pure qualcosina di più, perché per chiudere certe operazioni, soprattutto all’estero, è meglio che ci sia ancora Roberto Bettega a metterci una buona parola. Insomma, Bobbygol, il cui divorzio dalla Juventus è stato sancito da un comunicato nel tardo pomeriggio di venerdì, finirà questa sessione di mercato al fianco di Jean Claude Blanc e Alessio Secco, se non altro per portare a termine quello che aveva iniziato. Ecco il perché della sua presenza in sede ( per altro del tutto legittima nella giornata di ieri), ecco perché non bisognerà stupirsi se dovesse spuntare nelle cronache di calciomercato delle prossime settimane, ecco perché il suo eventuale erede ( Cinquini, per esempio) potrebbe prendere servizio più avanti, magari tra agosto e settembre, quando Bettega sarà davvero un ex dirigente bianconero e magari sarà diventato un commentatore di Mediaset, che nei giorni scorsi gli ha avanzato un’interessante proposta.
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il 19/10/2024 alle 07:56
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