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« IL DERBY E' BIANCONERO!SUPERCOPPA PRIMAVERA »

LA VECCHIA SIGNORA E' TORNATA!

Post n°1204 pubblicato il 02 Ottobre 2007 da corsivo79

GIOVANE, UMILE E GUERRIERA: QUESTA JUVE NON MUORE MAI!

Nonostante l'ingiusta e pilotata retrocessione in B, lo smantellamento della squadra e due campagne acquisti  senza grossi nomi, i bianconeri sono ad un passo dalla vetta della classifica e insidiano l'odiata Inter, aggrappati ai campioni della Vecchia Guardia e ad una banda di ragazzi terribili. Intanto i bovini granata polemizzano ancora per il gol di Trezeguet. Cobolli: "Rete valida. La regola è così, lo sa anche Novellino. Noi non telefoniamo a nessuno. Giochiamo senza neppure saper riconoscere l´arbitro dal guardalinee. E non abbiamo mai protestato. Del Piero? Se un giorno volesse fare dirigente saremmo soddisfatti". Secco: "Il rischio di perdere Del Piero c’è, ma vogliamo trovare un accordo". Dopo gli scontri nel derby, Firenze vietata ai tifosi bianconeri.

JUVE PER CASO  - La Stampa - Forse non l’avevano disegnata proprio così, sotto il sole dell’estate e le difficoltà delle trattative, questa Juve che s’arrampica al secondo posto, solitaria, a un punto dall’Inter: a levigarla, finora, ci hanno pensato gli infortuni, il ritardo di qualche big e, perché no, pure la mano di Claudio Ranieri, che ha saputo modificarne l’assetto, incrociando nemici diversi. Se poi, il viaggiar forte nonostante pezzi pregiati in carrozzeria, significa l’aver cementato un gruppo robusto o l’aver toppato qualche valutazione andando al mercato (Tiago e Almiron a sedere), lo si potrà dire solo fra qualche mese. Sul prato, adesso, bastano i risultati, pure migliori del preventivato, rubando l’analisi a Gigi Buffon. Così, dentro casa Juve, ieri preferivano guardare il lato A, quello positivo: chi è andato in campo l’ha fatto bene e, titolare o meno, faceva comunque parte del mobilio bianconero. E s’è vero che gli attesi protagonisti dovevano essere altri, la squadra sarà ancora più forte, quando saranno a regime pure loro. Insomma, un’arma in più. Serviranno più indizi, e meno risultati, per i processi. Gli unici dubbi, adesso, sorvolano la trattativa per il rinnovo di Del Piero, ipotizzabile, ma non scontato nelle cifre e nella durata: «Il rischio di perderlo c’è - ha detto ieri il ds Alessio Secco a Sky - m stiamo facendo di tutto e abbiamo l’intenzione di trovare un accordo». L’altitudine in classifica e il miglior attacco della A, intanto, non hanno sollevato da terra i piedi di Giovanni Cobolli Gigli: «Perché l’ipotesi dello scudetto diventi credibile - ha detto il presidente della Juve - questa ottima partenza è una condizione necessaria, ma non sufficiente. Non sufficiente perché bisogna andare avanti partita dopo partita». Quel che conforta il numero uno bianconero, è il gruppo: «Dal punto di vista morale, è consolidato, dovevate vedere la carica che c’era nello spogliatoio per il derby». L’Inter, però, resta ben più lontana di un punto: «Loro sono una portaerei, noi un cacciatorpediniere», ha sorriso Cobolli Gigli. Quella con i nerazzurri, in ogni caso, sarà la sfida dell’anno, dopo la via giudiziaria del passaggio di scudetti sulle maglie: «È chiaro - ha spiegato ancora il presidente juventino - che la parta più accorata della nostra tifoseria senta la partita in modo particolare, così come sente l’esproprio dello scudetto». Nel frattempo, bastano altre facce, che ti saresti aspettato di vedere di meno. Da Antonio Nocerino, che ha ormai piantato la sua garitta a metà campo, a Nicola Legrottaglie che s’è ripreso una maglia da titolare, dopo anni di sfortune e acciacchi. «Contro il Torino - ha detto la notte del derby il difensore - non ero teso come in altre occasioni, perché è importante sentirsi la fiducia intorno». Il resto, l’ha messo Trezeguet: «Poteva finire 0-0 - ha continuato Legrottaglie - ma David ha fatto un gol spettacolare, è un cecchino. Sembra che non ci sia, ma poi fa sempre gol. Nei sedici metri è il numero uno al mondo». Un altro che ha recintato il suo territorio, è Cristiano Zanetti, diventato accessorio di serie nell’elenco di Ranieri. Domenica, l’ha fermato solo una contrattura che però avrà tutto il tempo di recuperare, vista la prossima sosta della Nazionale: domenica a Firenze, infatti, non avrebbe giocato in ogni caso, per squalifica. Ranieri, un’altra volta, varierà plotone, arricchendo ulteriormente, come piace pensare al tecnico, l’arsenale tattico della sua squadra. Verrà il tempo, ne è convinto il tecnico, per chi finora è stato meno sul prato, come Tiago, che pure nel primo tempo contro la Reggina aveva mostrato colpi non banali. Serviranno, pure più dello spirito di rivincita: perché, come disse Mauro Camoranesi, «alla fine contano solo i piedi buoni».
COBOLLI CONTRO CAIRO: "NOI NON TELEFONIAMO A NESSUNO" - Repubblica - «Il gol di Trezeguet è regolare e mi conforta avere vinto ai punti una partita che poteva finire in pareggio». Giovanni Cobolli Gigli non ha dubbi, né ne ha la Juventus di cui è presidente. E da quella posizione di privilegio, ne approfitta per mettere all´angolo il furibondo Novellino. «Che quel gol sia valido lo dice il regolamento, lo dice la maggior parte dei giornalisti e degli esperti che si sono pronunciati. Il regolamento lo conoscono tutti, probabilmente anche l´allenatore del Torino che forse a fine partita ha sentito lo scotto di una sconfitta arrivata all´ultimo momento. È giusto che ci siano critiche nei confronti di una squadra che ancora deve dimostrare tutto, ma deve essere chiaro che noi non telefoniamo a nessuno, non sappiamo nemmeno i numeri di telefono, andiamo avanti senza neppure saper riconoscere l´arbitro dal guardalinee. La Juventus ha sempre cercato di non lamentarsi per eventuali ingiustizie così come non si bea di eventuali vantaggi che possono arrivare da errori arbitrali». Però la Juve era davvero parecchio beata, se non altro perché resta aggrappata alle gonnelle dell´Inter, la grande nemica. «Non c´è rancore da parte nostra. La parte più accorata dei nostri tifosi sente molto la gara con i nerazzurri per l´esproprio dell´ultimo scudetto, ma noi ci prepariamo all´incontro per viverlo con grande passione. Ma ricordiamo che l´Inter è una portaerei e noi un cacciatorpediniere, non c´è paragone, ma noi vogliamo arrivare al confronto diretto giocando undici contro undici e cercando di fare bene. Moratti? Ha un solo difetto: è interista». Di scudetto non se ne parla, non si sa se per prudenza, realismo o scaramanzia: «La Juve fallirebbe il suo obiettivo se non si qualificasse per la Champions League dell´anno prossimo».
COBOLLI GIGLI: "IL GOL DI TREZEGUET ERA REGOLARE" - La Stampa - Il presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, rispedisce al mittente le polemiche sul gol di Trezeguet che ha portato i bianconeri alla vittoria nel derby contro il Torino. «Il gol di Trezeguet era assolutamente regolare, lo dice il regolamento», spiega ai microfoni di "La politica del pallone" di Gr Parlamento Rai. «Il gol era regolare, lo dice il regolamento e lo dice la maggior parte degli esperti che si sono pronunciati. Il regolamento lo conoscono tutti, anche l’allenatore del Torino che dopo la partita, evidentemente, sentiva lo scotto di un ko maturato all’ultimo momento». La classifica marcatori vede un testa a testa fra Trezeguet e l’interista Ibrahimovic: «La Juve quest’estate ha trovato un grande attacco: abbiamo Trezeguet, non abbiamo Ibrahimovic ma ci va benissimo Trezeguet». Cobolli Gigli vede una Juve in crescita: «Sono convinto che il gioco della squadra migliorerà. Lo ha detto Ranieri e io ci credo. Sono soddisfatto del carattere della grinta e dell’osmosi tra giocatori e tecnici». Il numero uno bianconero torna anche sulla questione del rinnovo contrattuale del capitano Alex Del Piero: «È libero di fare le sue scelte e noi le rispetteremo, ma se un giorno volesse fare il dirigente la Juve ne sarebbe soddisfatta. Ma dipende da lui non da noi».
SECCO: "IL RISCHIO DI PERDERE DEL PIERO C'E'" AGM-DS - Il ds della Juventus Alessio Secco ha parlato a 360° di Juventus ai microfoni di Sky. A cominciare dal tecnico Claudio Ranieri: `Ha grande merito nei risultati ottenuti finora. E’ un allenatore che si integra perfettamente con la Juventus di oggi e con la dirigenza, c’e` un grandissimo feeling con lui`. Sul mercato bianconero: `Legrottaglie sta facendo molto bene, faremo una valutazione serena da qui a gennaio e se le cose continuano cosi` non ci sono motivi di tornare sul mercato`.  Su Trezeguet: `Devo ammettere che ho scoperto solo quest’anno che Trezeguet ha un carattere diverso da quello che pensavo. E` un ragazzo molto timido. Quando gli abbiamo fatto capire che era importante per noi, lui ha capito quanto era importante per la Juventus e viceversa. Diverso fu per Ibrahimovic. Lui ci disse subito che non sarebbe rimasto alla Juventus in B, fu inequivocabile. Fu un grosso dolore perderlo ma dovemmo trovare una soluzione che andasse bene ad entrambi. Con Trezeguet fu diverso perche` a lui fu detto che non se ne sarebbe andato e che avrebbe dovuto aiutarci a ritornare in Serie A. E’ chiaro che il clima in Serie B fu pesante e Trezeguet con quel gesto di stizza, alla fine dell’anno scorso, e di cui poi si e` pentito, voleva comunicare che riteneva di aver compiuto la sua missione. Da quel giorno ci siamo chiariti`. Su Del Piero: `Dire cosa rappresenta Del Piero per la Juventus e` pleonastico. Il rischio di perderlo c’e` ma noi stiamo facendo di tutto e abbiamo l’intenzione di trovare un accordo. Posso dire che stiamo lavorando nella direzione di un accordo e l’impegno di tutte le parti e` finalizzato a questo. E’ una situazione che non giova a nessuno, ma Ranieri ha un carattere tale che non si fa condizionare da nessuno ed e` giusto che sia cosi``. Sulla Roma: `Contro la Juve ho visto una Roma in ottima forma. Mi ha impressionato per la sua dinamicita` e solo il grande carattere della Juve ha fatto si` che raggiungessimo il pareggio. E’ una squadra molto forte, con un ottimo gioco di squadra e con dei grandissimi giocatori. Credo che il campionato sia aperto e che la Roma abbia tutte le possibilita` di recuperare la strada`. 
STRETTA ANTI-ULTRA': FIRENZE VIETATA AI TIFOSI BIANCONERI - La Stampa - I numeri alla rovescia del derby (31 arresti, 10 indagati) finiscono di prima mattina sul tavolo itinerante dell’Osservatorio del Viminale. I telefoni sono in tilt, le video-conferenze fra i vari componenti si intrecciano per arrivare (oggi all’ora di pranzo) ai primi verdetti: i cancelli dell’Olimpico di Torino rimarranno aperti così come spalancate sono rimaste le porte di Marassi a Genova dopo gli incidenti del derby della Lanterna, ma per gli ultras violenti è pronto il pugno duro. L’Olimpico non verrà squalificato perché i disordini si sono verificati al di fuori dello stadio in una dinamica che non ha alcun legame con quanto accaduto, poi, sulle tribune. Così deciderà il giudice sportivo nelle stesse ore in cui l’Osservatorio predisporrà tutta una serie di misure per prevenire i prossimi spostamenti dei tifosi juventini. Gli ultras della Juventus, così come i supporter del Napoli e della Lazio, sono ai primi posti nella classifica di pericolosità del Viminale e per i bianconeri pronti a mettersi in viaggio per Firenze potrebbe scattare il divieto di trasferta, sorte già toccata ai napoletani per la tappa di sabato a Milano. Fiorentina-Juventus con i cancelli del settore ospiti sbarrato, è questa la più accreditata soluzione in risposta ai fatti di violenza di domenica pomeriggio, ma non solo. All’Osservatorio guardano con preoccupazione anche all’incrocio da brividi Torino-Sampdoria per la storica rivalità fra le due tifoserie (all’Olimpico potrebbe rimanere chiuso il settore dei tifosi doriani). La via alla normalità del calcio italiano sembra subire, così, un brusco risveglio. «Ormai ci stiamo europeizzando visto che anche da noi come in Inghilterra o in Olanda gli ultras si scontrano sempre più spesso negli autogrill o comunque lontano dagli stadi», è l’amaro commento nei corridoi dei palazzi del calcio. L’Osservatorio oggi prenderà le decisioni più immediate per la prossima giornata di campionato. Giovedì al Viminale andrà in scena il vertice destinato ad innescare nuovi scossoni al pallone: scenari come Genova o Torino si sono giocati gran parte del loro credito tanto da andare incontro a stracittadine di ritorno non più in notturna. Nelle prossime decisioni dell’Osservatorio avranno sempre più spazio gare da rischio-4, quello più alto che impone al prefetto la scelta se giocare a porte aperte, semichiuse e comunque mai di notte. Le scene di guerriglia di Torino si mettono in scia a quelle di Genova, ma anche ad episodi isolati come l’accoltellamento di due giovani tifosi interisti a Roma prima della sfida fra giallorossi e nerazzurri sabato scorso o al lancio di bottigliette dagli spalti dello stadio San Paolo di Napoli addosso al guardalinee: scene che hanno fatto scattare di nuovo l’allarme rosso. La Lega Calcio aveva ottenuto nel luglio scorso libertà di manovra nel decidere anticipi o posticipi sotto i riflettori non essendo più vincolante il parametro di rischio assegnato dall’Osservatorio. Una libertà destinata a restringersi quando si presenteranno sfide giudicate a rischio.
DOPPIO MAXI PROCESSO AI TIFOSI VIOLENTI DEL DERBY - Repubblica Torino - Non uno, ma due maxi processi. Non un pm ma almeno due, forse addirittura tre. E non un giudice, ma due collegi formati da tre magistrati ciascuno. Procura e tribunale mettono in campo ingenti forze per fronteggiare il gran numero di tifosi arrestati domenica, in occasione degli scontri per il derby, che saranno processati stamane per direttissima. Sono trenta i teppisti finiti in manette: 20 appartengono alla tifoseria juventina, uno solo a quella granata. E altri dieci (divisi equamente tra le due squadre) sono stati iscritti nel registro degli indagati. Le accuse sono lancio di oggetti, danneggiamenti, resistenza a pubblico ufficiale. Un ultras deve anche rispondere di lesioni, per aver lievemente ferito un carabiniere. Per l´inasprimento della legge sulla sicurezza negli stadi rischiano conseguenze molto severe, e gli inquirenti intendono chiedere condanne esemplari e mantenere una linea durissima: le pene partono da un minimo di tre anni di carcere. Il caos si è scatenato sette minuti dopo le cinque del pomeriggio: un´edicola in via Tripoli è stata completamente devastata e nel fazzoletto d´asfalto davanti allo stadio Olimpico, in corso Sebastopoli e strade limitrofe, c´erano già circa 300 persone che si preparavano alla guerriglia. Al centralino dei carabinieri sono cominciate ad arrivare decine di chiamate. Una donna in via Bainsizza ha telefonato in lacrime: «Venite subito, stanno distruggendo le auto in sosta». Un gruppo di juventini intanto, in via Filadelfia, si è introdotto in un palazzo per ammainare la bandiera granata che sventolava da un balcone del secondo piano. E ancora, in corso Sebastopoli, i tombini venivano aperti e le pietre divelte dall´asfalto per essere lanciate come vere e proprie armi. E´ partita la caccia all´uomo. Le tifoserie avversarie si cercano e vogliono lo scontro. Da un lato i granata che lasciano il presidio organizzato sotto la curva Maratona. Dall´altro i Drughi che sfilano dalla sala giochi di Via Daneo.  E´ intorno alle 18 che cominciano gli incidenti più gravi. L´incrocio tra corso Sebastopoli e via Tripoli si trasforma nel teatro di una battaglia. Ci sono tanti piccoli gruppi disorganizzati di tifosi che insieme diventano una folla pronta alla guerra. Cappucci delle felpe calati sulla testa, sciarpe che coprono il viso, bottiglie vuote e spranghe in mano. Ma anche bastoni, catene, cubetti di porfido, valvole idrauliche in ferro, petardi. Ai fermati viene sequestrato persino un coltello lungo 8 centimetri. Polizia e carabinieri sparano 13 lacrimogeni per disperdere i tifosi. Ma loro non demordono: «tentano ripetutamente di ingaggiare lo scontro fisico con la tifoseria opposta - si legge nell´ordinanza - vengono contrastati, respinti e bloccati». E contro le forze dell´ordine (500 tra carabinieri, Digos e finanzieri) cominciano a lanciare di tutto. Un ragazzo di 29 anni cerca di sfuggire a un carabiniere, e gli rompe lo scudo protettivo ferendolo. Un coetaneo riporta lesioni alla testa. Altri aggrediscono un operatore di «Sky» tentando di portargli via la telecamera, ferendolo al volto. Gli arrestati sono giovani tra i 17 e i 25 anni: arrivano da Piemonte, Lombardia, Liguria, Marche e dal Lazio. Le direttissime di questa mattina si svolgeranno in due tronconi separati. I trenta arrestati compariranno davanti a due collegi di giudici, tutti della prima sezione penale, e a sostenere la pubblica accusa ci saranno i pm Gianfranco Colace e Paola Stupino, e il pm Carlo Pellicano in rinforzo. «Di certo resteranno in carcere fino al processo», ha spiegato ieri il procuratore capo Marcello Maddalena. Il far-west davanti all´Olimpico ha scatenato polemiche e commenti. «Sono accaduti incidenti inqualificabile», ha detto il presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli, condannando gli episodi di violenza. «Ci sono due squadre di calcio che cercano di fare il loro mestiere in serie A e che ci siano alcune centinaia di persone, che non posso nemmeno definire tifosi, che vogliono rovinare tutto è assolutamente inqualificabile. Sono convinto che queste persone vadano perseguite con la giusta e dovuta severità». «Sono molto dispiaciuto per quanto accaduto ieri, bisogna essere risoluti nello stigmatizzare questi episodi - ha detto invece il presidente del Torino Urbano Cairo - In due anni da presidente la nostra è stata un´isola felice, con pochissime multe alla società per situazioni che riguardano i tifosi». Il Codacons (l´associazione dei consumatori) ha chiesto al Viminale la sospensione dello stadio Olimpico per tutto il campionato 2007/8 al Torino, e per 10 giornate alla Juventus.
IL 12 OTTOBRE TEST SVIZZERO CON LO YOUNG BOYS - juventus.com - Le soste per le nazionali stanno diventando sinonimo di test europei per la Juventus. Dopo l’amichevole di Saragozza dello scorso 10 settembre, la formazione di Ranieri approfitterà della pausa di campionato di metà ottobre per un'altra sfida continentale. Venerdì 12, i bianconeri saranno infatti in Svizzera, a Berna, per affrontare la squadra locale degli Young Boys. La sfida è in programma per le ore 19.30 sul terreno dello Stade de Suisse, uno degli impianti che ospiterà le fasi finali di Euro 2008. Un match contro una delle formazioni elvetiche più conosciute. Con i suoi 109 anni di storia – la fondazione risale al marzo 1898 -, è tra le più antiche, ma anche tra le più vittoriose. Nel suo palmares compaiono le vittorie di 11 campionati di Svizzera (il primo nel 1903, l’ultimo nel 1986), 6 coppe di Svizzera, 1 Coppa di Lega e 1 Supercoppa nazionale. Anche quest’anno è in lotta per il titolo dopo il quarto posto conquistato al termine della scorsa stagione (alla quale ha preso parte l’ex bianconero Davide Chiumiento, prima di passare al Lucerna), che ha dato diritto alla disputa dei preliminari di Coppa Uefa. Preliminari sfortunati, vista l’eliminazione subita per mano dei francesi del Lens. Attualmente è terzo in classifica – alle spalle di Basilea e Zurigo – con un bilancio di cinque vittorie, quattro pareggi e due sconfitte in 11 gare disputate. Allenata per la seconda stagione consecutiva da Martin Andermatt, la formazione elvetica può contare tra le sue fila Hakan Yakin, ex Basilea e avversario della Juventus nella doppia sfida della Champions League 2002/03. Quello del 12 ottobre sarà il terzo confronto tra Young Boys e Juventus. I primi due risalgono agli anni ’60, entrambi giocati a Berna nell’ambito dell’allora Coppa delle Alpi. Il bilancio è di una vittoria a testa. Nel 1966, Dell’Omodarme autore di una doppietta nel 2-0 finale. Due anni dopo, rivincita elvetica, 3-1 con gol della bandiera di Zigoni nel finale.
FINALE SUPERCOPPA PRIMAVERA: INTER-JUVE IN DIRETTA TV - juventus.com - Il momento dell’atteso Juventus-Inter Primavera, gara valevole per la Supercoppa TIM 2007, sta per arrivare. Mercoledì 3 ottobre, le formazioni di Chiarenza ed Esposito si ritroveranno di fronte per l’ennesima sfida. E sarà ancora una volta una gara trasmessa in diretta tv. Il match sarà visibile su Rai Sport Satellite a partire dalle ore 14.30. Questa è l’altra novità: la Lega Calcio ha infatti modificato l’orario di inizio rispetto a quello delle 15 precedentemente annunciato. Invariato il teatro del match: il centro Sportivo “Interello – Giacinto Facchetti” di Milano.

 
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