L'ALTRA FIRMA DI ALEX DEL PIERO ORA LA SIGNORA MINACCIA L'INTER
Dopo aver firmato il contratto in settimana, Alex mette la sua firma anche contro i rossoblu, siglando su preciso assist dell'indomito Nedved la rete che fa volare Madama al 2° posto, a soli 3 punti dai nerazzurri. Partita tesa e nervosa, espulsi Pavel e Ranieri. Vittoria costruita su una grande difesa, nella quale giganteggiano ancora Legrottaglie e Chiellini. I bianconeri rischiano solo nella ripresa, ma SuperBuffon salva il risultato su Sculli lanciato a rete. Il sogno continua...
1-0 AL GENOA. LA JUVE E' L'ANTI-INTER! - La Stampa - Nell’attesa di farle esplorare i nuovi territori del marketing narrati dal nuovo contratto biennale, per ora Alex Del Piero fattura alla Juventus quello che ancora dovrebbe riuscigli meglio, il gol, una specialità assente dalla seconda di campionato, a Cagliari. Basta la pedata ravvicinata del capitano nel primo tempo, per sigillare una partita piuttosto brutta (e nervosetta, nove ammoniti, Ranieri e Nedved espulsi nel finale), mai dominata, ma sufficente a issare i bianconeri al secondo posto, solitario, dietro l’Inter. La Juve di questi tempi non è bella, anzi, non fa spettacolo, non si costruisce troppe occasioni, ma resta solida davanti a Buffon (e in Buffon), uscendo dalla quarta partita filata senza reti prese su azione (a Firenze fu il rigore di Mutu). Premesso che il talento non è lo stesso, sennò si rischia la querela, la squadra di Ranieri fabbrica una partita molto capelliana, lasciando poche occasioni al Genoa e cementando il massimo dall’unico sprazzo vincente. Chiaro che, a occhio, non basterà per affondare la portarei nerazzurra, copyright del presidente Cobolli Gigli, che attraccherà il 4 novembre all’Olimpico. Quando s’inizia, il tridente bianconero rimane una tentazione, perché Ranieri, senza la forza d’urto di Iaquinta, non cerca avventure: e allora, ecco il 4-4-2 già assemblato contro la Fiorentina, con Del Piero al posto dell’ex udinese e Zanetti (di rientro dalla squalifica) nella posizione di Almiron. All’inizio, però, la Juve non ne cava granché, perché con in mezzo due che di mestiere fanno (bene) i mediani, l’inventiva dovrebbe arrivare sulle corsie, da Salihamidzic e Nedved: resta una tentazione pure questa. Brazzo, che non è Camoranesi, non scappa una volta e il ceco non ha ancora trovato una decente messa a punto, ai suoi livelli almeno. Servono così diciotto minuti per sparare un pallone verso Rubinho: arriva dalla testa di Trezeguet (centrale però), innescato da una delle rare discese di Grygera. Rare saranno anche le apparizioni del francese. Nonostante il gioco bianconero resti sotto il minimo sindacale, la Juve avrebbe pure le occasioni per segnare, ma le spreca goffamente entrambe. La prima al 22’, quando una deviazione aerea di Nocerino mette Nedved davanti al portiere avversario, a due passi, ma l’ala, pensando di essere in fuorigioco, cerca un improbabile (e innocuo) tocco carpiato. Combina ancora peggio Salihamidzic, cui capita sotto la suola il pallone a un metro dalla linea, dopo un bello slalom di Del Piero sulla sinistra: prevalgono però i cromosomi del difensore, perché il colpo di tacco va nella direzione sbagliata. Lo zero a zero regge anche perché dall’altra parte il Genoa non si vede quasi mai, con l’unica proto-occasione di Di Vaio nata da un liscio di Grygera: rimedia Legrottaglie, che pilota bene la retroguardia, a volte anche con eleganza. Tocca a Del Piero, allora: cross di Nedved dalla sinistra e delizioso tocco d’esterno destro del capitano, che fulmina la linea del fuorigioco, lasciando sul posto i tre difensori centrali rossoblu. Poco dopo sfiora il replay, tagliando bene una punizione da venti metri, che Rubinho alza sulla traversa. Secondo tempo. Gasperini ci prova con Leon, messo sul prato al posto di un imbarazzante Di Vaio. Il primo pericolo per la Juve arriva dopo 9’, per un erroraccio di Molinaro che sbaglia la chiusura e spalanca il rettilineo a Sculli, uno dei quattro ex in campo: il tiro è violento, ma Buffon fa il Buffon e lo devia in angolo. Il portiere, nel finale, alza bene anche un colpo di testa di Lucarelli, poi la partita si scioglie in un nervosismo decisamente fuori posto, mentre Del Piero è già uscito, filando in ospedale per la prossima nascita del figlio. Ranieri si fa cacciare per proteste e Nedved lo imita, beccandosi il rosso a partita finita per una gomitata. Un po’ di camomilla, please.
IL TABELLINO DELLA PARTITA - JUVENTUS-GENOA 1-0 (1-0) RETI: 36' p.t. Del Piero
JUVENTUS: Buffon; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Salihamidzic, Nocerino, Zanetti (35' s.t. Almiron), Nedved; Del Piero (33' s.t. Palladino), Trezeguet A disposizione: Belardi, Criscito, Birindelli, Tiago, Olivera Allenatore: Ranieri
GENOA: Rubinho; Konko, Bovo, Lucarelli; Rossi (38' s.t. Fabiano), Milanetto, Juric, Danilo; Sculli (25' s.t. Papa Waigo), Borriello, Di Vaio (9' s.t. Leon) A disposizione: Scarpi, De Rosa, Bega, Coppola Allenatore: Gasperini
AMMONITI: 12' p.t. Borriello, 29' p.t. Legrottaglie, 39' p.t. Sculli, 45' p.t. Salihamidzic, 3' s.t. Zanetti, 10' s.t. Juric, 30' s.t. Del Piero, 30' s.t. Lucarelli, 48' s.t. Nedved ESPULSI: 43' s.t. Ranieri, 49' s.t. Nedved ARBITRO: Banti di Livorno ASSISTENTI: Alessandroni e Di Liberatore QUARTO UOMO: Marelli NOTE: spettatori 21.414 per un incasso di € 444.910,22
C'E' SEMPRE UN DEL PIERO IN PIU' - Repubblica - Dal contratto al prato, da un foglio di carta ai fili d´erba, è sempre Del Piero a mettere la firma sulla Juve. Stavolta, più che altro, la timbra con il colpo al volo che permette di battere il Genoa, scavalcare la Roma in classifica, arrampicarsi al secondo posto e restare nella scia dell´Inter, su questi schermi torinesi il prossimo 4 novembre. Niente facile, perché il Genoa si è battuto fino all´ultimo senza risparmio, si vede che è una squadra vera, con un´identità precisa, e che non sta in alto per caso. Ma era troppo allettante la sceneggiatura del film, perché Del Piero non lo intepretasse così. In settimana il rinnovo contrattuale, prima della gara ovazioni e canti e cori solo per lui, poi quella rete da punta pura, come lui continua a sentirsi. Il pallone decisivo gliel´ha dato Nedved, un altro che ha ritrovato l´effervescenza naturale dopo un inizio di stagione un po´ sgasato. Pure troppa: nei minuti finali è nervosissimo, praticamente isterico, e l´arbitro giustamente lo caccia dopo il triplice fischio (poco prima, era toccato a Ranieri che protestava). La soluzione della partita ha richiesto alla Juventus una buona dose di pazienza. Prima se l´è fatta girare in mano, come il famoso cubo a scacchi colorati da sistemare, faccia dopo faccia, e poi se l´è presa ed è riuscita a non farsela strappare. Senza Iaquinta, ancora infortunato, Ranieri ha preferito non esagerare con le punte e ne ha messe solo due, però quelle due lì, Del Piero e Trezeguet. Invece Gasperini non ha rinunciato al tridente con Sculli, Borriello e Di Vaio, molte intenzioni, poche opere, nel primo tempo almeno. Anche se il presidio genoano del territorio ha dato frutto per oltre mezz´ora, consegnando alla Juventus il pallone ma non sempre il gioco. All´inizio, anzi, i rossoblù sembravano più organizzati, pur non riuscendo mai ad arrivare al tiro. E nella ripresa hanno spinto tanto, ammirevoli. Per la prima azione bianconera bisogna però aspettare il 18´, quando Trezeguet colpisce di testa, centrale, e Rubinho abbraccia la palla. E´ una sera di calcio confuso e convulso, la Juve sa che il Genoa è in forma, attento, ed è raro che perda, dunque ci sta attenta e non si fida. Nel nodo di azioni spesso ingarbugliate, con pochi passaggi che seguano un percorso coerente, servono i campioni per ridare ordine al caos. Perciò si fa avanti Alessandro Del Piero, è questo il mestiere suo. La prima cosa bella è uno slalom al 31´ tra i birilli dell´area: il tiro viene respinto dal portiere. Il capitano è più dinamico di Trezeguet, mentre è di nuovo smagliante Nedved, come se il primo freddo torinese l´avesse svegliato. Ed è merito della sua azione al 36´ se la Juve va in vantaggio e vince la partita: il biondo corre a sinistra, vede Del Piero centravanti, lo cerca e lo trova con un passaggio perfetto. Il numero 10 sbuca da dietro e colpisce al volo d´esterno destro, con un gesto secco e rapace. Il gol fatale renderà ancora più aspra la sfida, perché il Genoa non s´arrende e la Juve non riesce a chiuderla. Ci sono botte, liti, cartellini gialli (anche per Del Piero), affanni più o meno assortiti e c´è soprattutto il grosso rischio che i bianconeri corrono al 54´, quando un errore di testa da parte di Molinaro lancia Sculli, tutto solo davanti a Buffon: il tiro è forte, preciso ma l´azzurro è di più e respinge. Adesso è quasi una mischia, sono usciti di Vaio e Sculli, sono entrati Leon e Papa Waigo che aiutano il Genoa a mordere e martellare, invano. Per lunghi momenti si gioca dentro un´area sola, e non è quella rossoblù. Però è qui che la Juve si conferma per niente schizzinosa: se c´è da sporcarsi la maglia, rotolandosi nell´erba e ringhiando, i bianconeri lo fanno. Il loro secondo posto in classifica diventa così una faccenda di bravura ma anche di fiato, muscoli e nervi, cuore e gomiti, polpacci e polmoni.
RANIERI PRIMO ROSSO: "INTERVENGA COLLINA" - La Stampa - C’è chi fa il gesto della culla, chi partorisce un pallone o mima la poppata con il biberon per offrire il gol al proprio pargolo. Alex Del Piero poteva sbizzarrirsi in mille modi per dedicare la propria prodezza all’erede in arrivo e all’amata Sonia, che si trovava in ospedale per darlo alla luce. E invece la solita lingua ha battezzato un gol dolce per la gioia imminente della paternità, ma l’esultanza per l’1-0, maturato al 36’ del primo tempo, è stata anche lo sfogo di troppe settimane difficili ed equivoche. Poca felicità, dunque, e tanta rabbia da scaricare per una rete che mancava dal 2 settembre (Cagliari-Juve 2-3) e con un’astinenza che aveva generato di tutto: la rottura con Nazionale, la telenovela del contratto e anche la panchina a Firenze nell’ultimo big-match. Serenità addio e non a caso la firma dello scorso martedì, per un amore che si prolunga fino al 2010, ha rimesso a posto le cose. Del Piero ha anche cambiato il look pur di voltare pagina e lasciarsi tutto alle spalle: capelli corti, più da «marines» che da artista del pallone, e una volontà ferrea di tornare ad essere protagonista. C’è riuscito con il gol bianconero numero 220, un geniale esterno destro al volo su invito di Nedved, e soprattutto sul palcoscenico che più ama e voleva onorare dopo aver sposato definitivamente il bianconero: partita in notturna, telecamere per lui e maglia da titolare. Solo che il finale è stato amaro. Il tecnico, poi espulso per proteste, decide di toglierlo al 34’ della ripresa. Probabilmente per la passerella finale e la standing ovation dell’Olimpico. Del Piero, però, non la prende bene e mentre lascia spazio a Palladino, chiede proprio a Ranieri: «Perché mi ha sostituito?». L’allenatore non risponde, porge la mano per il saluto, ma il capitano la snobba sfiorandola solo con un gomito («Mi ha dato una mano un po’ ritratta», prova a scherzare il tecnico). La faccia non è quella della festa e prima di infilarsi nel tunnel degli spogliatoi, a Del Piero scappa un’imprecazione e un gesto di stizza. Un nervosismo che però ha colpito tutta la Juve con Ranieri e Nedved cacciati da Banti sul finale. «Il nervosismo non è stato generato da noi - commenta il tecnico bianconero - ma ho protestato per una somma di cose, evidentemente qualcosa c’era. Ma se lo dico, mi danno 800 giorni di squalifica. Adesso però c’è Collina, e spero che possa vedere e provvedere». Il collega Gasperini preferisce non calcare la mano e sottolinea solo come «con queste regole i cartellini fioccano, ma la partita non è stata cattiva». Ranieri riconosce la forza del Genoa: «È solo il secondo gol che subiscono su azione ed è durissimo segnare contro di loro. Noi dovevamo essere più tranquilli e gestire la partita. L’Inter? Non dobbiamo essere provinciali e aspettare una sola sfida. Stiamo cercando di tenerci appiccicati perché se vanno via, non li prendiamo più».
RANIERI: "UNA SQUADRA CON GRANDE SPIRITO" - Datasport - Claudio Ranieri si gode il secondo posto in campionato della sua Juventus, che questa sera ha battuto il Genoa 1-0. Tre punti separano i campioni d’Italia dai bianconeri, a segno in casa in una partita non facile da portare a casa. “Siamo una squadra che lotta e ha grande spirito. Dobbiamo analizzare tutta la partita: questo Genoa ha preso 8 gol finora e quello di questa sera e’ il secondo che subisce in azione dopo uno preso contro il Milan – spiega il tecnico a Sky - Quindi non e’ facile fare gol a questa squadra, che ha giocato bene nel secondo tempo. Era difficile per noi, lo sapevamo. Dovevamo rallentare il ritmo perche’ erano loro dopo il gol a dover fare partita”.
“Ho sempre detto di avere un buon gruppo – prosegue Ranieri - La squadra si sta formando. Certamente vincendo ti tranquillizzi e prendi piu’ consapevolezza delle tue forze”. Due partite e poi c’e’ la sfida con l’Inter capolista. Ranieri vuole vincere, perche’ “se l’ Inter scappa non la prende nessuno. Il bello di questo campionato e’ che sia ancora giocabile”, chiosa Ranieri. Nel finale della sfida col Genoa c’e’ stato parecchio nervosismo. “E’ vero, ero nervoso con l’arbitro: spero che Collina veda e provveda. Io sono sempre a favore degli arbitri, stasera me ne sto zitto – dice il tecnico juventino - Sono stato allontanato dal campo, mi va bene tutto”. E Nedved e’ stato espulso a fine partita. “In nervosismo non era generato da noi. Ma e’ logico che c’era”.
LEGROTTAGLIE: "SIAMO UNA SQUADRA TOSTA" - Datasport - Nicola Legrottaglie e’ stato tra i migliori in campo nella vittoria della Juventus contro il Genoa, 1-0 a Torino. “Oggi era dura, contro una squadra in forma che giocava con tre punte e sfruttava gli inserimenti degli esterni. Per noi non era facile, abbiamo dimostrato ancora di saper soffrire”. Cosi’ commenta il difensore bianconero a Sky. Il gol e’ arrivato per merito di capitan Del Piero, che festeggia al meglio il rinnovo di contratto dopo mesi di trattative, e il primo figlio. “Questa vittoria va dedicata al capitano, dopo settimane in cui ha lottato contro queste voci... – spiega Legrottaglie - Siamo contenti, non abbiamo preso gol, e’ stato grande Buffon su una parata. Siamo veramente una squadra tosta”. La Juve e’ a -3 dall’Inter. Ancora due partite, poi ci sara’ lo scontro diretto: “E’ sempre bello stare li’ su, perche’ vivi un’atmosfera diversa – ammette il difensore - Chi e’ sempre stato a quei livelli puo’ capire. Questa squadra ha dei campioni che ci sono abituati. Anche se il nostro obiettivo rimane essere tra le prime quattro, daremo fastidio. E finora ci stiamo riuscendo”. Dopo anni bui Nicola Legrottaglie sta ritrovando la serenita’. “E’ bello assaporare di nuovo le vittorie, con una maglia a cui tenevo tanto e a cui per molti motivi non ero riuscito a dare quello che la societa’ si aspettava. Ora ci sto riuscendo, posso fare ancora di piu’. Come tutta questa squadra”.
MOLINARO: "BENE NEL PRIMO TEMPO" - juventus.com - Mai come questa volta, Cristian Molinaro ha capito cosa vuol dire essere compagno di squadra di Gigi Buffon. Un grande intervento del portierone ha impedito al Genoa di pareggiare e al difensore salernitano di passare un brutto post partita. Ecco perché prima di lasciare l’Olimpico, ai microfoni di Juventus Channel, può ringraziare pubblicamente l’amico. “Meno male che abbiamo il portiere più forte del mondo. A parte quel mio retropassaggio su cui si è lanciato Sculli, non abbiamo rischiato più di tanto. Abbiamo fatto una buona partita, soprattutto nel primo tempo e sulle fasce abbiamo creato molti pericoli al Genoa. Questi sono tre punti importanti che ci fanno stare lassù. Ora guardiamo partita per partita, cercando di vincere sempre fino allo scontro diretto con l’Inter”.
LE PAGELLE BIANCONERE - La Stampa - L’assenza di Iaquinta non cambia i programmi. Si resta al 4-4-2 di Firenze, con Del Piero che ritrova il posto di titolare in attacco al fianco di Trezeguet. A centrocampo Ranieri ritrova il frangiflutti Zanetti dopo la squalifica e in difesa il tecnico premia ancora Molinaro come cursore di fascia sinistra. Buona la tenuta della difesa sebbene in una serata senza grossi patemi. Su tutti domina Legrottaglie, cui la sicurezza del posto ha regalato una grande tranquillità. Inutile parlare dell’altro uomo-cardine, cioè Buffon. Il centrocampo svolge in scioltezza la fase difensiva non trovando ostacoli insuperabili nei rossoblù, ma la monotonia della partita è determinata anche dalla poca operosità del settore centrale in fase di costruzione. E Nedved non va. Ranieri mantiene intatto l’assetto della squadra, anche perchè l’andamento della partita non richiede stravolgimenti. Due cambi nel finale per consentire a Del Piero e Zanetti di tirare il fiato. Con Almiron e Palladino non cambia la sostanza, a parte un maggior movimento dell’attaccante.
Buffon 6,5 COLLAUDATO. Senza lavoro nel primo tempo. Prodigioso il portiere della Nazionale su Sculli all’inizio della ripresa.
Grygera 6 SOLIDO. Monta la guardia a Di Vaio, ma si fa vedere molto anche in attacco andando la cercare sempre la profondità. Il primo pericolo per il Genoa nasce proprio da un suo cross con il contagiri.
Legrottaglie 6,5 LEADER. Si sente sicuro, a volte anche troppo. Ma là dietro continua a essere una sicurezza e pilota la difesa con assoluta padronanza della posizione. Sono passati i tempi bui.
Chiellini 6,5 NORMALE. Il lavoro non è ai massimi livelli. Lo sbriga con autorità.
Molinaro 6 TENACE. Gran movimento e veloci ripiegamenti per tenere alla larga il pericoloso Sculli. Che gli scappa al 9’st e costringe Gigi Buffon al miracolo.
Salihamidzic 5,5 UN BEL BULLDOZER. I piedi del giocatore bosniaco sono dei cingolati e anche per questo la precisione nei passaggi non è proprio perfetta. Tante iniziative, poche però vanno a buon fine.
Nocerino 6 SGOBBONE. Gran movimento, nitidissima la voglia di entrare in tutte le azioni della squadra. Senza di lui il centrocampo andrebbe certamente in sofferenza.
Zanetti 6,5 COSTRUTTIVO. Gareggia con Nocerino nel fare barriera in mezzo al campo. Spesso riesce a cucire il gioco con filo pregiato (dal 35 st’ Almiron sv).
Nedved 5 ISTERICO. In attesa di ritornare il giocatore che fu, il campione gioca a sprazzi e riesce a intervenire in maniera decisiva nell’azione del vantaggio offrendo a Del Piero un assist al bacio. Troppo nervoso , l’ex Pallone d’oro si fa cacciare sul fischio di chiusura.
Trezeguet 5 ABBADONATO. Lui, si sa, capitalizza il lavoro della squadra. E se le palle che gli offrono sono poche e spesso mal indirizzate, è dura incrementare il suo mostruoso bottino di gol. Di suo ci mette una certa svogliatezza, coseguenza di una partita da Juve modesta.
Del Piero 6,5 DECISIVO. Esce dal precariato e celebra il contrattone appena firmato con un gol di rapina e la compiacenza dei difensori genoani. Poi una punizione vecchia maniera impegna Rubinho. Nella ripresa il numero 10 pensa più all’imminnte parto di Sonia che alla partita (dal 34’ st Palladino sv).
GLI ALTRI RISULTATI - Atalanta-Torino 2-2, Cagliari-Catania 1-1, Fiorentina-Siena 3-0, Livorno-Lazio 0-1, Sampdoria-Parma 3-0, Udinese-Palermo 1-1, Roma-Napoli 4-4, Reggina-Inter 0-1.
CLASSIFICA: LA JUVE SALE AL 2° POSTO - Inter 20 punti, Juventus 17, Fiorentina 16, Roma 15, Genoa 12, Palermo 12, Udinese 12, Napoli 11, Sampdoria 11, Atalanta 11, Milan 10, Catania 10, Lazio 10, Torino 8, Cagliari 8, Empoli 8, Siena 6, Parma 6, Reggina 4, Livorno 2.
CLASSIFICA MARCATORI - Del Piero realizza il suo secondo gol in campionato. In classifica Trezeguet perde l`occasione di staccare Totti e Ibra.
7 RETI: Trezeguet (Juventus) Ibrahimovic (Inter, 2 r), Totti (Roma, 1 r) 6 RETI: Mutu (Fiorentina, 2 r), Kaka` (Milan, 4 r) 5 RETI: Borriello (Genoa, 1 r) 4 RETI: Doni (Atalanta, 3 r), Foggia (Cagliari, 4 r), Iaquinta (Juventus), 1 r), Zalayeta (Napoli), Bellucci (Sampdoria) 3 RETI: Zampagna (Atalanta, 1 r), Matri (Cagliari), Cruz (Inter), Pandev, Rocchi (Lazio), Sosa (Napoli), Amauri, Miccoli (Palermo), Corradi (Parma), Amoruso (Reggina), Maccarone (Siena, 1 r), Di Natale (Udinese) 2 RETI: Martinez (Catania), Saudati (Empoli), Osvaldo, Pazzini, Vieri (Fiorentina), Crespo (Inter), Del Piero (Juventus), Loviso (Livorno, 1 r), Ambrosini, Gilardino, Seedorf (Milan), Domizzi (1 r), Hamsik, Lavezzi (Napoli), Pisanu (Parma), Cozza (Reggina), Aquilani, Giuly, Mancini, Perrotta (Roma), Montella (Sampdoria), Rosina, Ventola (Torino), Gyan (Udinese)
LUNEDI SUBITO A LAVORO - juventus.com - Non c’è riposo per la squadra dopo il posticipo serale vinto contro il Genoa. Tra sei giorni, sabato 27 ottobre, c’è già l’anticipo di campionato in casa del Napoli. Per tale motivo, nel pomeriggio di lunedì è già fissata la ripresa a Vinovo.
Inviato da: Emmanuel Hunt
il 30/10/2024 alle 05:13
Inviato da: CP Escorts
il 24/10/2024 alle 07:10
Inviato da: The ISO Consultant
il 23/10/2024 alle 13:20
Inviato da: Sandeep Verma
il 22/10/2024 alle 17:50
Inviato da: riadalal
il 21/10/2024 alle 11:56