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« IL GIORNO DI INTER-JUVENTUSLA PROMESSA DI JOHN ELKANN »

IL GRANDE CUORE BIANCONERO

Post n°1299 pubblicato il 24 Gennaio 2008 da corsivo79

DA 0-2 A 2-2 IN CINQUE MINUTI:
QUESTA JUVE NON MOLLA MAI!!!

Nell'andata dei quarti di Coppa Italia, la squadra di Ranieri strappa un ottimo pareggio a Milano contro l'odiata Inter, ma deve rammaricarsi per non aver sfruttato a pieno gli oltre 80 minuti giocati in superiorità numerica. Al 10° del primo tempo, infatti, Burdisso stende Del Piero lanciato a rete e viene espulso. Nonostante un prolungato possesso palla e tanti corner, la Signora non riesce a trovare la via del gol e nella ripresa viene punita due volte da Cruz. Nel finale, però, vien fuori il proverbiale orgoglio della Juve, che prima accorcia con una botta al volo di Alex e poi pareggia con un gran colpo di testa di Boumsong che ammutolisce San Siro! Goduria! Orgasmo bianconero! Frattanto Sissoko è ormai nostro: blitz dall'Africa per firma e visite.


 
CRUZ SVEGLIA LA JUVE - La Stampa - Mai una partita normale. Nemmeno in una serata di Coppa Italia. Inter e Juventus dormono per un tempo, poi azzannate da chissà qual insetto scatenano un secondo tempo niente male. La Juve fa la partita per un tempo senza riuscire a pungere, ma proprio quando sembra tracollare, rialza la schiena e poi la testa. E porta a casa un pari che vale più del risultato. Che poi abbia deciso il brutto anatroccolo Boumsong, proprio nella sua ultima notte italiana, fa parte delle bizzarrie del pallone, non dei rimpianti. Filosofie, ma soprattutto, potenzialità diverse. Ranieri sfida la notte di San Siro con quello che ha, avrebbe voluto schierare il meglio ma gli intoppi fisici hanno castrato le sue intenzioni. Si permette di scegliere tra Trezeguet e Iaquinta, dentro il secondo, il resto è obbligato: in panchina c’è Boumsong, già venduto al Lione, e Tiago, fantasma in cerca di un castello. Mancini pesca invece le sue munizioni nel vasto arsenale nerazzurro, davanti Cruz e Crespo, Maniche e Pelè in un centrocampo futurista. Tutto salta per aria dopo 9’. Marchionni esce dopo un frontale con Maxwell, Ranieri si guarda intorno e vede Primavera o partenti, non gli rimane che mandare dentro Trezeguet e ripartire con la trazione anteriore. Gli dice bene che nemmeno un minuto dopo Burdisso sfagiola un rinvio e per acchiappare Del Piero, lo stende. Ultimo uomo e ultima giocata dell’argentino che viene espulso. Mancini arretra Cesar sulla linea dei difensori e regala il boccino alla Juve, già di sè partita forte con un’infilata di corner. Del Piero si piazza tra le linee, postazione privilegiata soprattutto se gli avversari hanno un uomo in meno. Il deficit maggiore di questa squadra è la monotonia, Birindelli crossa e ricrossa (però meglio lui del piede troppe volte svirgolo di Molinaro) ma Iaquinta è inghiottito dalle torri nerazzurre e Trezeguet ci impiega il suo per registrare l’orologio. L’Inter sta a guardare senza soffrire. Solo Toldo si scalda su punizione di Iaquinta (26’), il resto è un titic titoc. In campionato tra Inter e Juve ci sono 12 punti, si intravedono appena. Nel senso che la squadra di Mancini sta acquattata per un bel po’, prima di provare un paio di escursioni nel territorio avversario. Basta un’occhiata per capire chi è la lepre e chi il cacciatore. Ripresa e quella che per l’Inter è una questione di orgoglio (la Coppa Italia non sta in cima ai desiderata di Moratti) per la Juve prende una forma diversa: azzannare i nerazzurri in 10, e a San Siro, è un’occasione da non perdere. I bianconeri ci provano ma un cross di Pelè manda in tilt Legrottaglie e Belardi, prendi tu che la prendo io. E infatti la prende Cruz, che timbrò anche la sfida di campionato all’Olimpico. Cinque minuti di sbandamento, poi i bianconeri provano a ripiantare le tende dalle parti di Toldo. Effimero tentativo. L’Inter soffre un po’ il solletico ma, come se giocasse su un campo in discesa, si ritrova per inerzia dalle parti di Belardi. Tanto che Cruz (29’) brucia Boumsong, raddoppia e si conferma killer della Signora. A quel punto la Juve rialza la testa, Del Piero sfrutta un assist di Trezeguet, sembra solo il gol della speranza e invece è la benzina che accende la rimonta. Esce Materazzi, Inter senza contraerea ed è proprio Boumsong che riacciuffa il pari. Già a Lione con i bagagli ma non con la testa: quello che ci mette per piegare le mani a Toldo con una zuccata. Un palo di Cruz e per questa Juve-Inter può bastare.
IL TABELLINO DELLA PARTITA - Inter (4-4-2): Toldo; Rivas, Burdisso, Materazzi (35' st Vieira), Maxwell; Solari (12' st J. Zanetti), Maniche, Pelè, Cesar; Cruz, Crespo (23' st Cambiasso). A disp. Orlandoni, Cordoba, Jimenez, Balotelli. All. Mancini
JUVENTUS (4-4-2): Belardi; Birindelli (23' st Boumsong), Legrottaglie, Grygera, Molinaro; Marchionni (7' pt Trezeguet), Nocerino, C. Zanetti, Palladino; Iaquinta, Del Piero. A disp. Vanstrattan, Tiago, Esposito, Castiglia, Ariaudo. All. Ranieri
Arbitro: Farina di Novi Ligure
Marcatori: 9' st e 29' st Cruz (I), 34' st Del Piero (J), 40' st Boumsong (J)
Note: espulso all'8' pt Burdisso (I) per fallo da dietro. Ammoniti Cruz, Grygera, Birindelli. Recupero 1' pt, 3' st. Spettatori 29.329 per un incasso di 558.113 euro.
ADDIO CON GOL, IL SOUVENIR DI ALAIN: "MI MANCHERETE" - La Stampa - La favola del brutto anatroccolo si è chiusa con il classico lieto fine. Jean Alain Boumsong ieri ha salutato la Juve regalandole una rete preziosissima, quella che potrebbe valere la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia. Al termine della gara il francese ha salutato uno a uno i compagni e oggi volerà a Lione dove troverà un allenatore disposto a dargli fiducia. Con Ranieri, invece, non è riuscito a trovare spazio. Del Piero è stato uno dei più affettuosi con gesti e parole: «Ha avuto un comportamento esemplare e merita di chiudere così». Boumsong ha detto addio con riconoscenza e senza far polemica: «Sarò sempre legato a questa società - ha detto - e magari un giorno ci ritroveremo. Spero tanto di affrontare i bianconeri l’anno prossimo in Champions». Boumsong ha dovuto fare una rimonta personale all’interno di quella della squadra, visto che era lui la guardia di Cruz quando l’argentino ha segnato il 2º gol. Con l’incornata che ha regalato il 2-2 alla Juve, il difensore si è fatto perdonare. «Ho dato tutto per questa squadra e non nascondo di essere pure un po’ triste. Ma io voglio giocare, per questo ho deciso di andarmene. Non considero la Juve un’occasione mancata, nella stagione scorsa credo di aver fatto bene, poi è arrivato Ranieri e non ho avuto l’opportunità di dimostrare quello che so fare».  Il giocatore comunque ha interpretato fino in fondo lo spirito di questa squadra. Ranieri ha trasmesso ai suoi un’anima da battaglia. Non si arrendono mai, neppure se sotto di 2 gol o se sono già stati ceduti ad un’altra squadra, come Boumsong. La serata di Coppa Italia però non regala solo storie belle. Marchionni, infatti, lascia San Siro con le stampelle. Dopo soli 7’ il centrocampista era dovuto uscire dal campo per un brutto infortunio. Ancora lo stesso piede di quest’estate, il sinistro. Il bollettino medico ufficiale arriverà solo oggi, ma c’è il forte sospetto che si tratti di una frattura che significherebbe stagione finita. Del Piero è dispiaciuto: «Siamo davvero sfigati, non ci voleva. Speriamo che la serie di infortuni finisca». Alex ancora una volta ha rimesso in piedi la partita: «Eravamo un po’ stanchi. L’Inter è stata brava a chiudere tutti gli spazi. Il secondo gol di Cruz è stato straordinario e poteva tagliarci le gambe. Invece siamo stati bravi a reagire». Del Piero non vuol parlare del silenzio stampa dell’Inter: «Non giudico, anche a me in passato è successo di vivere situazioni di questo tipo». Poi torna sulla partita: «Il nostro orgoglio è stato determinante, in dieci talvolta raddoppi le forze». Intanto in campionato il Milan ieri ha perso e la Juve continua a difendere bene il quarto posto. Alex è felice: «Stiamo riprendendo la strada giusta». Ma per la qualificazione in Coppa Italia non si sbilancia: «Non possiamo pensare di essere i favoriti perché l’Inter è capace di vincere in trasferta senza problemi. Non so se Mancini schiererà la miglior formazione, ma cambia poco. Noi dobbiamo giocar bene per tutta la partita, non ci regaleranno niente».
RANIERI SODDISFATTO: "ABBIAMO REAGITO QUANDO PAREVA FINITA" - Repubblica - «È stata una partita stranissima - commenta Claudio Ranieri alla fine - Volevamo fare un buon risultato, abbiamo cominciato bene... Poi con uno in più abbiamo cercato di allargare il gioco. Ma era tutto molto sterile. E così loro sono passati in vantaggio, meritatamente». Ranieri è ancora stupito dell´andamento della gara. Infatti sorride e continua: «Proprio quando uno si aspettava che la squadra mollasse, i miei sono venuti fuori. Alla fine è andata bene, perché abbiamo ottenuto il risultato che ci eravamo prefissi: quello di fare gol. Ai ragazzi avevo detto: "È una coppa siamo fuori casa e serve almeno un gol"». Ora il ritorno, che promette spettacolo: «Sarà un bel ritorno, perché l´Inter è sempre l´Inter e noi non siamo da meno». Quelli dell´Inter, un po´ per la delusione del pareggio arrivato nel finale, un po´ per le scorie polemiche della settimana rovente non hanno molta voglia di parlare. Chi parla, invece, è il difensore bianconero Legrottaglie: «Se non prendiamo lo schiaffo non ci svegliamo. E questo ormai per noi è tipico», sorride. Poi ripensa alla doppietta di Cruz: «È un giocatore incredibile: riesce sempre a fare gol». Al di là del risultato, i problemi trovati dalla Juve in superiorità numerica, comunque, rilanciano il tema mercato in casa bianconera. Proprio ieri pomeriggio Secco e Blanc hanno ricevuto, a Torino, prima il presidente del Tottenham e poi l´agente spagnolo del maliano Momo Sissoko, il cui ingaggio è stato virtualmente e realizzato e dovrebbe venire annunciato già oggi. Al Liverpool andranno dodici milioni di euro, al giocatore (attualmente impegnato in Coppa d´Africa) due milioni a stagione per un contratto quinquennale. E invece assai più complicata la vicenda Tiago, che è intenzionato a rifiutare il trasferimento a Londra, nonostante le ricche offerte del Tottenham. Il portoghese è invece allettato dalle proposte dell´Atletico Madrid (che per altro si era mosso anche su Sissoko), che però non intende arrivare ai tredici milioni offerti della Juve. Oggi, poi, i bianconeri dovrebbero formalizzare la cessione di Boumsong al Lione per tre milioni mentre restano in attesa della risposta di Mellberg, già vincolato per giugno: Ranieri lo vorrebbe però subito a Torino per fronteggiare l´assenza di Chiellini. Raggiunto l´accordo con l´Aston Villa, che riceverà un risarcimento di 800 mila euro, in giornata dovrebbe arrivare anche la risposta del difensore svedese, fino a ieri restio a trasferire la famiglia in Italia nel bel mezzo dell´anno scolastico. Il pressing di Ranieri pare però che sia stato molto convincente.
RANIERI: "VOGLIAMO ANDARE AVANTI" - juventus.com - E’ un Claudio Ranieri che può definirsi soddisfatto, quello che commenta l’esito del match di San Siro. Voleva almeno un gol, i suoi ragazzi ne hanno trovati due e, sebbene al termine di una gara in cui non è riuscita a sfruttare a pieno la superiorità numerica, la “sua” Juventus ha portato a casa un pareggio importante in vista del ritorno. Ecco le parole del tecnico: «Oggi mi interessava il risultato e trovare almeno un gol. E’ stata una partita strana, ci siamo trovati in superiorità numerica, loro si sono chiusi e abbiamo provato ad allargare il gioco senza riuscirci. Nel secondo tempo l’Inter si è portata meritatamente avanti mentre noi eravamo poco reattivi. Fortunatamente il carattere non manca mai a questa squadra e sono arrivati i due gol. Segnare in trasferta è importante. Il ritorno sarà bello, ma noi vogliamo andare avanti».
RANIERI: "ERA IMPORTANTE FARE GOL" - AGM-DS - Alla fine la Juventus e` riuscita a portare a casa un pareggio dalla sfida d`andata dei quarti di Coppa Italia con l`Inter. `Una partita stranissima`, ammette Claudio Ranieri. `Volevamo fare un risultato positivo e avevamo iniziato bene`. Poi i nerazzurri si sono trovati addirittura in dieci uomini per l`espulsione di Burdisso. `Con uomo in piu` abbiamo cercato di allargarli, c’era supremazia territoriale ma molto sterile`, ammette il tecnico bianconero. `Meritatamente l’Inter ha segnato due volte (con Cruz, ndr). Noi sembravamo addormentati, non eravamo reattivi`. Sono stati Del Piero e Boumsong a levare le castagne dal fuoco alla Juve: `Ma la squadra c’e` sempre, sono state molto importanti le due reti el finale. Era importante fare gol - ammette Ranieri - Non riuscivamo a trovare profondita` perche` l`Inter ci aspettava negli ultimi venti metri`.
TREZEGOL NON CANTA VITTORIA: "NON SIAMO ALL'ALTEZZA" - goal.com - Un pareggio ottenuto in rimonta contro un'Inter decimata e in inferiorità numerica può rallegrare qualche tifoso, non di certo David Trezeguet che ha un palmares da vincente e vuole mantenerlo anche in futuro. Al termine della sfida del Meazza, quindi, l'attaccante ha lanciato un chiaro messaggio alla società. "La partita di oggi ha dimostrato che c'è ancora da lavorare tanto: inutile illudersi, tecnicamente non siamo in questo momento all'altezza", ha detto il francese che aveva una faccia scura negli spogliatoi nonostante il risultato positivo. Più chiaro di così...
CONTUSIONE AL PIEDE PER MARCHIONNI - juventus.com - La nota più negativa del mercoledì di coppa arriva ancora dal punto di vista degli infortuni. Dal Meazza, la Juventus torna con Marchionni acciaccato. Il centrocampista è uscito dopo una manciata di minuti a causa di una contusione al piede sinistro, la cui entità verrà valutata nella giornata di domani, alla ripresa dell’attività.
LE PAGELLE BIANCONERE/1 - La Stampa - Belardi 5 INCERTO. Un’uscita alta da brivido nel primo tempo, colpevole sul vantaggio interista.
Birindelli 5,5 PRECARIO. Non è facile giocare quasi sempre quando la squadra è in brandelli
(dal 23’ st Boumsong 6: se ne va lasciando in ricordo l’ultimo errore, ma anche il gol della speranza).
Legrottaglie 5,5 SFORTUNATO. Molto attento, non ci fosse lui la difesa si spappolerebbe. Ma si impappina dando via libera a Cruz.
Grygera 5 MALDESTRO. La domanda è: l’hanno preso soltanto perché arrivava gratis?
Molinaro 5,5 INCOMPIUTO. Patisce Solari e quando arriva al cross perde la tramontana.
Marchionni sv PERSEGUITATO. Subito fuori per infortunio, l’ennesimo
(dal 7’ st Trezeguet 6: non gli arriva la palla buona, allora si dedica agli assist, bravo per Del Piero).
Nocerino 5,5 COCCIUTO. Non sfrutta la superiorità numerica.
C. Zanetti 6 PREZIOSO. Avanti e indietro a tessere la tela.
Palladino 5 DELUDENTE. Parte a sinistra, va a destra. Non morde.
Iaquinta 5 OPACO. Gran punizione deviata da Toldo. E basta.
Del Piero 7 ATTIVO. Concentrato, prova sempre a essere determinante. Parte punta, finisce trequartista. Segna un gran gol.
LE PAGELLE BIANCONERE/2 - Repubblica - Juventus BELARDI 5 Nelle uscite è un disastro, a cominciare da quella del primo gol interista.
BIRINDELLI 5,5 Si trova presto senza avversari diretti, prova a sfruttare la libertà ma non si spinge mai oltre la tre quarti. S'infortuna commettendo fallo su Cruz. Dal 23' st Boumsong 6,5: fulminato da Cruz, di riscatta con il gol del pari.
LEGROTTAGLIE 5,5 Assai indeciso nell'azione del vantaggio nerazzurro.
GRYGERA 5,5 Difensore scolastico, soffre terribilmente la malizia di Crespo e Cruz. Ammonito, sarà squalificato.
MOLINARO 6 Spinge moltissimo, patisce un paio di volte lo spunto di Solari, lascia partire il cross che riporta la Juventus in partita.
MARCHIONNI SV Dura 7' prima di cedere all'ennesimo infortunio, stavolta alla gamba sinistra. Dal 7' pt Trezeguet 5,5: è un perno del tridente troppo statico, quindi si offre poco alle idee (scarse) dei compagni. Ma è decisivo nell'azione del primo gol juventino, quello che cambia la partita.
NOCERINO 6,5 Il riposo gli ha fatto bene. Ritrova grinta e corsa e con il suo ritmo mette nei guai Maniche. Cerca anche l'iniziativa personale, vista la staticità degli attaccanti.
ZANETTI C. 7 Per lunghi momenti, il solo juventino all'altezza della situazione. Alterna il lancio lungo a quello corto, cerca di alzare i ritmi, predica sovente nel deserto.
PALLADINO 5 Ranieri lo sposta presto a destra, nella zona dove l'Inter ha rinunciato a un uomo, ma non sfrutta mai la libertà di cui gode. A lui la personalità manca eccome.
IAQUINTA 5 Molto nervoso e poco mobile, si appiattisce su Trezeguet e non dà respiro alla manovra.
DEL PIERO 7 Svelto di riflessi e perentorio nello scatto quando provoca l'espulsione di Burdisso, rabbioso quando segna il gol che avvia la rimonta. Un gol importantissimo vista la scarsa vena iniziale della Juve.
SISSOKO E' BIANCONERO. BLITZ DALL'AFRICA PER FIRMA E VISITE - La Stampa - Manca solo l’autografo del giocatore, con buona pace dei luoghi comuni del calciomercato (questo, fra i più smentiti), per mettere la maglia della Juve a Mohamed Sissoko: la firma arriverà nel fine settimana, perché il centrocampista ha già prenotato un volo che dal ritiro del Mali, impegnato in Coppa d’Africa, lo porterà a Torino per le visite mediche.
Il resto è stato scritto ieri, durante una trattativa che s’è trascinata oltre le 6 ore dentro casa Juve, con i procuratori dell’Img (International Management Group), l’agenzia americana che lo gestisce: 11 milioni di euro al Liverpool, più eventuali altri 2 legati alle presenze e al suo rendimento. Per lui, contratto fino a giugno, poi quadriennale da circa 2,5 milioni a stagione e opzione bianconera sull’eventuale 5º anno. Era stato annodato da giorni, l’affare, e via fax era già nelle mani della Juve l’ok dei Reds. Bastava limare i dettagli del contratto e le clausole legali, perché la volontà del giocatore c’era: «Alla Juve vado volentieri». Da febbraio, quando si chiuderà la Coppa d’Africa, Claudio Ranieri avrà il suo rinforzo in mezzo al campo. Meglio spazzare via i dubbi però: non piomberà un regista, cui si sta dando la caccia per giugno, ma certo un mediano di notevole corsa e impatto fisico. L’idea del tecnico è quella di tenere blindato il centrocampo, come spesso hanno fatto finora Zanetti e Nocerino: in un assetto del genere, «i miei registi» sono Nedved e Camoranesi, disse Ranieri. Dovrebbe essere garantita, insomma, quella sostanza che Almiron e Tiago non hanno fornito, forse perché in quel mestiere non specializzati. Mentre Almiron pare sempre destinato al Monaco, per il portoghese ieri s’è complicata la situazione: doveva essere Tottenham, planato in mattinata a Torino per chiudere l’accordo, ma tutto è saltato. O meglio, lo stop è arrivato da Tiago: gli inglesi nel contratto volevano inserire una percentuale a rendimento. No grazie, è stata la risposta (del giocatore). S’è allora fatto avanti l’Atletico Madrid, che a un’iniziale richiesta di prestito ha fatto seguire una proposta di acquisto: e la Spagna sarebbe gradita pure a lui. Questione di prezzo, perché la Juve parte sempre da quei 13,6 milioni di euro dell’acquisto. L’idea resta quella di venderlo: non svenderlo, però. Una schiarita è arrivata poi a tarda sera, da un incontro dopo Inter-Juve tra i dirigenti bianconeri e quelli del Tottenham, tornato in pole position. Bisognerà aspettare anche per ridisegnare la difesa. Lo svedese Olof Mellberg, già preso per giugno, deciderà fra oggi e domani se lasciare subito l’Aston Villa: nel caso, i bianconeri verseranno al club circa 800.000 euro. I pronostici pendono verso il sì, pure perché ieri sera Alain Boumsong, da San Siro, è direttamente andato a Lione per le visite. «Uscito uno, ne deve arrivare uno», ragionò Ranieri. Contando l’infortunato Chiellini, e Criscito, ne sono già evaporati tre. Ieri, il tecnico, si consolava comunque con il nuovo pezzo di centrocampo, che usò a Valencia, nel 2004. Sorvolando sui bisbigli di chi già parla dell’atterraggio di un «panchinaro» del Liverpool: con Steven Gerrard, forse, a sedere starebbero in molti. E a ventitrè anni, hai sempre il tempo di smentire chiunque.
AMBURGO: "VAN DER VAART-JUVE SI PUO'" - Raisport - I dirigenti dell'Amburgo hanno fatto sapere che sono in corso contatti con la Juve per l'eventuale cessione di Rafael van der Vaart. Nazionale olandese, 24 anni, centrocampista offensivo (26 gol in 59 partite di Bundesliga), e' cresciuto nell'Ajax prima di trasferirsi nel 2005 all'Amburgo. All'inizio del mese ha annunciato che non rinnovera' il contratto col club tedesco. Secondo la stampa tedesca la Juve offrirebbe 17 mln di euro al club ed un contratto di 5 anni al giocatore.
L'ATLETICO SORPASSA IL TOTTENHAM PER TIAGO - Eurosport -  summit di mercato tra Tottenham e Juventus non ha avuto esiti particolarmente positivi, gli Spurs vorrebbero chiudere, ma bisogna vincere la resistenza del portoghese, che non gradisce la destinazione inglese. Nella trattativa si è inserito l'Atletico Madrid, che può far leva sul sì di Tiago e ora sembrerebbe nettamente in vantaggio nella corsa all'ex centrocampista portoghese di Chelsea e Lione.
IL WERDER GELA LA JUVE: "DIEGO E' INCEDIBILE" - AGM-DS - Scema ai minimi storici la possibilita` di un trasferimento di Diego alla Juventus. Dopo aver mollato (o per lo meno di aver fatto cosi` credere) Van der vaart per gettarsi anima e cuore sul gioiello brasiliano del Werder Brema, si smonta l`ipotesi di un suo passaggio a Torino gia` dal prossimo anno. `Diego alla Juve? Diego non va da nessuna parte`. Questa la sentenza di Klaus Allofs, general manager del Werder Brema, che ha blindato il 22enne talento brasiliano. `Non abbiamo intenzione di cederlo: ne` alla Juve, ne` ad un altro club - ha detto il gm tedesco -. La Juve non ha fatto offerte, ma noi non abbiamo intenzione di parlare di Diego con nessuna societa`. Infine Allofs conclude: `I nostri progetti per la prossima stagione prevedono la sua presenza`.
 JOHN ELKANN: "IO E MIO NONNO. VI RACCONTO L'AVVOCATO A 5 ANNI DALLA SCOMPARSA" - Stralcio dell'intervista rilasciata al Corriere della Sera in edicola stamane. Per leggere integralmente il testo cliccate il link alla fine del post - Ingegner Elkann, qual è il primo ricordo di suo nonno?
«Fino a cinque, sei anni sono ricordi "costruiti", attorno a racconti, a fotografie. I primi ricordi veri sono legati alla montagna. Mia nonna Marella passava l’inverno nella casa di St. Moritz, e il nonno la raggiungeva spesso. Facevamo colazione insieme, uscivamo a passeggio. Soprattutto, andavamo a sciare. E lui ci stimolava ad affrontare i rischi: scegliere il versante più difficile, spingerci in zone che non conoscevamo».
Quali erano i suoi luoghi preferiti in mare?
«Il Mediterraneo tra Napoli e Marsiglia. In particolare, la Corsica, che amava perché era facile trovare un buon vento e difficile essere riconosciuto. Gli piacevano molto le Calanques di Cassis, dove incontrava Platini: il nonno era incuriosito da tutte le cose che faceva, il ct della nazionale, l’organizzatore dei Mondiali. Le sue opinioni erano ascoltate. Fu Platini a caldeggiare l’acquisto di Zidane».
Com’era il rapporto con la Juve?
«Era innanzitutto un grandissimo tifoso. Della Juve, ma anche della nazionale: abbiamo visto insieme Italia-Brasile, la finale del Mondiale ‘94. Quando Baggio sbagliò il rigore, ci rimase malissimo. Nel calcio apprezzava il talento e anche la disciplina, la tenuta. Mi portava spesso alla partita. Non amava vincere sull’errore altrui, ma il bel gioco, il tocco di genio. La sua Juve ideale doveva mostrare spirito combattivo, mai arroganza. Dello sport apprezzava l’imprevedibilità, e le rimonte. La vittoria della Ferrari all’ultimo Mondiale gli sarebbe piaciuta moltissimo».
PER LEGGERE L'INTERVISTA INTEGRALE CLICCA IL LINK SOTTOSTANTE:
INTERVISTA INTEGRALE A JOHN ELKANN

 
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