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« STASERA A TORINO IL TROFEO TIMIL PRESIDENTE E' CONVINTISSIMO »

CARRO ARMATO COLPISCE ANCORA

Post n°1474 pubblicato il 30 Luglio 2008 da corsivo79

IAQUINTA CANNONATA SULL'INTER: SUL CAMPO VINCE SEMPRE LA JUVE

Senza la farsa di calciopoli, senza gli sporchi trucchetti di Moratti e Tronchetti, senza le vittorie regalate a tavolino, gli indossatori di scudetti altrui finiscono puntualmente dominati, battuti ed umiliati dalla Juventus. Da Simoni a Cuper, da Mancini a Josè Mourinho, se si gioca su un campo di calcio non vincono nemmeno con Gesù Cristo in panchina. Anche ieri i bianconeri hanno impartito una lezione di gioco ai bauscia nerazzurri, sprecando numerose palle gol e vincendo la partita (1-0) con una rasoiata di Iaquinta. Maicon ridicolizzato dai dribbling del baby juventino Rossi (solo 17 anni). Spettacolare la gara contro il Milan, terminata 2-2 (Seedorf, Trezegol, Marchionni, Seedorf). Il platonico trofeo è andato ai rossoneri per effetto delle vittorie ai rigori su Juve e Inter, ma Ranieri è comunque soddisfatto: "Avevo molti giocatori rientrati da poco, ma la squadra ha fatto bene". Cori incessanti della curva bianconera contro Stankovic. Sfottò anche per Ancelotti, che ha risposto al pubblico con un gestaccio. Cobolli Gigli ha parlato di mercato e gelato il Barça: "Possibili arrivi e partenze, ma Trezeguet non si tocca". Il veto di Ranieri: "Volevo 4 grandi attaccanti. David resta!".



JUVENTUS, DISPETTO A MOURINHO - La Stampa - Vince il Milan e Galliani, quando a fine stagione elencherà i successi, magari ci metterà questo trofeo Tim in cui i rossoneri sono apparsi i più deboli. Il regolamento è discutibile perchè dà troppo peso ai rigori e la squadra che ha ottenuto due pareggi, solo perchè ha prevalso entrambe le volte dal dischetto, è stata premiata rispetto a una che ha raccolto un pareggio e una vittoria sul campo, come ha fatto la Juve: ha deciso il successo ai rigori nello scontro diretto. Tuttavia non è il caso di lambiccarsi per simili sciocchezze e pensiamo che Ranieri, ieri sera, fosse più soddisfatto di Ancelotti e Mourinho, se non altro perchè quelli si sono presi valanghe di insulti, come Stankovic, mentre Ranierone se l’è passata alla grande. Da un test all’altro la Juve trova sicurezza nei risultati: le servirà per il preliminare di Champions che si avvicina. Il testaccino ha impiegato tutti gli uomini a disposizione, con l’aggiunta di Tiago che è un surplus però gli viene utile in questo momento per sostituire Zanetti. Lo schema è il 4-4-2, con il lavoro di costruzione che pesa sugli esterni e ci sono state due rivelazioni: la prima è Marchionni che contro il Milan ha giocato benissimo sulla destra, con inventiva e velocità; la seconda è Fausto Rossi, il diciassettenne dalle scarpe colore del fuoco, che ha affrontato l’Inter come se fosse al torneo di Viareggio e la gente si è schierata subito con lui. Per fargli capire che l’aria era diversa, Maicon gli ha piazzato una zampata assassina, il ragazzino come risposta gli ha bloccato un’incursione in scivolata. Bel carattere. La Juve esce comunque tonificata dalla prima notte torinese. C’è stata la conferma di Iaquinta, bravo a fiondarsi negli spazi. C’è stato il primo gol di Trezeguet, un colpo dei suoi, rapace e tempista, contro i difensori allocchiti del Milan. Del Piero si è mosso come può fare adesso però la punizione con cui ha colpito contro l’Inter prima un palo e poi l’altro della porta di Julio Cesar è stata la sua prima prodezza della stagione. E’ mancato soltanto Amauri. Nel gioco delle coppie Ranieri gli aveva riservato un posto al fianco di Del Piero contro i nerazzurri, una primizia: dopo pochi minuti il brasiliano si è infortunato al sopracciglio ed è uscito, come nell’amichevole di Pinzolo. Mourinho aveva dichiarato che, con dieci giorni di lavoro in più, sarebbe stato preoccupante per la Juve non battere la sua Inter: il portoghese, un fenomeno nel mettere le mani avanti, ha azzeccato la prima profezia da quando è a Milano perchè i bianconeri hanno battuto i campioni d’Italia per 1-0 con la rete di Iaquinta dopo aver pareggiato per 2-2 con il Milan, tenendo un ritmo più alto di domenica scorsa a Dortmund.  Stanno lì incollate le tre grandi: se i valori sono davvero quelli del torneo dei telefonici, la lotta per lo scudetto sarà intensa, con la Juve al passo delle migliori. Il problema è capire quanto valga la condizione dimostrata ieri dai bianconeri, dall’Inter e dal Milan, considerando che le milanesi sono partite in ritardo e che mancavano di uomini fondamentali. Mourinho era sotto i riflettori al primo impegno sfizioso. Il portoghese nasconde gli allenamenti e prima del match con la Juve hanno dovuto andare gli organizzatori a stanare la squadra dallo spogliatoio perchè lui non finiva di spiegare ma la sua Inter fa cose che in Italia si conoscono, a cominciare dal modulo con le tre punte, vere o finte che siano (vero Figo?). Con quel tipo di giocatori Mourinho non può che inseguire la potenza, arricchita da un fraseggio nobile, ma contro la Juve l’unica vera palla gol l’ha avuta Adriano di testa e non abbiamo ancora capito come abbia fatto Buffon a deviargliela. I guai per l’Inter nascono dalla difesa. Una falcidia. Si è fermato anche Materazzi e per rimediare all’assenza di specialisti, si è sacrificato Cambiasso. Quanto al Milan sarà da rivedere quando avrà tutti gli attaccanti. Per il momento la macchina di Ancelotti procede con la verve anche balistica di Seedorf e la visione di gioco di Pirlo. Al momento giusto ha trovato una saracinesca in Abbiati ma vista la difesa confermiamo che i soldi spesi per Ronaldinho sono stati un lusso. Là dietro si trema.
LA JUVE DI IAQUINTA BATTE L'INTER. COL MILAN PARI E SPETTACOLO - Repubblica - La Juventus è la squadra più in forma, e si sapeva. L´Inter quella meno e forse nemmeno questa è una novità visto che Mourinho lavora ancora a cantiere aperto e aspetta dal mercato notizie decisive. Così nel triangolare di Torino la figura migliore l´ha fatta il Milan di Ancelotti, che non aveva novità da presentare se non Zambrotta (il peggiore di tutti, tra l´altro) e però ha rispolverato il meglio dell´antiquariato di casa. Il triangolare s´è chiuso con un insipido derby milanese (finito ai rigori e vinto dai rossoneri 4-3 che si sono così aggiudicati anche il torneo) tra due squadre spossate, nobilitato soltanto da due parate di Abbiati, ma almeno s´era aperto con uno spettacolare pareggio tra il Milan e la Juve (battuta 6-4 ai rigori, dopo il 2-2 al 45´), durante il quale i rossoneri hanno compensato il passo più pesante, e soprattutto la friabilità della difesa, con un palleggio già assai raffinato, nonostante Kakà non abbia esaltato (andrà meglio nel derby, poi) e l´assenza di un centravanti puro abbia negato sbocchi alle tessiture di Pirlo e Seedorf, il quale ha rimediato alla carenza infilando negli angolini di Buffon due perle di gol, entrambi di destro, il primo (7´) da 18 metri e il secondo (42´) da 13: due tiri splendidi per coordinazione, potenza, precisione. La Juve ha invece giocato piuttosto bene sulle fasce, soprattutto dalla parte di Nedved anche se poi è dall´altro lato del campo che sono arrivati i gol: il pareggio per merito di un cross di Marchionni che Trezeguet ha unghiato da rapace (8´) e il secondo grazie all´assist di Grygera per la testa di Marchionni (11´). In entrambe le situazioni, però, la difesa del Milan ci ha messo del suo e in particolare Zambrotta che ha fatto una pessima figura un po´ ovunque forse anche per colpa dei volgari insulti del pubblico juventino, già così tanto carico d´odio da spargerlo su tutti i nemici possibili, da Stankovic (che la curva ha ribadito di non volere) fino a Mourinho. Alla snervante tiritera di parolacce non ha infine resistito il povero Ancelotti, vittima dell´ormai celebre «un maiale non può allenare» cui ha reagito mostrando, quasi di nascosto, il dito medio agli ultrà bianconeri. Dal clima livoroso s´è salvato soltanto Marcello Lippi, osannato dallo stadio intero, prima che l´odio sconfinasse nel razzismo: «Non ci sono negri italiani» è stato il simpatico benvenuto a Balotelli. La Juve era piaciuta di più a Dortmund, dove però c´era Zanetti e non Tiago. Ha faticato Sissoko, ha tenuto bene la difesa, ha funzionato poco il tandem Iaquinta-Trezeguet, a dimostrazione che di questi tempi il francese fatica ad abbinarsi con chiunque: a parte il gol ha fatto niente, sbagliando anche grossolanamente uno dei due rigori (l´altro, di Tiago) che hanno permesso al Milan di vincere la prima partita, dopo il 2-2 al 45´. Se la prima partita era cominciata con i gol, Juve-Inter è stata invece battezzata dagli infortuni. Mourinho ha dovuto sostituire Materazzi (guaio muscolare) con Stankovic (ovviamente ricoperto di contumelie) dopo 7´, più tardi Ranieri dovrà fare lo stesso con Amauri (dentro Iaquinta): in difesa è arretrato Cambiasso in quella che era una formazione - in attesa di Muntari, Ibrahimovic e di qualche difensore - molto vicina a quella titolare, con il tridente Balotelli-Adriano-Mancini, mentre dall´altra parte Ranieri ha sperimentato la coppia Amauri-Del Piero, una prima visione. Ma il brasiliano è dovuto uscire al 19´ dopo uno scontro con Vieira, che gli ha procurato una ferita al sopracciglio sinistro. Ne è venuta fuori una partita bloccata, anche piuttosto nervosa, che la Juve ha schiuso con la rete di Iaquinta (27´), che ha eluso il fuorigioco interista prima di battere Julio Cesar. Mourinho si è arrabbiato molto, poi ha corretto la squadra con il 4-4-2 inserendo Crespo e Figo. Ma nulla di apprezzabile ne è venuto fuori, nonostante il generoso forcing finale. La cosa più bella l´ha infine fatta Del Piero: ha colpito entrambi i pali con una pennellata su punizione. 
FUOCHI D'ARTIFICIO TRA MILAN E JUVE. IAQUINTA STENDE L'INTER - Corriere dello Sport - Due pareggi (con vittorie ai rigori) bastano al Milan per vincere il Trofeo Tim la terza volta su otto edizioni. I rossoneri hanno battuto prima la Juve nella gara d'apertura e poi l'Inter in quella conclusiva. Nel mezzo la vittoria bianconera sui nerazzurri grazie a Iaquinta. Per Mourinho tanti test di formazione e un grattacapo che inizia a farsi serio: la carenza di difensori centrali. Stasera infatti si è fermato Materazzi nel primo match contro i bianconeri(risentimento muscolare, si attendono accertamenti) e poi Cambiasso, reinventato centrale di difesa, per un piccolo affaticamento alla coscia destra. Sembra una maledizione.
FUOCHI D'ARTIFICIO TRA MILAN E JUVE - La gara più bella è senza dubbio la prima, con Seedorf mattatore: l'olandese apre le danze con un eurogol che piega le mani a Buffon. Poi la veemente risposta degli uomini di Ranieri con Trezeguet e Marchionni che in una manciata di minuti ribaltano la situazione. Infine, a 3' dal termine, il guizzo sottoporta del numero 10 rossonero riporta in parità l'incontro. Dal dischetto decisivi gli errori di Trezeguet (alto) e di Tiago (tiro fiacco, parato).
IAQUINTA STENDE L'INTER - Ranieri contro Mourinho lancia la coppia Del Piero-Amauri, il portoghese risponde col tridente Figo-Adriano-Balotelli. Subito due infortuni, quello di Materazzi (al posto del quale entra Stankovic, travolto dai fischi dei supporters bianconeri) e Amauri, che si apre un sopracciglio in uno scontro aereo con Vieira. Stizzito il brasiliano lascia il posto a Iaquinta, che alla mezz'ora decide la partita con un bel diagonale dopo aver eluso la trappola del fuorigioco nerazzurro.
DERBY TIRATO, ABBIATI PROTAGONISTA - La partita decisiva è quindi il derby. Sarà anche un'amichevole estiva ma nessuno lo vuole perdere, come dimostra Kakà che in occasione di un angolo incita il pubblico a sostenerlo. Qualche sassata di Muntari (al suo esordio in nerazzurro) respinta da Abbiati, grande protagonista, e gli spunti del Pallone d'Oro non bastano a sbloccare il match. Ecco quindi i rigori a decidere il torneo: agli errori di Oddo e Favalli rimedia il portiere rossonero, che blocca i tiri di Jimenez e Figo e poi regala la coppa ai compagni stoppando anche Muntari.
NEDVED E CAMORANESI COSTRUISCONO IL GIOCO - Repubblica - La Juve continua a confermare la sua solidità, che permette alla manovra di fluire con scioltezza anche in assenza di piedi delicati. Con il Milan c´erano quelli di Tiago, per la verità, ma nessuno se n´è accorto. I bianconeri hanno prodotto parecchio gioco sfruttando soprattutto le sgroppate di Nedved nella prima partita, di Camoranesi nella seconda e le sovrapposizioni dei terzini. L´assenza di Zanetti ha tolto qualità e precisione alla fase di costruzione e alla percussione verticale. Poulsen è stato schierato soltanto per 20´ nella seconda partita a conferma che il danese viene considerato, per il momento, un´alternativa a Sissoko. I due gol incassati dal Milan non rappresentano una condanna per la difesa, efficace nelle chiusure su Kakà, Paloschi, Adriano, Crespo. E Iaquinta si conferma infallibile, di questi tempi.
RANIERI SODDISFATTO: "VA BENE COSI" - Corriere dello Sport - «In queste gare il risultato non conta, lo avevo già detto prima della partita». Una sconfitta ai rigori col Milan e una vittoria 1-0 con l'Inter. Le prime due sfide del Trofeo Tim per la Juventus regalano un bilancio soddisfacente per il tecnico bianconero Claudio Ranieri, interessato soprattutto alla condizione della sua squadra in vista dei preliminari di Champions League.
L'ANALISI - «Avevo molti giocatori rientrati da poco -ha spiegato Ranieri-, ma la squadra ha fatto bene. Il ragazzino (Marco Rossi ndr) ha fatto una grande partita. L'importante è che tutti abbiano accumulato minuti nelle gambe prima dei preliminari dove il risultato conterà veramente». «Poulsen? -ha aggiunto-Ha avuto un problemino dopo Dortmud e allora ho chiesto un sacrificio a Sissoko. E' normale che per ora non siamo compatti come dobbiamo essere, ma questo verrà quando saremo in condizione. Nella prima partita abbiamo sbagliato dei passaggi e qualche gol. Ma resta importante confrontarsi con squadre come Milan e Inter, perché dobbiamo vedere dove migliorare». Buono il primo incontro italiano con Josè Mourinho. «Con Mourinho ho un ottimo rapporto dai tempi del Chelsea -ha concluso Ranieri- Mi ha fatto gli aguri per i preliminari».
IAQUINTA: "POSSIAMO GIOCARCELA CON TUTTI" - juventus.com - Ora che ha iniziato a segnare, Vincenzo Iaquinta non si ferma più. Un gol al Brondby, due al Borussia Dortmund e un altro pesantissimo contro l’Inter nel Trofeo Tim.  L’attaccante calabrese è tra i protagonisti di questo inizio stagione e si gode il suo momento. Soprattutto ora che si avvicina il momento cruciale dell’estate: «Sto molto bene, fortunatamente gli infortuni sono alla spalle e spero di poter arrivare al 100% ai preliminari. In attacco stiamo facendo tutti molto bene, ora siamo solo in fase di preparazione, ma al momento topico saremo tutti e quattro a buoni livelli. Dopo questa sera abbiamo un’altra conferma che possiamo giocarcela con tutti».
UN COMPLEANNO QUASI PERFETTO PER MOLINARO - juventus.com - Una vittoria mancata di un soffio nel Trofeo Tim, ma la soddisfazione di essere stato il bianconero rimasto più a lungo in campo. Cristian Molinaro ha iniziato a festeggiare, con qualche ora di anticipo (e qualche rammarico), il suo 25° compleanno, il secondo da juventino.  Al difensore campano, ormai un fedelissimo della squadra di Ranieri, vanno i migliori auguri da parte di tutti i tifosi bianconeri.
ANCELOTTI, GESTACCIO ALLA CURVA: "SONO IGNORANTI, LO RIFAREI" - La Stampa - Un solo coro è bastato per accendere un vulcano che si era soltanto addormentato. Il coro arriva dalla Curva juventina e a Carlo Ancelotti ricorda tempi difficili: due scudetti persi per un soffio e un’etichetta pesante quanto ingiusta, quella di eterno secondo. L’urlo è becero e dirompente: «Un maiale non può allenare», la reazione è istintiva, immediata. Ancelotti per un attimo si toglie la maschera di uomo pacioso e lascia da parte il suo aplomb e così si gira verso il pubblico e alza il dito medio. Nessuna telecamera riprende il gesto, non ci sarebbero prove se lui, il diretto interessato, negasse il gestaccio come avrebbero fatto in molti. Invece l’allenatore del Milan con grande onestà si presenta davanti ai microfoni e senza nessun tentennamento spiega: «Si’ ho alzato il dito medio. E’ stata la mia risposta agli ignoranti. E’ la prima volta che reagisco così e forse anche l’ultima, ma gli insulti non li accetto. Per fortuna è un gruppetto isolato, gente che se stava a casa era meglio». I tifosi bianconeri che hanno occupato l’Olimpico ieri sera a dire il vero non hanno preso di mira soltanto lui ma questo non consola il rossonero che anzi rincara la dose: «Questa gente non capirà mai, non se la sono presa solo con me, ho sentito insulti anche per Mourinho, Zambrotta, Materazzi e Stankovic». La parte malata del nostro calcio ha dato il meglio di sè alla prima occasione utile. A Zambrotta non è stato perdonato il tradimento che lo ha portato a Barcellona, a Mourinho e a Materazzi è stata offesa la madre, mentre Stankovic da ieri ha la certezza di non essere gradito al pubblico bianconero. Se i dirigenti volevano capire cosa pensa la gente adesso lo sanno. La Curva ha apostrofato l’interista con insulti assortiti dal «serbo di merda» al «bastardo che non vogliamo». Difficile a questo punto immaginarlo con la casacca bianconera addosso, dovrebbe sfidare la propria tifoseria e iniziare un’avventura in salita. Ranieri sulla questione non ha voluto esprimersi, non se l’è sentita di emettere sentenze. Se l’è cavata con un discutibile «I tifosi devono esprimere il loro parere». Si riferiva ai fischi, però, non agli insulti. L’imbarazzo era palpabile, la voglia di sfuggire da un argomento scomodo quasi irrefrenabile. Ancelotti, invece, ci ha tenuto a ribadire in tutte le salse cosa pensa di queste persone. E ha spiegato: «Non è la prima volta che mi prendono di mira e con il senno di poi penso che rifarei lo stesso gesto. Non ho paura ad ammettere cosa ho fatto, non c’è bisogno della prova tv». Il segreto per combattere certe forme di violenza seppur verbale è non avere timore e avere il coraggio di condannare certi atteggiamenti. Qualcuno prova a chiedergli: «Mister, non ha paura che l’aspettino fuori?» lui ribatte: «L’hanno già fatto e non ho mai avuto problemi ad uscire». Adesso il paradosso sarebbe se l’arbitro avesse visto quel gesto. Mazzone per aver insultato i tifosi atalantini andando sotto la Curva si beccò una lunga squalifica. La storia è molto diversa ma le regole sono uguali per tutti. Ancelotti però da uomo ferito non se ne preoccupa. Il pubblico della Juventus non è solo composto da quel gruppetto che l’ha insultato: «So che ci sono tante persone per bene che mi stimano e che mi vogliono bene». E anche tra i giocatori della Juventus gli sono rimasti molti amici come Buffon e Del Piero che ieri l’hanno salutato con molto più calore del solito.
JUVENTUS, I FISCHI BOCCIANO STANKOVIC, MA LA TRATTATIVA RESTA - Tuttosport -  Tifosi juventini impietosi con il serbo Stankovic. Dalla curva partono fischi in piu' occasioni: si inizia durante il riscaldamento pre-torneo quando in uno dei maxischermi viene proiettata la faccia di Stankovic, uscito per tastare il terreno. Poi poco piu' tardi dallo stadio si leva il coro "Gli interisti non li vogliamo". L'apice avviene dopo l'infortunio di Materazzi: quando il serbo entra sono solo fischi e cori contro di lui ogni volta che tocca palla. Al di la dei risvolti passionali pero' la trattativa esiste anche se e' in fase di stallo. La Juventus offre fino a 8 milioni mentre, mentre l'Inter ne chiede 13-14.
JUVENTUS, COBOLLI GIGLI: "COMPRO ANCORA" - Corriere dello Sport - Prima dell'inizio del Trofeo TIM, il Presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, ha dichiarato: "A ora il mercato è finito ma non si può ancora dire. Di qui al 31 agosto potrebbero esserci importanti novità, sia in entrata, che, soprattutto in uscita". La Juventus, preferendo Poulsen a Xabi Alonso ha accumulato un "tesoretto" di 10 milioni di euro. E ci sono ancora da concludere le cessioni di Tiago ed Almiron. Se poi, nonostante le dichiarazioni rilasciate sempre ieri da Claudio Ranieri, dovesse partire anche Trezeguet, i bianconeri potrebbero mettere veramente a segno dei colpi a sensazione: Stankovic e Huntelaar i nomi più gettonati.
COBOLI GIGLI: "TREZEGUET NON SI TOCCA" - Corriere dello Sport web - «Trezeguet non si tocca». Il presidente  della Juventus, Giovanni  Cobolli Gigli, eslcude, almeno per ora, la cessione di David Trezeguet. «Trezeguet non si tocca -ha detto il presidente  bianconero a 'Premium  Calcio 24'- , poi vedremo più avanti se capitano delle occasioni in entrata». «Per ora -ha concluso- stiamo così». Escluso, quindi, il passaggio al Barcellona, che domani sarà impegnato a Firenze contro la Fiorentina per l'amchevole del 'Franchi'.
IL VETO DI RANIERI: "TREZEGUET RIMANE QUI" - Corriere dello Sport - Barcellona, assalto a Trezeguet. Nelle prossime ore la società catalana formulerà alla Juventus una proposta ufficiale per l’acquisto di Trezeguet, ma Ranieri ha già dato la sua risposta: «Non se ne parla neppure». Il club azulgrana insisterà, sembra intenzionato a seguire gli orientamenti di Guardiola che ha messo il francese in cima alla lista degli attaccanti preferiti malgrado le opinioni diverse della dirigenza un po’ restia a trasferire al Camp Nou un giocatore di trentuno anni, ma che anche ieri ha dimostrato la sua classe, trovando il gol dopo appena sette minuti, nella sfida con il Milan con una girata di destra. Sfumati Adebayor e Benzema il Barcellona ha deciso di muovere all’assalto di David che resta comunque un obiettivo assai difficile. La Juve non sembra avere intenzione di cedere l’attaccante di Rouen a meno che lui stesso non dica apertamente di volersene andare. Ma allo stesso tempo tiene aperte le possibilità di nuovi arrivi. Il presidente Cobolli Gigli ieri, prima dell’inizio del triangolare a Mediaset Premium 24, è stato chiaro: «A ora il mercato è finito, ma non si può ancora dire. Da qui al 31 agosto potrebbero esserci importanti novità, sia in entrata e, sicuramente, in uscita, vedremo». Ranieri è stato chiaro: «Volevo questi quattro grandi attaccanti per affrontare le dure battaglie che ci attendono perchè fanno parte di un progetto tecnico preciso. Adesso che li ho, non ho voglia di privarmi di uno di loro. Non se ne parla neppure».
ALMIRON, PISTA ARGENTINA: BOCA E RIVER INTERESSATE - Tuttosport - Si apre una pista argentina per Sergio Bernardo Almiron. Sampdoria,Napoli e Fiorentina seguono il giocatore che però vorrebbero solo in prestito, mentre la Juventus lo vuole vendere. River Plate e Boca sono interessati, così il centrocampista dato per partente assieme a Tiago puo' diventare la chiave per arrivare ai loro gioielli argentini. In cima alla lista degli osservatori bianconeri ci sono Palacio e Radamel Falcao. Piace sempre Valeri che potrebbe diventare il sostituto di Nedved, mentre ci sono occhi puntati anche su Buonanotte e Abelairas.
CURIOSITA', MAGLIE ACQUISTATE FUORI DALLO STADIO: CHIELLINI SUPERA NEDVED - Tuttosport - Chiellini è entrato definitivamente nel cuore dei tifosi bianconeri, come testimoniano anche i dati sulle vendite delle magliette fuori dallo stadio Olimpico. La "speciale" classifica è stata stilata dagli ambulanti: ai primi due posti si confermano Del Piero e Buffon ma subito dopo di loro c'e' il difensore che scavalca Nedved e Trezeguet. In attesa che aumenti la dotazione per la maglia di Amauri, il piu' gettonato.
IL COMUNE BATTE CASSA ALLA JUVE: "SALDATE LE RATE PER IL DELLE ALPI" - Repubblica Torino - Il Comune batterà cassa alla Juventus chiedendo ai vertici bianconeri di saldare in anticipo le ultime rate per la concessione per 99 anni del Delle Alpi. Sarà l´assessore all´Urbanistica, Mario Viano, a chiedere alla società di corso Galileo Ferraris di rivedere i patti dopo uno scambio di opinioni acceso nell´ultima riunione di giunta. I colleghi Beppe Borgogno e Marco Borgione, all´epoca della trattativa con la Juve capigruppo di Ds e Margherita in Sala Rossa, insieme a Gianguido Passoni, hanno voluto da Viano alcune spiegazioni. La situazione è cambiata: la Juventus non costruirà più uno stadio dentro lo stadio, mantenendo la struttura del Delle Alpi, ma raderà al suolo tutto, realizzando un impianto nuovo. Borgogno, Borgione e Passoni hanno chiesto se il valore della concessione, 25 milioni di euro, non sia sottostimata. Il patto, infatti, prevedeva costi di manutenzione molto alti per il catino realizzato per i mondiali di Italia ‘90. Catino che ora viene distrutto per far spazio al nuovo stadio. La domanda è semplice: «La Juventus avrebbe dovuto pagare di più?». Un punto su cui Viano, però, non intende aprire discussioni con la società, ritenendo la cifra corretta: «È vero che la società non ha più i costi di manutenzione che erano stati scontati dal valore dell´immobile, ma ha i costi di realizzazione dell´impianto», sostiene l´assessore. Quindi pari e patta.
Seconda questione, su cui Viano è pronto ad aprire una trattativa: la rateizzazione concessa da Palazzo Civico nel luglio del 2003, anno in cui si è firmato l´accordo. Fronte su cui ha insistito molto il titolare del Bilancio, Passoni. La Juve ha versato subito 1 milione di euro. Il piano prevede il versamento di 2 milioni di euro all´anno per un totale di 18 milioni. Dieci, anche se con un po´ di ritardo all´inizio, sono stati incassati. Mancano quindi 8 milioni a cui si devono aggiungere 6 milioni che la società deve pagare al momento del rilascio delle concessioni edilizie. Secondo Passoni, anche per questioni di cassa, sarebbe meglio rivedere il piano finanziario con la società. Meglio tutti in un´unica soluzione, oppure accelerando i pagamenti, anche perché con il vecchio accordo la città poteva comunque rivalersi sul Delle Alpi, ma fra pochi mesi lo stadio di Italia ‘90 sarà ridotto a un cumulo di macerie. Dovesse mai succedere qualche cosa, da un improbabile fallimento della società a un cambio di strategie da parte dei bianconeri, come realizzare lo stadio altrove, il Delle Alpi non ci sarebbe più. Tutte ipotesi dell´assurdo, ma visto quello che è successo all´epoca del Toro di Cimminelli per la ristrutturazione del Comunale, meglio tutelarsi. Viano ora si prenderà la briga di bussare alle porte della sede di corso Galileo Ferraris per vedere se l´ad Jean Claude Blanc è disposto a rivedere il piano, saldando in anticipo rispetto al previsto il costo della concessione dell´area della Continassa. «Visto che verrà a mancare la garanzia dell´immobile mi sembra una richiesta legittima nei confronti della Juventus - spiega l´assessore - c´è anche lo spazio di alcuni mesi prima che partano i lavori per rivedere il piano».

 
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Il tributo finale del popolo bianconero a Pavel Nedved

 

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Cliccate su MYP2P e seguite le istruzioni. Per ogni partita vengono indicati i software e la lingua con le quali vengono trasmesse. Nella colonna di sx del sito trovate la sezione download per i programmi necessari (consigliati TVANTS e SOPCAST). Per vedere la partita non dovete far altro che cliccare sul tasto Play in corrispondenza del rispettivo software. Buona visione.  (grazie a Blade per la segnalazione)

 

LA STORIA
SIAMO NOI
UNA SOLA MAGLIA, UNA SOLA FEDE, UN UNICO GRANDE AMORE
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Nostra Signora del Cuore, il blog bianconero letto anche in America, Gran Bretagna, Australia, Africa ed in molte altre parti del mondo 
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GIU' LE MANI DALLA JUVENTUS



IL 5 MAGGIO BIANCONERO


DEL PIERO MAGIA SCUDETTO


MILAN-JUVE 1-6 !!!
 
 

DEL PIERO LIVE IN SAN SIRO


TREZEGOL INCORNA IL MILAN


SAN GIGI BUFFON: I MIRACOLI


IL MIO CANTO LIBERO


INNI JUVENTUS


L'EUROGOL DI DEL PIERO ALLA GERMANIA


TOKIO, 8 DICEMBRE 1985: JUVENTUS CAMPIONE DEL MONDO
 

JUVENTUS CAMPIONE D'EUROPA

 

DECALOGO DI FARSOPOLI


LA VERA STORIA



PROCESSO FARSA


QUESTO E' MORATTI!
Beppe Grillo svela i loschi affari del presidente dell'Inter e della sua azienda.

 

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