BLANC SEGUE LA LINEA ELKANN:
"I CONTI CON RANIERI ALLA FINE"
Ieri mattina l'amministratore delegato ha convocato in sede l'allenatore bianconero, in quello che la società ha definito un "incontro programmatico". In serata Blanc ha spiegato ai microfoni di Sky che la Juve andrà avanti con lui fino al termine della stagione: "Il futuro di Ranieri? I conti si fanno alla fine. L'incontro col tecnico? Ci siamo guardati negli occhi per andare avanti uniti. Cosa sta succedendo? È un brutto momento, non vinciamo da 45 giorni e pesa. Elkann? Ha ragione. Cannavaro giocatore di grandissima qualità. Ma anche se ha fatto le visite mediche la trattativa non è chiusa". Oltre a Conte, la Juve valuta due allenatori che piacciono molto anche al Milan: Spalletti e Gasperini. Incerto il futuro di Buffon, corteggiato da Milan e Barça. L'agente: "Non credo che Gigi voglia andarsene, anche perché è il più tifoso di tutti. Ma non dipende solo da lui. Quanto vale Buffon? Oggi può valere 20 milioni, non di più". Intanto il papà di Trezeguet mette in guardia la società: "Lo vuole mezza Europa". I bianconeri trattano Lavezzi. Incontri con i suoi agenti: offerti 2,5 milioni l'anno per 5 stagioni. L'argentino ha detto sì. Ora bisogna convincere il Napoli e Donadoni. Su Diego continua il pressing del Bayern che cerca di soffiarlo alla Juve. Tanti auguri a Del Piero e Sonia: dopo Tobias, ieri è nata la figlia Dorotea. E auguri anche a Buffon e Alena Seredova, che sono in attesa del 2° figlio.
BLANC: "IL FUTURO DI RANIERI? I CONTI SI FANNO ALLA FINE" - Tuttosport - Avanti con Claudio Ranieri fino al termine della stagione, comunque vada con il Milan. Poi però si vedrà. Perchè adesso Jean-Claude Blanc sposa la linea di John Elkann sul futuro dell'allenatore della Juve: «I conti si fanno alla fine». Ranieri, quindi, non sarà esonerato in caso di sconfitta con il Milan. «Abbiamo detto che i conti si fanno alla fine- le parole dell'ad bianconero a Sky- La società, in tutte le sue componenti, è ancora dalla parte di Ranieri. Adesso però basta parlare di queste cose, basta critiche e basta discutere del futuro e dell'allenatore. Certe cose sono immeritate».
MOMENTO DI DIFFICOLTA' - Bisogna stare tutti insieme per cercare di superare questo periodo difficile e disputare un ottimo finale di stagione. Questo il messaggio di Blanc al tecnico e alla squadra nei lunghi incontri di oggi. «Succede che è un momento di difficoltà, sono quarantacinque giorni che non vinciamo- ha spiegato ancora Blanc- Quindi ci siamo parlati e guardati negli occhi per andare avanti uniti, insieme. Ho parlato con lo staff tecnico e con la squadra, per condividere cosa dobbiamo fare in questo finale di stagione. L'importante è che adesso siamo uniti e compatti. È successo qualcosa di simile anche a ottobre e poi ne siamo usciti». «È giusto avere un confronto con l'allenatore in questa situazione- ha continuato- Con lui abbiamo fatto anche il punto sulla settimana, su cosa fare. Una delle decisioni che abbiamo preso è stata quella di fare anche un doppio allenamento, per stare di più insieme. Ci aspetta una partita importante contro il Milan e abbiamo curato ogni dettaglio».
RANIERI - E su Ranieri «ha detto bene l'ingegnere John Elkann, i conti si fanno alla fine. Ci sono quattro partite per invertire la tendenza e noi abbiamo la mentalità e la qualità per farlo. Tocca a noi e tocca a loro adesso farlo. Poi tutti siamo legati ai risultati sportivi. Adesso dobbiamo solo pensare ad andare avanti insieme per questo finale di stagione, con Ranieri e con tutti. Dobbiamo fare il massimo per raggiungere gli obiettivi». La Juventus non ha mai lasciato solo Claudio Ranieri. Parola di Jean-Claude Blanc. "Non l'ho sentito lamentarsi di questo. Non è mai stato lasciato solo- ha detto ancora l'ad bianconero in una intervista a Sky- siamo sempre stati vicini, lavoriamo con lui tutti i giorni. Ci sono anche cose che non si vedono mediaticamente, ma c'è un lavoro preciso che viene fatto tutti i giorni perchè la Juve è organizzata come una società seria, fatta di professionisti a tutti i livelli. E con questi professionisti andiamo avanti e affrontiamo i momenti belli e anche quelli più difficili. Oggi abbiamo un momento di difficoltà e lo affrontiamo in questa maniera, come un gruppo organizzato, compatti e con questa organizzazione e questo modo di fare ne usciremo».
LO SPOGLIATOIO- E ancora: nessun problema nello spogliatoio, nonostante certi sfoghi, a cominciare da quelli di Camoranesi e Buffon... «Non ci sono problemi di spogliatoio- ha ripetuto Blanc- ci sono momenti di tensione, perchè abbiamo uno spogliatoio con tanti campioni, quindi la volontà nostra, a tutti i livelli, è di vincere queste partite. Quando la partita non gira bene è giusto che ognuno può essere non contento, ognuno vuole giocare, vuole dare i meglio, vuole dimostrare che può dare ancora di più. È giusto che dentro lo spogliatoio ci possono essere momenti di tensione, lo metto molto di più sulla voglia di dimostrare di più, di fare di più, di ottenere risultati migliori, piuttosto che su un problema di spogliatoio». Insomma, la Juve sarebbe unita.
I TIFOSI - Tifosi a parte, perchè quelli contestano tutti, a cominciare dalla società e da Ranieri. «Una buona parte di tifosi della Juve ha sostenuto la squadra in questi tre anni, in questo cammino, anche nei momenti difficili, più di quello che viviamo adesso. Quelli che sento e che si fanno sentire, che sono i tifosi della Curva, anche loro hanno dato sostegno e anche lì chiederei rispetto. In questo momento la squadra ha bisogno di avere un sostegno totale da parte dei suoi tifosi. È vero che non è un momento di grande felicità per i tifosi allo stadio, ma è anche vero che ci impegniamo al 150% per tornare e dare soddisfazione a tutti i nostri tifosi. In queste quattro partite, secondo me, ci deve essere il massimo sostegno alla squadra, perchè insieme, anche con i tifosi, possiamo dimostrare che la Juve è forte, e che nelle sue radici possiamo trovare la forza per ribaltare la situazione. Siamo al lavoro per questo».
CANNAVARO - Anche sul mercato, prendendo per la prossima stagione Cannavaro. Un ritorno però contestato proprio dalla tifoseria. «Su Cannavaro, come su tutti i giocatori che seguiamo, andiamo ad analizzare molto concretamente e con i piedi per terra, con i plus e i minus di tutte le scelte di mercato che facciamo. Con lui- ha spiegato ancora l'ad bianconero- la cosa non è chiusa, anche se ha fatto le visite mediche, ma il contratto non è ancora stato firmato perchè vogliamo andare con lui a 360 gradi. È giusto che lo facciamo in tutta serietà, come devono essere fatte queste cose. Lui è un giocatore di altissima qualità, è il capitano della Nazionale italiana, ha il posto fisso nel Real Madrid, accetta di tornare con un ingaggio molto inferiore a quello che potrebbe prendere in un'altra squadra, ha fatto un anno molto esaltante prima di andare al Mondiale, ha tutte le qualità, sul terreno e anche dentro lo spogliatoio, per dare qualcosa in più, è un campione, e la Juve ha bisogno di campioni. È anche giusto perchè con la sua esperienza si collega bene con il nostro progetto per i giovani, noi abbiamo un progetto con i campioni e con i giovani, lui è un campione e come altri campioni che sono in squadra avrà la possibilità, se si firma il contratto, di portare tutta la sua esperienza ai giovani che sono nella squadra e che con il settore giovanile si allenano in settimana. È in linea con il progetto, è un grande campione, se decidiamo di farlo, di chiuderlo, è perchè pensiamo sia una cosa giusta per la Juventus». Anche se è stato uno di quelli che non ha accettato la serie B... «Tre anni fa abbiamo fatto scelte condivise, alcuni sono andati via in maniera elegante, altri meno elegante. Lui fa parte di quelli che se ne sono andati in maniera molto elegante, in un momento in cui la società era in grande difficoltà economica. Lui torna a parametro zero, quindi non mi sembra economicamente una cosa sbagliata da fare. Noi guardiamo solo le qualità intrinseche del giocatore: se pensiamo che c'è la qualità e si inserisce bene nella squadra andiamo avanti e lo facciamo, altrimenti non lo facciamo. Il criterio giusto per farlo è la qualità. Secondo me è un grande giocatore- ha concluso Blanc- che ha grandissima qualità, come calciatore e come uomo e abbiamo valutato che con questo uomo in più in squadra siamo più forti».
MILAN-JUVE, UNA PANCHINA PER DUE - La Stampa - «Vi chiedo di mettere da parte le incomprensioni che sono nate nelle ultime settimane, di restare uniti e di remare tutti insieme verso la conclusione del campionato. C’è da salvare la stagione e la faccia». Jean Claude Blanc non è stato così conciso nell’incontro con i giocatori della Juve, altrimenti ieri pomeriggio non sarebbe rimasto chiuso nello spogliatoio di Vinovo per oltre un’ora: tuttavia l’analisi dell’amministratore delegato si è incentrata esclusivamente sulla richiesta di trovare l’unità e la concentrazione per le prossime 4 partite. Poi si prenderanno le decisioni importanti. Blanc ha battuto e ribattuto sul concetto che è indispensabile cogliere almeno il terzo posto, ha messo i calciatori davanti alle loro responsabilità («Perché in campo non vado io nè Ranieri» ha detto), insomma ha riprovato con la terapia che, come ha spiegato in un’intervista a Sky, «ci permise di uscire dall’altro momento difficile della stagione, in ottobre, dopo le sconfitte con il Palermo e il Napoli». Il problema è che in sei mesi le dinamiche all’interno della squadra sono cambiate e i rapporti sono ben più deteriorati che in autunno. Per questo la partita contro il Milan fa paura alla dirigenza che ha quasi perso la speranza di riacciuffare il secondo posto e teme la rimonta della Fiorentina e persino del Genoa. Salvare il salvabile è diventata la linea del Piave: sembrava impossibile arrivare a questo punto quando, intorno a Pasqua, si ipotizzava di giocarsela con l’Inter per lo scudetto. «Attraversiamo un periodo di difficoltà - ha ammesso Blanc - tuttavia non fa bene ascoltare tanti giudizi negativi. La Juve non merita questa onda di critiche forti: se cessassero si darebbe anche una dimostrazione al mondo che il calcio italiano non è soltanto saper criticare. Chiediamo più rispetto e da parte dei tifosi un sostegno totale». Non sarà facile ottenerlo se il trend dell’ultimo mese proseguirà nelle prossime partite a cominciare da San Siro. Blanc spera però nell’inversione di rotta e in mattinata ne ha parlato con Ranieri, convocato in sede. Insieme hanno deciso che oggi la squadra farà un doppio allenamento per trascorrere più tempo insieme e fare gruppo, sebbene potrebbe rivelarsi un boomerang dopo gli stracci volati nell’intervallo del match con il Lecce. Allo stratega del Testaccio, Blanc ha anche garantito che non si pensa alla sua sostituzione con Ferrara, nel caso di sconfitta contro i rossoneri. «Ho chiarito a tutti che si resterà uniti per le ultime quattro partite e senza distrazioni - ha spiegato l’ad bianconero in tv - . I conti si fanno alla fine, come ha detto John Elkann. E’ normale che peseranno i risultati sportivi: vale per l’allenatore, come per i giocatori e i dirigenti». Ranieri, salvo sorprese da parte di una dirigenza che ha dovuto rivedere spesso i progetti e cambiare le proprie decisioni, rimarrà fino al 31 maggio. Poi scatterà l’esonero ed è curioso che la Juve e il Milan si stiano pestando i piedi sulla questione dell’allenatore prima di farlo in campo. Nel taccuino di Blanc, infatti, ci sono sia Spalletti (ieri contestato con la Sensi a Trigoria: «Spalletti juventino, Rosella vattene», recitava uno striscione) che Gasperini. Ma quei due figurano anche tra i candidati alla successione di Ancelotti: Galliani ha parlato nei giorni scorsi con il tecnico del Genoa, a Spalletti ha fatto i complimenti domenica in diretta tv e tutti sanno che è uno dei suoi preferiti. Anche il Milan però non ha le idee chiare sul futuro. Berlusconi insiste per un allenatore più giovane e magari poco costoso. Sia Spalletti che Gasperini battono sul mezzo secolo, quindi mancano di una caratteristica essenziale nell’identikit berlusconiano, tuttavia è possibile che alla fine prevalga la linea dell’ad rossonero. Spalletti al Milan e Gasperini alla Juve, forse è la soluzione che soddisferebbe di più gli allenatori. Ma potrebbe essere il contrario o che si arrivi a una terza via. Le padrone del calcio di un decennio oggi faticano a individuare la nuova rotta. E i nocchieri.
BUFFON, C'E' UN PREZZO: 20 MLN. E IL BARCELLONA... - Gazzetta - Fuori c’è la crisi. Poi la crisi entra anche in casa e allora la storia diventa sempre più complicata. La storia è questa. La Juventus, prima dello sprofondo, una certezza già l’aveva: per ricostruire un ciclo vincente non basta acquistare un campione. Per superare il dopo-Nedved 30 milioni aiutano, ma ne servono altri. Perché 30 milioni rischiano di finire tutti nell’affare Diego. Già, il prezzo sale, perché ora sulle tracce del brasiliano si è messo pure il Bayern. Diego potrebbe prendere il posto di Ribery, così per colmare il gap con la concorrenza-scudetto, è indispensabile reperire altre risorse. In soldoni: vendere, prima di comprare. Cedere qualche pezzo pregiato. Parecchio pregiato. Perché ora che è iniziato lo sprofondo le strategie cambiano, la crisi entra anche dentro, in casa, nello spogliatoio della Juventus. Così Buffon, domenica pomeriggio, decide che non vuole «fare una cazzata» e a metà intervallo se ne va dallo spogliatoio e torna in campo. Ripete "non ce la faccio più", parla al vento. Due giorni dopo parla anche il suo procuratore, Silvano Martina. Uomo pacato, decisamente poco incline ai proclami. Dice: "Non ho mai detto che Buffon vuole andare via. E’ la Juventus che vuole venderlo? Non credo e comunque in questo caso non saremo noi a dover parlare. Quello che Gigi ha detto è solo che vuole tornare a vincere, ma lo vuole fare con la Juventus, la sua squadra". Però ci sono altre dichiarazioni, che Martina ha rilasciato due sere fa al programma "Lunedì di rigore". Dove il procuratore confermava le rivelazioni del gennaio scorso, quando il suo assistito era nel mirino del Manchester City. Ammissioni in tv: "Sì, sono anche andato a Manchester, ma poi hanno preso Given. Il prezzo di Gigi, comunque, adesso è di 20 milioni. Una questione di mercato". E un’altra rivelazione di Buffon, ancora a "Lunedì di rigore". Sostiene Martina: "La Juve chiede 40 milioni". Come dire: se la Juventus vuole vendere Buffon deve dimezzare le suo pretese. Martina, però, vuole precisare: "Non sono io a fare il prezzo, il mio era solo un ragionamento, credo condivisibile. Per me, in questo momento, nel prossimo calciomercato affari da 20 milioni saranno qualcosa di straordinario". Ma se fuori c’è la crisi, questo non significa che nessuno busserà alla porta della Juventus. Potrebbe tornare il Barcellona. Che a gennaio avrebbe già sondato il terreno, pensando a una super offerta da 20 milioni. Risposta? Una maxi-richiesta da 40 milioni. Altre ipotesi? "In questo momento non c’è nessuna richiesta, nessuna", ripete Martina. Categorico. Ma se qualcosa dovesse cambiare la Juventus non dovrà farsi trovare impreparata. Per questo pensa già al dopo-Buffon. Due nomi: Handanovic, dell’Udinese e Marchetti del Cagliari.
IL PAPA' DI TREZEGUET: "LO VOGLIONO TUTTI" - Gazzetta - Guarito dall’infortunio, dal doppio intervento chirurgico alle ginocchia, Trezegol il campo lo ha visto poco. Comunque. Domenica è stato lui l’unico escluso dal primo (sfortunato) tridente di campionato. Si è scaldato, ma poi si è riaccomodato in panchina. Si è scaldato, solo perché dal palchetto familiare partisse la solita pioggia di coriandoli. Perché la famiglia non abbandona mai il figliol prodigo. Per esempio papà Jorge, babbo e procuratore, è sempre più presente a Vinovo. C’era anche ieri, giusto in tempo per spiegare: "Lo vogliono tutti in Inghilterra, lo vuole il Lione e con il Barcellona i rapporti sono sempre buoni, vedremo cosa succederà a fine stagione". Perché David ha ancora due anni di contratto, ma sembrava pure avere i bagagli pronti. Perché questa Juventus gli sta stretta, ma anche perché questa Juventus sta pensando di vendere il suo attaccante. Un altra scelta per aumentare il budget, quello che servirebbe per la ricostruzione. Ora Trezeguet attende le mosse della società. E spera che per sostituire Ranieri arrivi Spalletti. Non è una novità: Spalletti, due stagioni fa, voleva (fortissimamente) Trezeguet alla Roma. Non resta che aspettare. Babbo Jorge sta in guardia. Lui è padre, procuratore e pure osservatore. Ieri, per esempio, Jorge Trezeguet era a Torino anche per accompagnare Mateo Galiera. Chi? Un ragazzo di 14 anni, attaccante del Ventimiglia segnalato alla Juve. Segnalato e ingaggiato. Puntare sui giovani sembra un buon affare. Soprattutto quando c’è la crisi. Dentro e fuori.
JUVE, LAVEZZI HA DETTO SI'! - Tuttosport - La Juventus vuole fortemente Ezequiel Lavezzi e, secondo le indiscrezioni riportate stamane da "Tuttosport", sta lavorando alacremente per portarlo a Torino alla fine di questa stagione. La trattativa è nata due mesi fa, subito dopo l’andata della semifinale di Coppa Italia tra la Lazio e la Juve e ha già prodotto passaggi molto significativi (tipo l’appuntamento nello studio del legale utlilizzato dalla Juve per redigere i contratti dei nuovi acquisti). Si può dunque dire che l’operazione finalizzata all’arrivo dell’attaccante argentino è a uno stadio avanzato. Il che non significa che l’approdo di Lavezzi alla Juve debba essere considerato scontato, perché l’ultima parola spetta naturalmente ad Aurelio De Laurentiis, depositario del diritti sul cartellino del giocatore fino al giugno 2013, ma fin d’ora è assodata la volontà del giocatore, che vorrebbe vestire il bianconero a partire dalla prossima stagione. L'incontro nello studio dell’avvocato Michele Briamonte ha prodotto una proposta, accettata, per un quinquennale da 2,5 milioni a stagione e contemplato l’analisi di tutti quegli aspetti (diritti di immagine, ecc.) propri di una trattativa a questo livello. Lavezzi, attraverso i suoi rappresentanti, ha dunque detto sì alle proposte juventine, preferendole a quelle provenienti dall’Inghilterra, ovvero dal Manchester City e dal Liverpool. Un primo passo, fondamentale, è dunque stato compiuto, resta quello impegnativo: raggiungere l’accordo con il Napoli. A questo proposito va sottolineato che la Juve, seppure soltanto dopo aver parlato con i rappresentanti del giocatore (procedura non proprio ortodossa, ma che accomuna un po’ tutte le società) ha contattato il Napoli e, cosa curiosa, il primo a discutere della faccenda con Pierpaolo Marino sarebbe stato proprio Briamonte. Solo a quel punto il direttore generale napoletano avrebbe discusso della questione con Alessio Secco. Ora va verificato quanto il Napoli sia realmente interessato a opporsi alla partenza del suo asso. La Juve dispone infatti sia della liquidità, sia delle contropartite tecniche per presentare un’offerta degna. Donadoni ha comunicato al duo De Laurentiis-Marino di essere disposto a sacrificare Marek Hamsik e di volere invece la conferma di Lavezzi, ma in certi casi la volontà fondamentale è quella del diretto interessato. E Lavezzi, attraverso le mosse dei suoi rappresentanti, una scelta l’ha fatta.
JUVE, MERCATO SUB JUDICE: ORA DIEGO E' PIU' LONTANO - La Stampa - Rimesse in discussione aspettative che parevano ormai certezze, come l’accesso alla Champions senza passare dai preliminari, la crisi juventina ha pure bloccato i progetti di ricostruzione, cioè le manovre di mercato. In un periodo nel quale, invece, si pianificano i colpi per l’anno che verrà. Con la partecipazione al torneone continentale in bilico fino ad agosto, o addirittura lo spettro della CoppaUefa, manca la garanzia di quei 15-20 milioni di euro di ricavi che, per chi vuol tenere i conti in ordine, fa la differenza. Mercato sotto embargo, allora, compresa la scelta dell’allenatore: per ambizione del diritto interessato e per questioni di spesa. Perché assumere Luciano Spalletti, reduce dagli anni romanisti, o Antonio Conte, seppur protagonista della B, non è proprio la stessa cosa. Per non parlare poi di come si vorrebbe costruire la squadra o, comunque, modificarla. Grosso guaio per la Juve, che dovrà investire sui 25 milioni di euro per il colpo destinato a cambiare squadra e risultati: fino a ieri, e probabilmente anche domani, quell’uomo era Diego Ribas da Cunha, 24 anni, brasiliano del Werder Brema. Solo che, aspettando qualche settimana, il trequartista potresti pure non trovarlo più esposto in vetrina: su Diego, infatti, c’è pure il Real Madrid, e un’occhiata l’ha data l’Inter, e ora si sono aggiunti i tedeschi, che vogliono rinforzarsi dopo la brutale uscita dalla Champions. Se poi da Monaco se ne dovesse andare Ribery, non converrebbe fare un’asta con i tedeschi, visto che per il francese si parla di un’offerta del Manchester United da 50 milioni di euro. Da reinvestire subito su Diego. Congelata, così, anche la trattativa per Marek Hamsik, altro oggetto del desiderio bianconero, e per i laterali di difesa cui si sta dando la caccia. Il rischio, tra l’altro, è quello di investire quattrini, e tanti nel caso del trequartista brasiliano, per giocatori che poi potrebbero non piacere al nuovo allenatore. La Juve dovrà allora aspettare: dovendo concludere affari, l’unica cosa che non potrebbe permettersi.
IL BAYERN IN PRESSING SU DIEGO - Tuttosport - Le vicende di Bayern e Juventus continuano a intrecciarsi e, a occhio, non si tratta di una buona notizia per chi tifa bianconero. Entrambe le società sono alle prese con una crisi tecnica imprevista, entrambe le società sono alla ricerca di rinforzi, la differenza sta tutta nei tempi di reazione. In Baviera hanno risolto chirurgicamente la questione Klinsmann, nonostante Franck Ribery e compagni siano ancora in corsa per la conquista del titolo. Nel frattempo alla Juve si interrogavano, e ancora lo fanno, sul futuro della propria panchina. Il timore è anche su Diego Ribas da Cunha si possa assistere allo stesso film. In direzione del brasiliano in realtà la Juve passi ne ha mossi, trovando l’accordo con Djair da Cunha, genitore- manager dell’asso verdeoro, ma poi il tutto si è incagliato nella trattativa con il Werder Brema. Un proluvio di parole tra Alessio Secco e Klaus Allofs, mentre la coppia Hoeness- Rummenigge sembra determinare a passare in breve ai fatti. Molto ruota attorno a Ribery. Il francese era in cima alla lista dei rinforzi presentata da Claudio Ranieri alla società, ma la Juve non ha i mezzi, né in questo preciso momento l’appeal, per entrare in concorrenza con Barcellona, Manchester United e Real Madrid, le tre società interessate ad acquistare il francese. Stando a quanto pubblicato da The Guardian il Manchester avrebbe pronti 70 milioni per l’ex marsigliese, ma va detto che la stampa di Oltremanica non lesina mai in milioni e notizie. In effetti Barcellona resta la destinazione più probabile per Ribery e la sua partenza, per stessa ammissione di Hoeness, potrebbe essere colmata dall’arrivo di Diego. A tal proposito va segnalata anche l’apertura di Allofs: « Se a Monaco sono interessati, possiamo parlarne » . D’altronde a Brema hanno tutto l’interesse ad aprire un’asta per il proprio gioiello. Stando allo Sueddeutsche Zeintung ( quotidiano di Monaco che gode invece di ottima fama) il Bayern avrebbe pronti 18 milioni per l’acquisto di Diego e a questi livelli la Juve rimane assolutamente competiva. Infatti in questo momento la società di corso Galileo Ferraris può ancora essere considerata favorita, ma è un fatto che il costo del cartellino di Diego in questi ultimi mesi sia salito e ancora una volta l’attendismo non ha prodotto vantaggi visibili.
DEL PIERO DI NUOVO PAPA': E' NATA DOROTEA! - Tuttosport - Dopo Tobias, nato il 22 ottobre del 2007, altro fiocco in casa Del Piero. Stavolta è una bimba la nuova arrivata, si chiama Dorotea e l'annuncio è stato dato dallo stesso giocatore bianconero sul suo sito internet: «4 Maggio 2009. Sonia ed io siamo diventati nuovamente genitori. È nata Dorotea e siamo felicissimi di rendervi partecipi di questo lieto evento. Mamma e bimba stanno molto bene. Vi ringraziamo per le numerose testimonianze d'affetto. Alessandro». Dal suo arrivo alla Juve, questo è probabilmente il momento peggiore per Gigi Buffon dopo Calciopoli. Ma come allora, il portierone bianconero ha un buon motivo per sorridere. Nell’estate 2006 c’erano da preparare i Mondiali. Adesso c’è da festeggiare l’annuncio della seconda gravidanza della sua compagna Alena Seredova. Ad annunciarlo è il settimanale rosa “Chi”. Per la coppia, che molti davano in crisi, si tratta del secondo figlio dopo Louis Thomas, nato poco più di un anno fa.
BUFFON-SEREDOVA, ARRIVA IL SECONDO FIGLIO - Tuttosport - Dal suo arrivo alla Juve, questo è probabilmente il momento peggiore per Gigi Buffon dopo Calciopoli. Ma come allora, il portierone bianconero ha un buon motivo per sorridere. Nell’estate 2006 c’erano da preparare i Mondiali. Adesso c’è da festeggiare l’annuncio della seconda gravidanza della sua compagna Alena Seredova. Ad annunciarlo è il settimanale rosa “Chi”. Per la coppia, che molti davano in crisi, si tratta del secondo figlio dopo Louis Thomas, nato poco più di un anno fa.
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