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« STASERA IL DERBY DELLA MOLE!LA VECCHIA SIGNORA E' TORNATA! »

IL DERBY E' BIANCONERO!

Post n°1203 pubblicato il 01 Ottobre 2007 da corsivo79

TREZEGOL INFILZA IL TORO AL 93' JUVE AD UN PASSO DALLA VETTA!

Un gol del bomber franco-argentino in pieno recupero stende i granata e lancia sorprendentemente la squadra di Ranieri al secondo posto in classifica, ad un solo punto dai nerazzurri.  Per Buffon un solo brivido. Legrottaglie e Chiellini padroni della difesa. Cristiano Zanetti domina a centrocampo. Ok Nocerino e Palladino. Novellino e gli altri bovini protestano per il presunto fuorigioco di David, ma i moviolisti all'unanimità dicono  che il gol è regolare! Ranieri: "Vincere il Derby è una grande soddisfazione e nel contempo siamo riusciti a non far scappare l'Inter. Non siamo ancora una squadra, quando lo diventeremo sarà difficile farci gol". Trezeguet: "Sono contentissimo di aver regalato questa gioia ai nostri tifosi".


TREZEGOL FULMINA IL TORINO - Repubblica - Una volta si diceva che il massimo del godimento è vincere un derby al novantatreesimo su autorete. Stavolta, la Juve se lo prende con una zampata di Trezeguet proprio in quel minuto lì, ed è come far scivolare un iceberg nel colletto di ciascun tifoso granata. Perché il Toro l´aveva giocata meglio, questa sciarada di partita, togliendola dalle mani e dai piedi dei bianconeri. Ma la legge di Trezeguet è implacabile: il francese tocca due palloni e segna un gol, mantenendosi nella scia dell´Inter e ripigliando Ibrahimovic in testa alla classifica dei bomber. Il Toro fa un po´ la figura di Fantozzi e di gatto Silvestro, e non si può dire che non sia abituato. Da subito i granata riescono a condurre la partita che volevano, tutta corsa e pressing, e la Juve invece no. Però incombe il crudele Trezeguet, già al tiro dopo neanche un minuto (Sereni devia in angolo), perché per lunghi tratti il gioco lo disegneranno soprattutto gli avversari: col pennarello grosso, non con il pennellino da miniaturista. Il derby granata, convulso e animoso, grezzo e ruvido però palpitante è in linea con la loro tradizione; la Juve sembra patire una specie di stordimento, come se fosse avviluppata da fili invisibili. Senza Iaquinta, Ranieri conferma il tridente (c´è Palladino) e sceglie gente più di lotta che di governo: Molinaro, Nocerino, Cristiano Zanetti, personaggi che sarebbero da derby anche con l´altra maglia, giocatori che non hanno paura di sporcarsi le mani e la divisa. Il giovane Criscito e Almiron rimangono in panchina, mentre Chiellini va a fare lo stopper e a rendersi utilissimo con la sua onnipresente capoccia.
Nessuna sorpresa nel Toro: manca il più bravo, cioè Rosina (pubalgia), così Recoba si piazza alle spalle di Ventola anche se in realtà è libero di andare dove gli pare. Nonno Corini lancia lungo, Grella spezza, Comotto spinge. Non ne vien fuori uno spettacolo memorabile, però la serata è parecchio vivace. Al grido «uccideteli» scandito dalla sua curva, la Juve prova in qualche modo ad arginare il caos organizzato granata. Al 28´ Barone carica un destro che finisce fuori, e quattro minuti più tardi Legrottaglie obbliga Buffon ad anticipare di piede Recoba in corner. I bianconeri sono lunghi sul campo e un po´ scollegati, in pratica non arriva quasi nessun pallone a Trezeguet mentre Del Piero è parecchio molle. Più vivo Palladino che al 37´ ci prova col sinistro da lontano, ma Sereni blocca. Poi è Lanna ad anticipare Trezeguet in posizione di rischio. La spinta del Toro, abbastanza costante anche se non produttiva, viene in parte bilanciata nel finale di tempo. Punizione per Del Piero che sbatte una prima volta contro la barriera, troppo vicina (Barone sarà ammonito), ma anche il secondo tiro in sbiadita fotocopia va a schiacciarsi contro la stessa barriera. La partita ricomincia con un volo di Buffon su una stangata di Recoba, con seconda fulminea parata su Comotto, ed è il momento in cui i granata vanno più vicini al gol. Per dare un po´ più spinta alla Juve, al 69´ Ranieri mette dentro Almiron e toglie Zanetti che pure aveva tamponato tanto. Il fatto di avere quasi tutto il pubblico dalla loro parte (è il Toro a giocare in casa) e una classifica non proprio magnifica, spinge ancora di più i granata. I quali sono bravi ad ingarbugliare il gioco riempiendolo di nodi che la Juve non scioglie. Si procede semmai a scatti, a vampate, come quella che porta Nedved al colpo di testa (72´) smanacciato da Sereni, oppure quella che obbliga Buffon ad alzare in angolo una testata di Ventola. Pare tutto scontato, tutto inchiodato fino al morso estremo di Trezeguet. Chissà quanto avrà soffiato nella trombetta la sua mamma tifosa.
IL TABELLINO DELLA PARTITARETI: 48' s.t. Trezeguet
TORINO: Sereni; Comotto, Natali (24' s.t. Rubin), Dellafiore, Lanna; Paolo Zanetti (31' s.t. Motta), Corini, Barone, Grella; Recoba; Ventola (42' s.t. Bjelanovic) A disposizione: Fontana, Malonga, Bottone, Oguro Allenatore: Novellino
JUVENTUS: Buffon; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Nocerino, Cristiano Zanetti (24' s.t. Almiron), Nedved; Palladino (34' s.t. Salihamidzic); Trezeguet, Del Piero A disposizione: Belardi, Birindelli, Criscito, Tiago, Olivera Allenatore: Ranieri
AMMONITI: 21' p.t. Nedved, 24' p.t. Grella, 38' p.t. Cristiano Zanetti, 45' p.t. Barone, 8' s. t. Nocerino, 48' s.t. Bjelanovic, 49' s.t. Trezeguet ARBITRO: Rocchi ASSISTENTI: Nicoletti e Romagnoli QUARTO UOMO: Girardi
IL CINISMO DI DAVID: "BELLO DARE QUESTA SODDISFAZIONE AI TIFOSI" - La Stampa - Quand’ormai una serata operaia, mica da superstar del pallone, stava portandosi via il derby ritrovato, una pedata di David Trezeguet, uno che su colpi del genere ha costruito una carriera, straccia il timido copione di una partita bruttina e stampa il suo faccione da killer sulla locandina da spedire ai posteri. «Abbiamo sofferto - dirà alla fine, con il piede ancora bollente - e il Toro ci ha messo in difficoltà, ma in partite come questa il gioco non conta. Pesano il carattere e la determinazione. E noi abbiamo vinto meritatamente». Il francese, spesso, s’abbuffa quando già si sta sparecchiando, con il nemico, a seconda delle occasioni, che già sta coccolandosi un pareggio o, come agli Europei 2000 l’Italia, fantasticando la vittoria. Macché.  Trezegol, e una ragione ci sarà se, da anni, si trascina questo soprannome, è uno che se ne frega dei pronostici, ribalta le partite e se stesso. Serate come quelle di ieri ne trovi a decine: primo tiro dopo 51 secondi, poi nel sottoscala della partita, fino al botto finale, novantadue minuti più tardi. Sfide nelle quali a stento lo avvisti, nascosto nella boscaglia, a volte pure ai limiti dell’insolenza. È lì, quando le pagelle si sono già inclinate sul cinque, che lui ti presenta la fattura. A tutti, difensori compresi. Anzi, soprattutto a loro. L’omicidio, stavolta, arriva al minuto 48 della ripresa, quando tutti erano già convinti di tornarsene a casa con un pareggio. Invece no. Testa di Nocerino, spizzicata di Dellafiore, levando il fuorigioco, e tremendo destro di David che fora Sereni. Corsa sotto la curva, con accenno di streap, mostra la maglia alla curva bianconera. Lui, quello che a maggio aveva fatto ciao, ciao a tutto lo stadio.
Alla fine, alcuni tifosi lo spogliano pure, riconsegnandolo in mutande. Il gol è anche per loro: «È stato bello poter dare la soddisfazione a questo pubblico». Rete numero 147 in bianconero, 102 in serie A, sette centri quest’anno, capo tribù dei bomber insieme con Ibra. Chissà quanti timbrati in serate che parevano balorde. Lui, semplicemente, le sa trasformare.
Gli altri protagonisti promessi dalla vigilia, invece, non s’erano fatti vedere: potevi frugare fra gli appunti del derby fino a notte fonda (recupero escluso, ovviamente), ma non avresti trovato piedi nobili intenti ad affinare il pallone come tutto lo stadio s’aspettava. E più il cronometro si mangiava la partita, più l’attesa dei fedeli diventava frenetica. Il primo tempo diventa presto una scadenza che nessun campione rispetterà: scappano via, 45 minuti, fra calci e ammonizioni, con promesse di appuntamenti per il dopo gara fra combattenti nemici. Se le danno, Nedved e Corini, che al ceco tira pure la ciocca bionda. Le star, però, non s’innescano. Tendente allo zero Alex Del Piero, qualche briciola da Alvaro Recoba che prova a infilarsi in tutti i vicoli. Trovando molti sbarrati, si rifugia nel nascondiglio di caccia preferito, i calci di punizione. La botta mai s’abbatte sui guantoni di Gigi Buffon, ma i traccianti sparati alla ricerca di deviazioni amiche fanno lo stesso paura. Potrebbe metterla, sull’altro territorio, il numero dieci bianconero, cui dopo 27 minuti, un errore di Dellafiore spalanca la prateria: il capitano, però, pare scattare sulla sabbia, tanto da essere recuperato, e scippato, dallo stesso gendarme granata in un paio di secondi. Ci sarebbe la punizione anche per Alex, che al 45’ viene abbattuto in malo modo da Comotto, proprio ai confini dell’area. La posizione è di quelle che l’hanno reso celebre, l’esecuzione meno, stampata sulla barriera. Inutile, cercar altri protagonisti, men che meno il francese. Trezeguet vive e muore in 51 secondi. Frase vergata prima del finale, rimasta come reperto storico. Ci si beve il thè della pausa sperando nei luoghi comuni: il fenomeno è o no quello che ti cambia una partita, una serata, con un colpo? Recoba, appena si riattacca, l’illusione almeno la dà. Fuga sulla sinistra e gran botta con l’amato sinistro che Buffon non trattiene, ma Comotto, che s’avventa, è in fuorigioco. Pareva proprio una serata da onesti centrocampisti: poi è spuntato Trezeguet, in smoking.
RANIERI VEDE LO SCUDETTO: "INTER, CI SEPARA SOLO UN PUNTO" - La Stampa - Ma dov’è questa crisi? Se lo è chiesto Ranieri dopo aver concluso con tre punti in saccoccia il suo primo derby italiano. Il riferimento petroliniano è a coloro che gli avevano parlato di un Torino mal messo. Invece, a giudicare dalle sofferenze patite fino al 92’, i granata non sono affatto una squadra con i pantolincini sbrindellati: «Tutti sti’ guai che loro avrebbero non li ho visti. Non è stata una partita eccellente sotto tutti i punti di vista, ma c’è stato grande agonismo, il Toro ha cercato fino all’ultimo di farci gol e si è difeso con attenzione. Poi alla fine abbiamo vinto noi. Chiaro che sono contento». Contento anche del secondo posto che tiene la Juve agganciata alla capolista Inter: «L’importante è che qualcuno stia vicino ai nerazzurri e non la faccia scappare. Per noi non cambia molto. Mi auguro che tutte le italiane impegnate in Champions vadano avanti, così a marzo potremo approfittarne. Noi ancora non siamo squadra, perchè siamo squadra nuova e non possiamo spingere come le altre. Cosa non funziona? Un po’ in tutti i reparti ogni tanto siamo sfasati. Ieri per la seconda partita consecutiva non abbiamo preso gol. Ma quando saremo squadra vera sarà ancora più difficile segnare contro di noi». Il Toro ribolle per la rabbia. Novellino accusa l’arbitro Rocchi per il gol di Trezeguet in fuorigioco. Ranieri spiega il regolamento: «Sono due anni che gli assistenti hanno il compito di aspettare prima di segnalare un fuorigioco finchè l’azione non si sviluppa in maniera completa, quindi per vedere chi tocca la palla. In partenza Trezeguet era in posizione irregolare, ma la palla è stata toccata di testa da Dellafiore, quindi si è creata una nuova azione. Detto questo il pari sarebbe stato più giusto. Buffon ha compiuto due grandi interventi all’inizio del secondo tempo, noi nel primo tempo abbiamo sbagliato spesso l’ultimo passaggio per troppa precipitazione. Poi nel finale abbiamo avuto la grossa occasione con Nedved. Insomma, nessuna squadra si è risparmiata per puntare al pareggio, tutti hanno lottato per vincere.». Ranieri ha pure cambiato sistema di gioco per rendere innocua la squadra di Novellino: «Ero convinto che il Toro si chiudesse bene per poi ripartire e quindi avremmo rischiato in contropiede. Così ho cercato di coprire bene il campo creando una coppia di giocatori sulle fasce». Rinnegato il modulo di Roma, messo in panchina anche Criscito cui aveva concesso massima fiducia. Ma anche a questa mossa c’è un perché: «Temevo che a un certo punto Novellino utilizzasse Bjelanovic per i palloni alti, così sono corso ai ripari e ho messo subito la corazzata. A proposito, complimenti a Legrottaglie. Fa piacere che giochi così, ora deve continuare». Questo non significa che la Juve non pensi comunque di tornare sul mercato a gennaio. «Ci guardiamo anche attorno» ha ammesso Ranieri. Nota stonata l’infortunio di un generosissimo Zanetti che si è procurato una leggera contrattura alla coscia. In ogni caso avrebbe saltato la trasferta di Firenze per squalifica, quindi avrà tutto il tempo per recuperare. Chiellini incassa i complimenti di tutti: «Il gol di Trezeguet alla fine è stata una gioia indescrivibile, assieme al primo scudetto che ho vinto con la Juve è la soddisfazione più bella. La partita è stata molto maschia tutti hanno dato il possibile. Non una gara spettacolare, ma intensa. Ora andiamo avanti partita per partita cercando di continuare a fare bene come è stato finora. Domenica a Firenze ci aspetta un’altra battaglia». Per Buffon due parate decisive: «Sì quelle all’inizio del secondo tempo. Ma davanti a me sono stati bravi Chiellini e Legrottaglie, perché si sono parlati molto durante la partita. Il più grosso timore erano i falli per le punizioni di Recoba, infatti bravi in questo. L’Inter? E’ una corazzata proprio come eravamo noi due anni fa. Questo non significa che la nostra sia una squadra di brocchi. Sognare lo scudetto non costa nulla anche se sappiamo che non sarà facile». Infine Del Piero: «Di sicuro sono contentissimo, mi aspettavo un Toro agguerrito perché al derby tiene tanto. Noi ci credevano, ci devi credere sempre soprattutto nei derby che non sai mai come possono finire. La storia dice questo. Poteva anche finire in pareggio poi alla fine qualche occasione in più l’abbiamo avuta noi. Siamo davanti al Milan di sei punti ed è strano».
COBOLLI: "CHE SPIRITO QUESTA JUVE" - Juventus batte Torino 1-0. Giovanni Cobolli Gigli batte Urbano Cairo. Anche il numero uno bianconero vince il suo personalissimo derby tra presidenti esordienti nella stracittadina sotto la Mole ed esulta. Ai microfoni di Juventus Channel, ecco tutta la sua soddisfazione: “Vincere questa partita è stato molto importante per tutti noi. Mi è piaciuta la prova offerta dalla squadra, soprattutto la grande esultanza dei ragazzi, andati tutti sotto la curva a gioire. Se questo spirito sapremo tenerlo per tutta la stagione, potremmo andare molto lontano. Ho sbagliato il pronostico. Avevo detto 1-0 con rete di Del Piero, alla fine ha segnato Trezeguet, ma va bene lo stesso”.
LA GIOIA BIANCONERA POST DERBY - Juventus.com - E ora che anche la difesa ha iniziato a non prendere gol – due gare e mezza, tra Roma, Reggina e derby -, la Juventus vola. Sette punti in una settimana, la sconfitta con l’Udinese dimenticata e bianconeri sempre incollati all’Inter. E ora anche questa gioia nel derby, regalata da una prodezza di Trezeguet, ma anche dalla solidità della retroguardia, in cui Buffon, Chiellini e Legrottaglie sono stati impeccabili. I tre difensori hanno commentato la gara a Juventus Channel.
Gianluigi Buffon: “Devo fare i complimenti a Giorgio e Nicola, hanno fatto una grande prova. Si sono parlati per tutta la partita e sono stati bravi ad evitare di fare falli al limite, la cosa che temevamo di più alla vigilia. Importante non aver preso gol neppure oggi”.
Giorgio Chiellini: “Insieme allo scudetto vinto due anni fa, questa è la più grande soddisfazione da quando sono alla Juve. Il gol di Trezeguet ci ha regalato una gioia indescrivibile. La partita è stata maschia ed entrambe le squadre hanno dato tutto. Ora pensiamo a partita per partita e domenica a Firenze ci aspetta un’altra battaglia”.
Nicola Legrottaglie: “Per la seconda partita di seguito la difesa non ha preso gol. Con Chiellini mi sono trovato molto bene. Con questa prova, tutti abbiamo dimostrato attaccamento alla maglia e carattere. Questo derby poteva anche finire 0-0, ma alla fine abbiamo vista premiata la nostra maggior voglia di vincere”.
LE PAGELLE BIANCONERE - La Stampa - Buffon 6,5 TRANQUILLO. Primo tempo di assoluto relax. Un solo brivido, provocato da una piccola incertezza di Chiellini che lo obbliga ad allontanare di piede sull’incombente Recoba. Nella ripresa rischia anche la capoccia per salvare su Comotto e salva con prontezza su colkèo di testa di Ventola.
Grygera 6 ATTENTO. Non è uno sprinter. Quando è lanciato va, ma la partenza da fermo è un suo punto debole. Così sulla destra la Juve non trova azioni che mettano in difficoltà sul ritmo la difesa granata. Almeno difende con attenzione.
Legrottaglie 7 GRANITICO Il rischio per Andrade è che quando sarà di nuovo disponibile debba restare in panchina. Seconda da titolare e seconda prestazione di assoluta tranquillità e precisione. In passato non gli volevano dare fiducia, forse qualcuno si è sbagliato.
Chiellini 6,5 CONCRETO. Da centrale rende di più che da esterno. Controlla la fase del gioco aereo, disinnescando Ventola. Anche per le sue doti fisiche è stato preferito a Criscito.
Molinaro 5 PASTICCIONE. E’ spesso impacciato nel far ripartire l’azione, se alla Juve manca il gioco sulle fasce è anche colpa di esterni che non mordono. Ripiega per controllare Comotto che dimostra più intraprendenza di lui. Non si capisce perché non cerchi di costruire qualcosa, invece di sparacchiare il pallone con rinvii improbabili e spesso sbilenchi.
Nocerino 6,5 MARTELLANTE. Si piazza davanti alla difesa, per disinnescare ogni tentativo sovversivo degli avversari. Non deve essere un fine dicitore, ma un mastinaccio da battaglia. E questo fa con cinismo.
C. Zanetti 7 MONUMENTALE. Il più lucido della squadra. Tiene compagnia a Nocerino nella zona dove il passaggio a livello deve alzarsi a getto continuo. Recupera tanti palloni, nella mole di gioco che svolge sbaglia anche, ma non sono errori che mettano a repentaglio la sicurezza rispetto alle occasioni in cui tiene in piedi la squadra con una grinta impressionante. Lo tradisce il solito infortunio, che si procura per fare da schermo a Buffon (dal 24’ st Almiron: eredita i compiti del compagno e tiene bene la zona).
Palladino 6 MODESTO. Da esterno del tridente dovrebbe farsi vedere più spesso, essere nel vivo dell’azione per consentire spunti che servano a mettere in crisi la difesa granata. A fronte di un paio di contrasti robusti, ci sono altri faccia a faccia persi per un’eccessiva mollezza. Riesce a tenere sù la squadra, fa un paio di cross ben fatti, ma un derby va giocato con una rabbia agonistica maggiore (dal 34’ st Salihamidzic: entra a battaglia in corso e si esibisce un una paio di cross che fanno pensare che forse sarebbe stato utile anche prima).
Del Piero 6 COSTRUTTIVO. Un errore di Dellafiore lo coglie impreparato e non riesce a concludere una delle poche occasioni buone del primo tempo. Sostiene Trezeguet giocandogli a volte a fianco, altre poco più indietro. Il tutto senza addentare con voracità la partita come avrebbe dovuto fare dopo aver usufruito di un turno di riposo proprio per presentarsi all’appuntamento in abito di gala. Più cattivo nella ripresa, quando assiste Trezeguet nel gol-partita.
Nedved 5 IRRICONOSCIBILE. Ranieri dice che per lui funziona bene. Forse si era distratto negli anni scorsi e non aveva visto il vero Nedved. Non è il Pavel che tutto travolge, è un buon puntello, non un giocatore che trascina ed esalta la folla. Emblematico la situazione in cui parte in vantaggio su Comotto e si fa sopravanzare dal granata. Nel finale ha il match-ball, ma lo spreca in maniera clamorosa.
Trezeguet 7 DECISIVO. Come al solito decide lui. Gol numero 102, dopo una partita di grande sofferenza. Subito al via un tiro deviato da Sereni. Poi va in letargo, anche perché da destra e da sinistra fanno di tutto per non metterlo mai in condizione di colpire. La sua è una partita di astinenza, non va a cercare il pallone, ma aspetta che gli arrivi l’occasione buone stazionando nei sedici metri. E il destino lo assiste proprio quando tutto sembrava deciso.
Ranieri 6 ELEGANTE. In contrasto con l’indemoniato Novellino, mantiene il suo «london style» restando impassibile anche nei momenti più turbolenti. Ancora una volta lascia da parte il 4-4-2 per affidarsi a soluzioni tattiche. Ma all’inizio della ripresa rispolvera il modulo che aveva accantonato da Roma in poi. Il problema non è il sistema di gioco, quanto il rendimento dei giocatori, alcuni dei quali hanno confermato di non avere un tasso tecnico elevato.
GUERRIGLIA IN LA CITTA': 56 FERMATI - Repubblica -  La Questura palesava tranquillità, ma la tensione e gli appuntamenti di chi voleva approfittare del ritorno del derby, quattro anni e mezzo dopo l´ultimo faccia a faccia, per darsele di santa ragione, giravano su Internet da settimane. E ciò che si temeva si è puntualmente verificato, trasformando il derby di Torino in una replica di quello di Genova di una settimana fa. Il DERBY tra tifosi di Toro e Juve è iniziato a metà pomeriggio, quando sono iniziati gli scontri tra le opposte tifoserie. Alla fine il bilancio è pesante: due tifosi lievemente feriti, alcuni agenti contusi, 21 arrestati e 35 fermati. E poi due auto date alle fiamme, numerose danneggiate, un operatore di Sky cui è stata rubata la telecamera, recuperata dalle forze dell´ordine pochi minuti dopo. Gli incidenti sono scoppiati in via Tripoli e via Filadelfia, fino a corso Sebastopoli e corso Agnelli dove era posizionato l´imponente schieramento di mezzi delle forze dell´ordine. Scazzottate vicino allo stadio, ma anche lanci di bottiglie che gli agenti hanno cercato di limitare con una fitta risposta di lacrimogeni.  Uno dei momenti caldi di un pomeriggio da dimenticare è stato originato dal tentativo dei tifosi bianconeri, in marcia verso lo stadio, di entrare in contatto con i dirimpettai granata, la cui sede storica si trova davanti ai ruderi del vecchio stadio Filadelfia, non distante dall´Olimpico. Un tentativo bloccato dalle forze dell´ordine, ma che ha prodotto violenti scontri. A un ultrà granata i poliziotti hanno sequestrato un coltello serramanico. Questa cronaca nera di supporto a un derby ha tolto piacere anche alla visione di due curve straordinariamente imbandierate, nonostante l´assenza di fumogeni e tamburi, come da nuove regole.
SFIDA DI COLORI TRA LE DUE CURVE - Repubblica Torino - E´ stato un derby sentitissimo e stuzzicante, quelle delle curve. Non fosse per la vergogna dei ripetuti incidenti prima della partita, all´interno dello stadio Maratona e Scirea hanno dato spettacolo e per una sera l´Olimpico non è esistito, ieri sera è tornato a vivere il vecchio Comunale. Sembrava un derby di trent´anni fa, non fosse per la capienza che ha trasformato gli spettatori in 25 mila eletti, 20 mila granata a riempire tribune e distinti e non solo la Maratona, più 5 mila bianconeri, stipatissimi nella curva Scirea.  Il primo boato da sturare le orecchie arriva quando all´inizio mancano ancora 38 minuti. Entra in campo per il riscaldamento la Juve e esplode il derby, la tensione da stracittadina: migliaia di cuori granata fanno detonare quella voglia di rivincita covata per quattro anni e mezzo lunghi una vita, in cui il Toro è morto su indicazione di Cimminelli, rinato per merito dei lodisti e rilanciato grazie al Cairo bersaglio della sponda avversa. Passano tre minuti tre e le parti si invertono: entrano in campo Recoba e compagni e stavolta è la Scirea che ulula, mentre la Maratona ribolle affetto manco ci fossero Pulici e Claudio Sala.  Lo sprint fra stupidi da curva la vince la Scirea che dedica allo stadio il primo coro su Superga. Immediata la replica sulla stessa lunghezza d´onda dalla sponda opposta: Liverpool Liverpool, ricordando la tragedia dell´Heysel. Pari e patta, gli idioti saranno contenti. La coreografia della Juve è coloratissima: oltre alle consuete bandierine bianconere, il settore da 5 mila è una macchia giallo-blu, i colori di Torino. Proprio la supremazia sulla città è uno dei temi caldi dello stadio: "Da un secolo padroni di Torino" dice lo striscione a carattere cubitali che spicca nello spicchio di Scirea riservato di solito ai tifosi ospiti delle partite casalinghe del Toro, ieri sera occupato dagli abbonati granata della Primavera. Ma in Scirea spicca anche il tricolore: i tifosi bianconeri ricordano l´obiettivo della stagione con strisce verde-bianco-rosso, quasi come a dire "va bene il derby ma noi puntiamo ad altro". Atteggiamento un po´ altezzoso, volendo, che non trova riscontro dall´altra parte: per la Torino granata quella di ieri era la serata dell´anno, a prescindere dal risultato.  Il momento più bello, come sempre, arriva nei minuti più tesi, quelli che precedono l´inizio della partita. Prima che le squadre scendano in campo ecco il faccia a faccia nella parte sud dello stadio: lo spicchio laterale srotola una gigantesca maglia con la scritta 1906 e lo scudetto di Torino, e accanto a loro il bianconero rombante della Scirea, quasi fosse un istante (ma non più di un istante) di gemellaggio cittadino. Il resto dello stadio è una macchia granata saltellante che, proprio quando le squadre scendono in campo, si trasforma in una scritta che sale verso il cielo. Alè Toro si legge sulla Maratona, mentre da dietro esplode il boato, fortissimo, che smuove anche le bande tricolori appese dalla parte opposta e lo stadio applaude. In mezzo al campo, intanto, Del Piero è pronto per il via, l´arbitro Rocchi fischia, inizia l´altra partita.
BIANCONERI A UN PUNTO DALLA VETTA - Inter 14; Juventus 13; Fiorentina 12; Roma 11; Napoli 10; Palermo 10; Udinese 10; Atalanta 9; Genoa 9; Sampdoria 8; Milan 7; Lazio 7; Cagliari 7; Parma 6; Catania 6; Empoli 5; Torino 4; Siena 3; Reggina 3; Livorno 2
PROSSIMO TURNO 07/10/2007 - Atalanta-Udinese; Catania-Livorno; Fiorentina-Juventus; Genoa-Cagliari; Inter-Napoli; Lazio-Milan; Palermo-Reggina; Parma-Roma; Siena-Empoli; Torino-Sampdoria
TREZEGOL RE DEI BOMBER - Grazie al gol che decide il derby di Torino, David Trezeguet agguanta Ibrahimovic in vetta alla classifica marcatori. 7 RETI: Trezeguet (Juventus) Ibrahimovic (Inter, 2 r), 4 RETI: Foggia (Cagliari, 4 r), Mutu (Fiorentina, 1 r), Borriello (Genoa, 1 r), Kaka` (Milan, 3 r), Totti (Roma) 3 RETI: Doni (2 r), Zampagna (Atalanta, 1 r), Iaquinta (Juventus, 1 r), Rocchi (Lazio), Zalayeta (Napoli), Miccoli (Palermo), Corradi (Parma), Di Natale (Udinese)

 
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valentaine il 04/01/15 alle 09:27 via WEB
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