Post n°1666 pubblicato il
10 Giugno 2009 da
GUASTO1967
Zuniga e il Siena chiamano la Juve
Juve a Stoccarda per Tasci
Per un Caliendo che anticipa le possibili mosse di David Trezeguet, ecco un Riccardo Calleri che spiega gli sviluppi della vicenda Zuniga. Altro ruolo, altro giocatore in un’altra fase della carriera, ma ugualmente ambito da diversi club tra i più importanti d’Italia, e non solo. Tra questi, la Juventus.
ASTA - Tutti pazzi anche per Zuniga, insomma. In questo caso non c’entra ciò che è già stato fatto (come per Trezegol), ma ciò che si potrà fare. Il laterale colombiano del Siena è infatti uno dei talenti che si sono maggiormente messi in mostra nel recente campionato. Ventitreenne, dotato di buona tecnica, ha propensione offensiva ma è in grado di far bene anche in fase di copertura. Ovvio che abbia destato l’attenzione di diversi club. «Si sta trattando con diverse società - ha ribadito ieri Calleri -. Ho ricevuto richieste anche dall’Inghilterra e dalla Spagna, ma è probabile che Juan Camilo resti in Italia». In ballo ci sono Palermo, Fiorentina, Udinese. Eppoi ovviamente la Juventus. Una decina di giorni fa, del resto, il ds del Siena, Manuel Gerolin, aveva così commentato le indiscrezioni trapelate: «Se i bianconeri chiamano, noi siamo pronti».
ALTERNATIVA - Quella del laterale destro è una ricerca che la Juventus sta portando avanti in maniera subordinata, rispetto alla priorità dedicata alla fascia sinistra. Ma il nome di Zuniga resta in pole-position nel caso in cui si decidesse di affondare il colpo. Valida alternativa, finché la Roma non decide di riscattare la comproprietà, sarebbe Marco Motta. In questo caso, toccherebbe quindi relazionarsi con l’Udinese. Insomma: tra un D’Agostino che scalpita, un Giovinco che rifiuta, un De Ceglie perplesso, potrebbe scappare un riferimento anche ad un Motta in bilico...
C’è chi dice: la miglior difesa è l’attacco. E c’è chi va all’attacco per migliorare la difesa. I dirigenti della Juventus, appunto: intenti in una nuova, teutonica missione per bloccare Serdar Tasci, giovane difensore centrale dello Stoccarda nonché della Germania di Joachim Loew.
AMPI MARGINI - Tasci piace. Piacciono le sue caratteristiche fisiche e tecniche (buona lettura del gioco, senso della posizione, abilità nell’anticipare l’avversario), piace la sua età (classe 1987) e piace la sua situazione contrattuale. Il nuovo Cannavaro in versione turcogermanica, infatti, andrà in scadenza di contratto con lo Stoccarda a giugno del 2010. Ciò significa che il suo valore di mercato - stimato intorno agli 8 milioni di euro - si porta appresso ampi margini di trattabilità. Di questi margini si discuterà oggi e domani.
PARTITA DOPPIA - Nel pomeriggio - a Stoccarda - è in programma l’incontro tra Jean Claude Blanc e l’agente di Tasci, Uli Ferber. Ferber - procuratore anche di Hleb - che aggiornerà l’amministratore delegato bianconero circa una recente, importante offerta di rinnovo presentata dal club tedesco (estremo tentativo della società onde evitare di perdere il difensore), ma che parallelamente ribadirà quanto il suo assistito desideri misurarsi con altri campionati ( « La Juventus mi andrebbe benissimo » , Tasci dixit). Dopodiché, una volta appurato questo, Blanc incontrerà i dirigenti dello Stoccarda: domani. A rigor di norme, del resto, la Juventus non potrebbe trattare con il calciatore fino al 1 ° febbraio. Quantomeno, non se vuole evitare di essere oggetto d’una inchiesta. A rigor di norme, dunque, la Juventus può solo chiedere al direttore tecnico Horst Heldt la cessione immediata del giocatore.
CONTROPARTITE - Trattativa impegnativa, ma al dunque. Fatta di milioni di euro, di tira e molla e magari di contropartite tecniche. Torneranno d’attualità i nomi di Christian Poulsen e di Olof Mellberg (tentar non nuoce...) ma si prefigura anche uno scenario ancora più intrigante. Quello legato, cioè, a David Trezeguet. Lo Stoccarda ha appena ceduto Mario Gomez ed è ancora alla ricerca di un degno sostituto, quale potrebbe essere “Re David”. E se l’ingaggio del francese non è esattamente in linea con gli standard abituali, qualità e curriculum dell’attaccante potrebbero alleviare le resistenze di natura economica.
E INTANTO UN ALTRO PEZZO DI FARSOPOLI CADE
Giudice di pace assolve Moggi: Non c’è stato illecito sportivo
Undici abbonati del Lecce hanno chiesto i danni per le gare con Fiorentina e Juve, ma per l’avvocato Rochira non esistono prove oggettive
ROMA, 10 giugno - Un rivolo di Calciopoli, lontanissimo dai riflettori del tribunale di Napoli. Eppure davanti al Giudice di Pace di Lecce, avvocato Cosimo Rochira, c’era un pezzetto non indifferente della storia processuale che ha sconvolto il calcio nel 2006: undici abbonati del Lecce chiedevano 165,78 euro di danni a Moggi e De Santis per le domeniche trascorse al Via del Mare a guardare due gare molto presenti nei faldoni napoletani, Lecce-Fiorentina e Lecce-Juventus e sanzionate dal giudizio sportivo. Chiamata in giudizio con i due presunti cupolari, la Juventus. Ecco che il 14 maggio (proprio l’anniversario di Perugia- Juventus?) il giudice di pace leccese ha respinto la richiesta formulata il 30 ottobre 2006. Interessante la motivazione resa pubblica in queste ore con la quale Rochira spiega la sua decisione, che è - in assoluto - la prima sentenza di un tribunale dello Stato sulle vicende di Calciopoli intese come illeciti sportivi. Il giudice Rochira non ritiene che il comportamento processuale della Juventus «che non si presentava a rendere interrogatorio formale, non può far ritenere come ammessi i fatti dedotti, poiché i fatti di cui al procedimento sono riferibili ad altra gestione ». Insomma: che la nuova Juve non abbia partecipato al processo di Lecce non è stato ritenuto rilevante. Il problema per chi accusava Moggi e De Santis è che «non è stato in alcun modo provato il fatto descritto», ovvero niente combine tra Moggi e De Santis, niente cupola per due dei cupolari di spicco del processo di Napoli (anche se De Santis per un vizio di forma dovrà attendere una nuova udienza preliminare). Eppoi «il Giudicante non ritiene inoltre pienamente utilizzabili le sentenze rese dagli organi di giustizia sportiva essendo quest’ultimo giudizio strutturalmente diverso rispetto al giudizio ordinario. Né si ritiene - ecco il bello - che le intercettazioni telefoniche richiamate nel corso del giudizio (ma non ce ne sono proprio per Lecce-Juventus, mentre per Lecce-Fiorentina favorirebbero la Fiorentina e non la Juve, ndr) possano avere valenza probatoria, non essendo utilizzabili in un procedimento diverso da quello nel quale esse sono disposte». Traduzione: niente prova di un patto Moggi-De Santis, considerato il braccio armato dell’ex dg dai pm di Napoli; inutilizzabilità delle intercettazioni in altri procedimenti che non sia quello penale di Napoli. Ma questa era stata una delle eccezioni principali respinte senza tema da Caf, Corte Federale, Arbitrato Coni e perfino Tar. «Il processo sportivo s’è basato tutto su intercettazioni inutilizzabili in altri procedimenti se non in quello di Napoli»,- dice l’avvocato Silvia Morescanti, legale dell’ex arbitro. Ecco poi Paco D’Onofrio, del collegio legale di Moggi: «E’ la prima sentenza che esclude un patto illecito tra Moggi e De Santis: non c’è la prova oggettiva ed effettiva di quell’illecito consumato che ha portato alle condanne sportive pesanti per i tesserati e la Juventus: cade anche il presupposto dell’utilizzabilità delle uniche prove su cui si sono basati i giudici per mandare quasi in C la Juve!»
(TUTTOSPORT)
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