Creato da kiwai il 24/12/2009

c'è tutto un mondo..

impressioni di un aborigeno della Nuova Guinea

 

 

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OPINIONI MANIFESTE/O

Post n°405 pubblicato il 17 Aprile 2011 da kiwai

 

liberamente tratto da Il Giornale

Venne arrestato nel ’93 nel pieno di Tangentopoli dai pm della Procura di Milano.

Era un giovane sindaco dell’hinterland. Subì 42 giorni di carcerazione e cinque anni e mezzo di calvario giudiziario.

Risultato: assolto, era completamente innocente, risarcito [ da noi, non dai pm ] con 5mila euro, nemmeno le spese legali.

 

È lui l’autore dei cartelloni anti-toghe a Milano.

Questo signore si chiana Roberto Lassini, è il presidente dell’associazione che ha stampato e affisso il manifesto con la scritta: «Via le Br dalle procure»

 

Chi finisce in galera non solo ingiustamente, ma pure per motivi politici, ha qualche diritto di incazzarsi e esprimere le proprie opinioni?  

 

Le Brigate Rosse volevano sovvertire i governi con la lotta armata, certi magistrati, oggi, vogliono raggiungere lo stesso obiettivo con la “lotta armata” di avvisi di garanzia, sentenze e manette.

Questi ultimi e la sinistra da ieri urlano allo scandalo, nascondendosi dietro la memoria dei colleghi che caddero sotto i colpi delle Br negli anni Settanta. Ma quei magistrati, erano persone che non volevano sovvertire i risultati elettorali ma, all’inverso, stavano dalla parte degli elettori, difendendo lo Stato da un attacco militare e politico extraparlamentare.

Attacco al quale, tra l’altro, strizzarono l’occhio proprio quei soloni che oggi si indignano per il manifesto, ma che all’epoca definirono i Br: «compagni che sbagliano».

 

Roberto Lassini non è un compagno che sbaglia.

È un uomo incazzato che non vuole vedere ripetere su altri l’ingiustizia che ha subìto ed è comunque di gran lunga più rispettabile di un Travaglio, che rivendicò il diritto all’odio per Massimo Tartaglia (quello che scagliò una statuetta in faccia a Berlusconi).

 

“Vilipendio della magistratura” dicono .. ma la magistratura non “si vilipende” da sola?


O vogliamo processare anche le opinioni?

 

 
 
 
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CUBA LIBRE

QUANTO COSTA
LA LIBERTA'???




La morte di un prigioniero di
coscienza, una persona in
carcere per le sue idee, senza
aver commesso alcun reato.
Orlando Zapata Tamayo,
42 anni, fù arrestato durante
la primavera del 2003 e condannato
a tre anni di carcere.
Durante la prigionia a causa della
sua attività di dissidenza nel
carcere, gli furono aggiunti altri
anni di detenzione fino a un totale
di 30 anni di reclusione.
BASTA YA!

 


 

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani  
ARTICOLO 19  
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include la libertà di sostenere opinioni senza condizionamenti e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo ai confini.

 
 

 
 
 

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