Creato da kiwai il 24/12/2009

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STRABICA .. IGNORANZA E BLA, BLA, BLA

Post n°212 pubblicato il 28 Luglio 2010 da kiwai
 


Che Di Pietro e Grillo rappresentino il livello medio della cultura (sarebbe meglio dire di scolarizzazione) in Italia, è un fatto tristemente noto.
Ma che questo mediocre (per non dire infimo) livello appartenga, in modo tanto generalizzato, alla classe giornalistica non era altrettanto scontato.

Che un giornalista non sappia distinguere tra “l’incasso” e “il versamento” di un assegno lascia abbastanza perplessi, per due ordini di motivi:
-            primo perché una certa “praticaccia” bancaria l’abbiamo tutti e tra il presentarsi in banca con “quel pezzetto di carta” uscendone con delle banconote in tasca o con un foglietto di ricevuta c’è differenza, soprattutto se la ricevuta indica un conto che non è il nostro;
-            secondo perché i sopracitati personaggi sono “mooolto” esperti in materia di incassi e per rientrare nella media italiota dovremmo adeguarci …

Si, direte voi, ma che c’entra (anzi che c’azzecca)?

Il fatto è che all’Unità i giornalisti non sanno la differenza e a Verdini è toccato il compito, nella conferenza stampa di oggi, di tenere un rapido corso di “tecnica bancaria” alla giornalista che gli contestava degli “incassi” di assegni di indiretta provenienza “carboniana”.
Insomma la tesi era: hai preso soldi da Carboni in cambio di “intrallazzi”.-

Risposta: ho fatto versare sul conto del Giornale di Toscana degli assegni di terzi che costituivano parte del corrispettivo di un contratto per l’acquisto di quote del giornale, è tutto documentato – non sono proprietario del giornale sono solo l’editore di riferimento.-

Sembrava che la risposta non fosse stata convincente e le insinuazioni si sono prolungate, col supporto dell’ineffabile Telese del Fatto quotidiano:
“ .. ma Carboni, socio del suo giornale ..”

La polemica però si è spenta immediatamente alla frase di Verdini:

“.. ma lo devo ricordare io che Carboni
era socio di Espresso e Repubblica?
Lo sapete o no?”

Morale:
in casa De Benedetti “pecunia non olet” ..
in casa Verdini,
Puzza 3 volte!

 

 
 
 
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CUBA LIBRE

QUANTO COSTA
LA LIBERTA'???




La morte di un prigioniero di
coscienza, una persona in
carcere per le sue idee, senza
aver commesso alcun reato.
Orlando Zapata Tamayo,
42 anni, fù arrestato durante
la primavera del 2003 e condannato
a tre anni di carcere.
Durante la prigionia a causa della
sua attività di dissidenza nel
carcere, gli furono aggiunti altri
anni di detenzione fino a un totale
di 30 anni di reclusione.
BASTA YA!

 


 

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani  
ARTICOLO 19  
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include la libertà di sostenere opinioni senza condizionamenti e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo ai confini.

 
 

 
 
 

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