ATTENZIONE
questo blog contiene testi e immagini riservati ad un pubblico
DEMOCRATICAMENTE ADULTO
se ne sconsiglia la visione a
dogmatici, intolleranti, jihadisti, grillofili e travaglini.
conoscere per decidere
responsabilizzare le persone attraverso la libera circolazione delle idee
e
l'accesso all'informazione e alla conoscenza.
.
contro l’uso strumentale o sproporzionato del potere giudiziario
«Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta».
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo
AVVISO PUBBLICO
Se vi disturba l’idea che il sottoscritto ESPRIMA LIBERAMENTE le proprie opinioni, IRONIZZANDO su quanto non condivide e CRITICANDO (nel proprio spazio) manifestazioni di ignoranza, dogmatismo e intolleranza .. RICORDATEVI che non siamo a Cuba, che il muro di Berlino è “franato” da più di VENT’ANNI, che i comunisti che non sono ancora sepolti e putrefatti .. hanno fortunatamente un piede nella fossa .. e chiunque aspiri a DITTATURE comunque colorate e più o meno proletarie, ha in me un NEMICO giurato.
Tentativi maldestri di trascinarmi in volgari liti di pollaio, con l’intento di attribuirmi violazioni del buon gusto e dell’educazione, sono destinati a naufragare nella più assoluta indifferenza. Ciononostante mi ritengo LIBERO di segnalare violazioni delle regole della convivenza civile in ogni opportuna sede, QUINDI RASSEGNATEVI ALLA MIA PRESENZA QUI CON ANNESSI E CONNESSI.
P.S.
Eventualmente fatevi prescrivere un medicinale per i travasi di bile e i fastidi del basso intestino.
« LA SANITÀ CUBANA È LA MI... | FALSI E BUGIARDI .. COME SEMPRE! » |
Ma vi siete chiesti chi siano gli indefettibili fans del castrismo? No? Bene, sappiate che nella sgangherata galassia ultra sinistra non tutti, oltre gli ostinati seguaci della Rifondazione Comunista, hanno l’inossidabile faccia di bronzo di continuare a raccontare le “magnifiche sorti e progressive” del socialismo cubano (fatta eccezione per il Boia Maximo Guevara, un cult generalizzato e insostituibile).
Il capetto di cotanta nobile schiera è il «Bertinotti valdese» quel Paolo Ferrero, che ha bruciato le tappe (e Vendola) incendiandole col suo giacobinismo da ultimo giapponese. Comunisti come lui non li trovi neanche tra i guerriglieri colombiani.
Quanto a linguaggio è meno “poetico” dell’Orecchino Forato, ma non meno vuoto, parlando di occupazione diceva: «Il nesso tra scomposizione e precarizzazione genera una vertenzialità diffusa e processi di privatizzazione ed esternalizzazione». Invece se discettava di economia frullava le stesse parole: «La vertenzialità diffusa dei processi di privatizzazione ed esternalizzazione generano il nesso tra scomposizione e precarizzazione».
Da ministro dello sciagurato governo Prodi, mentre diceva no a tutto, assunse brillanti iniziative: contro la legge berlusconiana sulla droga, incoraggiò chi fumava spinelli dicendo: fumate e siate felici. A chi invece la roba se la inietta, propose «la stanza del buco», un comodo locale di Stato per spararsi l’eroina. Cercò di cooptare nella Consulta nazionale sulle tossicodipendenze, l’ex brigatista di Prima linea Susanna Ronconi, con due omicidi sulle spalle. A Ferrero era sembrata un’ottima credenziale e le aveva offerto il posto, ma, subissato di proteste, dovette annullare la nomina. Per poi risolvere alla radice il problema degli immigrati illegali, ebbe quest’altra pensata: permessi di soggiorno in premio agli illegali che, trovato un lavoro, denunciassero i datori di lavoro (nero, ovviamente).
La sua è una biografia “esaltante”: “Nato in val Germanasca, Piemonte profondo, a sette anni, Paolino si trasferì con la famiglia nella vicina Villar Perosa, la cittadina degli Agnelli. Il babbo lavorava alla Riv-Fiat. Il ragazzo si diplomò all’Istituto tecnico industriale. Diciassettenne era già iscritto a Democrazia proletaria e l’anno dopo indossava la tuta di operaio alla Mvp, un’altra officina della galassia Fiat. Quanti bulloni abbia stretto è ignoto. Comunque, da subito, si specializzò in volantinaggio e propaganda di partito. Tre anni dopo, nel 1981, la sua esperienza lavorativa si esaurì definitivamente per chiusura dell’azienda. Assurto a cassintegrato, passava in azienda solo per riscuotere il sussidio mensile. Questa fortunata circostanza di prendere soldi gratis è stato il primo regalo che gli ha fatto Bertinotti. Fu infatti il futuro leggendario Subcomandante a mettere in ginocchio la Fiat, occupandola nel 1980 alla testa delle truppe cigielline, con conseguente blocco dell’attività e liquidazione delle aziende di contorno. Grazie a lui, Paolino, a 21 anni, smise di lavorare.”
Nel 1985, ventiquattrenne, lo ritroviamo contemporaneamente segretario piemontese di Dp e segretario nazionale della Federazione giovanile evangelica italiana, un quasi sinonimo della Fgci, la gioventù comunista, ma molto più di sinistra .. ricettacolo dei «comunistelli di sagrestia». La Fgei allevava, con metodo, barricadieri e puledri della sinistra sparsa, pci, dp, pdiuppini. Arrivavano in frotte i gay e, come fra amici, i brigatisti rossi in cerca di spiritualità.
Capogruppo di Rc nel consiglio comunale di Torino, il pio valdese si presentava in tenuta no-global griffata. Sandali a stringhe, pantaloni e camicia. Metà trappista, metà capo indiano col borsello a tracolla penzolante sul fianco, marca The Bridge. Il non plus ultra del contestatore. È tuttora, secondo testimoni, la sua veste preferita quando non calca i palazzi.
In competizione con Vendola, aveva adottato un nuovo slogan per propiziarsi l’elezione a capo di Rc: «Dove il pensiero è debole, la Fiat è forte» e, viceversa: «Dove il pensiero è forte, la Fiat è debole». Come dire, se si tornerà al marxismo autentico, tramite lui, la Fiat è spacciata. Tanto, sottintende Paolino ripensando alla propria esperienza, c’è sempre la cassa integrazione per vivere a sbafo.
Questo è solo uno degli “aspiranti salvatori dell’Italia” nel dopo Berlusconi.
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CUBA LIBRE
QUANTO COSTA
LA LIBERTA'???
La morte di un prigioniero di
coscienza, una persona in
carcere per le sue idee, senza
aver commesso alcun reato.
Orlando Zapata Tamayo,
42 anni, fù arrestato durante
la primavera del 2003 e condannato
a tre anni di carcere.
Durante la prigionia a causa della
sua attività di dissidenza nel
carcere, gli furono aggiunti altri
anni di detenzione fino a un totale
di 30 anni di reclusione.
BASTA YA!
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
ARTICOLO 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include la libertà di sostenere opinioni senza condizionamenti e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo ai confini.
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Il Comunismo condannato per crimini contro l’umanità
Crimini comunisti: condanna dell'Assemblea parlamentare [25/01/2006]
Il 25 gennaio, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha condannato fortemente le massicce violazioni dei diritti umani commesse dai regimi comunisti totalitari e ha reso omaggio alle vittime di questi crimini. L’Assemblea ha dichiarato in una risoluzione che queste violazioni comprendono omicidi di massa ed esecuzioni, decessi nei campi di concentramento, privazioni, deportazioni, torture, lavori forzati e altre forme di terrore fisico di massa.
In buona sostanza si è stabilita l’equazione:
COMUNISMO = FASCISMO
Dattela via per poco, prega de rimedià
Osteria numero UNO - in cantina non c'è nessuno – C’è soltanto la tittyna che si scola la cantina
Dattela via per poco, prega de rimedià
Osteria numero DUE – Osteria de sora Bice - ma che capra la pittrice - Scambia vasi etruschi e greci e s’incazza se lo dici
Tienila te, biondina, tienila te, bionda.
Osteria numero TRE - un bacio a me e un calcio a te
Tienila te, biondina, tienila te, bionda.
Osteria numero QUATTRO - la tittyna ha rotto il piatto - Per non farselo vedere, se lo infila nel s…ere.
Tienila te, biondina, tienila te, bionda.
Osteria numero CINQUE - c'è chi perde e c'è chi vince. Ma chi perde, caso strano se lo trova dentro l'a.o E se hai perso le elezioni, n’hai da rompe li coj...!
Dattela via per poco, prega de rimedià
Osteria numero SEI - Fossi in te nun riderei - Pè calatte primavere hai da usà il pallottoliere
Dattela via per poco, prega de rimedià
Osteria numero SETTE - sol le pitty non hanno tette- Hanno solo le ringhiere per tenersi le dentiere
Tienila te, biondina, tienila te, bionda
Osteria numero OTTO - la tittyna fa il risotto - fa il risotto un po’ scondito – ...perchè usa solo il dito.
Tienila te, biondina, tienila te, bionda.
Osteria numero NOVE – (questa è lunga, ma ne vale la pena) ...e la titty fa le prove - Fa le prove con la mutanda, ma di chiappa ce n'ha tanta; fa le prove con lo slippino, ma c'ha grosso il sederino; fa le prove col prosciutto, solo quello ci sta tutto.
Tienila te, biondina, tienila te, bionda.
Osteria numero DIECI - la tittyna fa le veci – Fa le veci del marito lavorando con il dito
Dattela via per poco, prega de rimedià
a Titti c’hai rotto i cojo......nnnnn!
Quanto al poeta di Terlizzi, c'è un simpatico corollario che ben identifica le sue eccelse qualità di finto liberale, ossia il vecchio comunistello di sempre travesti da falso innovatore, fratello di musulmani e di rom..
Anche qui siamo proprio a posto! Però vedo che hai trascurato, Kiw, il compagno Dilibertomullah , amico di hyzbullah - vecchio "amore" che, come Giuda, si è "venduto" per dieci seggi in parlamento.. Peggio di così..
Il mercato delle vacche continua, la transumanza non si arresta. Per cosa poi? Per il solito tentativo di fare un governicchio falsamente tecnico (conosciamo bene questa specialità sinistra)che possa tirare a campare, nascondendo però le mire di quest'opposizione sempre più al collasso mentale, alla frutta.. I problemi resteranno insoluti, pertanto preconizzo in arrivo, se questi otterrano quel che vogliono, una "messe" di tasse sul genere di quelle del periodo 2006-08. Visco o chi per lui è pronto: gli italiani hanno, purtroppo, scarsa memoria. E Tremonti-"trojan"? Mandiamolo a farsi.. (scelta a piacere)