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DEMOCRATICAMENTE ADULTO
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e
l'accesso all'informazione e alla conoscenza.
.
contro l’uso strumentale o sproporzionato del potere giudiziario
«Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta».
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo
AVVISO PUBBLICO
Se vi disturba l’idea che il sottoscritto ESPRIMA LIBERAMENTE le proprie opinioni, IRONIZZANDO su quanto non condivide e CRITICANDO (nel proprio spazio) manifestazioni di ignoranza, dogmatismo e intolleranza .. RICORDATEVI che non siamo a Cuba, che il muro di Berlino è “franato” da più di VENT’ANNI, che i comunisti che non sono ancora sepolti e putrefatti .. hanno fortunatamente un piede nella fossa .. e chiunque aspiri a DITTATURE comunque colorate e più o meno proletarie, ha in me un NEMICO giurato.
Tentativi maldestri di trascinarmi in volgari liti di pollaio, con l’intento di attribuirmi violazioni del buon gusto e dell’educazione, sono destinati a naufragare nella più assoluta indifferenza. Ciononostante mi ritengo LIBERO di segnalare violazioni delle regole della convivenza civile in ogni opportuna sede, QUINDI RASSEGNATEVI ALLA MIA PRESENZA QUI CON ANNESSI E CONNESSI.
P.S.
Eventualmente fatevi prescrivere un medicinale per i travasi di bile e i fastidi del basso intestino.
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Post n°342 pubblicato il 16 Gennaio 2011 da kiwai
Fare informazione, a casa mia, significa raccontare i fatti. Allora per raccontare i fatti e non fare MISTIFICAZIONE ARBITRARIA E FRAUDOLENTA ecco l’elenco dei guai giudiziari di Berlusconi, tutti partiti dopo la sua “discesa in campo” come si dimostra –per tabulas – dall’elenco che segue:
1983 Traffico di droga L'indagine non accertò nulla di penalmente rilevante e nel 1991 fu archiviata. 1987 falsa testimonianza sulla P2 Nel 1989 il pretore Gabriele Nigro firmò una sentenza istruttoria di non doversi procedere perché il fatto non costituisce reato. La decisione veniva impugnata presso la Sezione istruttoria della Corte d'Appello di Venezia la quale nel 1990, dichiara il reato estinto per l'intervenuta amnistia del 1989. 1989-1994 Tangenti alla Guardia di finanza Gli episodi contestati sarebbero risaliti, secondo quanto prospettato dall'accusa, al 1989 (tangente per Videotime), al 1991 (Mondadori), al 1992 (Mediolanum) e al 1994 (Tele+). Il 19 ottobre 2001 la Corte di Cassazione assolve l'imputato per tutti e quattro i capi d'accusa (con la formula per non aver commesso il fatto). Tangenti a Craxi tra il 1991 e 1992 (All Iberian 1) il 22 novembre 2000, la Corte di Cassazione, confermando la sentenza d’Appello emessa il 26 ottobre 1999, ha dichiarato il proscioglimento dell’imputato per intervenuta prescrizione del reato. Falso in bilancio (All Iberian 2) per presunti reati tra il 1989 e il 1996, il giudice per le indagini preliminari nel febbraio 2003 ha chiuso l'inchiesta, decidendo di prosciogliere tutti i 25 imputati, poichè il tempo per il processo, secondo la nuova legge (2002) è scaduto. La procura ricorre in Cassazione, il processo si è concluso con l’assoluzione ( perché il fatto non costituisce più reato in seguito alla riforma del diritto societario) emessa dal Tribunale di Milano il 26 settembre 2005. 1995 Caso Lentini Il dibattimento di primo grado si è concluso con la dichiarazione che il reato è prescritto. Medusa cinematografica Assoluzione In appello, confermata in Cassazione. Terreni di Macherio In appello, in data 29 ottobre 1999, è stata confermata l'assoluzione per il reato di frode fiscale e per uno dei due falsi in bilancio; per l'altro invece è stata concessa l'amnistia come conseguenza del condono fiscale del 1992. 1991 Lodo Mondadori Il giudice dell'udienza preliminare Rosario Lupo ha deciso l'archiviazione del caso, concludendo che la corruzione pluriaggravata ipotizzata dal Pool per il caso Mondadori «non sussiste». La Procura ha fatto ricorso alla Corte d’appello, che nel giugno 2001 ha deciso: per Berlusconi è ipotizzabile il reato di corruzione semplice, concesse le attenuanti generiche, il reato dunque è prescritto, poiché risale al 1991 Toghe sporche-Sme Stralciata la posizione di Berlusconi dal processo principale, il Tribunale di Milano ha ritenuto provati i fatti di corruzione, lo ha prosciolto per prescrizione sui soldi pagati a Squillante (capo A) e assolto per insussistenza del reato di corruzione ai fini della mancata vendita della SME (capo B). Spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest Berlusconi era accusato di aver indotto la RAI, da presidente del Consiglio dei ministri, a concordare con la Fininvest i tetti pubblicitari. La Procura di Roma, non avendo raccolto prove a sufficienza per il reato di concussione, ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare. Tangenti fiscali sulle pay-tv La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare. Stragi del 1992-1993 Le indagini preliminari sull'eventuale ruolo che Berlusconi e Marcello Dell'Utri possono avere avuto in quelle vicende sono state formalmente chiuse con archiviazioni nel 1998 (Firenze) e nel 2002 (Caltanissetta). Continuano però indagini per concorso in strage contro ignoti (????) Mafia La procura di Palermo ha indagato su Berlusconi per mafia: concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco. Nel 1998 l'indagine é stata archiviata per scadenza dei termini massimi concessi per indagare. Telecinco in Spagna Il giudice Garzon ha chiesto di processare Berlusconi in Italia o di poterlo processare in Spagna. Nel 2008 l'assoluzione. Caso Saccà indagato per corruzione e istigazione alla corruzione – Archiviato Voli di Stato Il 16 giugno 2009 la Procura ha richiesto l'archiviazione delle indagini
PROCESSI PENDENTI: Diffamazione aggravata dall'uso del mezzo televisivo. In merito alle relazioni tra le cosiddette Cooperative Rosse e camorra durante una intervista rilasciata il 3 febbraio 2006. Corruzione dell'avvocato David Mills e compravendita di diritti televisivi Ultimi spezzoni della telenovela All Iberian Sfruttamento della prostituzione minorile e concussione aggravata nei confronti di funzionari della Questura di Milano Ultima trovata pedo-pornografica della Procura di Milano
Questi i fatti.
Naturalmente si leverà subito la “solita litania”: le prescrizioni … si è abbreviato i termini con leggi “ad personam” .. ha cancellato il falso in bilancio … e via tuonando.
Bene, allora ricordiamo che i processi conclusi con sentenza di non luogo a procedere per prescrizione dei termini furono 56.486 nel 1996 e ben 206.000 nel 2003 e continuano ad aumentare esponenzialmente … è colpa di Berlusconi o dell’inefficienza dei magistrati e della inconsistenza degli indizi di reato?
Quanto al falso in bilancio sarebbe bene ricordare, per onestà intellettuale, che il reato non è stato affatto cancellato ma, solo e soltanto per determinate fattispecie di illeciti di minore gravità, “depenalizzato” .. come ovunque nel mondo si tende a sostituire, per reati di scarsa importanza, le pene detentive con sanzioni pecuniarie. Qualcuno ricorderà che prima della riforma, per falso in bilancio si poteva intendere anche la semplice omissione di una fattura o di uno scontrino fiscale! Non sarà il caso di Berlusconi, ma tutta la terribile gravità dei suoi delitti, sembra non esserci .. se ne è stato assolto.
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CUBA LIBRE
QUANTO COSTA
LA LIBERTA'???
La morte di un prigioniero di
coscienza, una persona in
carcere per le sue idee, senza
aver commesso alcun reato.
Orlando Zapata Tamayo,
42 anni, fù arrestato durante
la primavera del 2003 e condannato
a tre anni di carcere.
Durante la prigionia a causa della
sua attività di dissidenza nel
carcere, gli furono aggiunti altri
anni di detenzione fino a un totale
di 30 anni di reclusione.
BASTA YA!
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ARTICOLO 19
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Il toga party si aggrappa alle donnine Da 17 anni i pm provano a incastrare il Cavaliere. Il primo fu Di Pietro nel 1994, ma da allora Silvio è incensurato e al governo
o, scusate, Silvio Berlusconi fu inquisito per la prima volta nel 1994, quando aveva 58 anni ed era presidente del Consiglio; Ilda Boccassini in quel 1994 aveva 45 anni, era reduce da esperienze importanti in Sicilia - sulle orme degli assassini di Falcone e Borsellino - e stava appunto per coinvolgere Berlusconi in inchieste pesantissime su corruzioni giudiziarie e sul porto delle nebbie eccetera; un terzo soggetto, Karima el Mahroug, detta Ruby, in quel 1994 si limitava a ciucciare soltanto il biberon, perché aveva un anno. Potremmo aggiungere che Pietro Forno, il pm che condivide con la Boccassini la nuova indagine su Berlusconi, nel 1994 aveva 50 anni e aveva appena fondato un suo pool sui reati sessuali, questo dopo essersi occupato per anni di terrorismo (da Prima Linea ai Nar fino ai Proletari armati per il comunismo) e ancora del plagio di Armando Verdiglione, della setta Scientology e degli aborti alla Mangiagalli; i colleghi si fidavano di lui al punto che nascosero in un suo fascicolo la lista degli affiliati alla P2. Questo era Forno. E questa era la Boccassini.
Ora, diciassette anni dopo, Silvio Berlusconi ha 75 anni, è ancora presidente del Consiglio ed è ancora inquisito dalla Procura di Milano; a inquisirlo è ancora Ilda Boccassini, che ora ha 60 anni (Pietro Forno ne ha 66) e si occupa di un filone ormai ridotto a un’improbabile concussione nonché a un reato da 5.164 euro, cioè sfruttamento della prostituzione ai danni della citata Ruby. la quale, intanto, è diventata maggiorenne e sarebbe la sfruttata. Le foto le avete viste tutti, Ruby è la classica sfruttata, la tipica vittima ingenua e priva di malizia. Vogliamo esagerare? Allora aggiungiamo che altri importanti inquisitori di Berlusconi, frattanto, hanno fatto il loro corso: Antonio Di Pietro ha 60 anni ed è in politica da 15; Gherardo Colombo ne ha 64 e ha lasciato la magistratura da 4; Piercamillo Davigo ha 60 anni ed è giudice in Cassazione, Francesco Saverio Borrelli è in pensione. Eccetera. Cioè, cominciate a capire? Lo capite come siamo messi? Ci sono cronisti che scrissero del celebre invito a comparire del 1994 (quello di Napoli, quello che affossò un governo e fece eco in tutto il mondo) e che adesso sono ancora lì, a scrivere dell’invitino a comparire per il caso Ruby: neppure noi che ne scriviamo da vent’anni ce ne rendiamo più conto, ormai. Ci limitiamo a registrare ogni singola puntata ma abbiamo smarrito il senso della storia, e non perché adesso sia diventata una farsa: è da almeno un decennio che è già una farsa. Siamo oltre. Non è neanche più una persecuzione giudiziaria, guardandola a cannocchiale rovesciato: è una comica che non ci fa neanche più ridere, una parodia, uno di quei sequel a basso costo in cui vedi vecchi attori macilenti che si prestano a ogni cosa, perché è sempre meglio che finire ai giardinetti.
Non fate finta di non aver capito: è chiaro che l’azione penale è obbligatoria, è ovvio che nessuno si è propriamente inventato niente (questo fermandosi ai fatti e agli attori: i reati sono un altro discorso) ed è pacifico che nel caso di Ruby l’apparenza non inganna, anche se una differenza tra una presenza e una prestazione esiste ancora, ed è appunto da stabilire. È il classico caso, questo, in cui si può dire che gli italiani - che spesso non capiscono assolutamente nulla - hanno capito tutto, e da un pezzo, e hanno anche già deciso quanto in definitiva gliene importa. Ora ci saranno strascichi politici, conflitti di competenza, polemiche infinite, schermaglie giudiziarie, attività di governo rallentate, voci di crisi e di elezioni: la situazione è classicamente grave ma non seria. Paradossalmente ha ragione Pier Luigi Bersani: «Per favore ci vengano risparmiati ulteriori mesi di avvitamento dell’Italia sui problemi di Berlusconi». E ha ragione anche Luca Barbareschi: «Perché dedicare tutto questo spazio, invece che parlare dei quattro o cinque argomenti a cui dedicherei le prime pagine dei giornali?».
Azzardiamo una risposta. Gli effetti dell’anti-berlusconismo giudiziario si sono ormai permeati nella falda civile di questo Paese, ne hanno inquinato la capacità di giudizio, mentre il pregiudizio viceversa è stato elevato a definitiva forma di (non) comunicazione politica, a target di un mercato editoriale e culturale. Tante persone anche perbene, ormai esauste, per anni hanno obiettato che in fondo i magistrati fanno solo il loro lavoro, che è andato tutto bene, che Berlusconi è ancora incensurato, che se i processi sono caduti tutti come birilli - complici le leggi ad personam - è anche perché la giustizia a suo modo funziona, e i tribunali cioè hanno il coraggio di porre tutti i distinguo del caso. L’hanno detto per anni, ora sono cose che non dice più nessuno: non in buonafede. Dopo diciassette anni di politica - e di magistratura - Silvio Berlusconi è ancora presidente del Consiglio ed è sottoposto a un’indagine per sfruttamento della prostituzione. Significa soltanto che ha vinto.
B.X.t.