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MANCANZA D'IGNORANZA

Post n°51 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da lakonikos



La strada è chiusa in fondo dal vecchio ospedale: un portone di legno, tra due basse mura. All'ingresso si affollano donne, molte con bambini in braccio, zoppi, storpi, qualche cieco che mendica.
Il taxi mi lascia all'imbocco del vicolo, non può entrare, non ci passa.
La viuzza è costellata da negozietti piccolissimi come dei banchi di mercato: alimentari con insegne che pescano nei miei ricordi come "Tide" e "Omo", riparatori di biciclette, un macellaio, un venditore di bombole. E' stretta, non ci passa una macchina, solo carriole o carretti trainati da asini macilenti.
Si restringe sempre più, fino a diventare un budello tra le case. In fondo, un bambino, che incontrerò ogni giorno, mi chiede cantilenante un "bon bon".
Una porta di legno massiccio: busso più volte, sempre più forte. Mi apre una donna: intorno a me un cortile con una fontana. Sono arrivato. La bellezza dell'interno stride dolorosamente con il vicolo, con i mendicanti che vi dormono avvolti nei loro stracci,  con gli occhi del bambino del "bon bon" mentre viene chiuso malamente fuori.
Ogni volta che passo mi chiedo cosa ci faccia io qui, turista intruso: "ricco" che ha scelto di vivere nella Medina per qualche giorno. Mi sorprendo a pensare che sarebbe meno immorale stare in un albergo moderno della città nuova.
Mi sento un ladro di povertà.
Lo sguardo di quel bambino, a cui stupidamente compro "bon bon" in giro per la città, sapendo benissimo che preferirebbe soldi, mi fa sentire ipocrita.
Ma gli voglio bene, lo porterei via da lì. E anche questo non mi piace.


La mattina sono nel vicolo, la sera comodamente seduto sul divano a guardarmi la registrazione del lavoro di Marco Paolini.
Il salto è troppo, faccio fatica. Ma le sue parole mi avvolgono, parlano di sè e di me. Siamo coetanei, le sue esperienze, rugby a parte, sono le mie: l'osteria, gli amici, il secchio della colla, i ta-tze-bao, le bombe, i morti. La mia adolescenza, la mia gioventù, sono state queste: costellate anche di drammi, ma imparagonabili con ciò che attraverserà quel bambino.
Finisce la registrazione, mi alzo. Prendo atto della realtà e ne sono grato a Paolini: io sono la mia storia.


la foto è di stann. splinder.com

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/02/08 alle 10:34 via WEB
il desiderio di paternità può affiorare nei momenti più impensati, nelle situazioni più strane. non essere troppo severo con te stesso.
 
 
lakonikos
lakonikos il 03/02/08 alle 11:02 via WEB
Non penso fosse desiderio di paternità, ma semmai di giustizia sociale. Grazie, comunque, e ciao.
 
elioliquido
elioliquido il 03/02/08 alle 11:14 via WEB
I libri di storia sono divisi per capitoli che a volte passano di palo in frasca. Solo l'opera del curatore può dare a tutti gli eventi una visione "univoca", e solo il fatto che tutti i capitoli si trovino nello stesso volume ne fa un continuum. (È la terza volta che scrivo questo commento... mi era anche andata via la corrente)
 
 
lakonikos
lakonikos il 03/02/08 alle 13:50 via WEB
Tempesta solare? Grazie per la costanza.
 
   
elioliquido
elioliquido il 03/02/08 alle 19:05 via WEB
Magari una tempesta solare... Qui cielo grigio per tutto il giorno.
 
miro.oceani
miro.oceani il 03/02/08 alle 12:28 via WEB
è su questa molla del meccanismo di giustizia sociale per questi bambini che sfruttano (e qualcuno si arricchisce) anche le loro famiglie.
sanno che un anziano o un uomo di mezz'età, magari sano e un pò sovrappeso non avrebbe lo stesso effetto
Questi bambini, purtroppo (ed è questa la maggiore ingiustizia), non sono più "bambini" diventano grandi fin da piccoli
 
 
lakonikos
lakonikos il 03/02/08 alle 13:55 via WEB
Non c'è dubbio che sia così. La povertà aguzza l'ingegno. Gli arricchimenti passano attraverso la corruzione, la malversazione e le speculazioni. Spesso un bambino o un mendicante devono "mantenere" parecchia gente.
 
lallamai
lallamai il 03/02/08 alle 13:09 via WEB
La sensibilità tozza spesso con la possibilità concreta del "fare". Vivo anch'io copevole senza scampo.
 
 
lakonikos
lakonikos il 03/02/08 alle 13:56 via WEB
in fondo è un piccolo fardello che ci meritiamo.
 
goldkampa
goldkampa il 03/02/08 alle 14:59 via WEB
io sono la mia storia... ho avuto il privilegio di viaggiare in Africa,ho capito che Africa non è solo lì.Ingiustizia,sfruttamento,disagio,umiliazione non sono solo dove più evidenti ti si porgono davanti in tutta la loro crudezza..Tante volte mi sono chiesto il significato del termine consapevolezza.Probabilmente continuerò a chiedermelo ancora per un pezzo,ma sono ottimista sul termine Incosapevolezza...è ciò che ho visto negl'occhi di quella gente.Semplicemente:non sanno di essere la loro storia...Terribile vero?Non avere una coscienza storica equivale a non essere..Non è forse vero che quello che ci turba prima di essere in qualsiasi modo elaborato si cerca di ignorarlo?...Povertà,discriminazione,oppressione sociale:La stessa faccia di tante Afriche...Non ci pensiamo noi..non possono elaborarlo loro... Io sono la mia storia...Quando finalmente potremo dirlo tutti allora il percorso comune sarà completato.Intanto possiamo solo rammaricarci del tempo che stimo perdendo...Tutti.
 
 
lakonikos
lakonikos il 03/02/08 alle 20:08 via WEB
Mah, riesce sempre più difficile pensare di cosa si possa fare noi. Come individui.
 
   
goldkampa
goldkampa il 03/02/08 alle 21:22 via WEB
L'individualità; questa secondo me è la vera chiave di un nuovo"rinascimento "politico ed intelletuale...Ci hanno costretto a ragionare come individui,ma non in modo che tendesse all'aggregazione,piuttosto facendo in modo che ognuno si chiudesse sempre più nel suo io...Abbiamo raggiunto le class action...ma non siamo più capaci di di supportare il minimo moto di indignazione collettiva.Subiamo..ed in più abbiamo i sensi di colpa.Nelle "Medina"dei nostri quartieri sempre più periferici viviamo un quotidiano allucinante...Ebbene tra un pò qualche filosofo di "larghe vedute"ci convincerà che la causa prima del nostro degrado siamo noi stessi e che ben ci stà...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/02/08 alle 17:07 via WEB
con quel "ladro di povertà" e l'immagine del bambino che vuole bon bon e che resta fuori dal tuo alloggio, hai raccontato molto bene. hai scelto tu di non abader in un albergo da "ricchi"?rosalux
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/02/08 alle 17:08 via WEB
andare, ovviamente.
 
 
lakonikos
lakonikos il 03/02/08 alle 20:10 via WEB
"ricco" tra virgolette, rispetto alla maggioranza di loro. Ho scelto io di non tenermi a distanza,sì. Ma, in realtà, la distanza la tieni sempre.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/02/08 alle 19:19 via WEB
Avevo scritto un lungo commento e - pur sapendolo - non ho fatto cpia incolla, così è andato irrimediatamente perduto. Perchè come al solito avevo divagato, sul nostro senso di colpa, che proviamo ogni volta che non sappiamo in quale misura in realtà abbiamo contribuito alla creazione di un disagio,anche inconsapevolmente. Perchè poi non c'è tanta differenza tra quella medina e certe medine nostrane, che nessuno chiama così, ma poi quello sono. E poi, al solito, si ritorna sulla consapevolezza. Perchè poi ci commuoviamo di fronte al dolore evidente, ma ignoriamo altro, spinti dalla nostra fretta e dal nostro "dover fare": basta non chiamarlo disagio.
 
lakonikos
lakonikos il 03/02/08 alle 20:13 via WEB
Sicuramente sono più le cose che ignoriamo, non c'è dubbio. E poi, da noi, le Medine, sono i centri storici, abitati ben diversamente.
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 03/02/08 alle 21:23 via WEB
Questa "spiacevole" sensazione, che ci rende difficoltoso apprezzare luoghi stupendi a causa dell'estrema e disarmante miseria che vi abita, è quella che mi porta a condividere il pensiero (forse di Ghandy) là dove sostiene che, non si può essere realmente liberi e felici, se accanto a noi c'è anche un solo essere umano che stà soffrendo...Solo che, se non esistesse più la miseria ed il dolore e l'ingiustizia, probabilmente saremmo morti e saremmo in Paradiso...;-(...P.S.: Bentornato! ;-)))
 
 
lakonikos
lakonikos il 04/02/08 alle 00:09 via WEB
Il pensiero di ghandi è una sintesi perfetta. Grazie del P.S. :))
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/02/08 alle 11:27 via WEB
ciao Guido e bentornato ,il Tide e l'Omo mi ricordano il desiderio dei giocattolini che c'erano dentro e che mia mamma non comprava mai perchè lei guardava rigorosamente al risparmio.Ognuno di noi è la sua storia .Un abbraccio Anto
 
 
lakonikos
lakonikos il 04/02/08 alle 14:12 via WEB
Ciao A., la mia me li comprava:)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/02/08 alle 11:35 via WEB
Sempre antipatico sottolineare la necessità di vuotatura della casella di messaggi privati e quindi mi limito a rinviare la mia doverosa risposta a quando la troverò in condizioni adeguate a riceverla senza sollecitare nulla e segnalare altro.
 
 
lakonikos
lakonikos il 04/02/08 alle 14:12 via WEB
Chiedo formalmente scusa e provvedo immediatamente.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/02/08 alle 10:07 via WEB
Circa 11 minuti prima di queste scuse, avevo comunque trovato il modo di risponderti.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/02/08 alle 09:24 via WEB
La povertà che tu descrivi non può non lasciare un graffio profondo sull'anima.Certo ci sentiamo ipocriti nel non poter fare più di tanto,ma anche i piccoli gesti contano,se fatti col cuore.Ciao,Martina
 
 
lakonikos
lakonikos il 07/02/08 alle 19:42 via WEB
ciao Martina.
 
Fajr
Fajr il 05/02/08 alle 23:46 via WEB
A parte i "bon bon" sei andato a comprare qualche libro dalla mitica libraia di Marrakech, Jamila Hassoune? Lei cerca di dare una risposta partendo da ciò che sa fare... Vendere libri, appunto... andando anche nei villaggi più sperduti dell'Atlante. Magari chissà, se ciascun* di noi si soffermasse a pensare su cosa potrebbe concretamente e realisticamente fare partendo da sé, anche i vicoli più stretti mostrerebbero preziosi spiragli di luce, e non si aprirebbero solo per accogliere pochi privilegiati in preziosi cortili nascosti.
Bentornato... :)
 
 
lakonikos
lakonikos il 07/02/08 alle 19:43 via WEB
Non sapevo nemmeno che esistesse: non me lo potevi dire prima?:)
 
   
Fajr
Fajr il 07/02/08 alle 20:07 via WEB
Ho letto il tuo post che eri già partito, sorry! Pirì, se tu avessi seguito a suo tempo Sudestdonna avresti saputo! Mesi fa dedicai un post a Jamila e sul blog (menu a destra) c'è una scheda che puoi scaricare. Bella persona... tosta e dolce! ciao
 
     
lakonikos
lakonikos il 07/02/08 alle 23:35 via WEB
lo farò. Mi pento e mi dolgo:)
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 05/02/08 alle 23:55 via WEB
Non penso che il tuo sia desiderio di paternità, ma desiderio di condividere quel che si ha. Desiderio che è facile provare per i bambini, un po' meno per gli adulti. Io, comunque, mi porterei a casa ogni cane o gatto randagio che incontro. E questo impulso l'ho trasmesso anche ai figli. Infatti, il secondo dalla Grecia mi ha portato a casa un cucciolo di 3 mesi, che lo seguiva sempre. Quando guardo il cibo che finisce in spazzatura, mi chiedo quanti ne potrei sfamare senza difficoltà. ciao
 
 
lakonikos
lakonikos il 07/02/08 alle 19:44 via WEB
Solo gatti, please.
 
bimbayoko
bimbayoko il 06/02/08 alle 08:18 via WEB
Se hai tempo,passa a mangiare una fetta di dolce da me:-)))E' il mio nippo compleanno!
 
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