Creato da lakonikos il 14/10/2007

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con un titolo così, il minimo è non aggiungere altro

 

 

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ANCORA SUI MURI

Post n°32 pubblicato il 22 Dicembre 2007 da lakonikos
 








Il bel post di Fajr mi ha fatto tornare in mente un periodo della mia vita.
Succede quasi sempre così, con me: leggo un post che vuol farmi riflettere e discutere ed invece mi si apre il cassetto dei ricordi.
Di quando ho vissuto a Gorizia, da pendolare.
Vent'anni fa.
Il primo impatto con quella città è stata la stazione: sono arrivato in una piazza, se ricordo bene, ed ho visto una stazione. La scritta sul muro dell'edificio era inequivocabile: Stazione di Gorizia. Però, osservando bene, tra me e quella stazione c'era una rete metallica, il confine.
La stazione si trovava in Jugoslavia.
Col tempo ho avuto modo di familiarizzare col "muro". Un mio collaboratore abitava in un edificio che aveva la facciata posteriore in Jugoslavia. Non poteva aprire le finestre di quelle stanze. Intorno, i fori dei proiettili, che, a suo dire, talvolta ancora venivano sparati per impedire il passaggio di qualcuno, o, così, per intimidazione.
E quando andavo in collina, inevitabilmente, trovavo sempre chi, mostrandomi il paesaggio, mi diceva: quello è il mio paese, adesso è Jugoslavia.
Per non parlare della Casa Rossa, il confine : talvolta lo si attraversava, ma sempre con una certa apprensione aggravata dall'arroganza dei doganieri. Un paio di volte è capitato anche a me di essere coinvolto nei loro "giochetti": farti passare e, dopo dieci metri, fermarti soffiando in un fischietto dal suono raggelante, aggredirti verbalmente, sostenendo che nessuno di loro ti aveva dato il consenso. E tenendoti in uno stato di soggezione per ore.



Ogni volta che passo una frontiera, fosse anche quella della Svizzera per comprare i dadi e il cioccolato, il mio corpo mi manda dei segnali negativi. Le frontiere, tutte le frontiere, sono qualcosa di violento e innaturale: i nostri corpi, ancenstralmente, lo registrano. Fateci caso.

I confini che percepiamo come tali, sono quelli naturali: un fiume, una catena montuosa, il mare, l'oceano. Ma quelli, l'uomo, è sempre riuscito a superarli. Che qualcuno si rassegni.

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Commenti al Post:
VegaLyrae
VegaLyrae il 22/12/07 alle 14:54 via WEB
Hai ragione. Io questa sensazione negativa la percepisco non solo andando in svizzera, ma ancora adesso anche quando vado in austria o in francia: attraversando quelle pensiline che persistono a retaggio di una dogana ormai scomparsa, mi viene sempre da guardarmi attorno titubante, come se qualcuno dovesse sbucare dal nulla da un momento all'altro e dirmi che c'è qualche problema, benchè io sappia di non avere nulla da nascondere.
E l'ultima frase del tuo post mi richiama alla mente che ogni volta che attraverso un valico di confine o una linea di spartiacque tra nazioni, non posso fare a meno di osservare i lavori di sbancamento e l'allargamento di strade e autostrade a testimonianza, finalmente, di in una volontà di unire ciò che in passato era volutamente tenuto separato e il cui attraversamento era volutamente reso difficoltoso. Ci sono luoghi dove questo è particolarmente evidente, come ad esempio il valico di Monte Croce Carnico o il versante francese del Frejus. Quando passo per questi luoghi immancabilmente mi viene da pensare a che sacrificio umano inutile o a quanto sangue è stato versato per niente in quei luoghi. Penso ai morti assiderati durante la prima guerra mondiale in fortini scavati nella roccia per difendere quelle roccaforti, e mi chiedo che senso aveva.
 
 
lakonikos
lakonikos il 22/12/07 alle 17:41 via WEB
La stessa sensazione. La prima guerra mondiale, poi, la più insensata tra tutte le guerre, insensate, per definizione.
 
writer_980
writer_980 il 22/12/07 alle 18:01 via WEB
Hai ragione. Come sarebbe bello un mondo senza frontiere!!! Ti auguro un Buon Natale amico e che il nuovo anno sia migliore per tutti noi.
 
 
lakonikos
lakonikos il 22/12/07 alle 18:10 via WEB
Grazie. Auguri:)
 
hunkapi_genova
hunkapi_genova il 22/12/07 alle 21:16 via WEB
da HUNKAPI, con l'augurio che questo Natale porti ,oltre ai doni, infinita felicità!
 
 
lakonikos
lakonikos il 22/12/07 alle 22:58 via WEB
grazie!
 
Fajr
Fajr il 22/12/07 alle 23:32 via WEB
Grazie, lako, per la citazione e per i tuoi ricordi. Quanto siano innaturali le frontiere l'ho provato anch'io. In particolare ho il ricordo di questo posto. Già dalla homepage si capisce come la vita di tante persone si sia trascinata negli anni attraverso lacerazioni insensate. Sono stata a Komarno due anni fa per un progetto che coinvolgeva dei giovani appartenenti alla minoranza ungherese che vive in Slovacchia. Come dire, doppiamente sfigati: essere ungheresi, ma stare dall'altra parte come minoranza. Sono gli occhi tristi di quei giovani che mi sono rimasti impressi. Il costante chiedersi: "ma io (di) chi sono?"
Buona domenica. :)
 
 
lakonikos
lakonikos il 22/12/07 alle 23:45 via WEB
Già, di chi sono? Ciao:)
 
elioliquido
elioliquido il 23/12/07 alle 00:48 via WEB
Alla Casa Rossa l'unico "incidente" che ebbi fu "colpa" di un doganiere italiano. Vent'anni fa, per noi, passare il confine con la Yugoslavia era una cosa da nulla. Per via dei prezzi, ci si andava a fare il pieno di benzina, a comprare sigarette al dutyfreeshop, a comprar carne in macelleria. Tipicamente una volta alla settimana o a periodi poco più lunghi. Il valico facevo più spesso era Uccea. Ma a volte anche Caporetto, e più di rado Vencò e Gorizia. Solo nel periodo della guerra non mi avventurai di là. Alla Casa Rossa, c'era anche un carro armato. Sembrava quasi arrivato lì per inerzia. Forse nel decidere se fare i "duri" o no, guardavano le targhe. A volte non mi prendevano neanche i documenti. Come andare in Svizzera. Ma senza dogane e polizie è meglio, si viaggia più liberamente. Come se il tuo paese fosse ulteriormente esteso. Sul fatto che le frontiere siano un di troppo non sono tanto convinto. Sarebbe bello se. Però potrebbe/dovrebbe essere l'ultimo atto di tutta una serie di altri atti. Prima di aprire i portelloni delle chiuse, portano a pari il livello dell'acqua da entrambi i lati.
 
 
lakonikos
lakonikos il 23/12/07 alle 07:44 via WEB
Vero: io ero targato Milano. Per i locali c'era un occhio di riguardo, ma non sempre. A dire il vero ho avuto problemi anche andando in Svizzera, ma in quel caso erano strettamente doganali: mi accadeva talvolta di dimenticare in macchina oggetti vari. Una volta mi hanno trovato una risma di carta per macchina per scrivere. Mi hanno fermato tre ore per decidere quanto dovevo pagare di dazio, poi, non essendone venuti a capo mi hanno lasciato entrare. Ho descritto i miei stati d'animo, Franco, quello che il mio corpo mi dice. Poi, la politica/economia dell'immigrazione sarà pure altra cosa, non discuto. Ma il riisultato a lungo termine è scontato. Per me, naturalmente.
 
 
ildemonologo
ildemonologo il 23/12/07 alle 12:19 via WEB
Mi riallaccio a ciò che ha scritto Elio. Nel periodo della guerra ero a Trieste e prima frequentavo l'altra parte del confine: la sensazione era che la resa dei conti fosse imminente, sebbene nessuno avrebbe potuto immaginare la durezza e la crudeltà con cui si sarebbe poi svolta. Mi vien in mente la considerazione su quanto di bestiale vi sia sotto quella leggera vernice che chiamiamo civiltà, di come ragioni storiche, politiche e sociali non possano essere state che alibi tramite i quali sfogare la crudeltà. Anni dopo ero a Spalato: serbobosniaci facevano il bagno con i croati...la normalità? Ma qualcuno mi disse: finchè ci sarete voi la situazione sarà tranquilla, poi si vedrà... Forse, alle volte i muri servono...
 
   
lakonikos
lakonikos il 23/12/07 alle 13:31 via WEB
Quando si erigono i muri è perché ormai è troppo tardi. In quel momento è possibile che servano. Bisognava pensarci prima. Non negherai, comunque, che quando si abbattono è sempre una passo avanti. E poi le mie osservazioni non si riferivano tanto al contingente.
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 24/12/07 alle 09:29 via WEB
Anche a me è capitato qualcosa di simile passando per la casa rossa; era un'ansia ogni volta, ti tenevano in tedia senza quasi guardarti in faccia e tu col braccio fuori dal finestrino e i documenti in mano aspettavi quel cenno come un segnale del cielo... una volta ci fecero tornare indietro come dici tu "non avete visto la riga bianca?" , io ho avuto paura.. ho sempre avuto l'impressione da questa esperienza che i poliziotti sloveni fossero "cattivi"...
 
     
elioliquido
elioliquido il 24/12/07 alle 10:26 via WEB
Non mi accontento quasi mai del loro cenno, indipendentemente da quale sia il paese in cui entro. E proprio in conseguenza dell'incidente (per modo di dire) cui mi riferivo più sopra, avuto con i doganieri italiani. Se mi fanno il cenno gli rispondo "posso andare?", in modo che siano espliciti. Per il resto, anche se hanno voglia di fare storie per una linea, è chiaro che hanno solo voglia di fare storie. Un giorno, in Slovenia (quand'era ancora Yugoslavia) mi fermano i gendarmi appostati. Loro erano coi Tomos (motorini), io con la Giulia, ed avevo appena fatto il pieno. Girano attorno alla macchina, mi contestano qualcosa, che poi gli mostro essere regolare. Poi cercano dell'altro. Infine mi chiedono il triangolo. Capisco che qualcosa devono trovarla, allora apro il bagagliaio, fingo di guardare dentro, e gli dico che non ce l'ho, che l'ho dimenticato. Multa, in dinari. Mi mandano alla trattoria più avanti (mi ci lasciano andare in auto) per cambiare le lire. Era l'equivalente di 2000 lire. Se non si fossero dimostrati subito incorruttibili (non vollero le lire: chi avesse accettato le lire non si sarebbe attenuto al cambio ufficiale, e se ne sarebbe messo almeno una parte in tasca), gli avrei anche dato di più, proprio di mancia e non per evitare rogne. In Italia non ho mai visto girare poliziotti, o quel che fossero, su strade extraurbane, con i motorini.
 
     
lakonikos
lakonikos il 24/12/07 alle 12:03 via WEB
gli jugoslavi di più.
 
     
ildemonologo
ildemonologo il 24/12/07 alle 11:12 via WEB
In un mondo ideale non potrei che darti ragione, lo sai. Ma noi non viviamo in un mondo ideale ed i muri hanno un loro perchè. Hai visto quello spot elettorale svizzero dove la pecora bianca butta fuori a calci quella nera? Ti auguro un buon Natale.:))
 
     
lakonikos
lakonikos il 24/12/07 alle 12:05 via WEB
grazie. Anche a te:)
 
bimbayoko
bimbayoko il 23/12/07 alle 01:44 via WEB
Buone feste a te ed ai tuoi cari,Martina:-)
 
 
lakonikos
lakonikos il 23/12/07 alle 07:45 via WEB
Anche a te Martina, e ai tuoi nippocongiunti:)
 
ossimora
ossimora il 23/12/07 alle 09:11 via WEB
La mia scuola è alla "Dogana";quella che c'era fra lo stato della chiesa ed il granducato di Toscana.Nel mezzo.
 
 
lakonikos
lakonikos il 23/12/07 alle 09:14 via WEB
Bello. Una scuola al posto di un confine.
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 24/12/07 alle 12:16 via WEB
Anni fa ho visto un documentario sulle oche del Canada, quelle grandi, bianche, bellissimi animali. Una coppia di ricercatori americani avevano 'adottato' dei pulcini dispersi, rimasti senza madre alla schiusa delle uova. Per imprinting, questi ochetti avevano identificato questa coppia come se fossero i loro genitori. Poi questi dovevano tornare negli stati Uniti, per cui hanno caricato i figli oche nel loro furgone. Dramma al confine fra Canada e Usa, che nn è così aperto com'era tanti anni fa. Le oche nn avevano passaporto. Come farle passare, visto che nel furgone nn potevano stare come clandestine? Le hanno liberate e le oche hanno superato il confine svolazzando. Quello era consentito. Sarebbe bello un mondo senza confini, Imagine there's no country, ma ci sono e a volte pesano. Tornando alla Jugoslavia, anni fa, prima di avere figli e della caduta del muro, abbiamo fatto il classico giro, Vienna, Praga, Budapest. Ottenuti i vari visti e pagati gli oboli, un tanto al giorno di permanenza, al ritorno ci siamo sognati di passare per la Jugoslavia, invece che per l'Austria. Ma nn avevamo il visto e pazienza per me, ma per mio marito hanno fermato il treno a lungo, molto a lungo. Volevano tenerselo, nel qual caso gli ho fatto presente che avrebbero dovuto tenersi anche una cpc molto incavolata. Hanno preferito di no e ci hanno fatti ripartire, dopo circa 3 ore di sosta in aperta campagna. Ma da sabato scorso sono cadute anche le ultime frontiere, il che mi sembra una cosa bella, almeno per l'Europa. Ciao, buon Natale da tutti i casalinghi
 
 
lakonikos
lakonikos il 24/12/07 alle 12:33 via WEB
Bella l'immagine degli animali che non si curano dei confini. Devo dedurre che, conoscendoti, gli jugoslavi hanno dovuto rivedere la loro politica estera. Li capisco:) Auguroni.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/12/07 alle 16:37 via WEB
sempre in quel viaggio che ha dissipato in me ogni illusione sul comunismo come desiderabile sistema di governo, a proposito di frontiere, dopo Vienna, entrati in territorio cecoslovacco, sempre in aperta campagna, treno fermo, porte aperte con guardie armate a terra e sul treno accompagnate da pastori tedeschi, perquisizione del treno. Noi eravamo giovani saccopelisti, con zaini che pesavano come macigni. Li avevamo da poco sistemati sulle grate sopra i sedili. Rntra una guadia nel nostro scompartimento, 3 noi e altri 3 passeggeri sconosciuti, la guardia ci guarda e mio marito tira giù il suo zaino. Poi guarda me e guarda lo zaino, invitandomi a prenderlo. Io lo guardo, guardo la guardia negli occhi e col mio sorriso più smagliante e nel mio veneto più puro, gli dico 'Se teovòi, teteotòi' che per i foresti significa Se lo vuoi, te lo prendi. Hai presente la sfida all'oK corral? Ecco. Alla fine mi ha sorriso ed è passato oltre, perquisendo accuratamente gli altri passeggeri, sequestrando riviste e caffè (tanto fa male). Più tardi T mi ha detto di aver temuto per me. Vabbeh, stai preparando il cenone di Natale? Aspetto le foto! ciao
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 24/12/07 alle 16:31 via WEB
non so.. stavo per lasciarli sotto la pittanchiusa, gli auguri. ma l'ultimo post, cronologicamente, è questo. (manco un righino sul derby, tzè.) Che siano giorni sereni, davvero.
 
 
lakonikos
lakonikos il 24/12/07 alle 17:28 via WEB
Non ho mai amato infierire, quasi quasi mi spiace avergli rovinato la festa. Perchè gliela abbiamo rovinata. Buon Natale, Miti:))
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
winx club il 12/11/11 alle 18:49 via WEB
Complimenti per questo blog...
 
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