ROSSO DI SERA
FARO' IL GIRO DELLE INNUMEREVOLI STANZE, E IN OGNUNA DI ESSE... APRIRO' UNA FINESTRA
BE YOURSELF
Perchè voler sembrare straordinari, quando si può essere se stessi?
.
MENU
TAG
ULTIMI COMMENTI
I MIEI BLOG AMICI
- Penombra
- così come sono
- FOTOGRAFIA
- GIORNIN GIALLO
- Altromondo17
- Rolling word
- The_Last_Hurrah
- IN BILICO
- è dura, ma...
- luxio73
- Osservando...
- equilibrio instabile
- un giorno per caso
- Il Caos Regna
- Versi
- ELFI DRAGHI STREGHE
- Anima on line
- una luce nel buio
- Reghion
- forneno
- Per Aspera Ad Astra
- LARABA FENICE
- Origami
- FUORI SERIE
- Attimi e Respiri
- Narrativa e oltre...
- Fermata Libera
- sogno..
- The Turtles Hill
- delirio
- Nuvole di scrittura
- La via dei Canti
- Frammenti..di vita
- Pensieri....
- Relativa_mente
- trampolinotonante
- Gocce di .....
- Anima e Mito
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
CERCA IN QUESTO BLOG
Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
« Felice | Pier Paolo Pasolini » |
Libera
* Una durissima ed estenuante prova fisica e psicologica, un contemporaneo conseguente massacro di opportunità e di certezze. Quasi un disastro completo nei territori dello spirito, eppure l'aveva superato. E quando finalmente tornò a sorridere, fu allora che avvertì la profondità del cambiamento. Infatti si accorse che affrontava ogni cosa con maggior leggerezza, con una sensibilità acutizzata dai tormenti vissuti. Come se ora potesse guardare il mondo attraverso un filtro, come se oramai non l'affliggessero più come prima le aspre rugosità e le parti scure e le ombre meschine, né delle cose né degli accadimenti né delle persone. Come se avesse imparato a cogliere e a trattenere, per se stessa e per il suo giudizio, solamente ciò che avesse un senso, una bellezza, un valore, lasciando al suo destino ciò che fosse inconciliabile con il suo intimo pensiero. Come se avesse ritrovato la libertà perduta in una risposta, quella maturatasi nello sforzo del drammatico attraversamento di quel fiume in piena. La risposta che le certificava l'assurdità dell'angoscia costante del vivere, quando l'angoscia è generata da ciò che, pur esistendo al di fuori del Sè, manifesta tuttavia la sua propria realtà in maniera contagiosa e devastante. Una realtà che, oramai, difficilmente avrebbe potuto rimuovere il filtro, costruito da lei stessa, a difesa del principio vitale del suo proprio Io.
(Giulia_live, da "Frammenti d'interiorità")
|
Cuore nuovo G. Lorca
Il mio cuore come una serpe
si è spogliato della sua pelle
e la tengo fra le mie dita
piena di ferite e di miele.
I pensieri annidati
nelle tue rughe, dove sono?
Dove le rose che profumavano
di Gesucristo e di Satana?
Povero involucro che opprimevi
la mia stella fantastica!
Grigia pergamena indolenzita
di ciò che volli e ora non amo più.
Ti appenderò ai muri
del mio museo sentimentale,
vicino ai gelidi e oscuri
gigli dormienti del mio male?
O ti metterò sopra I pini
-libro dolente del mio amore-
perché tu conosca I trilli
dell'usignolo all'alba?
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2020 alle 10:42
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: giumadgl0
il 17/09/2017 alle 12:28
Inviato da: angelorosa2010
il 10/12/2015 alle 18:48