ROSSO DI SERA
FARO' IL GIRO DELLE INNUMEREVOLI STANZE, E IN OGNUNA DI ESSE... APRIRO' UNA FINESTRA
BE YOURSELF
Perchè voler sembrare straordinari, quando si può essere se stessi?
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Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
« C come COGLIONI | Il Partigiano » |
Dopo 21 anni l’Orso d'oro di questa 62/ma edizione del Festival di Berlino torna in Italia. Il prestigioso premio cinematografico è stato assegnato a Paolo e Vittorio Taviani, per il film “Cesare deve morire”. Interamente girato tra le pareti blindate del carcere di Rebibbia, questo film ha per protagonisti un gruppo di detenuti del braccio di massima sicurezza, condannati per reati legati alla criminalità organizzata. Lo spettacolo degli improvvisati attori che si preparano a interpretare sul palcoscenico “Julius Caesar”, la tragedia di Shakespeare, diventa grande cinema, mescolando la potente messinscena del potere, del tradimento e della congiura del dramma shakespeariano ai momenti quotidiani dei carcerati, alternati tra la liberazione emotiva della sofferta recitazione nei panni di Cesare, Bruto, Cassio e Marcantonio e il rientro forzato, alla sera, alla schiavitù delle loro celle. Queste le parole di Vittorio Taviani, dopo la vittoria: “In questo momento io penso che anche nelle celle di Rebibbia i nostri attori, i nostri amici i nostri complici, perché quando si fa insieme un'opera siamo dei complici, penso che siano là, e penso che come noi ci sentiamo vicini a loro, loro si sentano vicini a noi”. “Questo film combina tante cose” - ha continuato – “Shakespeare entra dentro Rebibbia. E io penso che questa esperienza forte ci rimarrà dentro sempre, anche come contraddizione, e comunque come grande momento di qualità”.
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186 sono i detenuti suicidi nelle carceri italiane nel 2011. Molte sono le cause di queste morti e, fra queste, le gravi carenze delle strutture carcerarie. I fratelli Taviani, realizzando questo film, hanno portato l'attenzione su questa piaga sociale. |
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Cuore nuovo G. Lorca
Il mio cuore come una serpe
si è spogliato della sua pelle
e la tengo fra le mie dita
piena di ferite e di miele.
I pensieri annidati
nelle tue rughe, dove sono?
Dove le rose che profumavano
di Gesucristo e di Satana?
Povero involucro che opprimevi
la mia stella fantastica!
Grigia pergamena indolenzita
di ciò che volli e ora non amo più.
Ti appenderò ai muri
del mio museo sentimentale,
vicino ai gelidi e oscuri
gigli dormienti del mio male?
O ti metterò sopra I pini
-libro dolente del mio amore-
perché tu conosca I trilli
dell'usignolo all'alba?
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2020 alle 10:42
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: giumadgl0
il 17/09/2017 alle 12:28
Inviato da: angelorosa2010
il 10/12/2015 alle 18:48