ROSSO DI SERA
FARO' IL GIRO DELLE INNUMEREVOLI STANZE, E IN OGNUNA DI ESSE... APRIRO' UNA FINESTRA
BE YOURSELF
Perchè voler sembrare straordinari, quando si può essere se stessi?
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Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
« La musica è nel vento | Asterisco » |
C’è in questo strano camminare per le vie deserte della città ancora addormentata un che di attonito, di misterioso, di arcaico, come se i miei fossero i passi solenni degli antenati quando si recavano alla festa grande. Attorno a me persiane abbassate, scuri sprangati, e l’alba che irradia riflessi rosati sui vetri nudi delle finestre. Dall’alto piove un silenzio irreale, s’infiltra nelle stradine. S’impone alla mia mente come un dono necessario per ascoltare con sorpresa il mio cuore che batte. E il mio sangue che pulsa, la pelle che beve l’aria pregna di una fragranza sottile, i miei occhi che assorbono le linee, i colori, l’ombra e la luce. Ma nel silenzio s’insinua il vento. Appare, a tratti, a distrarre il mio pensiero che in quell'istante vorrebbe solo scavare dentro quella percezione del corpo così intensa e insolita, così lontana dai quotidiani sussulti della mente. Lo distrae per portarlo sopra i tetti e fra le nuvole rosate, per tuffarlo nella trasparente liquidità del cielo. “È lassù” dice il vento “che le tue cicatrici sbiadiscono, le tue angosce si stemperano, i tuoi affanni si zittiscono. Nel clemente e immateriale silenzio dell’infinito, dove puoi barattare ciò che è solo polpa e osso della tua vita con l’accettazione totale del tuo destino”.
(Giulia_live)
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Cuore nuovo G. Lorca
Il mio cuore come una serpe
si è spogliato della sua pelle
e la tengo fra le mie dita
piena di ferite e di miele.
I pensieri annidati
nelle tue rughe, dove sono?
Dove le rose che profumavano
di Gesucristo e di Satana?
Povero involucro che opprimevi
la mia stella fantastica!
Grigia pergamena indolenzita
di ciò che volli e ora non amo più.
Ti appenderò ai muri
del mio museo sentimentale,
vicino ai gelidi e oscuri
gigli dormienti del mio male?
O ti metterò sopra I pini
-libro dolente del mio amore-
perché tu conosca I trilli
dell'usignolo all'alba?
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2020 alle 10:42
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: giumadgl0
il 17/09/2017 alle 12:28
Inviato da: angelorosa2010
il 10/12/2015 alle 18:48