ROSSO DI SERA
FARO' IL GIRO DELLE INNUMEREVOLI STANZE, E IN OGNUNA DI ESSE... APRIRO' UNA FINESTRA
BE YOURSELF
Perchè voler sembrare straordinari, quando si può essere se stessi?
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Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
« Dove io esisto di più | In quel silenzio, in quella luce » |
Post n°929 pubblicato il 29 Gennaio 2013 da Giulia_live
Preso in biblioteca, ora voglio comprarlo: è “Mrs Dalloway”, di Virginia Woolf. È la prima volta che mi accade di leggere un libro e, ora che sono quasi alla fine, già volerlo rileggere. Di suo avevo letto “Gita al faro”, di suo ho già “Orlando”; ma in questo che sto leggendo più che mai è stato splendido correre dietro al suo ragionamento che si sposta da una persona all’altra, da una circostanza all’altra, da un luogo a un altro, da un concetto all’altro, da un piano narrativo all’altro, con una continuità, con una scioltezza e una vivacità e un brio che mi hanno lasciato stupefatta, rapita, rapinata della mia ammirazione… un autentico saccheggio della mia adorazione. Leggerlo è come poter saltare da una rupe all’altra: con leggerezza, come una capra; oppure ancora aver la voglia di saltare dentro una pozzanghera, per il solo piacere d’inzaccherarsi le scarpe. Grande, Virgina… grandissima. Grandissima. I love you!
(Giulia_live)
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Cuore nuovo G. Lorca
Il mio cuore come una serpe
si è spogliato della sua pelle
e la tengo fra le mie dita
piena di ferite e di miele.
I pensieri annidati
nelle tue rughe, dove sono?
Dove le rose che profumavano
di Gesucristo e di Satana?
Povero involucro che opprimevi
la mia stella fantastica!
Grigia pergamena indolenzita
di ciò che volli e ora non amo più.
Ti appenderò ai muri
del mio museo sentimentale,
vicino ai gelidi e oscuri
gigli dormienti del mio male?
O ti metterò sopra I pini
-libro dolente del mio amore-
perché tu conosca I trilli
dell'usignolo all'alba?
Virginia Woolf è probabilmente, per intensità, la scrittrice con la penna più abile che abbia mai letto. Mi hanno altresì colpito le pagine del suo diario compilate praticamente fino alla data del suicidio o giù di lì. Era talmente conscia delle sue doti da consentirle di "sparare a zero" un po' su tutti... Schiacciando addirittura parte dell'opera di Joyce e ridimensionando Emingway.