ROSSO DI SERA
FARO' IL GIRO DELLE INNUMEREVOLI STANZE, E IN OGNUNA DI ESSE... APRIRO' UNA FINESTRA
BE YOURSELF
Perchè voler sembrare straordinari, quando si può essere se stessi?
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Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
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Post n°1078 pubblicato il 17 Settembre 2013 da Giulia_live
Quand’ero bambina nella mia famiglia non esisteva lo spreco. Ogni cosa aveva la sua destinazione; ogni cosa era utilizzata e riutilizzata più volte, come ad esempio i vestiti di mia sorella che poi passavano a me che ero più piccola, come ad esempio il tubetto del dentifricio che doveva appiattirsi completamente prima d’essere gettato via. Mia madre preparava i pasti programmando le porzioni, cosicché non c’erano mai avanzi. Questa gestione oculata delle risorse della famiglia era applicata in ogni suo contesto. Inevitabile io assorbissi questo insegnamento, dei cui risultati e vantaggi oggi vado fiera. Invitabile, altrettanto, lo scoramento che mi assale pensando agli enormi sprechi del pubblico denaro di cui sono responsabili i governi, sia nazionali sia locali, succedutisi fin dagli anni sessanta, fin da quando il boom economico fece illusoriamente credere che una solida stabilità economica nel paese non avrebbe avuto mai fine. Per tantissimi anni, per circa mezzo secolo, il denaro dei cittadini continuò a confluire a pioggia nelle casse dello Stato, e chi governò il paese prese a considerarlo come un fiume inesauribile. Così quel denaro venne speso… senza la dovuta parsimonia, senza che un occhio vigile, attento, pianificatore, attivasse la saggia politica del risparmio, per i tempi bui che avrebbero potuto venire. Ma se questo fu un errore, ci fu un altro errore altrettanto grave: quel fiume di denaro – il corrispettivo della fatica e del sacrificio a volte spaventosamente pesante dei cittadini italiani – in buona parte è stato speso non solo senza criterio, ma anche generando un continuo gravissimo spreco. I risultati di una politica che ha fallito nell'oculata gestione del bene pubblico ha portato il paese ad avere un debito pubblico pari, al 15 di questo mese, al 120% circa del prodotto interno lordo: il che significa, in soldoni, un ammontare di circa 30.000 € di debito per ogni cittadino italiano. Oggi le conseguenze di questo malgoverno sono note a tutti. Ma quand'ero bambina, mai, mai avrei potuto immaginare che qualcuno sarebbe giunto a togliersi la vita perchè strangolato e reso impotente proprio dalle tasse e dai balzelli, dalla loro gravosità insostenibile nel drammatico contesto di una crisi economica di una gravità, in questo paese, senza precedenti.
(Giulia_live)
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Cuore nuovo G. Lorca
Il mio cuore come una serpe
si è spogliato della sua pelle
e la tengo fra le mie dita
piena di ferite e di miele.
I pensieri annidati
nelle tue rughe, dove sono?
Dove le rose che profumavano
di Gesucristo e di Satana?
Povero involucro che opprimevi
la mia stella fantastica!
Grigia pergamena indolenzita
di ciò che volli e ora non amo più.
Ti appenderò ai muri
del mio museo sentimentale,
vicino ai gelidi e oscuri
gigli dormienti del mio male?
O ti metterò sopra I pini
-libro dolente del mio amore-
perché tu conosca I trilli
dell'usignolo all'alba?
ciao saggia Giulia..
Sia delizioso giorno... *_* incantevole donna...
in un inchino dal Barbone