ROSSO DI SERA
FARO' IL GIRO DELLE INNUMEREVOLI STANZE, E IN OGNUNA DI ESSE... APRIRO' UNA FINESTRA
BE YOURSELF
Perchè voler sembrare straordinari, quando si può essere se stessi?
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Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
Messaggi di Ottobre 2011
Che farei senza questo mondo senza faccia né domande dove essere non dura che un attimo dove ogni istante si versa nel vuoto nell'oblio di essere stato senza quest'onda dove alla fine corpo e ombra sprofondano insieme che farei senza questo silenzio abisso dei bisbigli ansimante furioso verso il soccorso verso l'amore senza questo cielo che si innalza sulla polvere delle sue zavorre
che farei farei come ieri come oggi guardando dal mio oblò se non sono solo a errare e girare lontano da ogni vita in uno spazio burattino senza voce tra le voci rinchiuse con me.
Samuel Beckett .
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Post n°509 pubblicato il 28 Ottobre 2011 da Giulia_live
Nella sua opera senile, “Mi dichi. Prontuario comico della lingua italiana”, si legge cosa il comico pensa e scrive riferendosi ai friulani “…e i friulani, che per motivi alcolici non sono mai riusciti a esprimersi in italiano, parlano ancora una lingua fossile impressionante, hanno un alito come se al mattino avessero bevuto una tazza di merda e l’abitudine di ruttare violentemente”. Sull’onda dell’indignazione e dello sconcerto del popolo friulano per aver ricevuto offese tanto pesanti e gratuite, forse perfino razziste, le istituzioni friulane nei giorni passati si sono unite contro il comico genovese, rilasciando comunicati ufficiali. Tondo, il governatore della Regione, parlando ai media ha fatto sapere che la Regione Friuli Venezia Giulia stava valutando l’ipotesi di querelare Paolo Villaggio. A questo punto, con una telefonata e un’ e-mail, sono giunte le sue scuse. Nell’e-mail Villaggio si ravvede: «Friulani, sono stato di cattivo gusto». Il presidente decide di non sporgere più querela: «Troveremo il modo perché venga in Friuli». E, pace all’anima sua – sempre che lui ce l’abbia - finisce così la polemica tra i friulani e il ragionier Fantozzi… . . "Il friulano (quello autentico) è nato in posti ripidi perciò ha molto equilibrio. Difficilmente si lascia andare a enfasi sonore o entusiasmi sboccati. Aspetta, studia, non si sbilancia. Pratica l'attesa del cacciatore alla posta. Il friulano è come la torre di Pisa, si piega ma non crolla. È difficile abbattere i friulani. Ci hanno provato guerre, miserie, terremoti, alluvioni, frane, e inverni da castigo. Niente da fare, il friulano non lo stendi. Fisicamente è vulnerabile come tutti, moralmente no. Moralmente il friulano è fatto di ghisa, e guarda al futuro con cautela. Sa che il futuro è un tempo nel quale dorme l'ignoto. Per questo fa progetti a breve termine. Nasce ogni mattina. E ogni mattina riparte da zero. O meglio, da quello che resta. Gran lavoratore ma pure irriducibile gaudente, il friulano gusta la vita ogni minuto libero. Amante della buona compagnia e del buon bicchiere, instancabile conversatore d'osteria, quando c' è da por mano al lavoro si trasforma in caterpillar. E tace. Sul lavoro si rusca, niente ciacole. Il friulano ha senso dell' amicizia. La generosità è il suo pane. Altruista fino al sacrifico, quando occorre è in prima linea. Affidabile e generoso, il friulano è un vero amico. Ma, ahimè, è pure orgoglioso. Il che non guasterebbe in misura giusta. Ma purtroppo il friulano non ha il senso della misura. Almeno nell' orgoglio. Basta una frase per capire tutto: «E fasìn di bessói», dicono (facciamo da soli). Questo far da soli gli ha tirato addosso un sacco di stima da parte del mondo e pure una solida reputazione. E un sacco di fatiche inutili che poteva risparmiarsi. Ma il friulano non teme la fatica, anzi, più ne fa più si vanta. È un duro dal cuore buono. Nelle più tragiche disgrazie rimane di pietra. Trattiene il pianto come se piangere fosse uno sfogo da donnette. Ama la sua patria (la patrie dal Friûl) come nessuno. È convinto, e qui torna l'orgoglio, che sia la più bella, nobile, forte, onesta e unica patria al mondo. Gran gente i friulani. Hanno una nobiltà di spirito altera, accompagnata da una fierezza quasi ingenua. Per questo il loro smisurato orgoglio non risulta antipatico bensì qualcosa da ammirare. Sottoposto a un voto, il friulano piglierebbe nove." MAURO CORONA … Nient'altro da aggiungere. O forse sì... il friulano non si piange addosso. Non si inventa di essere uno sfigato come Fracchia, come Fantozzi, per guadagnarsi da vivere. Né crea polemiche, per vil pecunia. Il friulano ha una grande dignità... e c’è invece chi non potrà mai dire altrettanto.
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Post n°508 pubblicato il 28 Ottobre 2011 da Giulia_live
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Post n°506 pubblicato il 27 Ottobre 2011 da Giulia_live
C’è un periodo della propria vita in cui si vive più dentro che fuori, in cui ci si ferma per analizzare tutto il proprio vissuto, in cui si scarta e si demolisce e si tenta di azzerare una parte di sé che non piace più, che ha stancato, che si giudica assurda e dispersiva e inconcludente. Ci si meraviglia di essere corsi dietro al successo in ogni campo senza tener conto delle proprie reali capacità, a volte sgomitando e pestando i piedi a qualcuno, pur di arrivare primi. Ci si meraviglia di aver trascurato le persone che in noi avevano riposto fiducia e a volte amore, ci si meraviglia di quel nostro disinteresse nei loro confronti che le ha irrimediabilmente allontanate. Ci si guarda intorno… e a volte lo spettacolo non è rassicurante. Non è un nido caldo che alla sera ci apre la sua porta. È di nuovo il momento delle domande. Se in gioventù, incontrando l’amore, fu momentaneamente tacitato l’eterno interrogativo: “Che ci sto a fare, su questa terra?” negli anni della maturità ne spunta un altro, forse ancor più temibile: “Che senso ha, vivere senza un vero amore?”. E a quegli occhi che guardandosi nello specchio sembrano ormai sgombri da rosee prospettive, si apre la desolante visione di un inevitabile progressivo declino, fisico e mentale. Ed è un momento terribile: è un prendere coscienza di sé, e di aver sbagliato. Perché l’amore… l’amore perduto… era immenso e fragile, e non l’avevamo capito.
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Post n°504 pubblicato il 25 Ottobre 2011 da Giulia_live
Toyboy è un virus che colpisce da sempre. Oggi Ivana Trump e Rossano Rubicondi, Madonna e Brahim Zaibat, Demi Moore e Ashton Kutcher, Antonella Clerici e Eddy Martens, Barbara De Rossi e Anthony Manfredonia. E tante altre coppie… famose e non famose. Ma forse non tutti sanno che molto, molto prima di loro, negli anni settanta l’attrice Paola Borboni a 72 anni sposò Bruno Vilar, di 40 anni più giovane; e – udite, udite – ancor prima dell’avvento di Cristo ci furono lui e lei, sublimi poeti dell’amore, che si amarono scandalosamente: Lesbia, sessualmente libera ed emancipata, ebbe un appassionato legame con Catullo, più giovane di lei di 10 anni.
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. Viviamo, mia Lesbia, ed amiamoci, e le chiacchiere dei vecchi troppo arcigni consideriamole tutte un soldo bucato. I giorni e i soli possono tramontare e ritornare; noi, una volta che la breve luce è tramontata, dobbiamo dormire un’unica notte eterna. Dammi mille baci, e poi cento, poi mille altri, poi ancora cento, poi di seguito altri mille, e poi cento. Poi, quando ne avremo totalizzate molte migliaia, li rimescoleremo, per non conoscere il totale, o perché nessun maligno possa gettarci il malocchio, sapendo che è così grande il numero dei baci. Carme 5, Catullo |
Post n°503 pubblicato il 24 Ottobre 2011 da Giulia_live
Nel mondo dell'arte tutti conoscono l’opera monumentale della mano con il dito medio alzato, esposta a Piazza Affari davanti al Palazzo della Borsa di Milano, che fece molto discutere fin dalla sua inaugurazione. E se il dito lo alza Maurizio Cattelan, allora è arte. . . Il 4 di novembre, al Guggenheim Museum di New York, si inaugurerà quella che dovrebbe essere l’ultima mostra del 41enne artista padovano, e l’immagine scelta per la locandina è proprio quella che raffigura l’opera Il Dito. La rassegna retrospettiva di 130 opere comprenderà forse anche ‘Nona Ora’, la scultura in lattice raffigurante Papa Giovanni Paolo II mentre viene travolto da un meteorite? O l’Hiltler inginocchiato, che prega? Provocazione e dissacrazione sono stati il leit motiv delle sue opere, che l’hanno reso celebre. Come non ricordare anche i raccapriccianti ‘bimbi impiccati’, i manichini appesi a un albero dei giardinetti di Piazza XXIV Maggio, a Milano? Questa mostra segnerà il definitivo ritiro di Cattelan (sarà vero?) dal palcoscenico dell’arte, come già da lui stesso preannunciato con un biglietto attaccato al muro, al posto di una sua opera, all’ultima Biennale d’Arte di Venezia. . |
Post n°501 pubblicato il 22 Ottobre 2011 da Giulia_live
Proprio perché il piacere è il nostro bene più importante e innato, noi non cerchiamo qualsiasi piacere; ci sono casi in cui noi rinunciamo a molti piaceri se ce ne deriva un affanno. Inoltre consideriamo i dolori preferibili ai piaceri, quando da sofferenze a lungo sopportate ci deriva un piacere più elevato. Quando diciamo che il piacere è il nostro fine ultimo, noi non intendiamo con ciò i piaceri sfrenati, e nemmeno quelli che hanno a che fare con il godimento materiale, come dicono coloro che ignorano la nostra dottrina. La saggezza è principio di tutte le altre virtù e ci insegna che non si può essere felici, senza essere saggi, onesti e giusti. Le virtù in realtà sono un'unica cosa con la vita felice e questa è inseparabile da essi.
Lettera a Meneceo – Epicuro .
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Post n°499 pubblicato il 20 Ottobre 2011 da Giulia_live
Sirte liberata. Lo comunica la TV libica. Sta per finire, la sanguinosa rivolta della Libia? E ora? Cosa dobbiamo aspettarci, oltre al rientro dei nostri militari? Quali vantaggi avrà il nostro paese, per aver partecipato alla cattura di Gheddafi? Ora si aprirà la corsa ai giacimenti di gas e petrolio... e qualcuno è già in prima fila, e qualcuno, come l'Italia, già arranca. |
Post n°497 pubblicato il 19 Ottobre 2011 da Giulia_live
Una nuova verginità. Ricostruire l’imene, sbiancare la vagina, ridarle tonicità. Una completa ristrutturazione della parte estetica dell’apparato genitale femminile. Si può. La chirurgia plastica sembra non avere confini, e la sua ultima frontiera tocca le parti intime dell’universo femminile. La labioplastica vaginale, che riduce l’invecchiamento dei genitali, è l’intervento maggiormente richiesto. Ed è nato un vero business, con il nome piuttosto creativo vagina design. Le richieste di questi interventi hanno avuto, nell’ultimo anno, un incremento del 70%, tanto da giustificare perfino l’Aesthetic Vaginal Surgery, il primo congresso internazionale di chirurgia estetica vaginale, tenutosi a Tucson, Arizona. Ma all’American Congress of Obstetricians and Gynaecologists quegli interventi sono stati giudicati inutili, e non sicuri. Anche alcune associazioni femministe sono contrarie, e accusano i medici di spingere le donne a sottoporsi a interventi non necessari per puro interesse speculativo. Questa nuova tendenza ha preso piede soprattutto in Inghilterra - nell'ultimo anno più di mille donne si sono sottoposte a questi interventi - e negli Stati Uniti, e fra le donne mediorientali, dove in vista del matrimonio è assai gettonata la ricostruzione dell’imene.
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Post n°496 pubblicato il 18 Ottobre 2011 da Giulia_live
…di una galleria d’arte. È quanto ha deciso per la nascita del figlio la 36enne Marni Kotak, artista newyorkese all’ottavo mese di gravidanza. L’esibizione ha un nome: “Birth of Baby X”. Inaugurata il 7 ottobre, avrà fine alla data del parto, previsto entro cinque settimane. Per rendere artistico l’evento, aperto al pubblico, ha perciò predisposto un’installazione apposita alla Microscope Gallery di Brooklyn, NY, ricreando una sala parto con ostetrica annessa. Un’opera rappresentata dal vivo, o più semplicemente un’esibizione per ottenere notorietà? L’artista ha espresso così il motivo della sua decisione: "Spero che la gente capisca che la vita umana stessa è l'opera più profonda d'arte, e che quindi il parto, la massima espressione della vita, è la più alta forma d'arte". Marni Kotak non è nuova a questo genere di… “artistiche” performances. In passato aveva messo in scena la rievocazione della perdita della sua verginità, in una Plymouth blu parcheggiata all’interno di una galleria, e, al limite del grottesco, perfino i funerali di suo padre, con tanto di bara e cadavere e corone e officianti. Veri, davanti a un pubblico... plaudente?
. . Marni Kotak's "My Grandfather's Funeral" at English Kills Gallery, Brooklyn, NY Photographs by Abraham Nowitz . Già. Certo è che io non sempre capisco l’arte. Però, nella mia limitatezza nel capire l’arte, se dovessi avere un bambino vorrei condividere quel momento unico e incomparabile solo con lui, e con il mio compagno. Se potessi farlo, escluderei perfino la levatrice. E' il desiderio di mantenere puro un così grande atto d'amore. E nella mia limitatezza nel capire l’arte, di fronte a queste scelte, mi vien da pensare che siano dettate da questo concetto: “Non importa cosa si dice, purché si parli di me!” |
Cuore nuovo G. Lorca
Il mio cuore come una serpe
si è spogliato della sua pelle
e la tengo fra le mie dita
piena di ferite e di miele.
I pensieri annidati
nelle tue rughe, dove sono?
Dove le rose che profumavano
di Gesucristo e di Satana?
Povero involucro che opprimevi
la mia stella fantastica!
Grigia pergamena indolenzita
di ciò che volli e ora non amo più.
Ti appenderò ai muri
del mio museo sentimentale,
vicino ai gelidi e oscuri
gigli dormienti del mio male?
O ti metterò sopra I pini
-libro dolente del mio amore-
perché tu conosca I trilli
dell'usignolo all'alba?
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2020 alle 10:42
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: passerosolitario1110
il 16/05/2018 alle 01:21
Inviato da: giumadgl0
il 17/09/2017 alle 12:28
Inviato da: angelorosa2010
il 10/12/2015 alle 18:48